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Autore: Master Chopper    17/07/2017    1 recensioni
[Versione corretta e completa di Stella d'Argento: www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=2725875
Questa storia non presenta i personaggi originali dell'opera Fairy Tail, ma solo OC]
Nel continente di Tellius, il Regno di Alaustria è l'unico a possedere delle gilde dove i maghi possono prestare servizio i nome del bene e della pace. Un mago però, sembra non appartenere a nessuna gilda, in cerca di un ambizione che nemmeno lui conosce.
Il destino gli riserverà incontri importanti, vittorie, conquiste, sconfitte, perdite... ma al termine della fiaba, comincerà la leggenda?
Genere: Avventura, Demenziale, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Stella d'Argento:La Stella non si eclissa [REMASTERED] 

Capitolo Quattro: Squalo.
 

Allontanandosi da Baskerveille in direzione sud ovest era facile sentir parlare della città di Portarea.

Una metropoli di dimensioni sicuramente inferiore rispetto alla capitale, ma che aveva avuto la sua fortuna grazie ai resort ed alle spiagge sullo splendido Mare Antico.

 

I suoi alti palazzi e le sue case in legno su ponticelli sospesi al di sopra del mare, erano ormai una figura in lontananza.

Corex Claymore infilò nuovamente le mani nelle tasche, constatandone il contenuto. Infine, con aria abbattuta, voltò lo sguardo verso le sue due compagne di viaggio.

“ Abbiamo davvero finito tutti i nostri soldi ?” domandò, troppo stanco ed affamato per arrabbiarsi.

“ Perché, abbiamo mai avuto dei soldi ?” rispose con pungente sarcasmo Ryoko, altrettanto esausta dalla lunga camminata.

“ Bhe… per quanto ne so nel mercato di Portarea si può vendere il pesce pescato, anche se non sei della città.” Akiko, invece, provava a mantenere un sorriso incerto sul volto per non perdere anch’ella la speranza.

L’albino si scompigliò i capelli nervosamente.

“ Dobbiamo trovare un posto libero dove pescare, figurati se le coste non saranno ricolme di pescatori a quest’ora.” Il sole del primo mattino illuminava la prateria che circondava Portarea, abbattendosi sulle teste dei tre maghi con violenza.

Ryoko incrociò le braccia dietro la nuca, sospirando e guardando negli occhi la Stella d’Argento.

“ C’è pur sempre una probabilità, no ?”

 

Quando insieme decisero di percorrere la costa, poterono osservare il panorama mutare: le spiagge di sabbia bianca della metropoli pian piano si sollevavano dal livello del mare, seguendo il profilo di alte colline, fino a diventare promontori rocciosi a picco sull’abisso.

Tuttavia, non era raro trovare pescatori con canne da pesca così lunghe da percorre quel salto nel vuoto e raggiungere i flutti.

 

Dopo più di un’ora di cammino, i tre osservarono come una fitta boscaglia ricoprisse uno spazio di terra sulla costa, nascondendo effettivamente la sua natura di promontorio. Con un reciproco sguardo di approvazione, decisero che in un luogo come quello non avrebbero mai trovato nessuno.

Attraversarono il verde, dove persino il sole faceva fatica a filtrare, ma grazie alla magia di Akiko un sentiero si spianò davanti ai loro occhi.

Fuoriuscendo alla luce, uno spettacolo si manifestò a pochi centimetri dai loro piedi: il promontorio nascosto formava una conca ad U, ed alla sua base, all’incirca cinquanta metri più in basso, solo una striscia di sabbia tra le rocce.

“ È bellissimo !” Riuscì a dire Akiko, mentre Ryoko rimaneva a bocca spalancata con lo sguardo verso l’orizzonte. La corvina si voltò immediatamente in ricerca del compagno di viaggio, ma lo trovò in piedi sulla sporgenza del promontorio, immobile.

Prima ancora che le due potessero dire qualcosa, il ragazzo si sfilò il mantello di dosso e anche la camicia, rimanendo del tutto a torso nudo.

Si voltò di scatto per mostrare alle maghe un sorriso compiaciuto e mostrò il pollice in su, prima di saltare giù un istante dopo.

“ Ma che fai !?” Urlò terrorizzata la maga dei portali, spalancando gli occhi ed impallidendo, osservando l’albino precipitare ad alta velocità sempre più in basso.


Nel silenzio più terrificante, il ragazzo sprofondò al centro della conca, riemergendo istantaneamente con la testa rivolta verso il cielo.

“ Dai! Facciamolo anche noi !” Trillò Akiko, abbracciando l’amica con gli occhi illuminati dall’emozione ed un sorriso gigantesco.

“ Ma… ma, non abbiamo il costume da bagno e… ci sarà sicuramente una discesAAAAAH !!”

La castana non terminò di parlare, siccome l’amica saltò trascinandosela con sé urlando con voce squillante e felicissima, mentre lei urlava per altri motivi con il cuore in gola.

Corex si scansò appena in tempo per evitare che le due ragazze gli cadessero addosso, stavolta sollevando un’onda più grande

 

Quando riemersero, Akiko scoppiò a ridere, schizzando l’albino che si ritirò spaventato, al contrario di Ryoko, che sputando l’acqua rimasta in bocca come una fontanella, si diresse subito a nuoto verso la spiaggia.

- Non ho paura io, eh… è solo che mi preoccupavo dei vestiti.- Borbottò con voce appena udibile, nascondendo il rossore sul suo viso.

Anche il mago dell’anima si stava dirigendo verso la sabbia, battendo in ritirata dalla guerra di schizzi dove Akiko sembrava regnare sovrana, quando un suono in lontananza catturò l’attenzione di tutti.

 

“ IIIII-AAAH !”

Un urlo in lontananza, proveniente dal mare, rimbombò tra le pareti rocciose. Ben presto all’orizzonte apparve una sagoma avvinarsi ad alta velocità, la quale ben presto superò Akiko e Corex, dirigendosi verso la conca.

Nel momento in cui la figura passò esattamente tra di loro, la corvina e l’albino poterono la poterono identificare come un giovane ragazzo in piedi sulla sua tavola da surf.

Il surfista per l’appunto continuò il suo volo parabolico, sollevandosi dall’acqua fino a quando la tavola non lo disarcionò. Il ragazzo atterrò sulla sabbia, rotolando per tutta la sua interezza senza mai fermarsi, interrompendosi solo quando si scontrò sulla parete del promontorio.

Nuovamente piombò il silenzio nella conca.

 

Ryoko, ormai giunta a riva ed intenta a spogliarsi dei vestiti bagnati, sporse la testa in direzione del ragazzo, osservando come egli non si muovesse più.

Rabbrividì, osservando un rivolo di sangue macchiare la sabbia.

“ Ehilà! Come butta ?” Salutò il surfista, sollevandosi di scatto da terra e sorridendo sornione verso la castana.

Per poco la maga dei portali non svenne dallo spavento, squittendo e coprendosi il busto con la maglia verde indossata fino ad allora.

 

Il ragazzo misterioso era alto qualche centimetro più di Corex, con dei capelli grigiastri dalle sfumature verdi acconciati in modo da formare una cresta alta  e allungata all’indietro. Indossava soltanto una camicia sbottonata bianca, con sopra un tema di stelle blu, dei pantaloni corti di lino bianco e dei sandali in legno.

Il vestiario lasciava esposto il suo fisico asciutto, ma con la presenza evidente di muscoli sul torace e sulle braccia. In più, sull’avambraccio destro portava un tatuaggio raffigurante uno squalo bianco, mentre sul sinistro una sirena nera. Entrambe le creature nuotavano in una direzione opposta a quella dell’altra.

Il viso era di carnagione abbronzata, come il resto del corpo, con livido sanguinante sul piccolo naso all’insù ed una bocca ricolma di denti aguzzi, in mostra nel sorriso da un orecchio all’altro che sfoggiava.

 

Come se l’impatto incassato non fosse mai avvenuto, continuò a ridacchiare mentre perdeva sangue dal naso.

“ Deficiente, mi sto cambiando !” Gli urlò contro Ryoko, coprendosi ancor di più per la vergogna.

“ Ah! Scusa, scusa …” Rispose il cenerino, ridacchiando nervosamente e congiungendo le mani in segno di dispiacere. I suoi occhi erano di colore rosso chiaro.

Corex intanto, assieme ad Akiko, era riemerso in superficie, raggiungendo i due sulla terraferma.

 

Immediatamente l’albino spalancò gli occhi, lanciando uno sguardo repentino alla sua compagna di viaggio, la quale ricambiò l’occhiata. Entrambi percepirono in quel ragazzo un’enorme aura di magia nascosta, impossibile però da confrontare con la loro in quanto non ancora palesatasi.

“ Siete nuovi da queste parti ?” Domandò il ragazzo, raccogliendo nel mentre la sua tavola da surf blu con sopra disegnate delle onde bianche.

Il suo tono di voce era solare, ma allo stesso tempo rilassato, un po’ come il mare in quel giorno.

“ Sì. Sei un pescatore, per caso ?” Rispose subito la Stella d’Argento, senza voler rivelare il loro obbiettivo.

“ No, per niente! Solo un surfista vagabondo che ama trovare posti come questi !” Rise il cenerino, ripulendo la tavola dalla sabbia incrostata.

“ Il mio nome è Shark Kraner, sono originario di Portarea. Mai sentito ?” Si presentò con tono spavaldo ed anche scherzoso il surfista, porgendo la mano a Corex e Ryoko. In lontananza Akiko aveva terminato di spogliarsi dei vestiti fradici.

“ Allora, Shark …” Si fece avanti la maga del verde, sorridendo.

“ Sei anche tu un mago ?”

 

La domanda della corvina fece sbigottire sia l’albino che la castana, causando alla loro mascella un crollo fino all’altezza del terreno.

- Ma perché ?!- Implorarono i due, straziati.

Tuttavia la risposta tardò ad arrivare.

“ Esatto… e voi siete venuti qui per sfidarmi, dopotutto.” Il sorriso da squalo di Shark si allargò ancor di più, ed i suoi occhi si illuminarono.

L’aura magica, prima calma, era esplosa in una raffica vento, sollevando nuvole di sabbia e polvere sopra le teste dei presenti.

Ryoko si tenne salda ad una roccia, stringendo a sé i propri vestiti per evitare che volassero via.

Al contrario, Corex ed Akiko rimasero immobili, seppur il vento sferzasse violentemente sulla loro pelle, con sguardo fermo.

 

“ Perché no.” Rispose immediatamente l’albino, stringendosi nelle spalle con espressione apatica.

Shark mosse un passo in avanti, battendo i suoi pugni tra di loro.

“ Però se vinco voglio che tu venga a far parte della mia gilda.” Terminò la Stella d’Argento, e di colpo l’impulso di magia cessò, facendo tornare la calma nella conca.

“ Eeeh ?!” Esclamò sbalordito il surfista, sporgendosi in avanti confuso.

La corvina sbatté ripetutamente le palpebre, scompigliandosi dai capelli i granelli di sabbia.

“ Mi state dicendo che non siete tipo dei pirati, sicari o gente del genere ?” Insistette con la sua incredulità il ragazzo.

Corex fece cenno di no con il capo.

“ Nemmeno gente del Regno ?”

“ Hai problemi con il Regno, per caso ?” Si interessò Akiko, ricordandosi di quando il giorno precedente stavano per avere loro dei problemi seri con i soldati di Baskerveille.

Shark ridacchiò imbarazzato come poco prima, congiungendo le mani.

“ Ehm… no, in teoria no… bho, magari !” Balbettò nervosamente, mentre tutti gli altri tre si mettevano una mano sulla faccia, sconsolati.

- È un altro combinaguai !- pensarono all’unisono.

 

“Comunque sia… affare fatto? Sto cercando maghi forti da portare al prossimo Torneo Magico.” Il mago dell’anima sorvolò sulla questione, interrompendo il cenerino e guardandolo fisso negli occhi, serio.

Shark sembrò rasserenarsi, sospirando profondamente.

“ Sembrate dei tipi in sintonia, ed anche divertenti… ci sto !” Rispose definitivamente, gonfiando i muscoli ed assumendo una posa difensiva.

 - Che vuol dire tipi in sintonia ?- si chiese Ryoko, confusa dal linguaggio del ragazzo.

 

“ Perfetto !” Corex sorrise, scattando verso il suo avversario e caricando un pugno dietro la testa.

- Corex che combatte senza usare la magia ?!- Sussultarono sorprese le due compagne del mago, curiose dell’improvvisa fiducia di quest’ultimo.

Shark rimase immobile fino a quando la Stella d’Argento non affondò il suo colpo, nel vuoto.

L’albino rimase infatti basito, accorgendosi che il ragazzo fosse scomparso davanti ai suoi occhi.

 

Dalla sabbia al suo fianco sbucò un braccio, il quale centrò in pieno stomaco il mago dell’anima con un pugno.

- Deve essere la sua magia !- Constatò dolorante, tentando di colpire l’arto con un calcio, ma questo si ritrasse nel terreno repentinamente.

Alle sue spalle Corex sentì qualcosa apparire, e nel momento in cui si voltò ricevette un altro pugno in pieno viso.

Con uno schizzo di sangue che si sollevò davanti ai suoi occhi, vide Shark in piedi di fronte a lui ritirare l’arto nel movimento di scagliare un altro colpo.

L’albino non riuscì a schivare un ennesimo pugno in volto, però contrattaccò con una ginocchiata che fortunatamente colpì la spalla del ragazzo.

Kraner sorrise, come se quell’attacco fosse stato per lui una semplice carezza.

 

- Ma allora è una mezza calzetta sul piano fisico !- Esclamarono profondamente deluse ed anche vergognandosi per il loro compagno Ryoko ed Akiko, giudicandolo molto male.

Il cenerino afferrò con la sua mano la testa di Corex, schiacciandolo a terra.

Nel momento in cui l’albino toccò la sabbia con le sue mani, però, un’energia semi trasparente pervase il terreno.

 

“ Soul Geyser ”

Il surfista riuscì appena ad indietreggiare, venendo però colpito da una colonna di magia delle anime appena sorta dal basso, esattamente da sotto il mago dai capelli d’argento.

L’energia lo sfiorò appena, essendosi ritratto al momento giusto, ma gli lasciò dei tagli sanguinanti su di un braccio, lungo tutto il petto e sul mento.

Rabbrividì, osservando l’incantesimo cessare, pensando a cosa gli avrebbe causato se l’avesse investito in pieno.

Dove si trovava fino ad un istante prima, ora Corex tentava di rialzarsi, con il volto ricoperto di sangue. Non sembrava soffrire, sebbene fosse chiaro quanto le ferite stessero bruciando sulla sua pelle.

 

“ Posso prendere il suo posto ?”

Di colpo, una voce interrupe i due dal ricominciare la battaglia.

Akiko Dixon, sorridendo con ancora in dosso gli abiti fradici ed inscuriti dall’acqua di mare, era saltellata fra i maghi.

“ Non se ne parla proprio.” Biascicò la Stella d’Argento, pulendosi il volto dal sangue.

“ Ehm… non saprei.” Rispose incerto Shark, colto alla sprovvista dalla partecipazione della ragazza.

 

“ Roots Immobilizing ”

Senza aspettare nemmeno un istante, la corvina infilò una mano nella scollatura del suo cardigan, afferrando tra le dita ciò che sembravano piccole biglie di colore scuro.

Le lanciò in aria sotto lo sguardo esterrefatto di tutti, ed in un istante le sfere implosero, liberando un groviglio di rovi e radici, i quali si abbatterono sul ragazzo cinerino.

Shark sussultò, ed improvvisamente venne inghiottito dalla sabbia ai suoi piedi, come se fosse vi sprofondato.

 

L’incantesimo si abbatté a vuoto sul terreno, ma dopo un istante le radici si essiccarono, cadendo morte e senza più nessuna magia.

Akiko adesso, con sguardo serio mostrato solo nella battaglia contro Raptor, osservava a sangue freddo il territorio attorno a sé.

- Le Pills of Nature sono una mia creazione, contenenti semi di piante di vario genere, in modo che possa utilizzarle anche quando la flora non è presente. Il loro unico difetto è che possono resistere solo un paio di secondi, ed a quanto pare il caldo della sabbia peggiora questa condizione.- Rifletté, impugnando una seconda sfera.

 

Nessun suono venne emesso quando la sabbia esplose alle sue spalle, ed una figura nell’ombra ne fuoriuscì protesa in avanti.

Shark era appena saltato fuori dal terreno, talmente veloce che nemmeno Corex o Ryoko riuscirono ad avvisare la loro amica corvina. Il cinerino sollevò entrambi i pugni congiunti sopra la testa, preparandosi a calarli come una scure d’esecuzione.

Eppure bastò quel semplice istante, nel quale il ragazzo sospeso a mezz’aria si frapponesse con il sole alto di mezzogiorno ed il terreno, proiettando la sua ombra davanti ad Akiko.

 

“ Wall of Trees ”

La maga schiacciò la Pillo of Nature nel pugno, e questa esplose, trasformandosi in una catasta di legna che si snodò alle sue spalle.

Lo scudo non assorbì del tutto il colpo di Shark, infatti la ragazza venne scagliata in avanti di qualche metro per l’impatto, ma riuscì a girarsi in tempo per fronteggiare lo sguardo dell’avversario.

“ Earth Surf ”

Sussurrò gelido e concentrato il ragazzo, e nuovamente il terreno lo risucchiò.

 

Di lui rimase soltanto visibile una leggera increspatura nella sabbia, la quale incominciò a muoversi in circolo attorno alla maga, mantenendo però una distanza che i due avrebbero potuto percorrere con un solo scatto.

“ La sua magia gli permette di nuotare nel pavimento !” Constatò Ryoko in lontananza, ormai avendo raggiunto Corex per aiutarlo a rimettersi in piedi.

“ Sembra poterlo fare solo sulle superfici piane, e quando è totalmente immerso,  altrimenti prima avrebbe attraversato lo scudo.” Aggiunse l’altro, senza staccare gli occhi dalla loro amica.

 

Akiko continuava a tenere d’occhio l’ombra nella sabbia, che si muoveva senza sosta proprio come uno squalo che circonda la preda.

Finalmente l’attimo sopraggiunse, e la testa del ragazzo iniziò a fuoriuscire dal terreno.

 

“ Wall of Trees ”

Invocò nuovamente la corvina, schiacciando le Pills nel momento in cui l’avversario saltò nella sua direzione.

I due spettatori sussultarono.

Shark aveva sollevato sopra la sua testa la tavola da surf blu e bianca con la quale era giunto qualche minuto prima, e minacciava di usarla come arma per sfondare la barriera.

 

“ Quando l’ha presa ?” Esclamò la maga dei portali, osservando come effettivamente la tavola fosse scomparsa da dove si trovava prima.

“ Deve essere anche in grado di far sprofondare nel terreno qualsiasi cosa tocchi, in modo da poterla prendere quando vuole !” L’albino osservava quella magia con curiosità ed allo stesso tempo preoccupazione.

- Ma non può… non può rompere lo scudo di Akiko solo con quella.- Rifletté intanto Ryoko, mentre il tempo all’impatto scorreva inesorabile.

 

“ Col cavolo che rovino la mia tavola da surf preferita !” Ruggì in un impeto di rabbia Shark, stupendo tutti e tre i maghi, e preferendo scagliare l’arma improvvisata ai suoi piedi con tutta la forza che disponeva.

L’asse di legno impattò sulla sabbia, sollevando una nube di polvere, come quella prodotta da un incantesimo fumogeno dell’esercito.

Per la maga corvina fu oscurità, e l’unica sicurezza di cui disponeva era il muro ancora in piedi di fronte a lei.

 

Un’ombra si sollevò alle sue spalle, lo percepì dalla sabbia increspata.

Shark colpì Akiko con un pugno in pieno volto, preciso e potente come un proiettile.

Mentre la ragazza era in procinto di cadere all’indietro, sollevò un braccio davanti al volto del cenerino, aprendo le dita.

Lui fece in tempo a vedere una Pills appena rotta mantenuta nel palmo a forma di scodella, prima che dalla suddetta creazione scaturisse un incantesimo.

“ Knuckle Plant”

La sfera rilasciò ciò che sembrava a tutti gli effetti un braccio con un pugno serrato, il quale colpì il ragazzo e lo scagliò, grazie alla sua espansione simile a quella di una molla, lontano di qualche metro.

 

Akiko si tastò il setto nasale sanguinante, sicuramente rotto.

“ Che ne dici… la finiamo qui ?” Domandò con voce serena, seppur affaticata.

Dall’altra parte della conca, Shark era rannicchiato su se stesso, immobile sin da quando aveva incassato il colpo.

Tutti notarono che la pelle del suo corpo era diventata improvvisamente bluastra, i muscoli stessi si erano espansi, e delle placche di cartilagine appuntite simili a pinne iniziavano a sbucare dai suoi avambracci.

Nel silenzio, il copro del cinerino iniziò a fumare, e quella trasformazione parziale svanì, lasciando posto al suo torso nudo ormai spoglio della camicia fatta a brandelli.

 

Il surfista sollevò il capo, ridendo divertito. Nei suoi occhi c’era serenità, come se avesse ripreso la maschera di prima che lo scontro iniziasse.

“ Caspita, siete tutti dei mostri !” Commentò, cadendo in ginocchio.

 

 

 

A cinquanta metri d’altezza da quella striscia di sabbia, due figure erano appena sbucate dalla boscaglia, osservando con sguardi di pietra i quattro maghi al di sotto.

Immobili ed inosservati come gargoyles su di una cattedrale, il primo era un uomo, mentre il secondo un ragazzino.

L’uomo, il quale vestiva una toga rossa decorata da tante lettere K, aveva la pelle chiara e dei capelli neri tagliati a chierica, ovvero lasciando la punta del cranio scoperta, come era usanza nelle cariche religiose di Alaustria.

Il suo viso era dai tratti sinistri, marcati, e nonostante le rughe che solcavano le guance scavate, gli occhi vispi e brillanti di un profondo blu cielo incutevano rispetto ed un timore reverenziale.

“ Son loro, Sasha.” Sussurrò con voce perfida Padre Einsof, ed il ragazzo in gilet di pelle al suo fianco annuì, accovacciandosi e tenendosi la testa tra le mani con fare annoiato.

“Assolutamente sì, Padre. E sembra che anche quel Corex Claymore che tutti cercano sia lì.”

 

L’uomo di chiesa sorrise, e dalla sua tasca estrasse una monetina da mille jewels, portandola all’altezza del suo viso.

“ Ti va di fare una scommessa, figlio mio ?” domandò con un luccichio sinistro negli occhi.

Il ragazzo annuì confuso.

“ Scommettiamo su quale faccia la moneta mostrerà una volta atterrata !”

Sasha sembrò ancor più incerto: era la prima volta che Padre Einsof lo chiamava a lavorare con lui, e non conosceva ancora i suoi bizzarri metodi di investigazione.

“E cosa ci scommettiamo, Padre ?”

 

L’uomo tornò a guardare i maghi ai piedi dello strapiombo, grattandosi il mento privo di qualsiasi barba e peluria.

“ Se indovineremo, Corex Claymore ed i suoi amici raggiungeranno come prossima meta la città di Agakure… altrimenti, noi due moriremo qui, seduta stante.”

Il giovane assassino spalancò gli occhi, venendo attraversato da un brivido, complice degli occhi folli del prete.

Tuttavia non fece domande, semplicemente deglutì a vuoto e si alzò in piedi.

 “ Io scelgo testa. Tu, figlio mio ?”

“ Anch’io testa, padre …”

 

Durante la pausa che seguì, l’uomo sollevò entrambe le mani, tenendo stretta la moneta nel pollice della destra.

Ogni mano assunse la stessa posizione, unendo il dito indice con il medio, separato dal pollice e dalle dita anulare e mignolo, anch’esse unite tra loro.

Padre Einsof a quel punto socchiuse gli occhi, iniziando a far roteare la moneta da un dito all’altro, facendolo strisciare sia sopra che sotto le nocche con una bravura invidiabile.

“ Oh Esseri Supremi. Oh Creatori del Tutto e della Magia, io prego affinché le forze non mi manchino in questa sfida.” Inneggiò, e quando terminò la preghiera sollevò le palpebre.

Con il pollice scagliò la moneta in avanti.

 

Il soldo roteò in aria, percorrendo una parabola in discesa verso il mare, sempre più lontano, e dopo pochi secondi affondò nelle acque.

Sasha, che fino ad allora l’aveva tenuta di vista grazie ad uno sguardo al di fuori delle capacità umane, in quel momento dovette voltarsi verso l’uomo con fare preoccupato.

“ Ma… Padre ?!” Esclamò, per poi tastarsi il petto, sentendo il proprio cuore aumentare l’intensità del battito sempre più.

Dopo circa un minuto di atroce silenzio, sotto lo sguardo solenne di Einsof una sottile luce si sollevò dai flutti. Solo lui e Sasha sembrarono vederla, perché il bagliore saettò verso Ryoko, Corex, Shark ed Akiko, rivestendoli per poi svanire in un battito di ciglia.

Tutto cessò, ed il ragazzo ritornò a respirare.

 

“ Come ha fatto, Padre? Come faceva ad essere così sicuro? Di norma, il lancio della moneta è una questione di cinquanta e cinquanta !”

Di tutta risposta l’uomo rise, grattandosi il mento. Si voltò con uno sguardo ipnotico, segno del suo grande carisma.

“ E se ti dicessi che si trattava tutto di circa un novantanove ad uno di probabilità di sopravvivenza? Se ti dicessi solo ora che mentre pregavo ho rivestito il lato croce della moneta con una colla prodotta dalle valve delle cozze, resistente all’acqua, con lo scopo di appesantirla ?”

 E continuando a ridere tra i baffi, l’uomo si voltò, incamminandosi lontano da quel promontorio.

“ Andiamo, Sasha. Dobbiamo finire i preparativi nel villaggio Agakure… in modo che voi, le Quattro Stelle, possiate mettere in atto il mio piano definitivo.”

 

 

 

 

 

Sacro Risveglio: Il Sacro Risveglio, nato come culto di nomadi giunti ad Alaustria mille anni fa, è divenuto con l’ascesa al trono di Utopia Born, ultimo re, la religione ufficiale del Regno. I suoi credenti, chiamati Rinati, credono nell’esistenza dell’Angelo e del Diavolo, creatori della terra e genitori dei Demoni, dei Draghi e degli Dei, che diffusero la magia nel mondo. Secondo loro le Magie Leggendarie non sono altro che ripercussioni delle lotte eterne dell’Angelo e del Diavolo, ormai sopiti, che raggiungono il mondo materiale.

Nel regno di Alaustria è la religione più diffusa, con un ottanta percento di fedeli Rinati, comparati da un undici percento di cultori della religione del Khan, ed un nove percento di atei, perlopiù provenienti dalla Repubblica di Berzelius, dove le religioni sono proibite.

 

 

 

 

Angolo Autore:

Welcome back!

Questo capitolo è ancora più diverso dall’originale del precedente, con la sostituzione dello scontro Shark vs Corex con Shark vs Akiko. Spero lo abbiate gradito lo stesso, soprattutto perché ho avuto anche modo di presentare meglio i personaggi di Padre Einsof e Sasha (quest’ultimo in realtà, è ancora avvolto nel mistero, ma per chi non lo avesse ancora capito si tratta del ragazzo apparso nel Capitolo Due. E sì, ho corretto l’imbarazzante errore di numerazione dei capitoli).
Ah, già! Nello scorso capitolo mi son dimenticato di dirlo, ma l'OC Akiko Dixon appartiene a Lunaix, così come Shark Kraner appartiene a dragun95. 
Sono tra i primi personaggi apparsi in Stella d'Argento, e ci sono molto affezzionato. 

Fun fact: Ryoko e Shark sono apparsi nella mia storia sul fandom di Katekyo Hitman Reborn, in un universo alternativo dove loro sono i Guardiani del Boss Corex Licaone. Come avrete già capito, all'epoca fu una trovata per omaggiare Stella d'Argento, tuttavia diede anche l'inizio ad una mia particolarità... ovvero quella di inserire in ogni storia un OC di nome Corex (rigorosamente albino con gli occhi azzurri, non necessariamente con lo stesso comportamento. Infatti in questa storia Corex è a tratti infantile, mentre in Story of a family è molto più gelido, a stento ha contatti con altri umani, e quando necessita può diventare incredibilmente perfido).


Alla prossima!

   
 
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