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Autore: NikkyBabbans    07/07/2017    3 recensioni
Song-fic
è stato un lapsus, il più bello che abbia provato: semplicemente ascoltando una canzone ho afferrato la penna e ne ho tirato fuori questa cosa, meravigliosa per me, e spero lo sarà anche per voi.
Dal testo:
"Non mi hai accompagnato in questo viaggio; quella volta te l’ho chiesto, ma tu hai detto che dopo tutto quel tempo non sarebbe stato quel viaggio a cambiare le cose tra di noi.
Quanta ironia leggo ora in quelle parole.
...
Dopo tutti questi anni, dopo tutti i nostri sguardi, ancora non vedi la sofferenza che mi hai lasciato? Il buco che hai fatto nella mia anima.
Credo di no."
Genere: Drammatico, Malinconico, Song-fic | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Naruto Uzumaki, Sasuke Uchiha | Coppie: Naruto/Sasuke
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la serie
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Precisazioni:
Song-fic, ispirata alla canzone "attraversando gli anni" di Federica Carta.

https://www.youtube.com/watch?v=i4wJFnZl9XA
Ci si legge sotto, Buona lettura! ^///^
 

Nenkan o Tōshite




La strada è la stessa
ma sembra più vuota
Il vento è più freddo
se è solo per me
Già, la strada è sempre la stessa, l’abbiamo percorsa insieme decine di volte avanti e indietro per le missioni come Team 7, ma ripercorrendola adesso senza di te mi appare deserta, vuota.
Perché lo hai fatto?
C’è anche vento, un vento gentile, ma che a me sembra terribilmente freddo, ma mi rendo contro che è una mia percezione: da qui posso vedere il ricevimento, le ragazze si tolgono i giacchini, e capisco che questo freddo lo sento solo io.
Tu non mi accompagni
cammino da sola
nessuno mi guarda
nessuno mi aspetta
Non mi hai accompagnato in questo viaggio; quella volta te l’ho chiesto, ma tu hai detto che dopo tutto quel tempo non sarebbe stato quel viaggio a cambiare le cose tra di noi.
Quanta ironia leggo ora in quelle parole.
Ho compiuto il mio viaggio da solo, e senza di te ora sono tornato, ma adesso non ce la faccio, è troppo doloroso farmi vedere perché nessuno mi guarda, eppure io vi vedo tutti, vedo anche te, dietro quello stramaledetto muro di vetro, che guardi il viso di tuo padre e posso sentire tutta la malinconia che c’è dentro di te.
No, non verrò. Perché nessuno mi aspetta.
La vita è la stessa
soltanto più lenta
Il sole e la luce
costringono gli occhi
Sì, alla fine la vita sarà la stessa dopo che lo avrai fatto, sarà solamente più lenta, perché ogni singolo, dannato, momento io ripenserò a questo momento e in un secondo ripasserà tutto davanti gli occhi, facendomi credere che sia già arrivata la sera quando invece il sole è ancora alto nel cielo.
Già.. quello stesso maledetto sole che sei diventato nella mia vita e ora, che ti stai per nascondere dietro la luna, chi mi costringerà a tenere gli occhi aperti verso il futuro?
Se solo potessi prestarmi
di nuovo i tuoi occhiali
Lo sai
che mi stavano meglio
Attraverso i tuoi occhi io vedevo tutto più chiaro, più pulito, quasi mi piaceva il mondo visto tramite te, soprattutto tramite i tuoi sospiri, e una volta ho addirittura pensato che la tua vivacità e la tua allegria mi sarebbero calzati meglio che a te, se fossi stato ancora il bambino che ero.
Un giorno ci rincontreremo
ancora chissà dove
saremo stati grandi
attraversando gli anni.
In fondo al mio cuore io spero ancora che ci rincontreremo, che i nostri occhi si rincontrino come quella notte, come le nostre bocche, perché io lo so, come hai detto tu, che insieme saremo stati grandi, immensi; mi hai detto che quello che sentivi per me era incommensurabile, più forte di qualunque potere o tecnica proibita l’uomo potesse inventarsi, me lo hai detto stringendomi, mentre eravamo nudi, senza barriere, mi hai detto che avremmo attraversato gli anni a venire in quel modo quando fossi tornato, che mi avresti aspettato anche per sempre.
Adesso è tutto finito.
Oppure ci rincontreremo
mano nella mano
La testa fra le nuvole
La terra sotto i piedi
Oppure succederà, magari tu tornerai da me, noi ci rincontreremo, mi stringerai a te, prenderai la mia mano fra le tue mentre le nostre menti si perderanno nell’abisso di sensazioni che ci provoca lo stare l’uno vicino all’altro, mentre la terra sotto i nostri piedi cerca di trattenerci, di riportarci alla realtà.
Mi manca non lo vedi?
Come fai a non vederlo?
La vedrebbe anche un cieco, la percepirebbe anche un mollusco in fondo al mare, questa sofferenza che mi sta soffocando: la mancanza di te.
Tutto quello che posso fare è lasciare un bigliettino dove, con sincerità, ti auguro il meglio.
 

Lo sguardo è lo stesso
più attento e deciso
La voglia di averti
la lascio sfogare
Sono passati anni, ma il mio sguardo è lo stesso sofferente, il mio cuore sta piangendo ancora una volta, ora però è più attento, più deciso, perché dentro di me mi sono ripromesso che il tuo egoismo non mi avrebbe buttato giù, e nonostante la voglia che ho di fare l’amore con te mentre ti fotto, mi trattengo, la sfogo su Sakura, che è felice di accettare, perché convinta che quelle attenzioni siano rivolte a lei e che, mentre affondo dentro di lei, sia il centro della mia mente, quando la mia orbita gira intorno a te.
Se solo potessi prestarmi
di nuovo i tuoi occhi
Lo sai
vedevano meglio di me
Un’altra cosa non è cambiata: vedi sempre meglio di me.
Vorrei poter tornare a guardare attraverso le tue pozze, come fossero passaggi segreti per un altro mondo, che io non riesco a vedere, ma che è lì, a due passi da me, ma non posso fare niente; è troppo distante, tu sei troppo distante, da me.
Un giorno ci rincontreremo
ancora chissà dove
saremo stati grandi
attraversando gli anni
Ma io continuò a sognare: sogno di rincontrarti, in quella casetta nel bosco o chissà dove, mi rimbombano ancora le tue parole, quelle parole che io presi come una promessa, che mi giuravano che avremmo passato la vita assieme, nonostante tutto, guardando il cielo mentre attraversavamo gli anni che ci restavano da vivere.
Oppure ci rincontreremo
mano nella mano
La testa tra le nuvole
La terra sotto i piedi
Sì ci credo, ci spero, che tornerai; che tornerai tra le mie braccia, sogno ancora, come il giorno del tuo matrimonio, che mi stringerai a te, le nostre mani unite, le menti andate, dissolte come le nuvole e la terra sotto i piedi incapace di trattenerci.
Mi manca non lo vedi?
Dopo tutti questi anni, dopo tutti i nostri sguardi, ancora non vedi la sofferenza che mi hai lasciato? Il buco che hai fatto nella mia anima.
Credo di no.
RIDERE CORRERE AMARE
ma amare DAVVERO
senza condizione
Voglio tornare a ridere con te, senza motivo, soltanto perché sei un dobe, voglio rivedere i tuoi occhi chiudersi per lasciare spazio alla tua bocca che sorride troppo grande.
Voglio correre, correre a perdifiato senza un motivo, solo per il gusto di rincorrerti o essere rincorso, come abbiamo fatto tutta la vita.
E poi voglio amare, voglio amarti, ma ancora di più voglio tornare ad amare la vita, come tu mi avevi insegnato, o tentato di insegnare.
Voglio amarti DAVVERO, nessuna regola, nessuna condizione che possa limitare la forza del nostro sentimento troppo a lungo sopito.
SBAGLIARE PENTIRSI
poi fare la pace
sapendo che niente
ci avrebbe cambiato
perché niente era in grado
Così avrei voluto vivere: sbagliando, imparando poi dai nostri errori, tentando di rincollare i cocci ogni volta che il vaso della nostra vita si fosse rotto, per poi pentirci di tutto, magari anche piangere; sì: piangere dalla paura di perderci e poi ridere tra le lacrime, per il nervoso di aver rischiato tutto, come alla lotteria, e fare la pace, ogni volta in mille modi diversi, bevendo le lacrime dell’altro.
Avremmo fatto la pace consapevoli che non sarebbe stata l’ultima volta, ma anche che niente mai ci avrebbe cambiato, perché niente era abbastanza forte, niente sarebbe stato in grado.
Oppure ci rincontreremo
mano nella mano
La testa fra le nuvole
La terra sotto i piedi
E ancora, si, PORCA PUTTANA, ancora, io ci spero, io ci credo che torneremo in quella casetta o dovunque gli dei, il fato, o chicchessia, voglia, mano nella mano, fusi in un unico corpo in tutti i sensi in cui esso sia possibile.
Voglio che la mia mente vada al diavolo insieme al mio raziocinio e che la terra sotto i miei piedi si rifiuti anche lei di tenermi ancorato ad una realtà che non mi serve se non ho te.
Perché tu sei l’unica fottuta cosa che mi serve.
Mi manca non lo vedi?
Mi manchi.. non lo vedi?
E nonostante tutto non vedi, continui tranquillo la tua vita;
non vedi quanto mi manchi?

 

Nikky's Corner:
Saaalve a tutt* :D
Spero che la mia primissima song-fic vi sia piaciuta almeno la metà che è piaciuto a me scriverla *^*
Non so esattamente come sia nato tutto questo, semplicemente ho scovato questa canzone e l'ho ascoltata una prima volta, la seconda volta è partito qualcosa nel mio cervello e senza rendermene conto ho partorito questa storia (durante la cui stesura mi sono anche messa a piangere.. ehm, si)
Un ringraziamento speciale va sicuramente a Hatta-senpai, alias
voglioungufo, che ha letto in anteprima e che mi ha consigliato l'ultima immagine che vedete, thank you! *-*
Precisazioni: la prima parte della storia è ambientata il giorno del matrimonio di Naruto, mentre la seconda non ha un punto cronologico definito, diciamo intorno all'inizio dell'anime di Boruto ^^''
Credo di aver parlato anche troppo :P
Ringrazio tutt* quell* che hanno letto questa storia e spero tanto tanto che l'abbiate apprezzata ^///^
Vostra, Nikky

 
   
 
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