Due giorni dopo la morte di Dean, il suo corpo è ancora steso sul letto di Bobby come se stesse dormendo. Non riesci a staccarti da lui, tu e Sam non fate altro che darvi il cambio per restargli accanto. Seduto sulla sedia guardi quel suo viso pallido, gli occhi chiusi e le labbre dischiuse in una specie di sorriso.

Senti la porta aprirsi: è Sam con il pranzo. Ti volti alzandoti per un attimo per mettere qualcosa sotto i denti; quasi ti aspetti di vedere Dean balzare in piedi e chiedere la torta, chiudi gli occhi sospirando e sorridi forzatamente a Sam che, nel frattempo, si è già sistemato accanto a Dean.

Circa un'ora dopo torna anche Bobby, ti guarda e tu capisci senza che abbia bisogno di dirti nulla. Ti avvicini a Sam poggiandogli una mano sulla spalla:

- "Ora Sammy..." dici piano cercando di controllare la voce. Devi stringere più la spalla per costringerlo a lasciare la mano di suo fratello; si mette in piedi a fissare quella specie di bara costrituita da Bobby.

Prendi coraggio e insieme al tuo amico adagi Dean dentro la cassa, resti immobile senza trovare la forza di chiuderla. Resti dentro casa con Sammy mentre Bobby porta tutto fuori e seppelisce tuo figlio in giardino; su questo siete stati categorici: il corpo di Dean non deve essere toccato.

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Passano due mesi da quella maledettissima sera, tu e Sam siete sempre in viaggio: non fate altro che cercare un modo di riportare Dean indietro; non vi siete rassegnati, Sam non vuole farlo e tu mantieni la promessa fatta a Dean, metti da parte il tuo dolore per il bene del tuo secondogenito. Sei stanco morto, stai guidando da più di dieci ore, interrotte soltanto da qualche breve sosta in varie stazioni di servizio; Sam non vuole mettersi al volante, Dean non glielo avrebbe permesso a meno che non fosse troppo ubriaco. Nessuno di voi due riesce a esprimere a voce un pensiero, vi parlate solo se avete qualcosa di davvero necessario da dire all'altro. Solo la musica dei Kansas spezza quel silenzio opprimente all'interno dell'abitacolo dell'Impala: Sam vuole comportarsi come se Dean ci fosse ancora e tu non riesci a dirgli che dovrebbe provare a ricominciare, in due mesi non siete riusciti a trovare uno straccio di niente.

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Finalmente giungete a Denver, nel Colorado, dove Bobby aveva individuato per voi un caso; gli spiriti non vanno in vacanza.

La stanza è composta da due letti singoli e la tappezzeria è di un color giallognolo scuro, non è esattamente una suite ma almeno non dormirete in macchina.

Passi l'articolo di giornale a Sam che sbuffa:

- "Sammy se non fermiamo questa cosa moriranno altre persone, è nostro dovere aiutarle." lo sproni. Lo vedi dare un pugno sul tavolo

- "Sai qual'era il nostro dovere? Salvare Dean! Quello era il nostro compito!" ti si avvicina velocemente al viso, lo lasci fare:

- "Dovremo continuare a cercare un modo per Dean, era tuo figlio!" ti spinge

- "E'mio fratello..." aggiunge poi piano. Per tutta risposta gli riconsegni l'articolo di giornale senza aggiungere niente, era stato fin troppo forte Sammy, non te la senti di rimproverarlo per un dannatissimo crollo nervoso. Certo le sue parole fanno male ma Sam sa benissimo che ci hai provato e non smetterai di provare, hai solo bisogno di qualche giorno di distrazione con una nuova caccia, soltanto qualche giorno.

Passate tutto il giorno a studiare sul caso senza rivolgervi la parola, un sorriso forzato ogni tanto e qualche battuta durante le pause per il pranzo e per la cena.

All'una di notte sei distrutto, fai fatica a restare concentrato e non riesci a tenere gli occhi aperti. Sammy ti chiede ti restare sveglio ancora un po', annuisci e gli dai la buonanotte. Ti addormenti sognando il momento in cui è nato Sammy, con Dean sopra le tue spalle perchè era troppo piccolo per poter arrivare alla culla del fratellino.

La luce che filtra dalla finestra ti costringe al lento risveglio, Sam sembra essere ancora dove lo hai lasciato ieri sera

- "Sammy ma non hai dormi..." devi fermarti, ti manca il respiro

- "Dean?"