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Autore: MrEvilside    14/06/2009    7 recensioni
Adesso si rendeva conto che il ritorno di Sasuke non avrebbe mai potuto riempire il suo cuore come aveva sempre pensato appena poco tempo prima.
Non quando era stato lacerato così brutalmente dalla partenza di Ino.
Perché lei, al contrario del giovane, non sarebbe mai potuta tornare indietro.
[.A uchiha_girl.
Buon compleanno a te, e a me.]
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Shoujo-ai | Personaggi: Ino Yamanaka, Sakura Haruno
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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A uchiha_girl, per il suo compleanno - che, peraltro, è anche il mio.
E, sebbene tu abbia abbandonato il fandom, beh... questa te la devi tenere, mia cara. u.u
Sei rimasta talmente incredula quando ho rivelato di stare scrivendo una Yuri, che ne ho scritta una anche per te su una delle mie coppie preferite.
Spero che non faccia poi così schifo, considerando quanto sei severa. xD
Auguri a entrambe e, no, il titolo non è un insulto a te. x°°D

Stupida


A pochi passi dal ragazzo, lo osservava accettare le strette di mano dei vecchi compagni che lo attorniavano e ricambiare i loro sorrisi con vaghi cenni del capo e un’espressione neutra, quasi fosse sempre rimasto a Konoha e si stupisse di tutte quelle calorose frasi di benvenuto.
Sakura seguiva i suoi movimenti in silenzio con i cupi occhi di smeraldo.
Si sentiva distante, non riusciva a prendere parte a quell’allegria collettiva.
Si sentiva semplicemente stanca, esausta. Di essere felice, di essere triste, di provare amore nei confronti di Sasuke Uchiha, di vivere.
[Non era questo quello che volevi, Sakura?]
Scrutando quegli occhi scuri che per anni erano stati l’unico ricordo in grado di farla andare avanti e continuare a combattere, non riusciva a pensare ad altro che alla mano amica – no, non amica; molto di più – che avrebbe voluto stringere in quel momento; e alla presenza forte e rassicurante che aveva sempre immaginato sarebbe stata al suo fianco, quel giorno – in fondo la sfida epica per la conquista di Sasuke-kun era ancora in atto, quindi perché non dovrebbe essere stata presente tra la folla anche lei?
Era persino certa di conoscere le parole che le avrebbe detto, se fosse stata lì.
Bene, fronte spaziosa. Ora che Sasuke-kun è tornato, non sperare che te lo lasci accaparrare! avrebbe sentenziato con quel suo splendente sorriso arrogante.
[Non sei contenta? Se fossi stata ancora viva, non avresti avuto la minima possibilità con Sasuke-kun. Adesso, invece, potrà essere finalmente tuo.]
Ma le sue dita si serravano nel vuoto gelido alla ricerca di quel calore corporeo che non avrebbe più potuto percepire; i suoi occhi cercavano invano la figura dell’amica, simile a quella di una giovane dea, che per una volta non spiccava in mezzo alla folla; e le sue orecchie ancora pregavano di poter udire quell’odiosa affermazione.
Con un lieve sospiro, volse le spalle agli abitanti in festa e si allontanò.
Adesso si rendeva conto che il ritorno di Sasuke non avrebbe mai potuto riempire il suo cuore come aveva sempre pensato appena poco tempo prima.
Non quando era stato lacerato così brutalmente dalla partenza di Ino.
Perché lei, al contrario del giovane, non sarebbe mai potuta tornare indietro.
[Sei una stupida, Sakura. Non hai mai capito niente nemmeno di te stessa.]
L’appartamento era in ordine esattamente come l’aveva lasciato, non fosse stato per il letto disfatto che non avrebbe mai più risistemato.
Temeva che, se l’avesse fatto, gli ultimi residui di Ino sarebbero scomparsi per sempre e, con il tempo, anche il suo ricordo sarebbe sbiadito sino a sparire totalmente dalla sua mente e dal suo cuore.
Era un ricordo troppo prezioso per andare perso, quello delle notti in cui Sakura si ritrovava a piangere, disperata, pensando che non sarebbe mai riuscita a salvare né Sasuke né Naruto; delle notti in cui le braccia calde dell’amica la stringevano e la sua voce le urlava che non ci sarebbe riuscita di sicuro se si fosse lasciata andare al pessimismo come una bimba paurosa; delle notti in cui Ino scendeva dal letto che la ragazza le aveva preparato per spostarsi nel suo e confortarla con la propria presenza.
[Non ti sei mai accorta di quello che provavi per me, e adesso è troppo tardi.]
Si avvicinò al bordo del letto e allungò una mano verso il nastro rosso che giaceva abbandonato sul materasso recante ancora i segni del corpo, per quanto esile, che era stato disteso su di esso – dava l’impressione che lei ci fosse ancora, in un certo senso.
Avvolse il tessuto cremisi con le lunghe dita eleganti e lo strinse al seno.
Da quando gliel’aveva restituito, Ino non aveva mai perso l’occasione d’indossarlo: che fosse stato legato al suo polso graziosamente sottile o usato come elastico per raccogliere i suoi morbidi capelli dorati, non c’era stato un solo giorno in cui Sakura non l’avesse notato.
Portando le mani all’altezza del viso, depositò un lungo e intenso bacio sulla stoffa, immaginando che fossero le labbra della sua migliore amica.
Quelle che le avevano regalato un sorriso in ogni situazione, strafottente o dolce che fosse; quelle che avrebbe dovuto baciare quando ne aveva avuto la possibilità; quelle che ora, se avesse guardato nel feretro, avrebbe scoperto gelide e bluastre, serrate in una linea diritta ed eterna.
[Non me l’hai mai detto, neh, Sakura? Non mi hai mai ringraziata come si deve.]
Entrata nell’angusto bagno, posò il tempo di qualche istante il nastro sul lavandino per condurre le mani a sciogliere il nodo del coprifronte e a sostituirlo con la stoffa rossa.
Guardò l’immagine riflessa nello specchio e vide una ragazza che aveva perso una guida, una rivale, ma soprattutto una migliore amica.
Se volessi rimetterlo, secondo me staresti benissimo! le aveva detto una volta Ino, facendo per raccoglierle i capelli con il nastro. Magari – ma non ci sperare troppo, neh! – Sasuke-kun potrebbe anche preferire te a me con questo addosso, una volta tornato! aveva aggiunto con un sorrisetto superbo.
A quel tempo Sakura non aveva notato la piccola scintilla di gelosia comparsa nei suoi occhi di limpido cielo e aveva risposto: No, tienilo pure tu. Io non lo voglio. Ti ho promesso che non ti avrei più rincorso.
Ino però aveva sorriso nuovamente, un sorriso dolce che quasi non si addiceva al suo temperamento arrogante. Non te lo voglio restituire per questo. Voglio solo che sia un segno della nostra amicizia. Dopotutto io ti voglio bene, fronte spaziosa.
Un sorriso le increspò le labbra carnose, il primo sorriso spontaneo da mesi.
Appoggiò il palmo su un lato dello specchio e si asciugò una lacrima solitaria.
Aveva deciso di andare avanti: in fondo, aveva giurato che non le sarebbe mai stata da meno.
Grazie, Ino-chan. Anch’io ti voglio bene. Perdonami se non te l’ho detto prima.
[Ce ne hai messo di tempo a capire che non sopportavo di vederti piangere.
Io ti ho già perdonata da un pezzo, fronte spaziosa.]

Se dovete recensire per dire che è un pairing impossibile che offende voi Naru x Saku / Sasu x Saku / Sasu x Ino o quel che volete, non fatelo.
Insomma, perché non dovrebbe esserlo? Loro si vogliono bene, può accadere che diventi più del semplice affetto come tra Naruto e Sasuke, o sbaglio?
Ecco [porge la scatola] prendete pure un biscotto, e lasciatemi un commentino.
Oh, già: partenza di Ino può trarre in inganno, ma l'ho lasciato perché stava bene nella frase; lei però è morta, almeno nella mia fic.
Alla prossima.
Yay.

Saeko no Danna, scrittrice a tempo pieno... purtroppo
  
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