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Autore: nigatsu no yuki    15/07/2017    3 recensioni
Due one shot che raccontano la storia di una stessa notte a distanza di molti anni.
Iwaoi || Double Oneshot || Questa storia partecipa alla challenge “Notte di Tanabata” a cura di Fanwriter.it!
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Che poi Oikawa sarebbe sembrato perfetto anche con un sacco nero indosso, ma ovviamente questo era meglio che non lo sapesse.
Genere: Angst, Fluff, Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Hajime Iwaizumi, Tooru Oikawa
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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★ Iniziativa: Questa storia partecipa alla challenge “Notte di Tanabata” a cura di Fanwriter.it! 
★ Numero Parole: 855
★ Prompt: 27) A ha da ridire sui desideri che B scrive sui tanzaku. || Sbagliare a scrivere || Fuochi d'artificio






 
Quel desiderio
- 10 anni -

Hajime continuava a sistemarsi lo yukata con sguardo corrucciato: sua madre gli aveva ripetuto di non pasticciare troppo l'abito in cotone, ma il bambino era convinto che questo gli calzasse male indosso, che lo facesse sembrare stupido.
Le sue paure vennero ulteriormente confermate quando, giunto davanti al tempio, trovò Oikawa ad aspettarlo. L'amico stringeva in mano una mela caramellata – mentre l'altra l’agitava verso il cielo sperando di attirare la sua attenzione – ed indossava il kimono estivo con un'eleganza e naturalezza che fece solo arrabbiare di più il bambino e peggiorò ulteriormente il suo broncio.
Che poi Oikawa sarebbe sembrato perfetto anche con un sacco nero indosso, ma ovviamente questo era meglio che non lo sapesse.
 
«Iwa-chan perché ti stai nascondendo? Non vuoi che legga cosa scrivi nel tuo tanzaku?»
Hajime sospirò pesantemente per l'ennesima volta quella sera. L'aria di quell'inizio di luglio era già irrespirabile e quella notte il ronzare incessante delle cicale unito alle sempre inutili chiacchiere di Oikawa, riuscivano a dargli alla testa più del previsto.
Vicino al tempio dove si stavano radunando molti bambini e anche adulti curiosi, i piccoli foglietti di carta erano stati distribuiti tra i presenti. In realtà i gambi alti del bambù erano già quasi del tutto pieni di desideri e Iwaizumi si chiese come avrebbero fatto ad appendere i loro.
Si voltò verso l’amico che lo guardava con espressione corrucciata quindi sospirò «Si dice che una volta visti i desideri, questi non si avverino» borbottò il più grande continuando a scrivere.
«Come sei noioso Iwa-chan guarda qui, il mio desiderio lo puoi leggere!»
Hajime fissò il foglietto: quello non era un desiderio – probabilmente Tooru ne aveva scritti almeno cinque – senza contare che molti di questi erano appunto scritti male.
«Molti dei tuoi kanji sono sbagliati, lo sai vero?» replicò semplicemente Hajime.
Oikawa tornò a fissare il suo foglietto imbronciato «Cattivo! Potresti aiutarmi tu…» bisbigliò piano, quasi avesse paura di ammettere quella sua debolezza.
Iwaizumi sospirò «Prima di tutto prendi più biglietti se ne vuoi scrivere tanti tanzaku.»
Oikawa lo guardò con rinnovato ardore mentre annuiva e sorrideva – mostrando il suo incisivo inferiore mancante, quello che aveva perso neanche una settimana prima – e corse via.
Dieci anni e troppi desideri per quella sera afosa e piena di stelle, illuminata questa volta dall’esplodere dei fuochi d’artificio nel cielo limpido. Hajime alzò il naso all’insù perdendosi nei colori variopinti che illuminavano la notte: intorno a sé anche il vociare si era spento per dar spazio allo stupore.
La notte di Tanabata avverava davvero i desideri come Oikawa amava ripetere dall’inizio dell’estate? Distolse la sua attenzione dall’esplosione colorata sopra la sua testa – guardò invece in basso vicino ai suoi piedi dove un tanzaku si era fermato lì: riconobbe subito la grafia traballante e scoordinata di Tooru, così in disaccordo su ciò che il suo migliore amico era.
Probabilmente era uno dei desideri scartati o forse uno di quelli perduti: quindi aveva già in mente di scriverne più di uno? Allora perché quello che gli aveva fatto vedere era un’accozzaglia diversa di frasi senza senso?
"Vorrei tanto un gatto.
Vorrei tanto incontrare gli alieni.
Vorrei che la maestra si arrabbi più con Aoimi che con me.
Vorrei che il ciliegio rimanga in fiore tutto l’anno."
Molte delle quali sbagliate, perché Oikawa con i kanji aveva ancora difficoltà e questo lo sapeva bene. Inoltre erano del tutto inadeguati quei desideri: avrebbe dovuto chiedere cose più importanti, magari andare bene a scuola, entrare alle medie in una buona squadra di pallavolo, sperare in un matrimonio felice per sua sorella.
Hajime raccolse il tanzaku vicino al suo piede – i fuochi d’artificio ancora brillavano in cielo – e cercò di decifrare ciò che l’amico aveva affidato a quel cartoncino.
"Vorrei che Iwa-chan rimanga per sempre con me."
Iwaizumi aggrottò la fronte e subito dopo sentì il suo ancora piccolo e paffuto volto accendersi di calore. Non era il calore estivo e neanche quello che accompagnava la vista dello spettacolo di luci nel cielo. Un calore diverso che era nato da qualche parte nella sua pancia ed era salito in alto fino ad annebbiargli in parte la mente.
Perché Oikawa era un idiota, il peggior migliore amico che poteva capitargli: rumoroso, insicuro, piagnucolone, scemo, troppo credulone…
Bellissimo.
Aveva alzato lo sguardo sulla sua figura in lontananza, le manine piene di foglietti mentre tornava verso di lui sorridendo – lo yukata a lui stava tremendamente bene, lo odiava per questo.
Si portò il tanzaku in tasca, nascondendolo alla vista dell’altro: era un furto quello, era scorretto perché gli aveva appena fatto la predica sul fatto che i desideri non andavano letti o non si sarebbero avverati. Ma non gli importava: sentire quel foglietto leggero tra le pieghe dello yukata gli mandò una stretta al cuore.
Gli apparteneva, Tooru aveva scritto il suo nome, lo aveva affidato alle canne di bambù, ma queste forse avevano restituito a lui quel messaggio pieno di affetto.
«Iwa-chan guarda quanti ne ho presi, possiamo scriverne tantissimi!»
Oikawa gli sorrideva in modo spropositato ed Hajime sembrò vederlo per la prima volta: di nuovo calore nella sua pancia, di nuovo le luci nel cielo che brillavano.
Tutto quello che successe nel suo animo quella sera cambiò Iwaizumi nel profondo, a sugellare la sua crescita – la sua consapevolezza – rimase quel tanzaku scappato dalle fronde del bambù.














Angolino
Buongiorno popolo sono tornata sì, ma nessuno te l'aveva chiesto!
Fanwriter.it crea sempre delle chicche, chi sono io per resistere a tutta questa ispirazione? Esatto, nessuno, vi lascio qui il link dell'evento ormai agli sgoccioli, magari illuminerà anche voi :3
Torno con una Iwaoi perché sennò si sarebbe creata una frattura nello spazio-tempo... no vabbé questi due mi mancavano terribilmente ;w;
Spero di avere tempo per scrivere un'altra os che sarà complementare a questa (ambientata qualche anno dopo, con un po' di angst in più... la picchiano)
Basta mi dileguo, spero che questa cosuccia vi sia piaciuta, mi rifaccio ai vostri pareri :3
Alla prossima!
Nigatsu no yuki 

 
   
 
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