Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: lenina blu    15/07/2017    1 recensioni
Oltre a San Valentino, in Giappone si festeggia il White Day: esattamente un mese dopo il 14 febbraio, i ragazzi si dichiarano alle loro amate regalando qualcosa, rigorosamente bianco. Ricevere un regalo da parte di un ragazzo è qualcosa di impensabile dentro il Collegio femminile Furinkan, nel centro di Tokyo, soprattutto per Hikari Tanaka, che i maschi nemmeno sa come sono fatti. Lei ha un solo sogno, diventare una rockstar. Eppure prima di tornare a casa, trova nascosto nel suo armadietto una lettera. Completamente Bianca.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A



21 Marzo. Tokyo, quartiere di Ikebukuro. Casa di Heiji.

La luce dorata si diffondeva per tutto il salotto creando un'atmosfera rilassata e distesa. Il silenzio era rotto dal ticchettio dell'orologio a pendolo. Vicino alla porta Mr.Neko infilzava la sua pallina di gommapiuma, rotolandosi e miagolando ogni tanto.

Stravaccato vicino alla a-bat-jour, con il colletto della camicia allentato e gli occhi chiusi se ne stava Heiji. Aveva iniziato a leggere quel libro, ma poi la stanchezza di tutto un weekend passato nei backstage di concerti lo aveva distrutto. Si era laureato da poco e grazie al padre era stato subito assunto. Essere il figlio di uno dei dirigenti aveva dei vantaggi, ma altrettanti svantaggi. Era bravo, ci sapeva fare, eppure non gli veniva riconosciuto nulla. Ma a Heiji non importava molto dell'opinione dei suoi colleghi. Gli interessava scalare e salire ai vertici, e per farlo, andare d'accordo con i suoi colleghi non gli sarebbe servito a molto. La strada era farsi conoscere e farsi apprezzare dal pubblico. Avrebbe condotto un proprio programma televisivo prima o poi. Ora doveva fare la gavetta ed era contento. Stava imparando molto di più che stando sui libri, stava guadagnando qualcosa e stava facendo quello che amava fare: sondare le persone. Le sue non erano interviste, le sue erano viscide e subdole sessioni psicologiche. Questo gli piaceva del giornalismo: voleva conoscere l'essere umano in tutte le sue sfaccettature, voleva imparare a prevedere e capire le sue azioni. Un po' come giocando a scacchi. E poi voleva farlo sapere a tutti.

Se non fosse stato per Mr.Neko probabilmente si sarebbe addormentato. Il rumore di sottofondo lo aveva in qualche modo tenuto collegato alla realtà. Il suono del campanello lo assordò. Si ricordò in quel momento che attendeva ospiti. Rinsavì e si passò una mano tra i capelli. Scattò subito in piedi e andò velocemente al citofono per controllare chi fosse. Era lei. Premette un pulsante e rispose.

-Sto scendendo, ti apro la porta di ingresso così entri visto che sta diluviando-

Non attese risposta. Andò in bagno, si rinfrescò il viso e si guardò. Sorrise. Vediamo se quella persona poteva essere utile. Il suo istinto non lo deludeva quasi mai. Aveva chiamato anche Shou. Sarebbero andati a testare immediatamente le sue capacità canore, ma anche, per la gioia di Heiji, psicologiche.

 

 Aggressiva e seducente la voce di Halsey aveva portato Hikari quasi in trance. Se  ne stava appoggiata alla vetrata, cuffiette nelle orecchie, nella hall di ingresso di  uno dei palazzi più lussuosi in cui era mai stata. Al primo piano, dall'entrata  principale si accedeva direttamente ad un centro commerciale enorme. Solo dal  sesto piano in poi iniziavano gli appartamenti privati. Lei era entrata dall'ingresso  dei residenti, come le aveva detto Heiji a telefono. Hikari aveva deciso che non si  sarebbe fatte troppe domande su di lui. Non le piaceva però probabilmente era un  bravo musicista, e a questo lei bastava. Si voleva concentrare su se stessa, sulle  sue capacità. Era su se stessa che doveva lavorare se voleva sfondare il quel  mondo. Doveva essere la migliore.

 Aveva pensato tutto questo nel tragitto sotto la pioggia. Aveva le gambe scoperte  e la giacca della divisa bagnata. C'era un po' freddo e tremava. Ma sapeva bene che in realtà quella era solo ansia. Voleva dimostrare le sue capacità e allo stesso tempo era terribilmente curiosa di capire quale fosse il suo livello. Era presa dai suoi pensieri quando dall'ascensore di fronte a lei se ne uscì un ragazzo alto, magro e sorridente. Indossava una camicia bianca aperta sul collo e un paio di pantaloni semi-formali neri. Non erano aderenti eppure riuscivano a dare alla gamba un taglio slanciato.

-Ciao. Ben arrivata. Seguimi, ci aspettano al Veil of Shadows- disse Heiji. Non aspettò nemmeno una sua risposta, ma salì i tre gradini a fianco agli ascensori. Hikari non disse nulla e lo seguì su per gli scalini. Fece un profondo respiro.

-Agitata?- chiese lui continuando a camminare nel corridoio.

-Il giusto- disse lei. Hikari si sentiva un topo da laboratorio quando c'era Heiji nei paraggi. Aveva come la percezione che lui notasse e giudicasse ogni suo singolo comportamento.

-Esatto. E' giusto così. Non preoccuparti troppo però. Se deve andare andrà, altrimenti ci saranno altre occasioni- disse lui quasi per confortarla.

-E' strano detto da te- disse Hikari un po' sorpresa.

Heiji sorrise divertito ma non disse nient'altro. Era una delle formalità tipiche della società civile quella di infondere finto coraggio. Però doveva ammettere di essere curioso. Sperava che fosse brava a cantare, un po' per verificare se il suo intuito c'aveva azzeccato anche sta volta, un po' perché così avrebbe risolto un problema.

Si stava dirigendo verso una porta nera blindata, ignorando le scale alla sua destra che salivano ai piani privati. Hikari sapeva dove stavano andando, conosceva il locale di nome, ma non c'era mai stata. Il Veil of Shadows era una discoteca che si trovava sottoterra. Si accedeva passando per il centro commerciale e scendendo la grande scalinata di vetro. Non era mai scesa, e non aveva idea di come fosse all'interno. Sapeva solo che due grandissime porte scorrevoli erano l'ingresso e che erano sempre presiedute da una squadra di buttafuori in giacca e cravatta. Eppure si domandava come potesse essere aperta alle 17 del pomeriggio. Come se Heiji le avesse letto le parole nel pensiero disse aprendo la porta.

-il fratello del Prof è il gestore del Veil, ci lascia usare il locale come sala prove durante il pomeriggio. Ah a proposito, ci sarà anche lui probabilmente e anche il nostro chitarrista.- disse Heiji in attesa di vedere una reazione da parte di Hikari. Hikari cercò di rimanere immobile e di non esprimere nulla. Non le piaceva essere sondata così. L'idea che qualcun altro la stesse ad ascoltare un po' le aveva messo ancora più ansia. Ma anche questo era calcolato. Heiji voleva vedere come reagiva alla tensione, se era in grado di sopportare lo stress di essere messa alla prova. Hikari fece un altro profondo respiro e mandò mentalmente a quel paese Heiji.


NA
Scusate il ritardo, ma sono finalmente tornata! Finita la sessione estiva ora ho tutta l'estate per morire su penale :D ma don't worry, entro settembre vorrei finire di scrivere tutta White Day. Nel frattempo se non sapete cosa fare, mi trovate anche qui sul mio canale YT, così vedete chi sono, che faccia ho, e scoprite uno degli amori della mia vita. E' inutile dire che se vi iscrivete sarebbe un onore! Anyway grazie per il supporto a tutti! Al prossimo capitolo :D 

Elena :) 

 

 

 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: lenina blu