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Autore: orchidee    10/07/2017    1 recensioni
Buongiorno a tutte! È la prima volta che scrivo e vi ringrazio, perché siete state voi ad ispirarmi. Non sarà una storia lunga e i protagonisti sono solo loro, Betty e Armando. Ho pensato di cambiare completamente il finale, facendo iniziare tutto dalla sera in cui Armando dedicò a Betty una canzone. Spero che le mie fantasie vi piacciano. Grazie a chi vorrà dedicare un po' di tempo alla lettura della mia storia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Fantasie'
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Capitolo 7 Dopo il matrimonio di Nicola e Marcella, Betty aveva cercato di trascorre il più tempo possibile con il figlio. Aveva cenato con le vecchie amiche della banda, con Ugo e con la signora Caterina che spesso collaborava con L'Ecomoda in occasione di sfilate o eventi per importanti presentazioni. Nessuno di loro conosceva la verità anche se sospettava che Ugo e Caterina avessero intuito qualcosa. Sembrava che tutto trascorresse per il meglio. Armando non l'aveva cercata quindi le sue paure erano confermate! Paure? Perché erano paure? Aveva lottato perché Armando smettesse di cercarla, di corteggiarla e ora che era così si sentiva svuotata, derubata di qualcosa che era suo! Sarebbe stato ancora più difficile dirgli la verità. Una verità che per lui sarebbe stata dolorosa, per lei devastante. Come ci sarebbe riuscita se nemmeno riusciva a guardarlo negli occhi? Doveva trovare il coraggio, ma prima di tutto era necessario vederlo! Prese il telefono e compose il numero di Sandra... Poi riattaccò. No la banda anche se ridotta ai minimi termini era ancora troppo "pericolosa". Lei doveva essere discreta, assolutamente discreta. Provò a chiamare il vecchio numero di Armando, nonostante il tempo passato non lo aveva dimenticato. Rispose e lei fu colta alla sprovvista. "Pronto? Pronto... " "Dottor Armando..." "Betty? Betty è lei?" "Dottore per favore non gridi, mi ha perforato il timpano..." "Scusi Betty, per favore mi scusi. Mi dica, ci sono problemi? È successo qualcosa?" "No, dottore. Mi chiedevo solo se... Ecco, al matrimonio mi aveva detto che voleva parlare con me e... Ecco io mi chiedevo se questa sera fosse libero..." Armando non credeva a ciò che sentiva, Betty lo stava invitando per un appuntamento? No, sicuramente c'era qualcosa che non capiva. "Betty, mi sta invitando per un appuntamento? No, non mi risponda! Mi dica, ha bisogno di qualcosa?" "No, non ho bisogno di niente, solo di parlare con lei! Per favore dottore, non mi prenda in giro, non si permetta di giocare con me!" Disse Betty stizzita e offesa per quel tono tra il canzonatorio e il serio... "Mi scusi, davvero. Anche a me farebbe piacere vederla. Dove preferisce che ci incontriamo? " "Vorrei vederla in un posto tranquillo, vorrei che nessuno ci disturbasse. Ciò di cui devo parlarle è molto importante." "Scelga lei il ristorante." "Pensavo fosse meglio vederla in un luogo appartato, il suo appartamento?" "Come? Ok, la passo a prendere più tardi, le va bene alle otto?" "Non c'è bisogno che mi venga a prendere, ho l'auto. Passo da lei per le 8.30." Armando era confuso, non capiva cosa stesse succedendo, ma non gli importava, era vero? L'avrebbe vista tra poche ore? Finito il lavoro si precipitò a casa, si fece una doccia e ordinò una cena in un ristorante vicino casa. Preparò una bottiglia di vino bianco in frigo e i bicchieri per dopo. Alle 8.30, puntuale il custode del palazzo lo avvertì che la dottoressa Doinel stava salendo nel suo appartamento. Dottoressa Doinel, quelle parole non gli piacquero affatto. L'ascensore si aprì e ne uscì Betty, la sua Betty. Nel suo appartamento, dopo tanti anni, dopo tanto dolore lei era lì! Indossava un abito blu, semplice in lino e dei semplici sandali non molto alti. Aveva raccolto i capelli in una coda e lui non poté che convenire che era bellissima anche senza abiti eleganti e scarpe col tacco. Lei gli sorrise un po' forzatamente, si vedeva che non si sentiva a proprio agio, a lui invece, sembrava di toccare il cielo con un dito. La fece accomodare e le offrì un bicchiere di vino. Armando non era più interessato alle ragioni di quell'incontro, era troppo felice per la sua presenza. Le raccontò del suo lavoro, dei suoi genitori e di tante altre piccole cose senza importanza ma che rendevano un po' più leggera l'atmosfera. Poi, con circospezione e qualche dubbio, le disse che era molto dispiaciuto per ciò che era successo a suo m... A Michelle, avrebbe voluto esserle vicino, ma non sapeva cosa fare e cosa dire e quindi aveva deciso di non intromettersi. Gli era costato molto ma era stata una buona decisione. Betty lo aveva lasciato parlare, senza dire nulla. Aspettava solo il momento giusto per mantenere la sua promessa a Michelle, ma sembrava che quel momento tardasse ad arrivare. Alla fine fu lui a introdurre il discorso... Le chiese perché, perché se n'era andata, senza spiegazioni, senza dirglielo. Gli chiese se il suo amore verso Michelle fosse tanto più grande e perché non lo aveva affrontato. Betty lo guardò negli occhi, le sembrava di leggere dolore, ma non poteva essere così! "Dottore, perché mi fa queste domande? Dopo aver lasciato Bogotà, lei, si fidanzò con Alessandra Sing! Non lo ricorda?" "Sciocchezze Betty, non era vero nulla! I giornali hanno scritto delle falsità! E comunque sarebbe bastato parlare con me invece di scappare" "Avevo le mie ragioni. Vederla in quelle foto per me fu doloroso, umiliante! Ancora una volta ero caduta nella sua rete!" "Quale rete Betty? Quale? Tutto ciò che le dissi era vero! Il mio amore lo era! E quella notte credevo di averglielo dimostrato! E di averlo fatto lasciandola tranquilla qui, a lavorare! Mi è mancata ogni giorno, ogni notte. Ma dovevo dimostrarle che era lei che volevo, non L'Ecomoda! Ma quando sono tornato lei era a Cartagena, con lui! Betty, perché?" "Per.. L'ho fatto per la delusione..." "Quindi per degli equivoci, perché di questo si è trattato! Equivoci? Sono stati degli equivoci a portarla lontano? A farle sposare un altro uomo? A dare un figlio ad un altro uomo? Equivoci? " "Lei non ha il diritto di parlare in questo modo dopo tutto quello che ha fatto! Dopo il male che mi ha fatto! Io ho fatto tanti sbagli, è vero, ma erano tutti conseguenze del suo comportamento! Come potevo fidarmi?" "Betty, per favore mi dispiace! La prego Beatrice, non pianga! Non piangere amore mio! " Armando la prese tra le braccia e la strinse cercando di farla smettere di singhiozzare! Poi le sollevò il viso, e senza pensare la baciò, fu un bacio piccolo e dolce, ma bastò per far scoccare una scintilla mai sopita!
   
 
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