Titolo: Den mannen och hans ros - L’uomo e la sua rosa
Rating: Giallo
Genere: Angst, Malinconico, Hurt senza Comfort, pseudo-Songfic
Parole: 100 esatte (canzone esclusa)
Personaggi: Pisces Aphrodite, menzionati Gemini Saga, Capricorn Shura e Cancer Death Mask
Avvertimenti: POV di Dite, in terza persona. Metto OOC che non si sa mai
Collocazione temporale: durante la scalata alle Dodici Case da parte dei cinque Bronze, dopo la dipartita di Shura (quindi durante lo scontro di Hyoga con Camus all’Undicesima, e Seiya e Shun che stanno raggiungendo la Dodicesima)
Note dell’autrice: Gabbani fa male. Il titolo è stato tradotto con il sito bab.la, traducendo parola per parola italiano->inglese->svedese
E a ciascuno la sua scelta
la risposta ai suoi perché
perché adesso ognuno gioca per sé
E ciascuno dallo specchio
ascolta la sua verità
purché resti muta l'altra metà
Lo dico ad ogni casa
ogni vetrina accesa
al cane che mi annusa
all'uomo e alla sua rosa
(Francesco Gabbani - La mia versione dei ricordi)
Aphrodite se lo sentiva dentro. Era un brivido, una sensazione fredda che lo prendeva ogni qualvolta si ritrovava davanti a quella superficie riflettente.
Sapeva che sarebbe morto, glielo diceva il totem di Pisces, che pareva quasi sbeffeggiarlo per questo. Sapeva anche che sarebbe stata quella storia di Gemini in veste di Arkhonontòs a portarlo verso la sua fine, il suo sostegno a lui.
Non c’era più tempo per i ripensamenti, il dado era tratto e lui aveva deciso. Non per Saga, ma per Shura e Death Mask. L’avrebbe fatto per loro, diceva all’uomo allo specchio con una rosa in mano.
Altre note: Arkhonontòs è la versione in greco del Grande Sacerdote, che nella versione originale ha il titolo di Pope. Da Arkhonontòs deriva la parola Arconte, che verrà poi utilizzata per definire i Demiurghi e i magistrati