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Autore: Scythe_Master_Branwen    06/07/2017    0 recensioni
Sono passati tre anni dal matrimonio tra Chris Redfield e Jill Valentine, quando Chris è costretto a ripartire in missione (Resident Evil 6) dopo un lungo periodo di congedo. Qualche mese dopo il suo ritorno, tuttavia, decide di tornare sul campo.
Nel frattempo, una talpa all'interno dell' B.S.A.A. mette a repentaglio la riuscita della missione di Chris, mettendolo in un pericolo mortale dal quale solo Jill potrà salvarlo.
Disclaimer: Jill Valentine e Chris Redfield, così come gli altri personaggi qui presenti sono di proprietà di Shinji Mikami e della CAPCOM. Questa storia è stata scritta semplicemente per la passione che ho per la saga di Resident Evil e per l'amore che provo per Jill e Chris, pertanto non ha fine di lucro e il Copyright si ritiene inviolato. Questa storia, così come i personaggi di Garrison e di Damian (comparirà in uno dei prossimi capitoli), sono, tuttavia, di mia invenzione, pertanto non è possibile fare riferimento a questo racconto o a questi personaggi in altre storie, a meno che non mi venga richiesto o io non dia specificatamente il mio permesso.
Inoltre, avverto che, a parte il primo capitolo, il resto della storia è ambientato dopo Resident Evil 6
Genere: Azione, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Chris Redfield, Jill Valentine, Leon Scott Kennedy, Nuovo Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Arrivò su di loro come un rapace.
Stavano cercando di mettersi in contatto con l’aereo, quando all’improvviso era caduto qualcosa dalla cima della parete alle loro spalle; d’istinto avevano estratto le armi, puntandole contro quella cosa, almeno finché Chris non si era accorto che quello era il cadavere dell’unico dei suoi soldati che era riuscito a mettersi in salvo scalando quella formazione rocciosa, o almeno, ciò che ne restava: il corpo aveva fatto una caduta di venti metri, atterrando su un masso lì vicino. Per l’impatto, un braccio e una gamba si erano staccati e l’occhio sinistro era uscito fuori dall’orbita.
Trattenne a stento un conato di vomito, rinfoderando la pistola e avvicinandosi -Come è stato possibile?- domandò Garrison con un’espressione disgustata dipinta sul volto -Non può essere semplicemente scivolato, avrebbe gridato- aggiunse Jill abbassando la sua arma, ma tenendola ancora stretta tra le mani -Hai ragione. Credo che, al momento della caduta, fosse già morto- concluse Chris con un brivido che gli correva lungo la schiena -la domanda è: come?-
Qualcosa garrì nel vento che si stava alzando, ma non ebbero tempo di guardare in alto per capire cosa fosse. Un istante più tardi, una figura avvolta in un mantello con cappuccio apparve in mezzo a loro, cadendo dall’alto e atterrando con un rumore secco, attutito dalla sabbia. Chris si girò di scatto, ma non riuscì a tirare fuori la pistola dalla fondina, perché l’incappucciato gli sferrò un calcio in pieno volto che lo fece cadere a terra.

Jill non aveva fatto in tempo a premere il grilletto. Dopo aver steso Chris, il loro assalitore le aveva preso la pistola e l’aveva colpita in faccia con il calcio dell’arma, stordendola per qualche istante; si riprese dopo pochi secondi, giusto in tempo per vedere l’incappucciato afferrare Garrison per il collo e scaraventarlo contro una delle pareti del Canyon.
Si rialzò, estraendo la seconda pistola e aprendo il fuoco; l’uomo, o la donna, che li aveva attaccati fece qualcosa che lasciò Jill impietrita: scomparve, evitando i proiettili, per poi riapparire a nemmeno mezzo metro da lei. No. Non poteva essere vero. Stava sognando. Doveva stare sognando. Non esisteva nessuno in grado di fare una cosa del genere. Non più. L’unica persona, l’unico mostro, che si muoveva in quel modo era morto da quattro anni. Le sfuggì la pistola di mano, mentre quell’individuo le si avvicinava.

Chris si rialzò e si apprestò a sparare contro l’incappucciato. Almeno fino a quando non vide come aveva schivato i colpi esplosi da sua moglie. Si immobilizzò, incapace di fare alcunché; venne ridestato dai suoi pensieri da un rantolo: l’assalitore aveva preso per il collo Jill, sollevandola da terra e stringendo con forza le dita intorno alla sua gola. Lo sguardo della sua amata era colmo di angoscia, stupore e, soprattutto, paura; con un ringhio, Chris si avventò contro l’incappucciato, che schivò il suo attacco, venendo, tuttavia, costretto a lasciar andare Jill, che cadde sulle ginocchia, tossendo violentemente e portandosi una mano al petto.
L’aggressore parò ogni suo colpo, dopodiché, gli sferrò un diretto che lo colpì dritto in faccia, lasciandolo disorientato, poi gli bloccò il polso in una morsa d’acciaio; a quel punto, l’individuo si portò alle sue spalle, facendo leva sul braccio e ruotando, buttandolo per terra.
Il suo naso sanguinava copiosamente e Chris provava un dolore lancinante alla spalla e al resto del braccio; la vista gli si offuscò, mentre sentiva le forze abbandonarlo -Jill...- mormorò prima che tutto intorno a lui si facesse completamente nero.

-NO!!!- Jill urlò, tentando di rialzarsi, ma senza successo: le gambe non la reggevano ed era quasi senza fiato. Guardò l’incappucciato prendere Chris e caricarselo in spalla -EHI!! FERMO DOVE SEI!- un drappello di soldati li raggiunse di corsa i fucili spianati e pronti al fuoco.
Un secondo gruppo corse da lei e da Garrison, per accertarsi delle loro condizioni -Metti giù il comandante Redfield. Adesso!- sibilò il sergente Reyes. Quelle furono le sue ultime parole.

Osservò le immagini riprese dal satellite con un ghigno di autocompiacimento -WS-01 ha recuperato il bersaglio, signore- commentò uno degli uomini alla console -Lo vedo benissimo da solo, idiota- rispose brusco. Incompetenti. Ma per ora, almeno, gli servivano -Signore, alcuni soldati della B.S.A.A. hanno tagliato la via di fuga al nostro agente- gli fece notare un altro. Il mezzo sorriso scomparve dal suo volto, mentre osservava una decina di uomini armati tenere sotto tiro la figura incappucciata e altri ancora arrivare -Dov’è l’R-040?- chiese con freddezza -Appena giunto sul posto, signore. Attende ordini- gli rispose uno degli operatori -Allora cosa state aspettando?!- sibilò -Che attacchi immediatamente!- gli uomini alle console inviarono i suoi ordini, digitando freneticamente sulle tastiere dei computer.

Un verso agghiacciante riecheggiò nella gola, poi qualcosa di grande e troppo veloce per poter essere visto chiaramente atterrò sul sergente Reyes, schiacciandolo, poi si girò e con una zampata lanciò via alcuni dei soldati lì di fianco. Per un attimo, Jill e i suoi uomini restarono allibiti, non aspettandosi una cosa del genere. La creatura non si lasciò sfuggire l’occasione: con gli artigli impalò un uomo, mentre con un morso ne decapitava un altro -Fuoco!!- Jill si tirò su, afferrò il fucile che Chris aveva lasciato lì poco prima e iniziò a sparare insieme ai suoi uomini, ma a quanto pareva, i proiettili non riuscivano a scalfire la pelle di quel mostro, qualunque cosa fosse. La bestia ringhiò e si gettò su di loro, uccidendo un paio di soldati prima che questi potessero reagire; Jill e i suoi si sparpagliarono, continuando a crivellare quell’essere di colpi -Non funziona!!- le gridò Garrison cercando di farsi sentire sopra il rumore degli spari -Forse ci vuole qualcosa di più grosso!- rispose, togliendo la spoletta ad una granata e tirandola contro la B.O.W.
Garrison fece lo stesso e poco dopo, anche il resto dei soldati, finché le orecchie non le fischiarono per il fracasso prodotto dalle esplosioni; tenendo alte le armi, fissarono tutti il punto in cui avevano tirato le granate, dove ora c’era un denso fumo -Cosa succede?- Jill si voltò e vide che il resto dei suoi uomini era arrivato di corsa, con le armi spianate e pronte al fuoco -Abbiamo sentito sparare- disse uno di loro -state tutti bene?- Jill stava per rispondere, ma d’improvviso, sentì un ringhio basso e profondo provenire da sopra di lei. Non ebbe il tempo di pensare. Non ebbe il tempo di fare nulla. L’enorme essere le arrivò alle spalle, la prese tra gli artigli e la scagliò contro un masso.
Una fitta di dolore lancinante alla spalla le tolse il fiato, poi tutto si fece buio e Jill perse i sensi.

 

 

   
 
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