Videogiochi > Final Fantasy XV
Segui la storia  |       
Autore: Kano_chan    14/07/2017    1 recensioni
Selenis Lucis Caelum, nipote di Re Regis e cugina di Noctis, accompagnerà quest'ultimo nel suo viaggio assieme ai suoi amici di sempre: Gladiolus Amicitia, Prompto Argentum e Ignis Stupeo Scientia. Assieme affronteranno i nuovi pericoli che si metteranno sul loro cammino.
Se avete voglia di ripercorrere la trama di FFXV con l'aggiunta di qualche novità, Something Wild fa per voi!
~~~~~
Dall'Epilogo:
"Fine"
Genere: Avventura, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Gladiolus Amicitia, Ignis Stupeo Scientia, Noctis Lucis Caelum, Nuovo personaggio, Prompto Argentum
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
13

 
Insomnia. Capitale regia del regno di Lucis,
il giorno seguente.
Sala del trono. 
 
- È giunta l’ora stabilita, la tua partenza ha il nostro benestare principe Noctis – 
 
Re Regis, seduto sullo scranno di marmo nero, guardava sotto di sé suo figlio e i suoi amici. 
Noctis teneva lo sguardo basso mentre ascoltava le parole del padre; un passo dietro di lui, Selenis guardava il sovrano cercando di leggergli negli occhi quello che non stava dicendo a parole. Infine un po’ più scostati, Gladio, Ignis e Prompto stavano rispettosamente in silenzio. 
Quella mattina era come qualsiasi altra, il sole si era levato alto, la città aveva iniziato a svegliarsi e le persone a compiere la propria quotidianità. Eppure loro erano lì, in partenza.
 
-   Grazie, vostra Maestà – rispose il principe inchinandosi.
-   Và, e che gli Dei ti siano benevoli – disse Regis.
-   Già…- commentò Noctis, voltandosi e iniziando a scendere i gradini.
-   Noct! – sussurrò al suo indirizzo Selenis con un moto di stizza.
 
Era davvero tutto lì quello che aveva da dire a suo padre?! 
Il ragazzo non l’ascoltò minimamente e la principessa, inchinatasi velocemente all’indirizzo del Re, si affrettò a seguirlo assieme ai suoi amici. 
 
-   Wow, sei sempre lo stesso – commentò Prompto non appena furono alla luce del sole.
-   E tanti saluti al cerimoniale di corte – sospirò Ignis.
-   Neanche ti avessero chiesto un discorso ufficiale... – lo rimproverò Gladio.
-   Selis? – incitò ironicamente Noctis la cugina.
-   Davvero era l’unica cosa che potevi dirgli?! – sbottò.
 
Il richiamo da parte del comandante Drautos, evitò al principe di dover rispondere ai suoi amici.
Il gruppo si fermò, voltandosi per vedere il Re farsi loro incontro. L’uomo procedeva con lentezza, aiutandosi con il bastone per superare lo scoglio che i gradini dell’ampia scalinata rappresentavano.
 
-   Che c’è adesso? – chiese Noctis, guadagnandosi una gomitata da Selenis che lo convinse ad andargli almeno incontro. 
-   Temo di non aver detto tutto.. – esordì Regis – Cerca di non gravare troppo su chi ti sta accanto – lo ammonì.
-   Senti chi parla – commentò il principe inarcando le sopracciglia. 
-   Non vi chiedo di guidare questo mio figlio indisciplinato – proseguì Regis, ignorando il ragazzo e rivolgendosi ai suoi amici – ma vi prego di rimanere al suo fianco – aggiunse guardando ciascuno di loro e soffermandosi sulla figura di Selenis. 
-   Sarà fatto, sua maestà – rispose Ignis inchinandosi.
-   Accompagneremo il principe ad Altissia, a qualsiasi costo – disse Gladio.
-   Sì! – assecondò Prompto un po’ impacciato.
-   Scusate se interrompo, ma Cor ha già messo in moto – si intromise Noctis seccato – Drautos, te lo affido! – si rivolse poi al capo dei Kingsglave.
-   Un’ultima cosa – disse di getto Regis – ricordati le buona maniere di fronte alla tua incantevole sposa – gli consigliò.
-   Lo stesso vale per voi maestà – replicò divertito Noctis inchinandosi teatralmente – comportatevi bene con i nostri illustri ospiti di Nifelheim – 
-   Non hai motivo di temere – ribattè il Re.
-   Neanche tu –
-   Ricorda, una volta partito non potrai più voltarti indietro – aggiunse a sorpresa il Re.
-   Pensi che lo farò? – replicò Noctis scettico.
-   Voglio solo essere sicuro che tu sia pronto a non tornare – si giustificò l’uomo.
-   Non so tu, ma io sono prontissimo – lo tranquillizzò il principe.
-   Fa attenzione la strada è lunga – continuò Regis senza badare alla fretta del ragazzo - Ovunque essa ti conduca, la stirpe di Lucis sarà con te. Cammina a testa alta, figlio mio – concluse, posandogli una mano sulla spalla. 
 
Noctis gli sorrise brevemente, poi si voltò e riprese a scendere le scale. Selenis, che aveva ascoltato le loro parole, si avvicinò preoccupata all’uomo. Vedeva nel suo sguardo un dolore a cui non riusciva a dare un significato. 
 
-   Zio – lo chiamò – forse sarebbe meglio se restassimo.. non.. non ho un buon presentimento – affermò incerta. 
-   Selis… - disse con affetto il Re guardando sua nipote. 
-   Temo per la tua incolumità – continuò la ragazza – Potrà sembrare sciocco, ma non sono tranquilla e non lo sono da un po’ di tempo – raccontò.
-   A maggior ragione, proprio per tale motivo dovete partire – replicò Regis afferrandola saldamente per un braccio – Stai al suo fianco, fai questo per me... – disse guardandola fisso negli occhi, occhi che la stavano pregando di non chiedere ulteriori spiegazioni. 
-   Io.. – mormorò la principessa. 
-   Selis!! Sbrigati! – 
 
La ragazza si voltò a guardare la testa di Noctis sporgere fuori dal finestrino della berlina scura che li avrebbe accompagnati fuori Insomnia.
 
-   Farò tutto ciò che è in mio potere per aiutarlo – disse alla fine – te lo giuro zio – concluse seria.
-   Ti ringrazio Selis, ora vai mia cara, che gli Dei ti siano benevoli –  disse l'uomo lasciando un leggero bacio sulla guancia della principessa.
 
Il viso del monarca di distese in un sorriso guardando la nipote scendere le scale. In cuor suo sperava che il loro futuro non fosse così arduo come lui aveva previsto.  
 
**
 
6 ore più tardi, regione di Leide. Statale per Hammerhead. 
 
Un sonoro sbadiglio risuonò nell’aria, accompagnato dall’inconfondibile rumore di un auto che superava a tutta velocità. 
Selenis aprì gli occhi sul cielo terso del tardo pomeriggio. Era sdraiata sui sedili posteriori della Regalia, con i piedi incrociati sul bordo della carrozzeria. 
 
-   Possiamo anche scordarci l’idea di un passaggio – 
 
La situazione era semplice: l'auto era in panne nel bel mezzo del nulla...
Cor, il capitano delle guardie di palazzo, li aveva accompagnati fino al confine della barriera; lì, avevano trovato la vettura personale di Re Regis ad attenderli. Inutile dire che, nonostante ci fosse al volante Ignis, di strada ne avevano fatta ben poca, quindi era stata solamente una profonda questione di sfiga. 

All’inizio tutti avevano partecipato ai tentativi di chiedere un passaggio ai pochi mezzi che passavano di lì, ma ben presto si erano arresi. 
 
-   Pensavo che la gente fosse più educata fuori città - continuò Gladio.
-   Non fare troppo affidamento sulla gentilezza degli estranei – sentenziò Ignis appoggiando la fronte sulle braccia incrociate sopra al volante. 
-   Soprattutto se a chiedere i passaggi è un omone tutto tatuato – disse Selenis stiracchiandosi sui sedili di pelle. 
-   Potevi continuare tu a fare l’autostop allora – ribattè Gladio dandole un colpetto sui piedi che sporgevano oltre la portiera. 
-   Qualcuno si sarebbe anche fermato, ma non ci avrebbe mai caricati tutti assieme – replicò la ragazza – magari se fossimo state tutte ragazze… - aggiunse pensierosa.
-   Vuoi smetterla di farmi pensare ad Ignis con la gonna? – sbottò Gladio infastidito. 
-   Cos’è questa storia? – domandò l’interessato voltandosi verso la principessa che gli fece un sorriso di scuse. 
-   Ho paura che dovremo spingerla fino a destinazione – continuò l’Amicitia.
-   Io mi sono già spinto al limite delle forze – fu la straziante risposta di Prompto letteralmente sdraiato sull’asfalto dietro la Regalia.
-   Su, alzati! – lo rimproverò Gladio – Forza! L’auto non si spinge da sola – ripetè.
-   Credevo che fosse l’auto a dover trasportare noi – replicò il ragazzo biondo posizionandosi a lato della vettura.
-   Sì, ma noi siamo incredibilmente sfigati a quanto pare – disse Selenis tirandosi su.
-   Piantatela di frignare – ribadì Gladio.
-   Ehi, tu non scendi a darci una mano? – domandò Noctis guardando la cugina.
-   No, io faccio il tifo – rispose la ragazza con aria innocente – Forza ragazzi!! Yuhu!! – esclamò a gran voce subito dopo agitando un pugno in aria. 
-   Grande scusa... – borbottò Prompto cominciando a spingere. 
-   Al garage non hanno ancora risposto? –

Selenis si sporse verso Ignis, che con la mano non impegnata a tenere il volante, cercava di contattare l'officina.


-  
Da sempre occupato – rispose lui mettendo giù.
-   Di questo passo ci toccherà davvero spingerla fino ad Hammerhead – sospirò la giovane.
-   Ci? – domandò sarcastico Gladio.
-   Siamo sicuri di essere così lontani? Iggy, sei certo che non ci siamo sbagliati? – domandò Prompto con un lamento.
-   La cartina non mente – replicò tranquillo Ignis.
-   Sembrava così vicina sulla mappa – mormorò Noctis. 
-   Beh certo, è una cartina del mondo – gli fece notare Gladio. 
-   Grande e grosso come sei sono sicura che riusciresti a muoverla anche da solo – disse divertita Selenis, mettendosi in ginocchio sul sedile e dando un leggero colpetto alla fronte del ragazzo che spingeva l’auto da dietro. 
-   Non vi azzardate! – abbaiò quello digrignando i denti per lo sforzo. 
-   Non te ne accorgeresti nemmeno – mormorò Prompto.
-   Delle mie mani attorno al tuo collo certamente te ne accorgeresti –
-   Ehi, calma ragazzone! – si difese il pistolero biondo.
 
Com’era stato largamente preannunciato, i ragazzi dovettero spingere la Regalia fino ad Hammerhaed. 
Quando, un’ora e mezza dopo, l’insegna dell’omonima stazione di servizio si profilò all’orizzonte, ci fu un coro di giubilo che spezzò l’aria immobile della torrida statale.  Hammerhead, la prima officina disponibile una volta lasciata la capitale, faceva bella mostra di sé con la sua aria vissuta e logora, ma non per questo meno dinamica. Con un punto ristoro e un negozietto per ogni evenienza, la gente non mancava e Selenis potè riconoscere diverse facce già viste, tutte di gente che aveva tirato dritto invece di fermarsi ad aiutarli.
 
-   Ehhhh ci siamo! – esclamò la principessa, scendendo dal mezzo appena Ignis ebbe tirato il freno a mano – Ottimo lavoro ragazzi! – si complimentò mentre Noctis si sedeva per terra, Prompto si lasciava cadere oltre il bordo della macchina e Gladio cercava di sciogliere i muscoli tesi delle spalle. 
-   Tu e quattrocchi fate proprio una bella squadra di scansafatiche – replicò l’Amicitia guardando scendere dal posto di guida l’amico fresco come una rosa.
-   Qualcuno doveva guidare – ribattè il ragazzo aggiustandosi gli occhiali. 
-   E qualcuno doveva incoraggiarvi – soggiunse Selenis alzandosi sulle punte a lasciare un bacio a fior di labbra a Gladio.
-   Ha tutte le fortune – borbottò Prompto rivolto a Noctis che sghignazzava. 
-   Ehilà! Fate aspettare le signore ah? –
 
Una voce squillante reclamò l'attenzione del gruppo. Apparteneva ad una ragazza dai capelli biondi e mossi, che calcava un capellino da baseball e che aveva un abbigliamento degno dei migliori calendari di ciclomotori. 
 
-   Allora? Chi di voi è il principe? – chiese guardandosi intorno.
 
Noctis leggermente spaesato, fece capolino da dietro la carrozzeria della Regalia.
 
-   Salve Altezza. Congratulazioni per il matrimonio! – si complimentò la ragazza rivolgendosi direttamente a lui.
-   Emh.. per ora è solo un fidanzamento – replicò Noctis 
-   Il futuro sposo di Sua Grazia Lunafreya qui ad Hammerhead – proseguì la giovane senza dargli peso – e tu devi essere la principessa – disse poi rivolta a Selenis.
-   Selis basta e avanza – rispose la ragazza. 
-   Non sembri esattamente una "principessa" – commentò la nuova arrivata guardando il look di Selenis – mi sembri una tosta! – aggiunse con un cenno d’intesa che fece sorridere la giovane.
-   Con quattro uomini.. – si giustificò Selenis alzando le spalle.
-   Ti prego di scusarci per il ritardo – s’intromise Ignis.
-   Risparmiatevi le scuse per il nonno – rise lei osservando con occhio critico l’auto.
-   Quindi tu saresti… - disse Gladio
-   Cindy – lo anticipò lei – meccanico provetto e nipote di Cid – aggiunse presentandosi.
-   Portatela dentro prima che crepi di vecchiaia! – esordì una seconda nuova voce – Tuo padre non te l’ha detto? Questo è un vero gioiello, mica un macinino qualunque – 
 
Un vecchio, solo per i tratti del viso e non di certo per la prestanza, si avvicinò a Noctis. Selenis al suo fianco, guardò la ragnatela di rughe che scavava il volto dell’uomo dai capelli e barba grigi, che calzava lo stesso identico cappello di Cindy.
 
-   Principe Noctis, principessa Selenis – li salutò.
-   Salve – rispose la ragazza mentre Noctis farfugliava qualcosa.
-   Bel principe – commentò Cid squadrando il giovane – è come se avessero preso il tuo vecchio e gli avessero strizzato via tutta la nobiltà – sentenziò.
 
Di sicuro sia l’uomo che sua nipote, avevano in comune la particolarità di fare complimenti di dubbia natura.
 
-   E tu sei l'esatto ritratto di tua madre, che gli Dei l’abbiano in gloria – proseguì guardando Selenis – ma hai lo stesso sguardo di quello scapestrato di tuo padre – aggiunse.
-   Come? – domandò Noctis confuso.
-   Ne hai di strada da fare, ragazzo. E con quella faccia sveglia che ti ritrovi non andrai lontano – sentenziò, superandoli per guardare la macchina.
-   Siamo a posto… - mormorò Selenis – Non che abbia torto – aggiunse guadagnandosi una gomitata dal cugino.
-   Ci vorrà un pezzo per metterla a posto. Portatela dentro e fatevi un giro – ordinò seccamente Cid allontanandosi. 
 
I cinque ragazzi si guardarono con tanto d’occhi, il primo incontro con il famoso meccanico era stato… particolare.
 
-   Lo avete sentito, muoviamoci! – esclamò Cindy facendo un gesto verso il garage con il pollice – Per di qua – 
 
L’auto venne spinta lentamente fino all’officina, che chiuse le serrande con Cid dentro. 

-  
Oook – disse Selenis quando la saracinesca si fu abbassata davanti alle loro facce. 
-   Comincia il gioco della pazienza – ironizzò Ignis.
-   Non mi piace quel gioco – replicò Prompto sbuffando.
-   E non sei neppure tanto bravo – commentò Noctis. 
-   Cosa facciamo vostra maestà? – domandò Gladio incrociando le braccia muscolose al petto. 
-   Qualsiasi cosa abbiate intenzione fare, meglio se usate questa – 
 
Cindy si fece loro incontro porgendogli una cartina ripiegata che consegnò a Selenis. 
 
-   Quando pensi che potremo ripartire? – domandò la principessa.
-   Mhh.. conoscendo il nonno anche stasera – rispose la meccanica con un sorriso gioviale – anzi, meglio se vado a dargli una mano – aggiunse salutandoli con la mano. 
-   Il che vuol dire che resteremo qui fino a domattina – disse Noctis inarcando le sopracciglia in direzione del loro autista. 
-   Sei libero di metterti tu al volante dopo il calar del sole – ribattè Ignis con una scrollata di spalle – Attento solo a non schiantarti contro un Gargantua – aggiunse.
-   Non dobbiamo per forza arrivare ad Altissia domattina – fece notare Selenis dando una pacca sulla spalla al cugino.
-   Infatti… io non ho nulla da obiettare a restare qui per un po’ – soggiunse trasognato Prompto.
-   Ahi ahi! – esclamò Gladio – Temo che Cindy abbia ben altro per la testa – sentenziò alzando un sopracciglio. 
-   Va bene – s’intromise Selenis – io vado a dare un occhiata al negozio, un po’ di ampolle per distillare l’energia elementale ci farebbero comodo – disse incamminandosi verso il bazar.
-   Ti accompagno – si offrì Ignis.
-   Voi cercate di scoprire se c’è un posto per dormire – si raccomandò la ragazza.
-   Signorsì signora – replicò Gladio scattando sull’attenti e afferrando per il colletto della giacca un trasognato Prompto. 
 
Il negozio, facente parte del complesso della stazione, era rifornito di tutto punto. I ragazzi erano partiti da Insomnia solo con lo stretto necessario, e prendere qualche oggetto in più sicuramente non avrebbe fatto male. 
 
-   Proprio quello che ci voleva! – disse Selenis soddisfatta mettendo nel cestino una decina di sfere di vetro grosse quanto un pompelmo. 
 
Di solito venivano usate come recipienti per le pozioni o per gli altri medicamenti pronti all’uso, ma lei e Noctis ne facevano un uso diverso. La stirpe di Lucis era l’unica a poter manipolare l’energia magica presente in natura, trasformandola in un’arma elementare per le battaglie. La soluzione più pratica perché anche gli altri ne potessero usufruire, era quella di incanalarla nelle ampolle che, una volta lanciate contro il nemico, avevano la stessa identica funzione di una bomba vera e propria, in grado di sprigionare all'occorrenza fiamme, fulmini o ghiaccio. 
 
-   Iggy, hai trovato qualcosa di interessante? – 
 
La principessa si avvicinò all’amico, appoggiandogli il mento sulla spalla e guardando lo scaffale che stava visionando. 
 
-   Credo che prenderò dei funghi – rispose il ragazzo indicandoglieli – Questa varietà è comune solo qui, nel nord di Leide e ci si può fare un’ottima zuppa – spiegò. 
-   Che meraviglia! – esclamò Selenis contenta – E' da un sacco di tempo che non mangiamo una cena cucinata da te – aggiunse seguendolo alla cassa. 
-   Hai ragione – concordò il giovane – Tu come stai? – domandò poi, guardando di sbieco la ragazza che imbustava la spesa. 
-   Bene, nessun incubo per ora – rispose lei capendo perfettamente a cosa Ignis alludesse. 
-   Dovesse succedere non esitare a dirlo – la ammonì lui. 
-   Certo – replicò lei, arricciando il naso mentre uscivano dal negozio – chissà se smetterai mai di preoccuparti per noi – aggiunse con un sorriso.
-   È l’unico lavoro che ho, se me lo togli cosa mi resta? – replicò il giovane sollevando un angolo della bocca. 
-   Ohiii!!! – 
 
Prompto corse loro incontro, inciampando sulla gomma della pompa di benzina e rovinando a terra con un sottofondo di risate di Noctis e Gladio. 
 
-   Tutto bene? – 
 
Selenis si avvicinò porgendogli una mano per aiutarlo ad alzarsi. 
 
-   Oh, sìsì – rispose il ragazzo imbarazzato.
-   Inizio a credere che non sia stata colpa della pioggia quel giorno – replicò la principessa sghignazzando.
-   Dai Selis, almeno tu dammi tregua! – la pregò Prompto. 
-   Voleva solo dirvi che ci siamo guadagnati un posto per questa notte – intervenne Gladio.
-   Il camper è tutto nostro – aggiunse Noctis indicando con il pollice alle sue spalle.
-   Stasera hai la tua cucina allora – commentò Selenis dando un buffetto alla spalla del loro cuoco. 
-   Sembrerebbe – replicò il ragazzo, pregustando già il momento in cui si sarebbe messo ai fornelli. 
-   Dobbiamo solo dare la caccia ad un branco di Smilodonti che sta infestando la zona – aggiunse Prompto. 
-   Direi che è il caso di metterci al lavoro allora, prima che faccia notte – affermò Ignis.
-   Selis? Sei dei nostri? – domandò Gladio, ma la ragazza scosse la testa. 
-   Veramente volevo parlare un attimo con Cid – replicò la principessa – se per voi non è un problema avere un “uomo” in meno – aggiunse. 
-   Credo che ce la caveremo – rispose Noctis con un sorriso – tanto con Prompto è sempre come avere un uomo in meno – 
-   Ehi!! – esclamò l’interessato.
 
Così, battibeccando come un gruppo di scolari, i ragazzi si allontanarono diretti alla loro caccia. 
Selenis si voltò invece verso la serranda chiusa dell’officina e cercò di capire da che parte poter entrare.
 
-   Sull’altro lato c’è una porta – 
 
La principessa trasalì e Cindy, appena sopraggiunta alle sue spalle, si mise a ridere.
 
-   Scusa non volevo spaventarti – disse, aggiustandosi il cappellino sulla testa bionda.
-   No, colpa mia, ero sovrappensiero – la tranquillizzò Selenis.
-   Non ti preoccupare, non disturberai il nonno – continuò la meccanica – o meglio, qualsiasi cosa lo disturba ultimamente, quindi non farci caso – aggiunse salutandola.

Inutile dire che quell’uscita mise una certa ansia a Selenis che, una volta davanti alla porta, rimase ferma a fissarla cercando il coraggio di varcarla.
Cid era l’esempio vivente che l’età è solo un numero sulla carta. Quel vecchietto all’apparenza fragile, era tutto fuorchè sprovveduto, e sicuramente metteva in soggezione. Era anche vero che, mal che andasse, l’unica cosa che poteva farle era sbatterla fuori dalla sua officina.
Quindi preso un bel respiro la ragazza entrò.

A discapito di quel che pensava, la porta non emise il minimo rumore; dentro, l’aria era impregnata dell’odore di olio per motori e solvente. L’illuminazione a soffitto gettava una luce azzurrina sulle attrezzature che riempivano il garage, mentre la Regalia era al sicuro sopra un montante alzato di qualche metro da terra. Al di sotto di essa, gli occhi scuri di Cid la guardavano. 
 
-   Spero di non disturbare – disse la ragazza facendo un paio di passi all’interno.
-   Sto aspettando Cindy che è andata a prendermi un pezzo di ricambio – rispose l’uomo.
 
Il che probabilmente significava che no, non disturbava.
 
-   Mi dispiace per tuo padre – proseguì Cid dopo un momento di silenzio. 
-   Grazie, ormai è passato molto tempo – rispose la ragazza.
-   Ma il dolore è sempre lo stesso – commentò l’uomo.
 
Selenis lo fissò per qualche secondo, poi fece un sorriso amaro.
 
-   Sì, lo è – ammise – Lei ha conosciuto anche mia madre, giusto? – domandò subito dopo.
-   Tua madre… - ripetè il meccanico con sguardo improvvisamente distante – era una donna di straordinaria bellezza.. e gentile, fin troppo – raccontò – Non ho mai smesso interrogarmi di cosa l'abbia spinta a sposare tuo padre – scosse la testa.
-   Andavano d’accordo? – chiese Selenis.
-   Stranamente sì. Tuo padre fin da ragazzino è stato uno scavezzacollo, incurante dei casini nel quale metteva suo fratello – rispose Cid pulendosi le mani in una pezzuola altrettanto sporca – Incredibilmente tua madre riuscì a dargli una raddrizzata – aggiunse con un ghigno mentre si rimetteva ad armeggiare sotto la Regalia.
-   Non riesco ad immaginarmelo in questi termini – ammise la ragazza – ho un’immagine di mio padre molto diversa – 
-   La morte di Magnolia lo ha cambiato – replicò l’uomo – C’ero al suo funerale, non lo avevo mai visto così – aggiunse tornando a guardare Selenis in viso. 
-   Avevo sei anni quando è successo, i miei ricordi ormai sono confusi – disse la giovane abbassando lo sguardo. 
-   Mi è spiaciuto non aver avuto l'occasione di rivederlo – proseguì Cid tornando all’auto – Non ti dirò cos'è successo in passato tra di noi, quindi non chiedermelo – aggiunse secco prima che Selenis potesse aprire bocca. 
 
In realtà, da quando era entrata dentro l’officina, la ragazza non aveva dovuto chiedere proprio niente. Come se Cid avesse intuito il motivo della sua presenza, le aveva già raccontato ciò che voleva sapere: qualche nozione in più sulla vita dei suoi genitori. 
 
-   Eccomi nonno – 
 
Cindy entrò proprio in quel momento, tenendo in mano un pezzo che per Selenis poteva essere di qualsiasi cosa. 
 
-   Alla buon’ora! – sbottò lui afferrandolo.
-   Io tolgo il disturbo – soggiunse la giovane guadagnando la porta. 
-   Non so ancora dire se assomigli di più a tuo padre o a tua madre – 

La ragazza si fermò, interdetta da quelle parole.
 
-   Il che è un bene – disse Cid – puoi ancora diventare come lei – aggiunse.
 
Selenis sorrise e uscì ad aspettare il ritorno dei ragazzi. Forse Cid era meno burbero di quello che voleva far credere...
 

Non passò molto perché i suoi amici tornassero dalla battuta di caccia, grondanti di sudore, ma soddisfatti. 
 
-   Allora? Questi Smilodonti? – s'informò, chiudendo con uno scatto il libro che stava leggendo seduta fuori dal camper.
-   Morti! – esclamò Prompto.
-   Dal primo all’ultimo – aggiunse Noct schiacciandogli un cinque.
-   Metà fatti fuori dal sottoscritto – si fece bello Gladio.
-   Direi che è stato un buon gioco di squadra – obiettò Ignis.
-   Siete sempre i soliti – commentò Selenis con un sorriso – e puzzate da far schifo, lasciatevelo dire – aggiunse arricciando il naso.
-   Non siamo mica andati a raccogliere fiori di campo – puntualizzò il principe, facendosi apposta più vicino alla ragazza che cercò di tenerlo alla larga con un piede. 
-   Chi va prima a farsi la doccia? – intervenne Prompto.
-   Ignis – 
 
Tutti e quattro guardarono Selenis che aveva pronunciato quella sentenza. 
 
-   Perché diamine dovrebbe essere lui il primo? – esclamò Gladio.
-   Secondo te chi prepara la cena? – replicò la principessa dando uno sguardo complice ad Ignis.
-   Sta bene – assentì subito Noctis.
-   Vi ringrazio per essere stati così spontanei nel cedermi il posto – ironizzò il ragazzo sparendo all’interno del camper.
-   E noi? – borbottò Prompto già annoiato.
-   Voi mi aiutate ad apparecchiare – rispose Selenis entrando anche lei nel mezzo.
-   E tu vorresti andarci a convivere? – 
-   Noct, ti sento! – 
 
Com'era facile immaginare, la zuppa ai funghi di Ignis fu impareggiabile. La cena trascorse in tranquillità e Cindy si unì a loro per il caffè, annunciando che l’indomani la Regalia sarebbe stata pronta e scintillante come non l’avevano mai vista. Il loro viaggio poteva proseguire.
Galdin era a metà giornata di auto da Hammerhead e da lì, il traghetto li avrebbe portati ad Altissia per il giorno successivo. 

Niente di più facile…
Selenis, con la sua tazza di caffè fumante in mano, si era allontanata dal gruppo attirata dalla tranquilla oscurità della brulla prateria che circondava la stazione di servizio. 
Fu accorta nel non allontanarsi troppo; i deamon erano sempre nascosti nell’ombra, ma raramente osavano avvicinarsi ad un posto così ben illuminato e pieno di vita. Erano creature molto più subdole, che amavano comparire all’improvviso nei grandi spazi aperti, anche se non disdegnavano le strade meno trafficate.
La ragazza si accomodò sulla cima di un masso, guadagnando una posizione sopraelevata rispetto al livello della statale.
Nel vederla, qualcuno si sarebbe aspettato che fosse andata lì per godersi il panorama del cielo stellato, ma la principessa aveva lo sguardo rivolto verso un punto ben preciso e non era di certo la volta celeste. 

 
-   Nostalgia di casa? – 

Selenis ruotò appena la testa per guardare Noctis prendere posto accanto a lei. 
 
-   Non siamo mica tutti come te – replicò prendendolo in giro. 
 
Entrambi i ragazzi rimasero qualche istante in silenzio, osservando il cielo che all’orizzonte di faceva più chiaro, là dove le luci della capitale illuminavano l'oscurità. 
Insomnia sembrava terribilmente lontana e vicina al tempo stesso. 
 
-   Ormai dovrebbe essere già iniziato – commentò Selenis riferendosi alla festa programmata per l’arrivo dell’imperatore di Nifelheim. 
-   Già.. – asserì Noctis. 
-   Davvero non ti manca casa? – gli chiese la principessa ruotando la tazza tra le mani. 
-   Selis, siamo partiti questa mattina! – rise il ragazzo. 
 
La giovane tacque. Aveva ragione, era una domanda stupida, ma non riusciva a stare tranquilla.
Dalla tasca tirò fuori il cellulare, che le illuminò brevemente il viso per dirle che non aveva ricevuto nessun messaggio. Aveva scritto a Nyx per avvisarlo che per un po’ non si sarebbero visti, ma che al suo ritorno una cena tutti assieme non sarebbe potuta mancare. Il militare non le aveva risposto, cosa normale in realtà, vista la sua scarsa propensione nell’usare qualsivoglia telefono mobile, eppure quella stupidaggine la gettava nell’ansia. 
 
-   Ehi – 
 
Noctis le passò un braccio attorno alle spalle con fare premuroso, forse allarmato dal prolungato silenzio della cugina. 
 
-   Insomnia non se ne va da nessuna parte – le disse – Potrai tornare ad annoiarti con la tua vita da futura mogliettina molto presto – la prese in giro.
-   Ricordami il perché ti voglio bene, per cortesia – replicò lei sbuffando divertita.
-   Perché sono il tuo unico cugino preferito – rispose il principe – Dai, torniamo dagli altri – disse subito dopo alzandosi in piedi – guardare i tentativi di Prompto di far colpo su Cindy è troppo divertente – aggiunse con un ghigno. 
-   Sei davvero cattivo – lo ammonì lei seguendolo giù dalla roccia che aveva ospitato la loro conversazione. 
 
Selenis si fermò ancora per un istante, voltandosi a guardare le luci distanti della capitale. 
 
“Che gli Dei veglino per davvero su di noi” si augurò.



Campeggio dell'autrice:

Buongiorno ragazzi ^^

Il viaggio è finalmente cominciato! Noctis e Co. hanno lasciato Insomnia e la sicurezza che offriva.
Per me è iniziata una parte complicata, perchè adesso devo riuscire a mescolare gli eventi del gioco con le parti nuove introdotte da me. Spero di riuscire a fare un lavoro il più possibile coerente!
Forse noterete qualche discostamento per quanto riguarda i dialoghi rispetto al gioco, ma in certe occasioni ho preferito tradurli dall'inglese in modo un pò più letterale, visto che ho notato spesso e volentieri un'interpretazione un pò troppo libertina della traduzione ufficiale ^^"
Il mio tentativo di dare una spiegazione logica alle magie mi auguro che vi abbia soddisfatto xD Quando tutti erano in grado di lanciarle da soli era molto più semplice! XD
Solo io mi interrogo ancora oggi di cosa sia accaduto tra Cid e Regis? No perchè speravo che giocando a "A King's tale" avrei trovato delle risposte e invece nisba...
Chissà che il Dlc di Ignis non ci regali qualche news a tal proposito ^^"
Infine il grande mistero dei telefoni... non so mai quando farglieli usare xD Mi chiedo sempre come mai a Galdin quando hanno saputo dell'attacco ad Insomnia nessuno abbia provato a telefonare... boh! Comunque dovevo avvisare Nyx in qualche modo e quindi è andata così!
Nel prossimo capitolo raggiungeremo Galdin, con qualche sorpresa extra ;)
Un sentito ringraziamento a tutti i Lettori, alle mie recensiste, a chi mi ha inserita tra le fic seguite e preferite!

Un grande abbraccio,
Marta
  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy XV / Vai alla pagina dell'autore: Kano_chan