Eccomi
di nuovo… non so se mi attendevate, ma fatto sta che ora sono qui…
Ciò che
segue è, a mio parere stupendo, ma non perché l’ho scritto io, sarebbe un
motivo troppo banale e peccherei di superbia. Ma
perché è un testo che rimasto nel mio computer solo pochi giorni e non posso
fare a meno di leggerlo e rileggerlo. Spero che farà anche a voi la stessa
impressione… e per questo spero anche che mi lascerete un po’ di recensioni…
Mi
permetto di dedicarvela; di dedicarla a tutte le persone che leggeranno, tutte
quelle che amano o che vorrebbero essere amate, a quelle che sono disposte ad essere sincere ed oneste sebbene sappiamo che spesso non
è la cosa più conveniente, a coloro che lottano, sempre, e non smettono mai di
sognare…
Buona
lettura!
Vi
siete mai chiesti perché ci aspettiamo sempre che accadono le cose più
meravigliose e invece ogni volta è tutto diverso e deludente?
E
ti senti una stupida perché sai di aver preteso troppo, di esserti spinta con
la fantasia oltre il limite e di non poter più tornare indietro perché ormai il
tempo è passato e l’occasione, l’ennesima, è andata
perduta per sempre.
Tutto
questo lascia l’amaro in bocca e non conta quanto tu possa bere o zuccherare il
caffè. Ti senti sempre una stupida perché sai che non sarebbe mai potuto
succedere quello che ti era immaginata, ti sei solo illusa per l’ennesima volta
in questo tentativo patetico di dare un senso alla tua
vita, ai tuoi gesti, ai tuoi sogni che ormai stanno anch’essi svanendo.
Lo
so, è brutto da dire e fa male più di quanto uno possa immaginare…nel momento
in cui ti illudi sai che la possibilità che succeda
quello che tu vedi nella tua mente è pari a nulla, ma non riesci a fare a meno
di sperare.
Incassi
colpo dopo colpo facendo buon viso a cattiva sorte, e
va tutto bene, o per lo meno questo è quello che deve apparire.
Ma
poi quando sei a casa sul tuo letto, magari mentre una lacrima solitaria e
ingenua quanto i tuoi sogni da ragazzina solca il tuo profilo, ricordi i
sorrisi donati e ricevuti, quelli degli Amici con
Non
lo so, non ho risposta a queste domande. So solo che
su questo letto bianco la mia unica speranza è quella di
smettere presto di essere così, di stare così male, di illudermi e disilludermi
sempre nello spazio di un giorno e tutto da sola. Spero di riuscire un giorno a ridere su queste
lettere. Perché ormai mi sono resa conto che gli Amici hanno
un potere purtroppo limitato.
Poi
però un sorriso affiora timido sulle tue labbra. Perché ogni volta capita ciò
che non avevi preventivato, quello che non avevi neanche lontanamente
considerato. Ti rendi conto che altri possono donarti un respiro, più puro,
proveniente da un qualcosa al di sopra di quest’aria satura
di te. Che con una sola parola, poche lettere messe le una vicine alle altre
quasi per gioco, quasi senza darci peso, possono portarti più in alto, in quel
mondo dove loro vivono che, anche se probabilmente non lo è, ti sembra migliore
di quello in cui vivi ora.
Anche
se poi ritorni con i piedi per terra quel ricordo è ciò che ti rimane, quella
ventata d’aria fresca che riesce a farti sopportare l’ennesima disillusione. Forse
un giorno imparerò a scegliere meglio le mie illusioni, sarò in grado di dare
il giusto peso a ciascuna cosa e a ciascuna persona, ora non è nelle mie
facoltà, non ci riesco neanche impegnandomi. La mia natura da giovane donna non
mi ha ancora fornito le armi giuste per sopravvivere inerme in questo campo,
perché possa rendermi conto di come volare – o meglio sorvolare –,di come passare oltre queste stupide aspettative da
adolescente.
Perché
le vite degli altri sembrano sempre migliori delle nostre? Perché consideriamo
le ingiustizie in modo diverso e così facciamo per le sofferenze? Come sempre
non ho risposta, solo poche parole che potrebbero
identificarsi come componenti di tale cosa, ma non ho la conoscenza della vita
giusta per metterle insieme. La vita, è una strana cosa sapete? Non sono mai
riusciti a spiegarla, ma forse è inutile cercare di spiegare una tale
grandiosità. Essa ha una tale padronanza di ogni essere umano, lo caratterizza
e lo fa crescere, proprio come stiamo facendo noi, allo stesso tempo si prende
gioco di noi, proprio come facciamo fra di noi senza che
essa intervenga direttamente, e ti distrugge. Non so se è destino, ultimamente
sto cominciando a dubitare di molte cose. Sto cercando una spiegazione a tutto
questo, ma non la trovo, almeno per ora.
E ora la lacrima non è più
una sola, è un fiume in piena che non accenna ad arrestarsi. E una lacrima
coraggiosa si tuffa dalla mia guancia su questo foglio bianco davanti a me
lasciando una piccola macchietta rotonda. Segno compresso di dolore profondo.
Fortuna che ora sogno poco, perché forse sarebbe ancora più doloroso.
Sai che tu sei l’unico che
può salvarmi, che può strapparmi dal pericolo di una
vita vuota e senza amore. Eppure non so quando ti deciderai a venire, non so
neanche se verrai. Volevo che tu lo sapessi, volevo che sapessi che ti aspetterò.
Perché non posso fare altro, perché oltre ai pochi Amici, sei tutto quello che
ho…
E a chi si chiedeva come
potesse Hermione Jane Granger scrivere cose così belle giunse presto una risposta.
Ella aveva sempre desiderato che non si venisse a
sapere, ma un giorno queste righe vennero rese pubbliche nella loro forma
originaria, alcuni anni dopo la loro pubblicazione nel libro a cui erano
destinate. Si poteva ancora scorgere la piccola macchia da lei descritta. Era
una storia autobiografica. Ecco come poteva quella giovane donna di appena
vent’anni scrivere cose così toccanti da commuovere persone di tutto il mondo e
ricevere complimenti dai più grandi scrittori. Tutto ciò che lei scriveva, era
passato sulla sua pelle di orgogliosa Grifondoro e vi aveva lasciato un segno.
Un altro segno le era
rimasto più profondo. A lato di ogni paragrafo un nome, anzi due nomi che si ripetevano. Ron Weasley. Draco Malfoy. Il primo
era colui da cui voleva essere salvata, colui il quale era l’oggetto delle sue
illusioni. Il secondo era colui che aveva il potere di
salvarla. Il primo era colui che ormai l’aveva
distrutta portandola all’esasperazione. Il secondo era colui
che avrebbe potuto ridarle la vita in una notte soltanto.
Questa
lettera, se così si può chiamare, venne scritta nel
Giugno 2000 e pubblicata il 9 Giugno dell’anno successivo. Quando Blaise Zabini regalò a Draco Malfoy il libro che la conteneva, il
giovane uomo non dormì per leggerlo interamente. Capì tutto ciò che doveva
fare. Ma allora erano già passati tre anni dalla prima
pubblicazione. Tre anni durante i quali la vita di Hermione Granger non era
migliorata. Nessuno era giunto a salvarla. Il giovane Malfoy capì che era
compito suo e la mattina del 22 maggio 2004 prese il primo volo da New York a
Londra che trovò. Erano le quattro di mattina quando l’aereo decollò.
Hermione Jane
Granger nel suo appartamento londinese non sopportava più la sua situazione e
si tolse la vita. La donna da salvare non poteva più attendere.
L’aereo a bordo del quale c’era il giovane signor Malfoy non giunse mai a
destinazione. Il salvatore era partito troppo tardi. E mai era arrivato.
Il 23 maggio
la prima pagina dei giornali londinesi venne
completamente rifatta. Due titoli capeggiavano a lettere gigantesche. “Suicidio della più grande scrittrice moderna: causa d’amore.
Le ultime parole accanto al suo letto” e “tragedia in mare, perdono la vita
quattro persone, fra di esse il giovane rampollo
Malfoy”. In prima pagina le due foto erano state ingenuamente poste l’una di
fianco all’altra. A chi avesse prestato l’adeguata attenzione
sarebbe forse stato visibile il fatto che sembrava quasi i due coetanei si
stessero guardando negli occhi. L’amore aveva sbagliato.
Forse ora i due giovani
avrebbero potuto trovare la pace. Insieme.
Perché l’amore è cieco,
tonto e a volte pure un po’ stronzo
E perché il tempo gli
somiglia.
Elli
Alla
fine vi chiedo un altro po’ di tempo. Vorrei tanto sapere cosa ne pensate
perché è una cosa nata in una notte, precisamente
quella fra il 9 e il 10 giugno, data non casuale quindi quella nel testo. È
nata in poco tempo, ma ho continuato a scriverla fino alle 3
di notte perché pensavo che andasse finita.
Beh,
fatemi sapere
Un
abbraccio