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Autore: Master Chopper    17/07/2017    1 recensioni
[Versione corretta e completa di Stella d'Argento: www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2725875
Questa storia non presenta i personaggi originali dell'opera Fairy Tail, ma solo OC]
Nel continente di Tellius, il Regno di Alaustria è l'unico a possedere delle gilde dove i maghi possono prestare servizio i nome del bene e della pace. Un mago però, sembra non appartenere a nessuna gilda, in cerca di un ambizione che nemmeno lui conosce.
Il destino gli riserverà incontri importanti, vittorie, conquiste, sconfitte, perdite... ma al termine della fiaba, comincerà la leggenda?
Genere: Avventura, Demenziale, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Stella d'Argento:La Stella non si eclissa [REMASTERED] 

Capitolo Tre: Aurora.


Grazie al favore di un caldo appena sopportabile, i due maghi in viaggio avevano fatto il loro ingresso nella capitale di Alaustria, Baskerveille.

“ A vederla da qui sembra una città come le altre.” Disse Ryoko con un sorriso in volto, abituata alla vastità della città. Dalla via dei mercati che attualmente stavano percorrendo sarebbe potuta apparire come un normale borgo, con una fila interminabile di case colorate e bazar, ma aguzzando la vista si sarebbe potuto scorgere all’orizzonte il profilo di altissime costruzioni.

L’intera Baskerveille si ergeva su tre cinte murarie. Nella zona più bassa la vecchia città, con i quartieri malfamati formava la base della capitale nella Pianura di Sachaer. Il piano intermedio invece ospitava il centro urbano attuale, le piazze, le banche e gli uffici minori.

Le mura più alte, infine, sostenevano il peso di cinque palazzi in acciaio, una forma di architettura da poco giunta ad Alaustria, rappresentanti i nuclei dell’economia e della politica di tutto il regno: camere di dibattito, alloggi dei funzionari reali, uffici amministrativi, fabbriche di lacrhrime ed altri oscuri segreti protetti tra i Cinque Artigli, così li chiamavano.

Al centro degli Artigli, si ergeva il palazzo reale, troneggiando sulla piana come un colosso.

 

“ E poi ti ricordi che questa sia l’unica città a non permettere la fondazione di una gilda nella propria area.” Le rispose pungente Corex, accennando un sorriso cinico.

La castana lo guardò inarcando un sopracciglio, imbronciata.

“ Cos’è, ti danno fastidio tutte queste persone ed hai voglia di sfogarti ?”

L’albino rimase in silenzio, lanciando uno sguardo distratto alle bancarelle ed ai negozi.

“ Ecco, bravo, rilassati.” Sospirò sollevata Ryoko.

“ Aaah, smettila di prendermi in giro, bambina irritante !”

In un istante lo sguardo della maga si incupì, ed il volto si contorse in un ringhio animalesco. Voltandosi lentamente verso il compagno, il quale continuava a camminare con la testa fa le nuvole, fece schioccare rumorosamente le nocche delle mani.

Prima che potesse aprire bocca, rilasciando nel mentre uno sbuffo di vapore dalle narici come un toro, fu proprio il ragazzo ad iniziare a correre via.

“ Ehi, tutto quello che c’è lì sopra sembra buono !” Esclamò Corex con eccitazione, correndo verso la bancarella di un fruttivendolo, senza sapere di star venendo rincorso da Ryoko assetata di sangue.

 

-Ah, no… è una zucca. Non riesco a mangiare le zucche.- Il ragazzo si fermò immediatamente dopo aver adocchiato il frutto in questione sulla bancarella, e con aria delusa si infilò le mani in tasca.

Un gatto nero con una zucca in testa miagolò nelle vicinanze, sparendo tra le gambe dei passanti.

Intanto la maga dei portali aveva quasi raggiunto l’albino, con degli occhi infiammati e un’espressione terrificante in viso.

“ Coreeeex !” sibilò iraconda, senza però venir sentita dall’altro.

Pochi secondi prima dell’impatto però, la via del mercato venne scossa da una potente vibrazione dal terreno.

 

Cittadini e venditori urlarono per la paura, avvertendo la terra tremare, così le fondamenta delle case più vicine, fino a quando una crepa non si spalancò nell’asfalto.

Una voce femminile riverberò nel trambusto:

“ Wall of Trees ”

Improvvisamente dalla crepa emersero con una violenza tale da sfondare la strada, una coppia di tronchi lignei alti due metri.

Fortunatamente i due alberi non generarono alcun tipo di danni agli esseri umani, avendo i civili subito evacuato la voragine prima che esplodesse.

 

Corex e Ryoko si voltarono all’unisono, spalancando gli occhi.

- Magia ?!- Realizzò subito il ragazzo, non sapendo se mettersi sull’attenti, oppure fuggire ai ripari.

- Ma è proibito usare la magia a Baskerveille !- La castana, tendendosi come una corda di violino, a stento riuscì ad intravedere qualcosa con la folla di persone in fuga.

Sentendosi travolta e spinta da ogni direzione, i suoi occhi captarono miracolosamente, anche se solo per una questione di secondi, una figura nel punto dove erano sorti i tronchi.

 

Era in tutto e per tutto una ragazza, grazie alle forme abbondanti coperte da un cardigan senza spalle color crema ed un paio di jeans attillati.

Aveva dei lunghi capelli corvini, lasciati scivolare lungo la schiena, segnati da un singolo fiore di rosa canina all’altezza dell’orecchio destro. Indossava dei sandali, e persino sull’abito si ripeteva un tema floreale.

Carnagione olivastra e grandi occhi scuri, alta abbastanza da destare sospetti su di un’origine alaustriana.

 

A Ryoko bastò quel secondo, bastò lo sguardo spaventato ma allo stesso tempo determinato della sconosciuta, e bastò il percepire un forte poter magico dentro di lei, per comprendere chi fosse la causa di quell’incantesimo.

Tuttavia non ci fu tempo di osservare ancora la misteriosa maga, perché oltre il muro di alberi appena sorti, un secondo individuo si scagliò in avanti ad alta velocità.

“ Drill Burst ”

 

L’uomo vestito come un guerriero, che nessuno sapeva si chiamasse Raptor, venne ricoperto da un turbine di energia quando con il solo ausilio del naso, sfondò la barriera lignea.

“ Non puoi scappare a Raptor, ragazzina! Farai la fine di quegli altri fuorilegge !” Sbraitò il bruno dopo aver terminato il suo attacco, voltandosi in volo verso la ragazza dai capelli corvini.

Ella impietrì davanti allo sguardo folle e furente dell’uomo, ma utilizzò quella paura per sollevare entrambe le braccia. Le sue mani, per una seconda volta, si permearono con dei simboli verdi:

“ Whips of Thorns ”

 

Sopra la testa del suo inseguitore, ovvero dai frammenti di tronco che schizzavano in ogni direzione, spuntarono rapidamente degli arbusti ricoperti interamente di spine. Come da nome, saettarono in aria per poi allungarsi di scatto verso il loro unico bersaglio, frustandolo senza pietà prima che potesse atterrare.

Raptor fu in grado di vedere l’attacco arrivare, ma la sua espressione non mutò affatto, e questo causò soltanto un altro sussulto di terrore nella ragazza.

Le fruste di spine infatti, anziché colpire dal’alto verso il basso, sembrarono venir bloccate da una barriera invisibile prima di entrare in contatto con l’uomo.

“ L’esistenza di miserabili come voi è un insulto agli Esseri Supremi! Come osi usare una magia derivata dalla loro forza ?!”

Lo sguardo dell’assassino era completamente pazzo, fanatico, e  puntava la sua preda come se fosse l’unica cosa che avrebbe dovuto fare nella sua vita.

“ Aerial Bomb ”

 

Sollevando le gambe all’indietro, dirizzando così la testa verso la sua avversaria in basso, scalciò nell’aria e sorprendentemente riuscì a scattare alla velocità di un proiettile.

La corvina comprese immediatamente che avrebbe dovuto evitare quel colpo devastante all’istante, senza perdere un secondo.

Proprio mentre si attingeva a gettarsi per terra, le sue gambe  si paralizzarono.

Non poteva più muoversi.

 

“ Hai troppa paura, verme impuro ?!”

Sbraitò Raptor, precipitando in picchiata sulla maga e distendendo la gamba in avanti.

Un battito di ciglia dopo il suo calcio affondò nello stomaco di lei, generando un inquietante rumore di rottura che risuonò nelle sue orecchie.

Allora la vide: la ragazza non si era scostata a causa del bambino alle sue spalle, che avrebbe ricevuto il colpo al suo posto. Così lei aveva utilizzato il tempo rimanente prima dell’impatto per spingere lontano il bimbo, esponendosi al colpo.

L’attacco scaraventò il corpo della corvina all’indietro come se fosse stata investita da un carro, ed il suo volo terminò contro una bancarella dall’altro lato della strada.

 

“ Ma sul serio… per un cazzo di bambino che Raptor potrebbe uccidere in qualsiasi momento, se solo lo volesse ?” Il ghigno dell’uomo era scomparso, prendendo il posto di una smorfia sbigottita e rabbiosa.

Con passo pesante avanzò tra la calca di persone, le quali si ritrassero immediatamente atterrite, osservando le macerie della bancarella e della tenda distrutte.

Quando l’ebbe raggiunta, scostò il tendone furiosamente, ma lo stupore sopraggiunse nel momento in cui non vide niente e nessuno lì sotto. O meglio, qualcosa c’era, ma erano solo i resti di frutta e verdura spiaccicata, assieme ad un tronco di albero cavo e non del tutto formato che spuntava dall’asfalto.

Posò una mano sulla corteccia, ed osservando il buco procedere all’interno della terra stessa, formando un tunnel, rafforzò la presa fino a spaccare il legno.

“ Prendi in giro Raptor? Prendi in giro… gli Esseri Supremi ?” Biascicò senza più controllo sulla propria furia.

 

“ Sei sicuro di volerlo fare ?”

“ Non preoccuparti, tu vai a cercare quella ragazza… se le mie previsioni sono corrette, dovrebbe essere nel parco più vicino.”

L’assassino, sentendo quelle voci stranamente troppo tranquille nella folla, si voltò all’istante.

Se in quel momento non fosse saltato all’indietro, non avrebbe certamente evitato l’esplosione di energia magica trasparente nel punto dove si trovava un secondo prima.

Atterrò su tutti e quattro gli arti, come un animale in guardia, e sibilando per l’adrenalina osservò chi aveva osato sfidarlo.

 

Davanti a sé si parava un ragazzo dai corti capelli argentei, il quale  aveva appena lasciato scivolare al suolo il mantello bianco dalle sue spalle.

“ Non so chi tu sia, ma quella maga si è sacrificata per salvare un bambino… come hai osato infangare il suo sacrifico pensando anche solo di ucciderlo ?!”

Corex strinse i pugni, e fissò con spietatezza l’avversario, pronto a combattere.

 

 

A diversi isolati di distanza, in un parco di Baskerveille, tra i cittadini stava iniziando ad espandersi la paura di uno scontro di magia in piena piazza del mercato.

Alcuni testimoniavano di aver visto due maghi, chi giurava di averne visti una gilda intera, tuttavia ciò che facevano era semplicemente spaventarsi a vicenda all’interno di una zona che loro credevano sicura.

Lontani da occhi indiscreti, sopra una rampa di scale si poteva raggiungere una zona di quel giardino caratterizzata dal laghetto di carpe. Un salice piangente attingeva i suoi rami nell’acqua, fornendo ombra ad una figura ansimante sul suo tronco.

La ragazza dai capelli corvini si teneva il petto con entrambe le braccia, dando aria ai polmoni per cercare di stabilizzare il respiro.

 

“ Nel futuro c’è la fine della gilda ?”

“ Se così ho visto, così sarà.”

 

Senza smettere di tremare, aprì il cardigan, e tastandosi lo stomaco scoperto impallidì per il dolore. Sentiva le costole incrinate, ed i muscoli bruciare. Gettò la testa all’indietro, osservando il cielo chiedendo pietà.

 

Una bambina dai capelli neri era corsa all’interno dell’edificio tanto ammirato nella città, la gilda di maghi. Sembrava essere molto affamata, seppur la giovane età, e vestiva solo di stracci.

Improvvisamente nella sala era calato il silenzio, e lo sguardo di tutti era posato su di un’anziana signora avvolta da un boa e da un cappello dalla tesa larghissima.

“ Ti piacerebbe mangiare così tutti i giorni, fare un bagno caldo tutti i giorni, ed indossare vestiti puliti tutti i giorni ?” Aveva domandato alla bambina, facendo apparire dal nulla un vassoio ricolmo di frutta, formaggi e carni, con l’enorme stupore della piccola.

“ Come ti chiami ?”

“ Il mio nome è …”

 

- Owls of Moon.- Quel nome risuonò nella mente della corvina come lo scrosciare delle onde lontane.

Con la mano si artigliò la spalla sinistra, dove in azzurro era stato dipinto sulla pelle lo stemma di un gufo appollaiato su di una sfera. Una lacrima solitaria percorse le sue guance.

- Ed ora non esiste più …-

Voltò lo sguardo avvertendo un suono, e davanti alla sua visuale si frapposero due grandi occhi verdi.

 

 

Tra le vie del mercato Corex e Raptor si spostavano rapidamente, e seppur lasciassero una scia di distruzione su ovunque bancarella spazzassero via, per le guardie cittadine appena messe al lavoro era impossibile trovarli con precisione.


“ Eagle Strike ”

In un battito di ciglia l’assassino azzerò la distanza tra sé ed il suo avversario, colpendolo con una ginocchiata in pieno mento.

L’albino venne scagliato contro un muro alle sue spalle, ma riacquisì rapidamente velocità per evitare che l’altro gli ripiombasse addosso.

“ Soul Wave ”

Privandosi temporaneamente dell’udito, scagliò un arco di magia verso l’avversario, il quale stava correndo ad alta velocità nella sua direzione.

Raptor sorrise ugualmente, senza rallentare o evitare il colpo.

 “ Drill Burst ”

 Sbraitò con sicurezza, abbassandosi mentre era ancora in corsa per spiccare un balzo in avanti, con il corpo raso al suolo.

In questo modo l’onda di anime si abbatté sulla sua schiena, esplodendo.

 

Corex non ebbe il tempo di rassicurarsi, dal momento che prima ancora di aspettare che l’effetto collaterale dell’incantesimo finisse,  l’assassino si era materializzato su di lui, perforandogli il petto a poca distanza dalla gola, con il solo ausilio del suo naso beccuto.

“ Raptor può usare il suo incantesimo Umbrella Dash per indurire l’aria e proteggersi da ogni vostro stupido attacco. Sfidare Raptor è stato inutile, così come difendere quella marmocchia superstite di una gilda che andava distrutta !” L’uomo si leccò le gocce di sangue che erano schizzate sul suo volto, osservando il ragazzo cadere all’indietro, con sguardo vitreo ed assente.

“ Io sono uno Smantellatore, e per ordine del mio mentore Padre Gamble, profeta degli Esseri Supremi, dovete solo crollare come tanti mattoncini.” Un sorriso si formò sulle sue labbra.

 

“ Non mi importa cadere, se posso colpirti !”

La voce fredda e risoluta dell’albino scosse come un fulmine a ciel sereno l’assassino.

“ Soul Wave ”

Caricando l’incantesimo nella mano abbassata mentre scivolava verso il suolo, Corex spalancò gli occhi e sollevò il braccio verso l’alto.

L’onda di energia centrò in pieno l’avversario, investendolo come una corrente d’aria talmente forte da scaraventarlo verso l’alto.

“ Gwaargh !!” Esclamò Raptor, vomitando sangue mentre uno dei suoi spallacci si staccava dopo essersi deformato nell’impatto.

 

“ Ma quale difesa da ogni attacco? Si capisce benissimo che puoi indurire l’aria solo sopra la tua testa.” Lo provocò con la verità l’avversario, seppur seduto per terra, ma con un ghigno di sfida ben esposto.

Le ferite sul suo corpo erano molte più di quelle che aveva arrecato all’assassino, ma continuava a sfoggiare quel sorriso e a restare lucido.

 

L’uomo bruno digrignò i denti fino a farli scricchiolare, per poi capovolgersi in volo e puntare con la testa verso il basso. Sfruttando il rimbalzò scalciò verso l’aria solidificata sopra di sé, atterrando in picchiata a terra mentre caricava un pugno.

Colpì istantaneamente Corex sulla tempia, facendolo scontrare sul suolo e rotolare via come una bambola senza peso.

La Stella d’Argento si affrettò a riaprire gli occhi, ma nel momento in cui aspettava un attacco diretto ed ancora più spietato, davanti a sé non c’era più nessuno. Allarmato si risollevò da terra, guardando con circospezione tra i vicoli fino a quando un suono lontano non lo raggiunse.

 

“ Devono essere di qui, prendeteli !”

- Le guardie cittadine !- Sobbalzò il mago dell’anima, dando un’ultima occhiata veloce attorno a sé prima di prendere l’unica saggia decisione: scappare.

 
 

Dopo circa trenta minuti di corsa disperata per le vie secondarie e più labirintiche di Baskerveille, il ragazzo riuscì a raggiungere il parco più vicino.

Muovendosi con sicurezza, raggiunse immediatamente la zona sopraelevata con il lago delle carpe.

Lì, all’ombra di un salice, sedeva la misteriosa maga fuggiasca e, come dalle indicazioni date prima, Ryoko Hoshika.


La ragazza dai capelli neri sollevò lo sguardo verso il mago, assumendo un’espressione di preoccupazione.

“ Grazie mille per avermi aiutato, ma… non dovevi mettere a rischio la tua vita.”

L’albino indugiò molto prima di parlare, non riuscendo probabilmente a trovare le parole giuste negli occhi dalla tristezza infinita di lei, ma la maga dei portali lo anticipò istantaneamente:

“ Non ti devi dispiacere. Lui… noi, siamo fatti così.” Corex notò con stupore lo sguardo di Ryoko caricarsi di determinazione mentre pronunciava quelle parole, ed il suo cuore si riempì di gioia.

La corvina parve ugualmente sorpresa dalla risposta, e negli occhi dei due trovò soltanto un solenne e silenzioso assenso.

 

“ Non pareva affatto un individuo a posto con la testa.” Commentò seriamente il ragazzo, ponendo allo stesso tempo una sottointesa richiesta di informazioni.

La maga dalla pelle olivastra sospirò profondamente, facendosi coraggio prima di pronunciare ciò che sembravano parole difficili.

“ Si è presentato alla mia gilda di appartenenza, Owls of Moon, qualche giorno fa, minacciandoci di andarcene così avrebbe potuto distruggerla e privarci del diritto di adoperare la magia. Era da tempo che uomini misteriosi entravano nella gilda, richiedendo di parlare con la Master, ma nessuno di noi seppe mai cosa le dissero.”

Ryoko e Corex si lanciarono degli sguardi fulminei, proprio come i pensieri reciproci: stava parlando di una situazione identica a quella accaduta a Silver Knights.

“ Avevamo già previsto, grazie ai poteri divinatori della Master, che qualcuno sarebbe venuto per ucciderci dopo averci privato della gilda …” proseguì la corvina, stringendo i pugni.

“ Ma per quanto provammo a difenderci, lui ci massacrò nella tarda notte di ieri. Io sono l’ultima ad essere sopravvissuta, teletrasportata dai miei compagni in questa città contro la mia stessa volontà.”

Il silenzio piombò sullo stagno, e solo il respiro affannato ed agitato della ragazza risuonava nelle orecchie dei giovani maghi.

 

“ I tuoi compagni dovevano volerti molto bene, hanno compiuto un gesto bellissimo a lasciarti in vita.”

La maga delle piante si voltò immediatamente verso Ryoko, colpita dalle sue parole appena pronunciate.

La guardò interrogativa, sentendosi toccata nel profondo del cuore, seppure il suo sguardo volesse cercare di negare quella realtà.

“ Hanno salvato la tua vita con le loro, non penso esista un messaggio di amore più grande di questo. È lampante che abbiano riposto la fiducia di tutti in te.” La castana sorrise, per poi arrossire ed abbassare istintivamente lo sguardo.

Effettivamente quelle parole gentili erano troppo per lei, soprattutto dette ad un’estranea.

 

La ragazza rimase immobile per diversi secondi, osservando il vuoto di fronte a sé.

Sentì il marchio della gilda Owls of Moon divampare sulla sua spalla, e con quel calore confortevole, il ricordo lontano di una bambina affamata, senza genitori né patria, che si affacciava nel mondo dei maghi grazie all’aiuto di un’anziana ed enigmatica signora.

 

“ Grazie.” Sussurrò a fior di labbra, ancora travolta da quell’energia di consapevolezza.

Si lanciò su Ryoko, cingendola in un abbraccio che la sollevò di qualche centimetro dal terreno. La maga dei portali inevitabilmente arrossì ancor di più, tuttavia non riuscì a scostare quella ragazza con gli occhi tremanti ed un sorriso di speranza ritornato in volto.

“ Il mio nome è Akiko Dixon, e sono una maga di Owls of Moon.” Pronunciò con risolutezza la corvina dopo aver sciolto l’abbraccio, sfiorandosi con una mano il marchio sulla spalla.

Corex inarcò un sopracciglio, sorridendo divertito e travolto da un’inspiegabile adrenalina.

“ Ed immagino sarai tu a dare il colpo di grazia a quel Raptor.”

 

Akiko tuttavia gli rivolse uno sguardo confuso, ma l’albino non poté risponderle, siccome Ryoko si era appena frapposto fra di loro.

“ Corex …”

“ Uh ?”

“ Come mi hai chiamata prima, ripetilo !” Sbraitò la maga dei portali, sferrando un manrovescio sul compagno, per vedetta del nomignolo con il quale l’aveva ripresa prima.

Il ragazzo non incassò benissimo il colpo, e mentre pensava sbalordito quanta forza fisica possedesse Ryoko, scivolò dalla ringhiera alle sue spalle.

 

In un istante si ritrovò a testa in giù, cadendo verso le scale che conducevano a quel terrazzamento.

Allora lo vide, come un incubo che prima o poi ti raggiunge sempre: Raptor in agguato sotto di lui, intento a puntarlo con i suoi furenti occhi da predatore affamato.

- Merda !- Imprecò a denti stretti, ritrovandosi la mano dell’assassino al collo, impedendogli di urlare.

 

L’uomo lo schiacciò al suolo, premendogli la testa sulla scalinata. In questa maniera lui si era curvato in avanti, ed il suo capo non era visibile dalle due ragazze in posizione sopraelevata.

Corex pervase repentinamente una mano di magia, ma il bruno utilizzando il piede gli bloccò l’arto, pestandolo così forte da fargli dolore l’osso.

“ Raptor non abbandona la sua preda, e tu hai portato Raptor proprio dal bersaglio che voleva.” Sussurrò l’avversario, sollevando il pugno dietro la sua testa e preparandosi a colpire.

 

L’albino sembrò voler parlare, ma non potendo esprimersi a causa della presa soffocante sulla sua gola, emise soltanto un rantolio.

“ Cosa sono? Le tue ultime parole ?” sghignazzò l’assassino, ritrovandosi però di risposta un sorriso beffardo.

“ No…” Riuscì a dire il mago, facendo impallidire l’altro.

 

“ Quello è …”

“ Raptor !”

 

Due voci femminili costrinsero il bruno a voltarsi di scatto, osservando con stupore Ryoko ed Akiko che anch’esse stavano cadendo sulla scalinata dal balcone sovrastante.

Le maghe atterrarono in piedi, ma la castana fu più veloce e preparò i suoi incantesimi.

“ Dimensional Slice ”

 

Una  raffica di portali vennero scagliati contro Raptor, i quali esplosero rapidamente in fendenti magici sul corpo del bersaglio.

“ Come diavolo hai fatto ?!” Ruggì l’uomo, saltando verso l’alto per evitare di essere troppo esposto.

“ Vuole raggiungere la balconata e scappare !” Comprese al volo Ryoko, caricando un altro cerchio magico.

 

“ Semplicemente con quel Soul Wave le ho private del’equilibrio, sapendo che sarebbero cadute esattamente dove ci trovavamo noi.” Rispose allora Corex, posando una mano a terra e rimanendo seduto, percependo la forza nelle sue gambe svanire di colpo.

“ Soul Geyser ”

 

Una colonna di magia delle anime si innalzò verso l’uomo in fuga, il quale osservò l’attacco ruggendo.

“ Pensi di poter colpire Raptor solo perché questo colpo proviene dal basso ?”

Si contorse in volo, portando una gamba sopra la sua schiena e scalciando sull’aria solidificata, saltando in tempo per evitare l’incantesimo.

“ Roots Immobilizing ”

 

“ Cosa ?!”

L’assassino si ritrovò immobilizzato in volo, a causa di un centinaio di spesse radici che si erano attorcigliate sui suoi arti e su tutto il suo busto.

 

Corex e Ryoko guardarono dapprima il salice piangente con le sue radici allungate verso il cielo, ed infine alle loro spalle.

Lì videro Akiko puntare con uno sguardo colmo di odio, ma anche tristezza, l’assassino sopra le loro teste.

“ C-cosa intendi fare, mocciosa ?!” Urlò da lassù Raptor, divincolandosi istericamente. La sua voce sembrava rotta dalla paura, ma a stento nascondeva quella sensazione così viscerale.

Ad ogni movimento sembrava infatti che quei legamenti stringessero sempre più la sua carne, e la magia Umbrella Dash non avrebbe potuto salvarlo in alcun modo.

 

“ Mi hai chiamato mocciosa per tutto questo tempo …” Lo interruppe la corvina, parlando lentamente ma con voce ferma.

“ Ed è così che mi sono sempre comportata… una bambina che vive sulle spalle degli altri, senza mai davvero ricambiare l’affetto che le danno.”

Sollevò lo sguardo, pensando alla gilda che aveva lasciato, ai compagni abbandonati, alla vita che non avrebbe più potuto avere. Tutto si stava trasformando in quel momento, e lo percepiva sin da quando aveva sentito il marchio sulla spalla bruciare.

- Grazie Master, grazie a tutti voi.-

“ Ricambio il favore !” E con quelle parole, sollevò entrambe le mani verso l’alto, per poi abbassarle di scatto.

 

Raptor non riuscì nemmeno ad urlare, prima che le radici lo trascinassero nel lago sottostante, sollevando uno schizzo d’acqua e disperdendo le carpe.

“ Dove …” iniziò a formulare Ryoko, prima che la terra tremasse lievemente, ma comunque in modo percepibile.

D’improvviso il tronco del salice piangente si aprì in un foro delle dimensioni di una palla.

Quando il suolo vibrò per la seconda volta, la corteccia sembrò gonfiarsi, e dal buco sbucò la testa di Raptor.

 

Sotto lo sguardo esterrefatto dei due maghi ignari, l’assassino vomitò un’ingente quantità di acqua, tossendo violentemente. Il suo intero corpo era stato inserito nel salice, che svolgendo la funzione di sarcofago, gli impediva qualsiasi movimento.

Akiko mosse qualche passo verso l’albero, ed a quel punto l’uomo ritrasse la testa tremante. Era terrorizzato, ma non poteva sottrarsi, nemmeno quando la ragazza gli posò una mano sulla fronte.

“ Non farti mai più rivedere. Se scopro che hai fatto anche solo ad un’altra gilda ciò che hai fatto alla mia allora tornerò.” La corvina aveva perso ogni rabbia dal suo sguardo, ed in quell’espressione seria e risoluta risiedeva solo una consapevole minaccia.

 

 

Si voltò, lasciandosi alle spalle il salice e procedendo verso Corex e Ryoko.

“ Grazie ancora.” Il sorriso tornò subito sul suo volto, e gli altri furono sorpresi da quel suo repentino cambio d’umore.

 “ Ci dispiace per la tua gilda, sono sicuro che ora saranno fieri di te.” Disse Corex, ricambiando il sorriso.

Akiko annuì silenziosamente.

In quel preciso istante Ryoko sollevò un dito e se le lo schiacciò contro il naso, spalancando gli occhi con l’espressione di chi si è appena ricordato qualcosa di importante.

“ Le ricerche sulla Magia Unica !” Esclamò, facendo sobbalzare Corex, il quale assunse la stessa espressione.

“ Giusto !” La imitò lui, e si scambiarono il cinque con determinazione.

 

“ Ehm… che state facendo ?” Domandò confusa la maga del verde, ed i due la guardarono inizialmente non comprendendo la sua domanda, ma ricordandosi che lei non sapesse nulla della loro missione originaria.

“ Il vecchiaccio… un nostro amico ci ha detto che nelle campagne di Baskerveille avremmo trovato la Master di una Gilda in grado di aiutarci.” Rispose l’albino.

“ Ma perché quando parli non riesci a formulare un discorso completo ?” Sospirò rassegnata la maga dei portali, interrompendo l’altro constatando quanto la corvina stesse diventando ancora più confusa.

 “ Ah, già.”

Ryoko si massaggiò le tempie, prossima a perdere la pazienza.

“ Corex possiede una Magia Unica, ed il suo sogno è di imparare a controllarla, così questo nostro amico ci ha consigliato una potente maga qui nelle vicinanze per aiutarci.”

 

Akiko annuì con un sorriso imbarazzato.

“ Ho paura che la gilda in questione fosse proprio Owls of Moon.”

I due maghi rimasero immobili, con gli occhi spalancati e ricoperti di sudore per la vergogna dalla testa ai piedi.

“ Ma… come mai vorresti imparare a controllare la tua magia? Da quanto ho visto, sembri saperla usare molto bene.”

La domanda della corvina servì a far dimenticare immediatamente alla maga dei portali del disagio, sollevando anzi in lei una certa curiosità.

“ Non te l’ho mai chiesto, effettivamente …” mormorò, voltandosi verso l’albino.

Corex sorrise, come se stesse aspettando quella domanda da diverso tempo. Con un atteggiamento solenne appena sorto in lui, si schiarì la voce e tirò in fuori il petto.

 

“ Come sapete ogni anno ad Alaustria si tiene il Torneo di Magia… ebbene, io voglio diventare un Master e con la gilda che fonderò parteciparvi per vincerlo.”

Buttando giù quelle parole tutto d’un fiato, il ragazzo scoppiò a ridere incrociando le braccia al petto. Nella sua risata nervosa si notava palesemente come cercasse di sembrare forzatamente fiducioso, al contrario della sua natura pessimista e schiva.

Tuttavia, nel momento in cui finì di ridere, nessuna delle ragazze parlò. Entrambe lo guardavano con volti inespressivi, ed allora il volto dell’albino divenne rosso.


“ Maledizione !” Ringhiò il mago a denti stretti, ed infilandosi le mani in tasca, si girò ed iniziò a camminare via di lì.

“ Non abbiamo detto niente e già si è offeso.” Constatò sconsolata ed anch’ella offesa Ryoko, trovando infantili quei comportamenti dell’albino.

“ No, Corex !” Al suo contrario, la maga delle piante corse incontro all’altro, afferrandolo per un polso.

Lui non voltò lo sguardo, scuro in viso continuò a guardare davanti a sé.

“ Io trovo la tua un’idea molto nobile e… fattibile, sicuramente fattibile.” Esclamò dispiaciuta Akiko, dosando le parole per non offendere ancora Corex.

 

La Stella d’Argento sospirò profondamente, rimanendo in silenzio. D’improvviso, sotto gli sguardi impazienti delle due, iniziò a voltarsi molto lentamente.

Aveva un’espressione di finta, fintissima innocenza, con gli occhi imbronciati come quelli di un cucciolo.

“ Solo che… per formare una gilda mi servirebbero dei membri, ed io… attualmente non saprei a chi chiedere.” Cantilenò, guardandosi attorno con sguardo spaesato.

Akiko Dixon rise istantaneamente, coprendosi la bocca. Ryoko invece rimase basita ad osservare il suo compagno, o forse seria.

“ Per fondare una gilda bisogna anche avere la fedina penale pulita, lo sai vero ?” Chiese allora, ed il ragazzo terminò il suo teatrino per riprendere un atteggiamento consono.

“ Certo, ma perché me lo chiedi ?”

“ Perché allora faremmo meglio a scappare !” Urlò la maga dei portali, indicando un manipolo di guardie cittadine in lontananza, diretti verso di loro.

In un battito di ciglia, i tre si diedero alla fuga.

 

 

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Nella cappella della prigione cittadina più vicina al centro cittadino, alcuni gendarmi stavano tornando con aria frustrata e stanca.

“ Niente di niente. Su quel criminale sappiamo solo che si chiama Raptor, ma potrebbe essere benissimo un nome in codice di qualche gilda oscura od organizzazione mafiosa dove lavora. Nessun nome vero, e da tre ore di interrogatorio non caviamo un ragno dal buco.”

Il capo delle guardie si sedette pesantemente nel suo ufficio, borbottando ed imprecando a bassa voce.

 

“ L’omertà è proprio una piaga, capitano. Non ci sono più i criminali facili da corrompere come una volta.” Gli rispose una voce maschile nell’ombra. Una figura fuoriuscì parzialmente alla luce, svelando una lunga toga rossa sangue, ricoperta di K dorate al posto di bottoni e sulle spalle.

Le mani dell’uomo, come era definibile dalla voce, erano larghe e forti, ma comunque anziane, adornate da un anello per mano. Quello sulla sinistra raffigurava un angelo, l’altra un umano cornuto e con ali da pipistrello.

Il capo delle guardie sospirò esausto.

“ Cosa ci vuol fare, Padre Einsof… noi siamo divisi da stipendi sempre più bassi e straordinari, mentre loro si arricchiscono ogni giorno.”

“ Non ti preoccupare, caro fratello.” Mormorò la voce, mentre l’uomo nell’ombra allargava impercettibilmente un ghigno malvagio.

“ Per me sarebbe un onore aiutare onesti e validi lavoratori come voi.”

Il capo delle guardie sollevò immediatamente la testa dal tavolo, stupito.

“ Ma no, Padre… non le chiederei mai di…”

Venne immediatamente interrotto dalla figura, la quale si era già spostata verso la porta.

“ Ci penserò io a riportare sulla retta via i peccatori artefici di questo misfatto.”

 

E con tali parole, si diresse verso la cella dove era stato rinchiuso Raptor.

 

 

Come un aurora, enigmi ed intrighi si palesano nell’oscurità, accecando la vista ed ipnotizzando i sensi.

 

 

Nome: Akiko Dixon;

Età: 16;

Incantesimo: Magia  delle Piante;

Ama: La botanica;

Odia: Dormire poco;

Note: Di origini ignote, si sospetta persino da fuori Alaustria, è stata cresciuta nella gilda Owls of Moon, ormai distrutta. La sua magia non le permette di creare piante dal nulla, bensì di modificare e potenziare quelle presenti in una distanza di cinquanta metri, per questo in aree urbane, o senza la presenza di vegetazioni è in difficoltà. Ha deciso di non cancellare il simbolo della sua vecchia gilda sulla spalla destra.

 

 

Angolo Autore:

Welcome back! Questo capitolo… è bello. No, in realtà non saprei come descriverlo.

È sicuramente diverso dall’originale, ho voluto rendere più interessanti determinate parti, mentre ne ho rimosse altre.

Ad esempio nell’originale Akiko semplicemente scappava dalla sua gilda, e quando dopo aver sconfitto Raptor vi ritornava con Corex ed Akiko, scopriva della sua distruzione. Non mi piaceva più, i dialoghi erano deboli ed il personaggio di Akiko altrettanto. Invece qui l’ho voluta rendere protagonista di un cambiamento radicale, la sua stessa crescita.

Cosa risponderanno lei e Ryoko alla bizzarra domanda di Corex? E perché questo Torneo di Magia è così importante per lui?

Lo scoprirete (oh miei tanti lettori, sottolineerei) solo continuando a leggere!

   
 
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