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Autore: Bonni4    08/07/2017    1 recensioni
Una lacrima scese dagli occhi rapiti di Horace mentre prendeva con cautela la ciotola.
Il pesciolino fece un salto con una capriola nel vederlo, come se si conoscessero da anni e avesse appena rivisto un vecchio amico.
La boccia non era più vuota, e sarebbe rimasta tale per sempre.
Genere: Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Harry Potter, Horace Lumacorno
Note: Missing Moments, Movieverse | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace
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Otherwise the bowl will remain empty, forever
 

 
La guerra era finita e come molti Horace Lumacorno ne raccolse i frutti: libertà, ritorno alla normalità, dolore e vuoto.
Hogwarts era a pezzi; l’anno era praticamente giunto al termine ma tutti, studenti, professori e personale si diedero da fare per riportare la scuola al suo antico splendore.
Ah, la magia… che cosa affascinante! Bastava sfoderare la bacchetta e puff, i libri tornavano ai loro posti fluttuando, i vetri rotti delle finestre e le crepe sui muri si riaggiustavano e la polvere mescolata al sangue svaniva nel nulla. Dopo tutti quegli anni passati a studiare e insegnare magia Horace ancora meditava su questo pensiero, essendo un nato babbano.
Il caldo pomeriggio dell’ultimo giorno di scuola Lumacorno lo passò a salutare gli studenti che si preparavano a tornare a casa, con i bauli gonfi e i sorrisi sul volto.
Stringeva le mani, abbracciava e si congratulava con tutti, era felice. Ad un tratto sentì dei colpetti sulle spalle e girandosi con sorpresa vide che era Harry. Era rimasto ad Hogwarts a dare una mano.
“Harry ragazzo mio, è da un po’ che non ci vediamo! Dimmi, la signorina Granger e il signor Weasley sono in salute? Naturalmente tu sei in ottima forma, ti vedo raggiante!”
“Oh si professore, loro stanno bene. Sono venuto a ringraziarla signore. Se lei non mi avesse aiutato un anno fa, tutto questo non sarebbe stato possibile, e mi rincresce dirglielo solo ora. Grazie per la sua memoria, grazie per il suo coraggio.
Si strinsero in un abbraccio paterno e si salutarono.
Oh caro ragazzo, che fortuna averti conosciuto.
Horace tornò a passi lenti nel suo ufficio per recuperare i suoi effetti personali. Anche per lui era ora di tornare a casa e di concedersi riposo.
Appena varcò la soglia del pesante portone di legno notò una cosa che lo lasciò a bocca aperta. Si sentiva quasi vittima di un incantesimo Petrificus Totalus.
Sulla scrivania, illuminata dalla luce aranciata del tramonto di giugno, vide una boccia di vetro riempita con acqua cristallina.
Si avvicinò senza fiatare. Aveva paura che potesse svanire da un momento all’altro.
Sulla superficie galleggiava un petalo di giglio bianco con delle macchioline rosa. Lo vide affondare e, appena prima di toccare il fondo si trasformò. Si stupì e ne rimase incantato, come se fosse la prima volta per lui assistere a questo spettacolo.
Una lacrima scese dagli occhi rapiti di Horace mentre prendeva con cautela la ciotola. Il pesciolino fece un salto con una capriola nel vederlo, come se si conoscessero da anni e avesse appena rivisto un vecchio amico.
La boccia non era più vuota, e sarebbe rimasta tale per sempre.
 
 
 
N.d.A.
Scusate per questi attacchi di nostalgia ma sono in piena maratona di Harry Potter, quindi era d’obbligo (e non sono nemmeno arrivata ai punti veramente critici; sono un disastro). :’(
 
S.B
  
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