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Autore: thankyouzayn    11/07/2017    0 recensioni
"Zayn era sempre lo stesso, forse solamente un po’ più uomo e con un po’ più barba sulle guance. Ma era bello ed affascinante ed Irene si ricordò perfettamente del perché avesse messo da parte gli appunti della signorina Thompson per dedicarsi a lui, per prestargli l’attenzione che si meritava."
© thankyouzayn | 2016
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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ATTENZIONE: Con questo mio scritto, pubblicato senza alcuno scopo di lucro, non intendo dare rappresentazione veritiera dei caratteri di queste persone, né offenderle in alcun modo. Vorrei ricordare che il tutto, è solo frutto della mia immaginazione: ovviamente la realtà è ben diversa dai fatti raccontati!

15

Il rumore dei suoi passi risuonava per tutto l’edificio mentre, Irene, affrontava gradino dopo gradino come fossero una sfida. Avrebbe mentito a se stessa ed a chiunque altro se avesse sostenuto di non aver ponderato la dura decisione che comprendeva lo scegliere tra le scale ed il piccolo ascensore. Perché nonostante quell'affare fosse una piccola scatola in grado di contenere poco più di un paio di persone era comunque discutibilmente più comodo e decisamente più rapido delle lunghe, noiose e soprattuto faticose scale.
Infatti, solo dopo essersi chiusa la porta alle spalle ed aver lasciato i suoi amici nel suo appartamento aveva nuovamente ragionato lucidamente, senza che ci fosse nessuno che si trascinasse via i suoi mille pensieri e che la spingesse ad essere sicura di se stessa e fiduciosa.
Il minimo contegno che si era imposta e che era riuscita a guadagnare era, quindi, svanito così velocemente da lasciarla spiazzata e senza troppe alternative: cercare di calmarsi in quel poco tempo che le rimaneva prima di vederlo veramente
I capelli, che le ricadevano in viso, al momento, la infastidivano più di quello che avrebbero dovuto ma a parte sbuffare ed imprecare, tra i denti, un paio di volte in più di quello che avrebbe dovuto e voluto non fece altro: non sarebbe andata a rovinare il lavoro che era riuscita a portare a termine, grazie ad un’abbondante dose di pazienza e di altrettanta calma, passandoci le mani in mezzo.
Il suo respiro, paradossalmente a quello che lei stessa avrebbe potuto pensare, era leggero, quasi impercettibile per un orecchio poco attento e superficiale. Probabilmente avrebbe potuto ingannare chi, con occhi poco attenti alla sua reale impazienza ed agitazione, sarebbe bastato imbrogliare con un sorriso sulle labbra colorate, socchiudendo gli occhi ed inclinando leggermente il capo.
Differente atteggiamento, però, era stato preso dal suo cuore che con decisione ed insistenza batteva così forte che, Irene, più di una volta temette che potesse uscire dalla gabbia toracica dentro la quale era incastrato. Poteva persino sentire il suo pulsare inusuale risuonare nelle orecchie e nelle vene.
Deglutendo a vuoto, si fermò sull'ultimo pianerottolo e dall'altro dei quindici gradini, li aveva contati durante le rampe precedenti, osservò l'ingresso.
Il respiro ancora leggero, il cuore sempre in subbuglio.
I suoi occhi chiari individuarono la strada che aveva appena percorso e per un attimo meditò di tornare indietro, di lasciare che Zayn pensasse qualsiasi cosa, anche sgradevole volendo, di lei.
Ma poi prese un respiro profondo, le parve quasi di sentire la risata dei suoi amici risuonare tra le pareti bianche ed impersonali e si ricordò di tutte le belle parole che avevano speso per lei.
Sarebbe andato tutto bene.
Con una sbirciata all'orologio, si morse il labbro inferiore nel constatare che le ci erano voluti ben quasi quattro minuti per fare quei pochi gradini e che, sicuramente, il ragazzo che l'attendeva si stava chiedendo dove diamine fosse finita.
Frettolosamente ma con quel pizzico di goffaggine dovuta dai tacchi alti, arrivò al suo traguardo. Le sue mani spinsero il portone d'entrata ed appena i suoi occhi chiari incontrarono quelli scuri di Zayn, sollevò il petto di scatto, per prendere un profondo respiro.
Il suo cuore, quello sporco e maledetto traditore, continuava a battere erratico e di certo non era il modo migliore di comportarsi, quello.
Il ragazzo, con le mani affondate nelle tasche del cappotto che indossava, non si mosse, limitandosi a guardala con sguardo attento ed inclinando il capo, aspettando la sua prossima mossa.
Irene dischiuse le labbra e scosse la testa divertita quando un piccolo sorriso venne accennato sul volto di Zayn. Lui, così rilassato e tranquillo, la stava aspettando senza nessuna fretta, lasciandole lo spazio di cui aveva bisogno e di tutto il tempo che necessitava.
Ravvivandosi i capelli, scese quei pochi gradini che separavano l'entrata dal parcheggio e non appena fu sufficientemente vicino a Zayn si ritrovò avvolta dal suo profumo. Ed, ancora una volta, dovette cedere al fascino che il ragazzo sprigionava.
Con un paio di occhiali da sole, il suo viso sembrava essere stato disegnato, comprendendo a pieno l'armonia dei tratti eleganti. Il cappotto lungo che, come sempre, era lasciato aperto, le lasciava spazio per intravedere la camicia bianca al di sotto ed i jeans, strappati in più punti, che aveva deciso di scegliere per quella sera.
Irene, nonostante non avrebbe dovuto, provò ad immaginare come sarebbe stato uscire con Zayn ogni giorno, osservarlo fare sfoggio di ogni suo capo e potersi vantare di lui ovunque, godendo degli sguardi che insieme avrebbero attirato. Davvero, per i primi secondi provò a respingere questi sogni ad occhi aperti che non facevano del bene a nessuno ma poi, semplicemente si arrese.
Premette tra loro le labbra e sperò che niente di lei facesse trapelare nulla.
Lo stesso contegno di Irene venne messo a dura prova nel momento in cui la mano di Zayn si posò alla base della sua schiena, avvicinando al suo corpo e sorridendole in quel modo assurdamente affascinante. I capelli color pece, sistemati alla perfezione, seguivano i movimenti della leggera brezza di quel giorno.
Irene, inspirò di scatto una boccata d'aria quando i loro volti furono pericolosamente vicini. Chiuse gli occhi per qualche millesimo di secondo e provò a non pensare ai suoi amici che stavano, con tutta la probabilità del mondo, osservando la scena dalla finestra del soggiorno.
Dio, se avessero detto una sola parola, al suo ritorno, probabilmente avrebbe sbattuto fuori casa tutti e tre. Era sicura che Allie ne avrebbe approfittato per le passare più tempo con Niall.
«Ciao, ragazzina», si decise, infine, a soffiare Zayn.
Le sue labbra morbide ed invitanti a pochi centimetri da quelle di Irene provocarono un piacevole e lento brivido alla ragazza.
Avrebbe potuto spacciare il piccolo spasmo per un colpo di freddo ma, andiamo, chi ci avrebbe creduto. Sorrise quindi, cercando di mascherare quel gesto e di celare quegli occhi traboccanti di lussuria, spostando una mano sulla spalla del ragazzo che, senza darlo troppo a vedere, osservava ogni mossa di Irene.
Era come stare a guardare un predatore alle prese con la propria preda solo che, in questo caso, non si riusciva a capire chi fosse l'uno e chi fosse l'altro.
Irene s'inumidì le labbra, gesto che non passò inosservato agli occhi di Zayn, crogiolandosi poi delle reazioni che ottenne. Era un gioco, il loro, quello di stuzzicarsi e divertirsi come se avessero tutto il tempo del mondo a disposizione. Ed, in effetti, era vero. Erano giovani, con un'intera vita davanti e quindi perché fare tutto velocemente, perché non godersi semplicemente gli attimi che poi non sarebbero più tornati? Quel prezioso tempo che poi avrebbero ricordato con allegria e gioia, consapevoli di averci provato, indipendentemente da come sarebbero andate a finire le cose.
Irene dischiuse le labbra e sbatté le ciglia un paio di volte prima di imprimersi nello sguardo una luce divertita, con quel pizzico di malizia che necessitava.
«I miei amici, probabilmente, in questo momento ci stanno guardando dalla finestra.»
Zayn non distolse neanche lo sguardo per verificare che quelle parole fossero veritiere, scosse semplicemente la testa e percepì il messaggio celato della ragazza. Non l'avrebbe delusa.
E nemmeno i suoi amici nascosti.
«Ah sì?» Chiese semplicemente.
Irene si morse il labbro inferiore, annuendo piano. Zayn sghignazzò, scuotendo leggermente il capo.
«Non lasciamoli a bocca asciutta, allora», disse anche.
E poi le loro labbra s'incontrarono, come era già accaduto altre volte. Tutto si fermò ed Irene poté immaginare le espressioni vittoriose dei suoi amici.
Le mani di Zayn si spostarono sui fianchi della ragazza e tutto parve così naturale e genuino che nemmeno ci furono i soliti ed imbarazzanti momenti di innaturale rigidità. Sorrisero entrambi nel bacio e più tardi risero anche, quando si scostarono l'uno dall'altro quello che bastava per poter prendere fiato.
Il ragazzo afferrò la mano di Irene che mosse i primi passi verso l'auto. La ragazza si sistemò i capelli dietro le orecchie e lasciò che il suo corpo riprendesse, di nuovo, quel calore che aveva precedentemente perso.

Zayn guidava con calma, con prudenza e, nonostante Irene fosse già andata in auto con lui, dovette riconoscere di essersene accorta solo nel momento stesso in cui il ragazzo ebbe parcheggiato e spento il motore.
Le loro labbra non avevano lasciato andare tante parole, forse solo quelle strettamente necessarie per far presente loro della compagnia dell'altro.
Irene era nervosa, aveva i nervi a fior di pelle ed era contenta fosse solo una stupida metafora perché tutto quello a cui riusciva a pensare, al momento, era il suo pigiama abbandonato sul suo letto vuoto, i libri lasciati aperti sulla scrivania ed i suoi amici a ridere davanti a uno dei programmi televisivi che solo loro erano in grado di apprezzare.
Chissà, si chiese, se Harry sarebbe stato in grado di gestire la situazione Allie/Niall da solo.
Sogghignò al solo pensiero e quella fu l'unica cosa capace di tranquillizzarla abbastanza per poter rivolgere il suo sguardo a Zayn che, a quanto pareva, l'aveva preceduta.
Deglutì a vuoto per l'ennesima volta e dovette riconoscere a se stessa che era pessima abitudine e che doveva smetterla il prima possibile.
Tuttavia, non era sicura di quello che le sue labbra sarebbero state in grado di dire, quindi si limitò a sorridere impacciatamente ed a portarsi una ciocca di capelli dietro l'orecchio.
Proprio non capiva cosa ci fosse di diverso dalle altre volte che aveva visto Zayn, che ci aveva parlato e che si erano baciati.
Era un'uscita come un'altra, un incontro come tutti gli altri, se non meno casuale e più ponderato ma, in ogni caso, rimanevano sempre e solo loro due.
Forse, e solo per quello si disse a se stessa, era per il fatto di fare il tutto non più alla luce del giorno ma bensì sotto il cielo notturno, con qualche stella a costellarlo e la luna ad illuminare i loro passi ed i loro movimenti.
La notte faceva sembrare tutto diverso, più importante, come se dopo i primi momenti in cui sole aveva potuto osservali avessero finalmente deciso di godersi quell'intimità che entrambi, anche senza saperlo, bramavano più di ogni altra cosa.
Ed Irene ebbe bisogno di una conferma, di un qualcosa che andasse d'accordo con le sue teorie e quando, tuttavia, riuscì ad intravedere la luna illuminare il cielo limpido di quella sera si convinse abbastanza che era arrivato il loro momento, l'appuntamento per il quale avevano contato le ore.
S'inumidì le labbra, scuotendo la testa e rendendosi conto solo in quel momento di quanto fosse stata stupida ad agitarsi per tanto quando, invece, si trattava di una cena con lo stesso ragazzo con cui aveva riso e con il quale si era divertita sin dalla prima volta che l'aveva visto più di un anno fa
Zayn si lasciò andare in una risata divertita, sollevata tanto quanto quella di Irene quando si unì ad essa, e lasciò che la sua mano scivolasse sulla gamba della ragazza.
«Nessun amico nei paraggi in questo momento, dico bene?» Soffiò poi lui, chinandosi appena verso Irene
La ragazza assentì, beneficiando del calore che la mano di Zayn diffondeva in tutto il suo corpo e si lasciò trasportare dall'atmosfera rilassante e tranquilla.
Zayn non era una persona dalle troppe parole, una di quelle che sentiva il bisogno di riempire ogni silenzio con qualche frase, magari stupida o banale. A lui bastava una risata o solo un sospiro
Ed a Irene andava più che bene così.
Il silenzio, dal suo punto di vista, non era un qualcosa da vedere sempre come sinonimo di disagio; significava avere abbastanza confidenza con qualcuno da non sentire strettamente il bisogno di parlare in ogni momento.
Anche lo scegliere di rimanere in silenzio aveva la sua forma di intimità solo che non tutti saranno mai in grado di capirlo e di apprezzarlo.
«No», si sentì poi in dovere di dire.
Ma Zayn parve quasi ignorare la sua risposta perché quando il suo sguardo si spostò sulle labbra di Irene e poi nei suoi occhi, la ragazza, parve comprendere a pieno le sue intenzioni.
Il parcheggio deserto offriva quel tocco in più di intimità che entrambi necessitavano in quel momento.
I loro occhi, poi, si chiusero e le loro bocche si incontrarono. Sospirarono entrambi, lasciandosi trasportare, ancora una volta, dalle emozioni.
«Forza», disse poi Zayn, in un sussurro, quando si separarono. I suoi occhi ancora fissi sulle labbra di Irene. «Usciamo da qui altrimenti rischiamo di rimanerci tutta la serata.»
La ragazza si astenne dal dire che ci sarebbe rimasta volentieri, in quell'auto, con lui al suo fianco, gli schiocchi delle labbra a far loro compagnia e la mano di Zayn sulla sua gamba.
Scese dalla macchina, in ogni caso, sorridendo al ragazzo che le stava porgendo il braccio e respirando, per la prima volta nella serata, con tutta la sua tranquillità.

Il Blue era un piccolo ristorante appena fuori dal centro di Birmingham, dove si poteva respirate un'aria tranquilla ed incontrare meno facce conosciute
Era abbastanza anonimo alla maggior parte dei cittadini inglesi tanto quanto lo era per i turisti che poche volte si interessavano a quella zona della città.
Il Blue si basava sulla sua piccola e ristretta cerchia di clienti abituali che, per la gran parte, abitavano nella periferia: fuori da occhi troppo indiscreti e lontani dalla frenesia del centro.
La porta di vetro piccola ed, ad una prima occhiata, anonima venne varcata da un altro paio di persone che silenziosamente avanzavano nel buio di quella notte.
Irene si concesse il privilegio di posare gli occhi sulla sua mano e quella di Zayn, unite e pallidamente illuminate da un lampione posto sul bordo della strada.
Era strano ed insolito ma così familiare e confortevole che avrebbe voluto rimanere così per tutta la durata della sera ed anche oltre.
Era difficile per lei definire il proprio stato d'animo in quel momento. Il cuore sembrava batte troppo veloce, le labbra avevano assunto quella sottospecie di sorriso assurdo e fastidioso di cui, però, non riusciva a liberarsi. Nello stomaco, un intero gruppo di farfalle sembrava essersi appena risvegliato, con l'intenzione di fare baldoria tutta la notte.
Ma era felice, molto felice e si concesse il privilegio di non pensare ad altro.
L'interno del locale, avvolto da un piacevole tepore, era illuminato da una soffusa luce blu, forse in omaggio al nome, e tutto sembrava essere dannatamente tranquillo tra quelle mura che, Irene, prese subito un grande sospiro di sollievo.
I camerieri si destreggiavano tra i tavoli con grande agilità e con movimenti controllati, volti a non invadere o disturbare la cena dei loro clienti.
Tutte caratteristiche che si sposavano perfettamente con le note di musica blues suonata dal vivo.
Lo sguardo attento della ragazza apprezzava ogni cosa che vedeva.
Un uomo, di mezza età, li accolse con un sorriso cordiale sulle labbra. Il suo completo lo rendeva forse un po' poco visibile ma Irene venne incuriosita dallo sguardo che Zayn ed il signore si scambiarono prima di stringersi la mano amichevolmente e sorridersi a vicenda.
«Ragazzo mio, cosa fai da queste parti? Era un po' che non ti facevi vedere.»
Zayn annuì, portando un braccio attorno alla vita di Irene, portandola più vicina al suo corpo.
Lo sguardo dell'uomo non mancò di seguire i gesti del ragazzo. Subito un'espressione comprensiva ed entusiasta apparve sulle sue labbra.
«Mi pare di capire che hai una fanciulla da rendere felice e soddisfare.»
Irene chinò appena il capo, facendo cadere in avanti i capelli e cercando di nascondere le guance già arrossate per l'imbarazzo e Zayn, in risposta, sogghignò, stringendo appena in più la presa sul fianco della ragazza.
«Avete prenotato?» Chiese poi l'uomo.
Zayn annuì, mordendosi il labbro inferiore ed arricciando il naso prima di confermare.
«A nome Malik», aggiunse poi.
L'altro annuì e con l'ennesimo sorriso sulle labbra «Ti avrei trovato un tavolo in ogni caso, lo sai» disse anche.
Irene semplicemente rimase in silenzio, prima di poggiare, per un fugace istante, gli occhi sul profilo di Zayn. Lui, sempre così a suo agio, intrecciò nuovamente le dita delle loro mani e le lasciò un occhiolino.
Le guance della ragazza si arrossarono ancora di più.



 

Note autore:
Comincerei col dire che non sono assolutamente morta, anzi sono viva e vegeta e finalmente matura! Dall'ultima volta che ho pubblicato sono stati mesi duri, pieni di verifiche ed interrogazioni ed il mio unico scopo era quello di portare a casa voti sufficientemente alti e che mi soddisfacessero. Passavo letteralmente giorno e notte sui libri, poche pause mi erano concesse e capirete bene che scrivere era proprio uno dei miei ultimi pensieri. Non mi piaceva per niente aver interrotto in quel modo la storia ma che ci potevo fare?
Anyway sono qui, ora!
Ho concluso gli orali venerdì e dopo una giornata spesa a dormire ed a oziare per tentare di recuperare il sonno perso nell'ultimo periodo ho deciso che dovevo assolutamente riprendere le redini della situazione e continuare la storia di Irene e Zayn dal momento che hanno ancora tanto da dire.
È stato un sollievo poter ricominciare a scrivere ed essere tanto rilassata per poterlo fare nel migliore dei modi. Ultimamente con tutta l'ansia e agitazione non avevo neanche fantasia per potermi immergere in uno dei miei scritti.
Quindi, ora, sollevata da ogni tipo di impegno e pronta per intraprendere un nuovo percorso della mia vita ho deciso che la prima cosa che dovevo fare era pubblicare l'ennesimo capitolo.
Sono molto contenta di quello che sono riuscita a concludere e di quello che è uscito alla fine perché mi ritrovo ad amare ogni singola parola all'interno di questo piccolo spezzettone. Zayn ed Irene poi sono, ogni volta sempre di più, la mia OTP.
Non tutti, probabilmente, si ricorderanno quello che è successo nello scorso capitolo e questo mi ricorda, ancora una volta, che è passato troppo tempo dall'ultimo aggiornamento.
Mi perdonate, vero?
In poche parole avevano lasciato la nostra Irene alle prese con la sua agitazione ed ansia al pensiero di dover uscire con Zayn, Allie che aveva cercato di calmarla in ogni modo e Harry e Niall che si erano comportati semplicemente da ragazzi: portando a casa delle due ragazze un mucchio di schifezze e piantandosi davanti al televisore solo dopo pochi minuti aver messo piede nell'appartamento.
Solleverei gli occhi al cielo se fossero miei amici ma mi piace troppo l'accoppiata Narry quindi vedrò di perdonare loro questo comportamento.
Da qualche parte ci sono anche i Lilo che attendono di essere portati, di nuovo, alla luce.
Non temete, arriverà anche il loro momento, io stessa non sto nella pelle.
A proposito di bellissime accoppiate: spero abbiate sentito ed amato tutte quelle perle che i ragazzi hanno rilasciato. Tra Harry con l'album "Harry Styles" che è davvero un capolavoro della musica, Liam con "Strip That Down" e "Get Low" ed infine Niall con "Slow Hands" non so più da che parte prendere. Mi hanno dato così tanta musica in poco tempo che davvero per un momento ho creduto di impazzire. Mentre io ero sommersa libri e fogli, loro hanno pensato che fosse il momento giusto per viziarci un po'.
Tutti gli insulti che si sono guadagnati in quei giorni penso rimaranno un segreto tra me e le pareti della mia camera.
Nonostante tutto sono molto fiera dei miei ragazzi, di quello che stanno facendo e di quello che hanno intenzione di fare in futuro. Ho già detto numerose volte che li sosterrò in ogni mio modo possibile e sono contenta di poterlo fare sul serio. Mie care ragazze, quindi, state sempre sintonizzate perché il 20 Giugno c'è l'uscita di Dunkirk in cui il nostro Harry ci mostrerà le sue doti di attore e davvero non vedo l'ora che mostri al mondi di che pasta è fatto il nostro Styles.
Il giorno dopo, quasi si fossero messi d'accordo, Louis rilascerà la sua nuova canzone e sono davvero emozionata per lui perché sappiamo tutti il lungo percorso che ha il nostro ragazzo alle sue spalle. Quindi, non vedo l'ora di osservare "Back To You" schizzare in cima alle classifiche e renderlo orgoglioso esattamente come lui rende noi. È il mio piccolo bambino che bisogna proteggere da tutti i mali del mondo. Ad Ottobre, invece, Niall ci delizierà con il suo primo album da solista e non sto nella pelle di vedere cosa il nostro irlandese ha preparato per noi.
Insomma, con questi ragazzi è una sorpresa continua e sono proprio contenta che siano fieri e soddisfatti del grande lavoro che stanno facendo. Non si sa ancora cosa abbiano in mente Liam e Zayn per noi ma sono convinta lo scopriremo presto.
Per ritornare al capitolo, invece, qui vediamo l'inizio di quello che sarà un GRANDE appuntamento. Non vi svelo nulla perché non sarebbe carino anticiparvi le cose ma sappiate che ci saranno un bel po' di sorprese. Ho le mani che mi fremono perché non vedo l'ora di riprendere a scrivere.
Mi sono immaginata alla perfezione il momento in cui Irene ha preso a scendere le scale dell'edificio ed il momento in cui, finalmente, i suoi occhi hanno incontrato quelli di Zayn. Se vi siete trovati nella stessa situazione della nostra ragazza converrete con me che il momento in cui finalmente hai davanti la persona con cui devi uscire sia un momento terrificante. Tutto in senso buono, ovviamente. Si è timorosi, spaventati e con mille paranoie per la testa. Raramente si è rilassati e senza alcun pensiero. Sono momenti che, alla fine di tutto, si ricorderanno con quel pizzico di divertimento e di malinconia verso il passato. Sono pur sempre attimi che non terneranno mai più.
Mi piace l'idea di essere riuscita ad immergermi completamente nei panni di Irene e di essere riuscita a riprodurre tutte le sue emozioni. La psicologia ed il carattere dei personaggi non è una cosa semplice da immaginare e riprodurre quindi lasciatemi dire che sono orgogliosa di me stessa.
Ma poi, per fortuna, Irene si tranquillizza, sorride e tutto torna normale. Possiamo anche dire che centra un po' il momento in macchina prima di scendere per andare al ristorante. Anzi, centra moltissimo quel breve momento di complicità tutta loro.
Ahh i miei ragazzi: stanno diventando così grandi e così in fretta.
Credo di essere riuscita a dirvi tutto quello che avevo in mente. Spero che leggerete il capitolo e lo apprezzerete come spero che attendiate con ansia il prossimo aggiornamento. Ci sono ancora tante cose in ballo.
Con un grande abbraccio e bacio vi auguro una buona settimana, vi auguro tanto relax e divertimento e spero che la vostra estate sia iniziata e stia proseguendo al meglio.
Ci sentiamo nel prossimo aggiornamento. Come al solito scusatemi per eventuali errori grammaticali, provvederò a correggerli il prima possibile.
All the love. xx
-Micol :)

  
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