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Autore: roby_dreamer    13/06/2009    1 recensioni
Questa fan fiction è ambientata 9 anni dopo l'ultima puntata della seconda stagione di Gossip Girl.Quindi quando i protagonisti hanno 27 anni. Ho immaginato quindi cosa potrebbe essergli successo finito il liceo.
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Era passata una settimana e Justine non si era più fatta sentire. Molto probabilmente stava aspettando che mi facessi avanti o forse si era già consolata con un latro. Avrei preferito la seconda almeno sarei stato sicuro che non l’avrei più sentita.

Anche quella serata avevo una festa, però questa era organizzata da un amico e l’unico dogma era: divertirsi. Entrai nel salone. Thomas Hoover adorava le feste a tema, quello della serata era, infatti, la Russia.

La sala non era molto riscaldata e alle finestre c’erano pesanti tendaggi. Scontato dire che i camerieri al posto di champagne servissero vodka.

Mi avvicinai a Thomas “Charles è un piacere vederti! Devi assolutamente assaggiare vodka e caviale, l’ho importati dalla Russia, i migliori che ci siano!”

Era famoso per la sua parlantina, quasi non lasciava il tempo di rispondere. “Ascolterò sicuramente il tuo consiglio.”

“Oh è arrivata la Michihiko, è una nuova modella, metà giapponese e metà inglese. Adesso te la presento è davvero bellissima!”

Aveva ragione. Mi presentò una ragazza con lunghi capelli neri setosi, occhi di ghiaccio, le fattezze del volto tipicamente asiatiche, ma poco marcati.

“E’ un piacere conoscerti Heiko” dissi prendendole la mano e baciandola delicatamente, non riuscii a staccarmi da quegli occhi così profondi.

“E’ un piacere anche per me Charles”

“Ragazzi devo andare assolutamente a salutare una persona, divertitivi voi due!”

Quasi non mi accorsi che Thomas se ne era andato. Lui era così:parlava, parlava e poi si eclissava. Forse un po’ irritante, ma in quel momento non mi dispiaceva la sua scomparsa. Avevo altro di cui occuparmi.

Sfoderai uno dei miei sorrisi migliori e dissi a Heiko “Allora ho sentito che fai la modella, per quale stilista?”

“Per mia madre.”

Non serviva che mi voltassi per capire chi parlava. Era Blair. Ovviamente era lei! Indossava un vestito broccato che scopriva le esili spalle e le longilinee gambe. Non potevo che ammirarla, con quei boccoli che sembravano disegnati da un artista. Non bastava dover parlare di lei, adesso dovevo incontrarla anche ovunque? Non poteva tornarsene dove era rimasta negli ultimi anni? O richiudersi in una stanza buia, lontana dalla mia vista e dai miei pensieri? No, era qui davanti a me che salutava la modella. Poi si voltò verso di me, i suoi occhi esprimevano una cosa sola: sfida. Quanto conoscevo bene quello sguardo.

“Heiko è meglio se lo lasci perdere, non è affidabile!” disse sorridendomi. A quanto pare le piaceva crearmi terra bruciata attorno. I suoi comportamenti risvegliavano il mio orgoglio come nessun altro riusciva. Forse perché era una delle poche persone che mi tenevano testa. Ormai erano tutti così assoggettati dal mio potere e dalla mia persona, che era difficile trovare un degno rivale. Ma Blair era sempre stata perfetta per questo ruolo, e non si stava smentendo neanche questa volta.

“Potrei dire la stessa cosa, Waldorf!”

Heiko ci guardava spaesata, ovviamente non capiva quello che c’era dietro le nostre parole o i nostri sguardi. Infine riuscì a dire incerta “L’ho appena conosciuto, non so ancora se darti ragione o no Blair.” accennando un sorriso, a quanto pare conosceva bene Blair e la temeva, come era normale.

“Qui perdi tempo, va pure a cercare un miliardario più ingenuo, non serve che mi ringrazi per il tempo che ti faccio risparmiare!” disse sorridendo maligna.

Ormai la confusione si era impadronita degli suoi occhi azzurri di Heiko. Non avrei mai pensato di poter ancora assistere ad una scena del genere:Blair che cacciava le ragazze che mi girano attorno. “Sei ancora qui?! Sciò!” sentenziò infine Blair accompagnando l’affermazione con la mano.

La ragazza alla fine seguì il suo consiglio e si allontanò facendo un timido saluto nella mia direzione.

“Blair perché l’hai fatto.. Eri per caso gelosa?”

Mi guardò sorridendo “ti piacerebbe! L’ho fatto solo per lei, ti conosco abbastanza per sapere che non ti farai abbindolare dalla sua bellezza, visto che non ha altro da offrire …”

Aveva perfettamente ragione, ero io ad usare le donne, non succedeva mai il contrario “Vuoi quindi salvare il genere femminile da me?”

“Sarebbe una buona causa, ma fallimentare.”

“Ammetti la mia bravura con le donne, quindi”

“Mai affermato il contrario, se non per la tua mancanza di sensibilità” disse con estrema sincerità. Ci eravamo spinti troppo oltre. Infatti calò il silenzio. Era maturata, lo si leggeva nei suoi profondi occhi marroni. Anche fisicamente. Non faceva la modella, ma ai miei occhi non avrebbe avuto confronto con tutte quelle con cui ero stato. Era sempre bellissima, perfetta. Cercai di interrompere quel silenzio assordante.

“Adam è qui?”

“No è da suo padre a Washington”

La osservai attentamente, cercavo ogni segno che mi potesse rivelare come era la loro relazione, ma niente. Era troppo fredda, non abbandonava mai la sua solita maschera.

“Poi devo partire domani…”

“Ti allontani dal tuo cucciolo, quindi” dissi ironico.

“Risparmiatelo Chuck!” disse guardandomi scocciata. Colsi la palla al balzo chiedendo “Ti vergogni del tuo fidanzato per caso?”

“Io non mi vergogno di lui!” disse velocemente, troppo velocemente per apparire vero.

“Di sicuro non lo ami.” Conclusi tranquillo, ma fermo nella mia opinione. Anche se era cresciuta e maturata ero sicura che non lo amava. Molto probabilmente lo stava sfruttando per fare carriera. Come darle torto del resto! Chissà se si era innamorata in quegli anni, chissà cosa aveva fatto, con chi era stato. Non ricordavo di essere mai stata così curioso, normalmente avrei chiamato il mio investigatori privato, ma in quel caso non sapevo se avrei sopportato quello che avrei scoperto.

“Sei sempre sui giornali!” disse Blair distogliendomi dai miei pensieri.

“Si divertono a inventarsi scoop, ogni volta mi sembra di essere tornato ai tempi di Gossip Girl!”

Fece una smorfia, era una delle cose dell’adolescenza che non mancava a nessuno. “Per fortuna non esiste più ho ancora il desidero di distruggerla, se sapessi chi era!”

“Blair, sinonimo di vendetta!”

Mi sorrise sincera. Quanto mi era mancato quel sorriso. Con quella fossetta così deliziosa che si formava. Ricambiai il suo sorriso, sereno. Non mi sembravano passati cinque anni dall’ultima volta che ci eravamo parlati.

“Beh, che c’è? Ti sei incantato?” la sua voce mi risvegliò dal passato.

“Mi era tornato in mente il liceo parlando di Gossip Girl”

“Io non ci penso più: il liceo è passato, ora penso solo alla mia carriera e al mio nuovo fidanzato, ovviamente” sorrise, di un sorriso di scherno.

Non perdeva l’occasione di farmi notare quanto fosse perfetta la sua vita senza di me.

  
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