PROLOGO
Ancora non potevo crederci,
era passato più di 1 anno da quando tutto era finito e tutto era iniziato: dopo
moltissimo tempo, i piccoli tasselli del puzzle della mia vita sembravano
incastrarsi perfettamente. Era come se tutta la paura dei mesi precedenti si
fosse sciolta come neve al sole e avesse lasciato una pozzanghera di acqua
limpida e cristallina, segno della mia felicità.
La mia piccola Renesmee cresceva sana, bella e forte, come solo quelli della sua strana specie (non si dovrebbe definire specie, un piccolo gruppo di ibridi talmente pochi che si possono contare su una mano), potevano. Era passato solo 1 anno dalla sua violenta nascita, o mio Dio, sembrava solo ieri che portassi la mia piccola brontolona dentro di me. Ora ne dimostrava benissimo 6 se non 7 ed era giunto il momento di lasciarla vivere nel mondo umano facendole frequentare la scuola elementare: la sua prima esperienza al di fuori della nostra bellissima famiglia e ovviamente dalla nostra casa. Sinceramente, ho un po’ paura delle conseguenze infondo non è una bambina come tutte le altre, anzi proprio non lo è. Anche se io e mio marito abbiamo sempre cercato di abituarla all’odore del sangue, non sapevo se sarebbe riuscita a resistere a quella piccola tentazione, che è la piaga di tutti noi. Ma no, lei era forte. Era più forte di tutti noi messi insieme; dopotutto non aveva mai fatto del male né a Charlie né a Sue. Ma se qualcosa fosse andato storto, se la tentazione fosse stata troppo grande per il suo piccolo autocontrollo? Tutti mi rassicuravano che ogni cosa sarebbe andata per il meglio, ma avevo un brutto presentimento cha da giorni mi tormentava, come i brutti incubi che avevo da umana. Ma questo presentimento era più forte degli altri, come se ci fosse un qualcosa che da un momento all’altro avrebbe potuto rompere tutti gli schemi. Ma non poteva accadere, tutto doveva andare per il meglio e dovevo credere in mia figlia: ce l’avrebbe fatta, dovevo solo crederci io!
La mia piccola Renesmee cresceva sana, bella e forte, come solo quelli della sua strana specie (non si dovrebbe definire specie, un piccolo gruppo di ibridi talmente pochi che si possono contare su una mano), potevano. Era passato solo 1 anno dalla sua violenta nascita, o mio Dio, sembrava solo ieri che portassi la mia piccola brontolona dentro di me. Ora ne dimostrava benissimo 6 se non 7 ed era giunto il momento di lasciarla vivere nel mondo umano facendole frequentare la scuola elementare: la sua prima esperienza al di fuori della nostra bellissima famiglia e ovviamente dalla nostra casa. Sinceramente, ho un po’ paura delle conseguenze infondo non è una bambina come tutte le altre, anzi proprio non lo è. Anche se io e mio marito abbiamo sempre cercato di abituarla all’odore del sangue, non sapevo se sarebbe riuscita a resistere a quella piccola tentazione, che è la piaga di tutti noi. Ma no, lei era forte. Era più forte di tutti noi messi insieme; dopotutto non aveva mai fatto del male né a Charlie né a Sue. Ma se qualcosa fosse andato storto, se la tentazione fosse stata troppo grande per il suo piccolo autocontrollo? Tutti mi rassicuravano che ogni cosa sarebbe andata per il meglio, ma avevo un brutto presentimento cha da giorni mi tormentava, come i brutti incubi che avevo da umana. Ma questo presentimento era più forte degli altri, come se ci fosse un qualcosa che da un momento all’altro avrebbe potuto rompere tutti gli schemi. Ma non poteva accadere, tutto doveva andare per il meglio e dovevo credere in mia figlia: ce l’avrebbe fatta, dovevo solo crederci io!