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Autore: hogvwartss    11/07/2017    0 recensioni
"So di essere strana e non mi è mai importato tanto quello che avrebbero detto gli altri. Da quando siamo amiche però mi sono finalmente sentita quasi normale."
(...)
Ginny Weasley e Luna Lovegood diventano amiche per sbaglio ma subito si forma tra loro un rapporto dolce e felice. Entrambe si sentono normali quando sono insieme. Siamo sicuri che ciò è solo un rapporto di amicizia?
Genere: Fluff, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash | Personaggi: Ginny Weasley, Luna Lovegood
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: II guerra magica/Libri 5-7
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La ragazza si svegliò di soprassalto nel suo letto e si ricordò di essere ad Hogwarts, nel dormitorio di Grifondoro e che tutte le altre ragazze stavano ancora dormendo e lei non poteva urlare. Silenziose lacrime le scendevano dal volto e Ginny cercò di asciugarsele dal viso senza riuscirci perchè queste non volevano fermarsi.

Aveva fatto di nuovo lo stesso sogno – o meglio dire incubo – che la perseguitava da anni: il giovane Tom Riddle che la portava nella Camera dei Segreti e la faceva uccidere dal Basilisco. Ogni volta che era convinta di aver superato quel trauma, quell'enorme sbaglio fatto a soli undici anni, il sogno tornava imperterrito nella sua mente e la deprimeva per giorni.

La Grifondoro buttò di nuovo la testa sul cuscino ma tenne gli occhi aperti. Erano passati ormai tre anni e ancora la paura di quel ricordo la perseguitava e non riusciva a trovare un modo per oltrepassare quella memoria.

 

La tavola di Grifondoro era piena di persone che – felicemente – facevano colazione. Ginny, contrariamente, si sentiva tutt'altro che affamata, così decise di girare i tacchi e tornare in dormitorio per prepararsi a quell'ennesima giornata scolastica. Senza rendersene conto, però, ancora presa dai ricordi del sogno della sera prima, andò a sbattere contro qualcosa – o qualcuno –.

“Scusami..” disse Ginny senza nemmeno guardare contro chi si era scontrata.

“Non ti preoccupare.” disse la voce piatta e calma dietro di lei. “Lo sai che hai la testa piena di Nargilli?”

A quella parola – strana e mai sentita – la rossa Grifondoro si voltò e capì chi aveva di fronte: Lunatica Lovegood. Ovviamente questo non era il suo nome, però era il soprannome che le era stato affibbiato a causa della sua stranezza.

“I cosa?”

“I Nargilli sono delle creature magiche che una propensione per le burle che suscita nelle vittime una gamma di sentimenti che passa dal fastidio alla furia.” disse lei alzando degli occhiali molto strani e portandoseli sopra la testa nei suoi capelli biondi. “Credo che siano loro il motivo della tua frustrazione.”

Ginny la osservò parlare e infine le sorrise. In qualche strano modo, quell'affermazione l'aveva fatta stare meglio: pensare che i suoi pensieri negativi non venissero dalla sua mente malata ma fossero causati da degli esseri invisibili era parecchio divertente. La Grifondoro allungò la sua mano senza nemmeno pensarci e si presentò, scoprendo che il vero nome della Corvonero davanti a sé era Luna – e così anche il nomignolo iniziava ad avere un senso –.

 

Ginny e Luna iniziarono a passare sempre più tempo insieme: durante i fine settimana camminavano per il prato fuori Hogwarts, andavano insieme a studiare in biblioteca o semplicemente facevano colazione insieme.
Non avevano quasi niente in comune, ma in lei Ginny era riuscita a trovare qualcuno disposto ad ascoltare le sue preoccupazioni riuscendo a prenderla sul serio e senza ridere di lei, ma soprattutto tirandola su di morale. Spesso Luna iniziava a parlare di Animali Fantastici di cui Ginny non aveva mai sentito parlare neanche per sbaglio.
Un sabato pomeriggio le due ragazze erano sedute sul prato di fronte al Lago Nero e si stavano godendo i primi caldi raggi del sole che preannunciavano l'arrivo della primavera. Nessuna delle due stava dicendo alcun che, semplicemente erano distese sull'erba, gli occhi chiusi e il brusio di sottofondo degli altri ragazzi.

“Hai mai pensato di essere diversa?” chiese Luna all'improvviso senza muoversi o aprire gli occhi.

Ginny aprì leggermente l'occhio sinistro e si girò a guardare l'amica. Ogni giorno della sua vita, Ginny Weasley sapeva che lei era diversa: era l'unica figlia femmina della sua famiglia e già da qui sapeva che avrebbe dovuto lottare con le unghie e con i denti per farsi notare tra tutti i maschi della sua famiglia; il suo cognome era anche stato un problema e ciò che aveva fatto durante il suo primo anno ad Hogwarts non aveva di certo migliorato le cose.

“Tutti siamo diversi, se fossimo tutti uguali il mondo sarebbe un po' noioso, non pensi?”

Luna sembrò pensarci un secondo e poi aprì gli occhi lucidi. “So di essere strana e non mi è mai importato tanto quello che avrebbero detto gli altri. Da quando siamo amiche però mi sono finalmente sentita quasi normale.”

Ginny si alzò a sedere e guardò Luna per qualche istante. Era felice di ciò che l'amica le aveva appena rivelato ma allo stesso tempo quelle parole l'avevano spaventata perchè era esattamente ciò che aveva provato lei negli ultimi mesi. Aveva trovato in Luna la persona che non la giudicava, che l'accettava e che le voleva bene nonostante tutto. La Grifondoro, allora, si avvicinò all'amica e l'abbracciò forte. “Grazie a te io finalmente ho trovato tutto ciò che stavo cercando: un'amica sincera e amorevole.”

Appena si staccarono dall'abbraccio, i loro visi erano vicini, quasi si sfioravano. Luna chiuse gli occhi e Ginny potè notare per la prima volta come le sue ciglia erano estremamente lunghe. Senza che se ne rendesse conto, Luna si era avvicinata e le loro labbra si erano toccate. Poteva, ora, percepire il loro calore e la loro umidità. Anche Ginny chiuse gli occhi e si lasciò trasportare da quel casto bacio finchè l'altra non si tirò indietro. Sembravano essere passati diversi minuti, mentre invece era stato solo qualche secondo. Dentro di sé, Ginny percepiva che tutto roteava, si muoveva velocemente, emozioni nuove erano nate dopo quel bacio.

“Sono innamorata di te, Ginny Weasley.” disse Luna mentre l'altra ancora stava cercando di capire cosa era appena successo. “Mi dispiace per questo bacio ma volevo farlo ormai da troppo tempo.”

“C-Cosa?” Ginny si toccò le labbra e osservò l'altra con sguardo interrogatorio. Luna innamorata di lei? “Da quando ti piacciono le ragazze?”

“Non mi piacciono le ragazze né i ragazzi. Mi piacciono le persone, non mi interessa cosa hanno in mezzo alle gambe.” Luna sembrava seria e le sue guance si erano arrossate terribilmente. D'altro canto, anche Ginny sentiva il volto in fiamme. Tutta quella situazione sembrava assurda, totalmente assurda. Lei non aveva mai baciato una ragazza, ma ciò non significa che non potesse provare qualcosa per una di loro. Provava qualcosa per Luna? Fino ad ora erano state migliori amiche e tutto era filato liscio come l'olio, voleva davvero rovinare quel rapporto – l'unico rapporto di amicizia – che per lei significava davvero qualcosa di importante?

“Non mi aspetto che tu capisca e ho sbagliato a baciarti.” disse piano la Corvonero sospirando a alzandosi in piedi. Ginny, però la fermò e fece si che tornò a sedersi. La Grifondoro osservò per qualche momento il viso dell'amica: pieno di lacrime che le scorrevano dalle guance, i capelli raccolti in una dolce treccia su un lato, gli stessi strani occhiali con cui l'aveva vista la prima volta ancora sulla sua testa. Era bellissima, non c'era che dire, e questo Ginny lo aveva sempre pensato. Non c'era stato giorno in cui non avesse pensato a quanto l'amica era affascinante ma questo significava che l'amava o provava qualcosa di più profondo? In quel momento voleva solo abbracciarla, tenerla tra le sue braccia.

“E' vero, non penso di capire perchè la mia testa è un completo disastro. Quel bacio però..” la ragazza si fermò non sapendo che parole usare. Era stato qualcosa di indescrivibile. “ha significato qualcosa per me. Non so ancora che cosa però.”

Ginny si avvicinò di nuovo all'amica e le scoccò un altro bacio, questa volta più lungo, più intenso e più passionale. Ginny cadde a terra e l'altra le su sopra ma non smisero di baciarsi finchè entrambe dovettero riprendere aria.

“Penso che ora tutto ciò abbia un significato.” disse Luna prima di ricominciare a baciare Ginny.

  
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