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Autore: TheImpossibleJJ    15/07/2017    1 recensioni
[secondo capitolo della serie di All Your Perfect Imperfections - consiglio di leggere prima quella e poi questa]
Sono passati sette anni dall'ultimo anno ad Hogwarts e cinque da quando Alice e Albus si sono lasciati. Entrambi sono andati avanti con le loro vite, sono soddisfatti lavorativamente parlando e sul fronte amoroso almeno uno di loro non si può lamentare. Tuttavia, il debole equilibrio che si erano andato a creare negli anni inizia a traballare quando il matrimonio dei loro migliori amici li farà incontrare di nuovo.
E Albus scoprirà che Alice ha nascosto qualcosa durante gli anni di separazione. O forse è meglio dire qualcuno.
Ritrovarsi è strano e forse quel sentimento tanto forte che condividevano da diciassettenni è ancora lì ma come fare a sistemare le cose dopo tutto quello che è successo e soprattutto ora che c'è una piccola e nuova complicazione di nome Maggie?
Sarà più forte l'orgoglio o il sentimento?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Albus Severus Potter, Alice Paciock, James Sirius Potter, Rose Weasley, Scorpius Malfoy | Coppie: Ron/Hermione, Rose/Scorpius
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione
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CAPITOLO 2

Era tornato a casa da almeno mezz'ora e anche se provava a pensare ad altro, l'incontro con Alice gli aveva lasciato qualcosa dentro che non sapeva spiegare. Si sedette sulla poltrona verde smeraldo al centro del piccolo salotto. Un piccolo ricordo che aveva sottratto dalla Sala Comune Serpeverde.

L'appartamento era poco fuori dal centro di Londra, l'affitto era alto, come d'altronde tutti gli affitti della capitale inglese, ma con il lavoro di Medimago Albus riusciva anche a mettere da parte dei soldi ogni mese.
Non poteva dire di passarsela male, aveva una casa, una ragazza, una famiglia che gli voleva bene e che lo aveva sempre supportato. La sua ragazza, Steffy, era una collega che aveva incontrato durante un turno insieme e si vedevano ormai da qualche mese. Non si poteva dire che avessero una vera e propria relazione, non avevano mai ufficializzato ma ad Albus piaceva passare del tempo con lei. Niente problemi, pochi pensieri.

E per ora gli andava bene così.

Non voleva qualcosa di troppo serio. A pensarci bene, era da quando si era lasciato con Alice che non aveva più avuto nulla di così importante. Importante... a diciassette anni tutto sembra importante, sembra che la tua vita sia tutta lì, che le persone che hai on quel momento rimarranno con te per sempre e che l’amore che stai vivendo con qualcuno sia senza fine. E per lui, almeno sull’ultima parte, era stato tutto il contrario.

Appena finita Hogwarts e dopo aver passato un'estate perfetta insieme ai suoi cugini e ad Alice, Albus era partito per l’America, alla scuola di Medimagia pronto per la nuova avventura che sarebbe durata quattro anni e anche un po' spaventato da quello che avrebbe potuto succedere. La relazione con Alice andava a gonfie vele, avevano stabilito di vedersi almeno una volta al mese e se riuscivano anche di più.
Le settimane passavano, si era fatto degli amici, ma il suo cuore rimaneva sempre nel Regno Unito con Alice e la sua famiglia. Lei era diventata una giocatrice di Quidditch e anche se non era ancora nella prima squadra, non mancava molto perché accadesse.
Tutto sembrava filare liscio, poi le visite avevano iniziato a diradarsi; una volta Albus doveva studiare, un'altra volta Alice aveva un ritiro con la squadra. Ad Albus però non importava perché sapeva che lui e Alice avrebbero superato tutto.

O almeno così credeva.

Era un sabato e finalmente si erano riusciti a vedere dopo tre mesi di lontananza. Avevano deciso di andare a una festa e lì Albus aveva alzato un po' il gomito. Non sapeva bene cosa avesse iniziato a dire, sapeva solo che un attimo prima Alice gli stava sorridendo e quello dopo aveva gli occhi pieni di lacrime e stava scappando via. Quando era tornato in dormitorio non aveva trovato più nessuno, solo una lettera di addio sul suo cuscino. Aveva provato a parlarle, l'aveva raggiunta sul campo da Quidditch dove stava avendo gli allenamenti, ma lei non ne voleva sapere. Gli aveva detto che era finita.
E dopo quattro anni, il matrimonio di Lily era stata la prima volta che l'aveva rivista. E ora aveva una figlia. Facendo due conti non aveva perso tempo a rifarsi una vita dopo di lui, ma ormai non gli importava più. Erano cresciuti ed entrambi erano andati avanti.

'Ehi Al, ci sei?'

La voce alla porta lo risvegliò dai suoi pensieri e si accorse che era stato su quella poltrona per più di due ore.

'Arrivo, arrivo!' Aveva riconosciuto la voce di Scorpius. Era strano fosse venuto a casa sua proprio dopo il matrimonio di Lily.

'Cosa c’è, Scorp?' Disse aprendo la porta e vedendo il biondo fiondarsi dentro il suo appartamento come un razzo.

'L’ho fatto!'

'Cosa hai fatto? ' i capelli del biondo erano all’insù, tuttavia anche se all'apparenza poteva sembrare piuttosto stanco, a un occhio attento e
amico non poteva sfuggire lo sguardo felice che aveva.

'Quello che ti avevo detto avrei fatto!'

'Scorp, mi dici così tante cose che sinceramente non so a cosa ti riferisca.'
Scorpius lo guardò attonito. 'Sono sicuro che se ci pensi un po' capirai a cosa mi stia riferendo.’

Albus fissò per qualche secondo l'amico. 'No.'

'Sì invece.'

Albus abbracciò forte l’amico poi si accorse ma presto si ricomposero. Non erano per questo genere di effusioni.

'E come è andata?'

'Mi ha detto che era anche ora che rendessi sua figlia una donna onesta.'

Albus scoppiò a ridere. 'Tipico di zio Ron.'

'Non posso credere che stai per chiedere a mia cugina di sposarla.'

'Nemmeno io.'

'Secondo te cosa dirà?'

'Io credo dirà di sì.'

Scorpius lo guardò spaventato e di nuovo sembrò il ragazzino diciassettenne che aveva paura per la sua ragazza. 'Come credi... non ne sei sicuro?'

'No beh, non sono nella sua testa ma sono sicuro che dirà di sì. Hai già qualcosa in mente?'
Scorpius fece un sorriso malandrino e poi si lanciò in una descrizione accurata di quello che avrebbe fatto alla sua fidanzata. Albus non riusciva davvero a crederci, dopo sua sorella, anche sua cugina si sarebbe sposata. Quando Scorpius ebbe finito il racconto, iniziò ad afflosciarsi piano sul divano. 'E se mi dicesse di no?'

'Figurati Scorpius andrà tutto bene.'

'Ok... posso rimanere qui a dormire stanotte?'

'Non credo, amico. Domani mi sveglio presto e non voglio sentirti russare.'

'Ma io non-'

A quel punto Albus lo aveva già spinto fuori dalla porta. 'Ci sentiamo Scorp!'

'Ciao!'

Lo sentì dire qualche altra imprecazione poi il silenzio. Si era Smaterializzato.

 
Due sere dopo era davanti al Paiolo Magico e stava aspettando Stefanie. L’aveva conosciuta qualche mese prima quando avevano avuto un turno insieme. Stefanie era un anno più grande di lui e appena l'aveva vista ne era rimasto folgorato. Non solo era bellissima ma era anche intelligente e gentile. Albus amava la sua compagnia, aveva sempre qualche argomento interessante di cui parlare e con lei non si annoiava mai. Era così perfetta che a stento risultava vera.

'Ehi Al!' Stefanie era davanti a lui sorridente. Aveva i capelli raccolti in una crocchia e un lungo cardigan nero aperto da cui sotto riusciva a intravedere un paio di jeans e una camicia bianca.

'Steffy!'
Albus le mise un braccio intorno alle spalle e le diede un bacio sulle labbra. Lei sorrise e gli circondò la vita.

'Allora dove andiamo?'

'Pensavo di provare il nuovo ristorante italiano vicino al Borough Market.'

'Andiamo allora, ho una gran fame.'

Il ristorante era vicino e nel giro di dieci minuti vi giunsero. Dal profumo che proveniva da dentro, si riusciva già a capire che il cibo sarebbe stato delizioso.
Entrarono e vennero subito fermati da un oste.

'Benvenuti da 'La Vecchia Bologna'! Io sono Michele. Avete prenotato?'

'Sì, Potter per due.'

L’oste era un uomo grande, ad Albus ricordava un po' Hagrid ma con meno barba. Quando si spostò dal tavolino all’entrata, dovette mettersi di profilo per riuscire a passare tra due sedie, e mentre camminava la sua pancia toccò la testa della donna seduta. Si scusò in italiano e fece cenno a Albus e a Stephanie di seguirlo. Il tavolo prenotato per loro aveva un vaso blu con dei tulipani gialli e una candela bianca di lato.

'Che bel posto!' Esclamò Stefanie mentre si sedeva sulla sedia di legno bianca che aveva spostato Albus.

'Te l’ho detto che ti sarebbe piaciuto. È venuto qui James con la sua squadra e ha detto che ha mangiato davvero bene...'

'Se lo ha detto James allora deve essere buono per forza.'

Risero insieme e Albus le mise una mano sul lato del viso. Era stato fortunato a trovare Stefanie, si capivano al volo e insieme a lei era davvero felice.

Dopo aver consultato il menù, Albus ordinò una porzione di lasagne mentre lei optò per una tagliata con pomodorini e rucola.
Chiacchierarono del più e del meno fino a quando non decisero che era il momento di ordinare anche il dolce. Steffy era già sazia, quindi a malincuore Albus accettò la proposta di dividerlo con lei.

'Sai cosa vorrei prima del dolce? Un piccolo antipasto...'

Albus non capì poi lei gli fece l'occhiolino e passò il piede lungo tutta la sua gamba.

'Vai avanti tu, io ti raggiungo' le disse.

Steffy si alzò e Albus si perse ad ammirare la figura della fidanzata. Purtroppo per lui, il cameriere arrivò e interruppe i suoi pensieri poco
casti.
'Volete ordinare un dessert o un caffè?'

'Come? Oh sì sì, certo. Prendiamo una tenerina al cioccolato con mascarpone.'

'Arriva subito.'

Albus ringraziò poi si alzò e si diresse anche lui verso il bagno.

Entrò e vide Steffy di spalle. I lunghi capelli biondi le arrivavano a metà schiena e i jeans facevano risaltare le forme in modo allettante.

Si mise dietro di lei e le spostò i capelli iniziando a baciarle il collo fino alla spalla.

'Ho già ordinato il dolce' le sussurrò nell'orecchio.

Lei non rispose. Albus intanto faceva passare le mani sul seno e sulla sua schiena.

La girò di scatto e la fece alzare sul rubinetto mettendole le mani sotto alle cosce.

Lei lo circondò con le gambe poi iniziarono a baciarsi.
Quella sera Steffy baciava in modo strano, diverso, quasi come se riuscisse a risvegliare dei ricordi che erano sopiti da tempo.
Le passò una mano tra i capelli e le mordicchiò il labbro inferiore.

'Forse è meglio andare ora.'

Le diede altri due lunghi baci poi si girò e uscì dal bagno. Non voleva dare troppo nell'occhio, così accelerò e arrivò al tavolo.

Steffy era già lì che lo guardava interrogativo.

'Ma dov'eri finito? Ti ho aspettato ma non arrivavi più.'

Sbuffò seccata mentre affondava la forchetta nel dolce al cioccolato.

'Ma quanto burro c'è? Finiscila te ti prego che per oggi ho già dato.'

Albus rimase un attimo interdetto poi alzò lo sguardo verso il bagno delle donne. Chi aveva baciato in bagno?

Lì, con il volto ancora arrossato e le labbra gonfie dai baci che si erano appena dati, c'era Alice.



TA DAAAAANNNN!!!!!!!!!!!!!!!
In arrivo il terzo capitolo!!!!
Cosa ne pensate???? Commentate!!!!
Baci,
J
   
 
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