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Autore: Cailiel    14/07/2017    1 recensioni
Adriel Rosewain non potrebbe essere più felice di così. Presto sarebbe tornata ad essere Adriel McLeon e basta.
Beh, non proprio e basta... Sarebbe tornata ad essere Adriel McLeon ma con sei zeri nel conto corrente.
Il suo matrimonio con Dante Rosewain era miseramente fallito e lei ci aveva guadagnato due case, il 30% dei suoi soldi e uno stipendio mensile di diecimila dollari australiani. La vita potrebbe andare meglio di così? Certo che sì: ora che Derek, il suo primo amore, è tornato nella sua vita.
Genere: Commedia, Erotico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Shonen-ai, Shoujo-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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IL DIVORZIO


Adriel lasciò cadere la costosa Mont Blanc sull'atto di divorzio rivolgendo un ampio e compiaciuto sorriso al giudice.

L'uomo paffuto le rivolse un saluto impacciato facendo un cenno con il capo e poi porse la mano verso Dante che lo squadrò dall'alto in basso con fare di sufficienza facendo così comparire due grosse chiazze rosse sulle guance del giudice che se ne andò a grandi falciate cercando di non inciampare nella sua lunga toga nera.

-Non ti smentisci mai, eh?- domandò Adriel prendendo la sua pochette firmata fra le mani. Si voltò verso l'ex marito che teneva una mano in tasca e nell'altra aveva lo smartphone.

La donna si chiese se l'aveva mai visto senza quell'aggeggio in mano, si chiese come faceva il palmo a non essere diventato un tutt'uno con il telefono.

-Dovrei?- le rispose sfrontatamente lui alzando gli occhi dallo schermo illuminato per guardarla negli occhi.

Dante era un uomo dannatamente attraente e Adriel insieme a lui aveva vissuto come una regina, se non addirittura meglio ma... a cosa serviva essere sposati se l'unica complicità che avevano era quella fra le lenzuola del letto?

La giovane sentiva già in testa le ramanzine che le avrebbe fatto sua madre quando sarebbe venuta a sapere del divorzio.

A cosa serve la complicità nel matrimonio se hai il mondo ai tuoi piedi? Ecco cosa le avrebbe detto. Che te ne fai dell'amore quando hai case, auto, diamanti e abiti firmati?

-Provare ad essere cortese? Perché no?- gli rivolse un ampio sorriso e dal piccolo tremito che ebbe il labbro inferiore di Dante, Adriel capì che avrebbe voluto darle una risposta secca e tagliente. Invece rimase in silenzio, abbassò lo sguardo verso il cellulare e si girò andandosene fuori da quell'ufficio.

Lei lo seguì con passo baldanzoso, i suoi tacchi a spillo risuonavano sul pavimento piastrellato diffondendo il suono per tutto il lungo corridoio arieggiato.

-Non hai caldo vestito così?- cercò di iniziare di nuovo un discorso lei mentre si affrettava per raggiungerlo nell'ascensore.

-No.- breve ma conciso. Adriel sbuffò per poi alzare gli occhi al cielo irritata dal suo comportamento. Finalmente Dante si mise il telefono nella tasca dei pantaloni e squadrò l'ex moglie da capo a piedi -Si può sapere perché cerchi di parlarmi? Che altro vuoi? Non ti è bastato tutto quello che hai ottenuto dal divorzio?-

-Scusa se avevo pensato che saresti stato un po' più maturo da trattarmi in modo decente nonostante il divorzio.- la donna incrociò le braccia al petto sapendo bene che quel gesto avrebbe messo ancora più in evidenza il seno già abbastanza scoperto dal leggero abito a fiori che stava indossando. Conosceva il marito, pardon! ex marito, fin troppo bene e sapeva che bastava poco per fargli sbollire la rabbia.

Lo sguardo di lui cadde per pochi istanti sul suo petto, sbuffò frustrato e subito dopo voltò la testa da un'altra parte.

Lei sorrise soddisfatta e si gli si avvicinò circondandogli il collo con un braccio. Le sue labbra si appoggiarono delicatamente sulla sua guancia lasciandogli una traccia di lucidalabbra sulla pelle rasata di recente.

L'odore del dopobarba, il suo preferito, le inebriò i sensi e dovette concedersi per forza un'altra manciata di secondi di quella vicinanza per sentire per un altro po' quel profumo delizioso.

 

-Ci vediamo.- disse la donna mentre si avvicinava alla Lexus che aveva ricevuto in regalo per il loro ultimo anniversario ma Dante era già salito sulla sua Maserati e si stava preparando per sfrecciare via da lì.

Adriel osservò l'auto immergersi nel traffico di Sydney e sparire in poco tempo dalla sua vista. Sorrise tra sé e sé: sapeva che a Dante non importava nulla di aver perso così tanti soldi oltre alle case. Non era mai stata una persona materiale, lui era ancora troppo coinvolto in quella relazione; o forse era solo il suo orgoglio maschile ad essere troppo ferito.

Sospirò: uomini, chi li capisce è bravo.

Si sedette nell'auto prendendo il volante fra le mani, all'anulare sinistro brillavano ancora la sua fede nuziale ed il pesantissimo anello di fidanzamento. Non se n'era mai separata.

Guardò un'ultima volta i due anelli adornati da pietre preziose e con un gesto secco se li tolse. Il dito si mosse involontariamente un paio di volte come se stesse per crollare e cercasse di abituarsi alla ritrovata sensazione di libertà.

Adesso la sua mano era così spoglia che sentì il cuore stringersi per la mancanza di accessori sfavillanti.

  
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