Capitolo 20
Cosa
siamo?
Nakamori
si era svegliato
e aveva trovato un biglietto di Aoko: diceva che sarebbe rimasta con
Kaito e un gruppo di amici fino alla sera, una gita fuori porta.
L'ispettore non lo trovò strano, pensava che la ragazza meritasse un
po' di svago. Ne avrebbe approfittato per sgattaiolare in centrale e
vedere cosa stavano architettando per la cattura di Ladro Kid.
Quando aprì la porta
trovò Saguru che stava per bussare.
<< Buongiorno
Saguru, cercavi mia figlia? >>.
<< Salve ispettore
>>. Il detective del liceo voleva chiedere ad Aoko dove
fosse
Kaito. Quando era arrivato alla villetta dei Kuroba aveva visto una
macchina parcheggiata poco lontano e si era insospettito. Perciò
aveva deciso di controllare prima a casa dei Nakamori. <<
Sì,
cercavo proprio Aoko >>.
<< Non sei andato
alla gita? >>.
Saguru colse al volo che
c'era qualcosa sotto ed ebbe la prontezza di rispondere che aveva
avuto degli impegni e sperava di trovare Aoko ancora a casa per
chiederle alcuni appunti scolastici.
L'ispettore salì in auto
e lo salutò. Rimasto solo nella via, gettò un'altra occhiata alla
macchina nera e alla casa.
Cosa sta succedendo?
Jii
si era travestito da
fattorino e suonato alla maestosa villa dei Koizumi. Il brutto servo
aprì la porta e lo invitò a entrare. Jii si strappò la maschera e
Akako scese le scale vestita in abiti normali, un semplice vestito
nero.
<< Kaito e Aoko sono
al sicuro nella dependance >>.
<< Non la
ringrazierò mai abbastanza per aver salvato la vita ai signorini
>>.
<< Aoko è una cara
ragazza e non merita tanto dolore >>, disse,
sottolineando che
non l'aveva fatto per Kaito anche se, in fondo, sapeva pure lei che
era una bugia.
I due ragazzi si erano
svegliati quasi contemporaneamente. L'imbarazzo era palpabile, non
riuscivano a decidere cosa fosse diventato il loro rapporto.
Aoko si era legata i
capelli sulla testa e decisa a fare una lunga doccia. Si era seduta
nella vasca e abbracciato le ginocchia, quello che faceva quando era
turbata. Quella posizione le dava la sensazione di essere protetta
dalla realtà e avrebbe deciso quando affrontarla.
Uscita dal bagno trovò
Kaito seduto sulla sedia e armeggiava con la spara carte che era
riuscito a recuperare nella colluttazione contro i malviventi. Aoko
l'osservò mentre l'apriva e controllava lo stato dell'oggetto,
sembrava diverso, così concentrato...
Kaito alzò la testa e la
vide. Le fece un sorriso rassicurante e le sembrò di riconoscere il
ragazzo che vedeva tutti i giorni.
<< Jii è qui >>.
<< Mio padre? >>,
chiese ansiosa.
<< Sta bene, crede
che siamo in gita. Abbiamo tempo fino a stasera per capire come
muoverci >>. Kaito poggiò la spara carte sullo scrittoio.
<<
Andiamo >>.
Aoko annuì e lasciarono
la dependance.
Jii li attendeva nel
salotto poco illuminato, tende rosse di tessuto pesante coprivano le
grandi finestre. Akako era seduto su una poltroncina e il servitore
era in cucina a preparare il tè.
<< Signorino! >>,
esclamò Jii sollevato. << Signorina Aoko come sta?
>>.
<< Sto bene, grazie
>>, mentì, sedendosi nell'altra poltrona.
Bevuto il tè, Kaito
appoggiò la tazza sul vassoio. << Porterò a termine il
furto
dello Zaffiro Speranza >>
<< Se prima avevo
solo il dubbio, ora ne sono certa: tu sei pazzo >>, fu il
commento a bruciapelo di Akako.
<< Non posso
lasciarlo nelle loro mani. Quella gemma è Pandora >>.
<< Se non lo fosse?
>>.
<< Ne sono sicuro!
Mi fido di mio padre >>.
<< Anch'io mi fido
del maestro Toichi! >>, concordò Jii.
<< E come farai? Le
tue attrezzature sono alla base e di certo non ci puoi tornare
>>.
<< Si potrebbe
creare un... diversivo >>.
I tre si girarono a
guardare Aoko.
Timidamente continuò. <<
Potremo far credere ai cattivi che siamo da un'altra parte e invece
Kaito entrerà nella stanza a prendere quello che gli serve
>>.
Il ragazzo capiva che Aoko
ci stava provando a reagire. Era certo che non vedesse di buon occhio
il furto, per quanto si trattasse di lui.
<< Buona idea >>.
<< Cecelia Hakuba
sarà a quel party >>, disse Jii.
<< Ne sei sicuro?
>>.
<< È nella lista
degli invitati che ho copiato dal computer della famiglia Ohayashi
>>.
Il ragazzo fissò il muro,
stava elaborando un piano per rubare lo zaffiro e smascherare la
spia. Aoko non aveva mai visto quello sguardo assorto.
Sembra... Ladro Kid,
pensò lei.
Kaito chiese al servitore
un blocco e cancelleria varia. Per cinque minuti scrisse, disegnò e
calcolò. Una volta finito lo passò a Jii, che si mise a
valutarlo.
<< Straordinario!
>>.
<< Se questa gemma è
Pandora sarà il mio ultimo furto. Metterò in scena il meglio
>>.
Kaito voleva uscire di
scena come mai nessuno aveva mai fatto, consegnando alla giustizia
ognuno di quei farabutti in modo spettacolare.
<< Potete alloggiare
qui finché questa storia non sarà conclusa. La dependance è
abbastanza isolata per darvi il tempo di fuggire nel caso quella
gente giunga fino qui >>, disse Akako.
Jii porse un cellulare
prepagato ad Aoko. << Questa linea è privata. Intorno
all'ora
di cena telefoni all'ispettore, signorina. Le dica che dormirà un
paio di giorni fuori città, veglierò su di lui >>.
La ragazza prese il
modesto cellulare bianco. << Ti prego, fa che non gli
accada
niente >>.
Il vecchio le rivolse
un'occhiata affettuosa. << Si fidi di me >>.
Aoko
era rimasta tutta la
mattina nella dependance. Kaito aveva cominciato a mettere su il
piano, ricostruendo gli esterni e gli interni della villa. Akako si
era chiusa nel suo antro per studiare il futuro e preparare qualche
incantesimo di difesa: quella non era solo la sua villa ma anche un
luogo magico molto importante, nessuno doveva violarlo con intenzioni
malvagie.
La ragazza aveva sfogliato
i libri della libreria, qualcuno l'aveva trovato interessante ed ora
era stesa a letto abbracciata al cuscino. Dopo aver stilato un piano
sul da farsi, non poteva più rimandare la questione del bacio con
Kaito.
Perché l'aveva baciato
con tante irruenza da non rendersi nemmeno conto di quello che stava
per fare? Ogni volta che ci pensava le venivano i brividi, non erano
spiacevoli.
<< Ha detto di
amarmi >>, mormorò nel silenzio della stanza.
<<
Kaito... mi ama >>.
Il bel mago, Ladro Kid. Il
ragazzo per cui ogni ragazza del liceo Ekoda avrebbe fatto qualsiasi
cosa... aveva scelto la figlia imbranata di un ispettore, con una
famiglia disfunzionale alle spalle e senza nessuna particolare
qualità. Almeno quello che pensava lei.
Sentì la porta aprirsi e
poi chiudersi a chiave. Kaito entrò nella stanza, sbadigliando:
erano solo le quattro del pomeriggio ed era già stanco. Posò le
chiavi sul comodino, per sicurezza chiudeva tutte le imposte.
<< Scusami se ti
lascio sola ma ho solo quarantotto ore per mettere in piedi un furto
>>.
Aoko si mise seduta a
gambe incrociate in mezzo al letto. << Quali intenzioni
hai?
>>.
<< Domani notte
andrò a casa mia. Creeremo il diversivo da te proposto >>
<< Ci andrai da
solo? >>.
Il mago colse la nota di
spavento. << Certo >>.
<< È troppo
pericoloso! >>, esordì lei. << Verrò con te
>>.
Kaito non riusciva a
credere di aver sentito quelle parole. << Non se ne parla
proprio! >>.
<< Non mi ridurrai
al ruolo di damigella in pericolo! >>, protestò, testarda
<< Non ci pensare
nemmeno, Aoko >>.
Il tono la indispettì. <<
Non dirmi cosa devo fare Kaito! >>.
L'ultima cosa di cui aveva
bisogno era litigare con Aoko. << Non lo capisci?!
>>,
alzò la voce senza accorgersene. << Tu sei un'arma contro
di
me! Se quella gente ti prende in ostaggio... >>, la voce
si
ruppe a questo punto. Le poggiò le mani sulle spalle, quasi per la
paura di vederla sparire. << Non hai idea di cosa ti
faranno
>>.
Aoko non riuscì a dire
altro e si limitò a guardarlo. Quella maschera di calma spariva non
appena si metteva in discussione la sua incolumità. Kaito l'avvicinò
al suo corpo e lo lasciò fare. Le diede un bacio più dolce e lento
del precedente, accarezzandole la schiena.
A bacio concluso, Aoko lo
guardò dolcemente e gli posò una mano sul viso. << Ci
vengo
lo stesso >>.
<<
Non hai visto
Aoko quindi? Uhm... okay. Grazie Keiko, ci vediamo a scuola
>>
Saguru aveva chiamato le
amiche di Aoko e nessuna la vedeva dalla gita al lago. Scorse la
rubrica del cellulare e selezionò un nome: Akako Koizumi.
La strega era nella sua
ampia stanza da letto a pettinarsi i lunghi capelli corvini e
cercando di non pensare alla coppia chiusa nella dependance.
Il cellulare rosso rubino
iniziò a vibrare. Posò la spazzola e rispose senza guardare chi
fosse.
<< Pronto? >>.
<< Ciao Akako >>.
La strega avvertì del
disagio, come punta da uno spillo. << Saguru... A cosa
devo la
tua chiamata? >>.
<< Aoko ha i miei
appunti di fisica. L'ho cercata a casa sua ma Nakamori mi ha detto
che non c'è. Sai dove posso trovarla? >>.
Akako affilò lo sguardo.
Saguru poteva fare a meno degli appunti di fisica di Aoko, perché la
cercava?
<< Mi spiace, sapevo
che era in gita con alcuni amici, Kaito compreso >>,
rispose,
rafforzando l'idea che fosse vero.
La stessa cosa che ha
detto l'ispettore.
<< Ecco perché
nemmeno lui era in casa >>.
È passato a casa
Kuroba! <<
Immagino di sì >>.
<< Grazie Akako, a
presto >>.
La strega lasciò in
fretta la camera da letto e scese le scale, uscì sul retro e bussò
alla porta della dependance con forza.
Entrò nella stanza non
appena Kaito aprì uno spiraglio.
<< Ha chiamato
Saguru >>
<< E cosa voleva?
>>, domandò il ladro. Aoko era sulla soglia della camera
e
guardava il duo preoccupata.
<< Dice che è
passato a casa Nakamori per avere da Aoko gli appunti di fisica
>>.
<< Io non ho i suoi
appunti >>, negò la ragazza.
<< È passato prima
a casa tua >>, disse, indicando Kaito con un dito.
<< Non mi piace >>,
affermò il ragazzo.
<< Scendo nei
sotterranei >>, li informò. << Studierò il
passato >>.
Ad Aoko sembrava ancora
assurdo quando parlava di magia. Rimasti soli si guardarono e si
rifugiò tra le braccia del ragazzo, impaurita.
Per la prima volta aveva
paura di Saguru.
<<
Nessun messaggio,
capo >>, disse Snake. << Pare che Ladro Kid
attuerà il
furto lo stesso >>.
Cecelia accese un sigaro,
prendendo la prima boccata piacevolmente. << Ho un piano
>>,
prese un foglio dal cassetto e lo porse al suo scagnozzo. Lo lesse
con attenzione e poi lo infilò nel trita documenti.
<< Lo trovo
eccellente >>.
<< Il topolino dovrà
tornare nella sua tana e scommetto che non sarà solo >>,
disse, posando il sigaro sulla foto del ladro e iniziò a bruciare.
<< Pandora sarà mia >>.
L'ispettore
Nakamori
pensava che il sostituito fosse un arrogante odioso.
Eichiro Daiki era una
promessa della polizia già quando frequentava l'accademia: miglior
allievo, rapida carriera nella polizia e poi assegnato al terzo
dipartimento. Prima dei trent'anni occupava la carica d'ispettore, il
più giovane della polizia metropolitana. Il questore Hakuba aveva
pensato immediatamente al suo nome per sostituire Ginzo Nakamori.
Quando si erano
incontrati, stretta di mano decisa, era stato odio a prima vista. Gli
sembrava uno dei tanti che credeva di catturare Ladro Kid con uno
schiocco di dita.
I ribelli capelli castani,
l'incarnato abbronzato, luminosi occhi verdi e poteva giurare di aver
visto le poliziotte e le colleghe sospirare al suo passaggio. Quel
sorriso a denti bianchi era fin troppo accecante per lui.
<< I signori
Ohayashi ci attendono alle diciotto per mostrarci l'abitazione.
Domani mattina verranno i tecnici per installare le telecamere e i
primi congegni di sicurezza >>, si rivolse all'ispettore.
<<
Ovviamente, essendo ancora in malattia, lei può stare fuori dalla
mischia >>.
A Nakamori non sfuggì il
tono prepotente. << È il mio ultimo giorno di antibiotici
e
domani mi toglieranno il bendaggio. Sono pronto a collaborare
>>.
<< Come vuole >>,
disse Daiki. << Ci verrà mostrato anche il gioiello
>>.
Nakamori voleva mettere le
manette al ladro ma sperava facesse fare una pessima figura a quel
ragazzino arrogante.
Kaito
ripose schemi, fogli
e spense il portatile. La testa gli scoppiava, erano le ventuno. Jii
se ne era andato da un po' e Akako non era uscita dai sotterranei.
Non era andato oltre il salotto, aveva quasi paura di scoprire cosa
ci fosse ai piani superiori e il terrore di mettere piede in quelli
inferiori.
Rientrò nella dependance
e Aoko era accartocciata sul divano, al cellulare con l'ispettore.
<< Hai ragione,
avrei dovuto avvertirti prima >>. Aoko inventò una bugia
e
Kaito si domandò quando fosse diventata una bugiarda tanto brava.
<<
Comunque tu sei ancora in malattia, non dovresti andare alla festa
>>.
Era piena di
preoccupazione, l'ultima cosa che voleva era il papà, a quel party,
insieme a Cecelia Hakuba. Discussero un po' e poi Aoko spense il
cellulare.
Kaito si buttò sul divano
accanto a lei. << Ci andrà? >>.
<< È testardo come
un mulo >>.
<< So da chi hai
preso >>.
Aoko gli lanciò un
cuscino, colpendolo in faccia. << Non sono dell'umore per
le tue
prese in giro >>.
Il ragazzo le appoggiò
una mano sulla base della schiena e l'avvicinò. << Non
smetterò
mai di prenderti in giro >>.
Stava per baciarla ma Aoko
gli posò una mano sulle labbra, sciolse la presa e mise una certa
distanza tra i due.
<< Cosa siamo Kaito?
>>.
Avevano accantonato il
discorso per troppo tempo e Kaito, in un nascosto angolo del
cervello, non voleva affrontarlo. Fra tutte le questioni era quella
che lo intimoriva di più.
<< Aoko, io ti amo.
Non basta? Credo di amarti dal giorno in cui ti ho incontrata dieci
anni fa >>. Il ricordo della bimba con il vestitino rosa
e
l'aria triste lo intenerì.
<< Continua >>.
<< L'ho capito la
sera che Snake ha cercato di ucciderti la prima volta. Per un secondo
ho valutato la mia vita senza di te e stavo soffocando >>.
<< Tu sei Ladro Kid,
milioni di ragazze farebbero carte false pur di averti. Al liceo
potrei riportarti centinaia di testimonianze di ragazze pronte a
cadere ai tuoi piedi. Perché io? >>. La domanda per lei
più
scomoda.
Kaito le spostò i capelli
dietro l'orecchio, il gesto le fece venire nuovi brividi.
<< Tu sei goffa e
imbranata >>, l'espressione irritata di Aoko lo fece
ridere. <<
Sei anche forte, hai la capacità di trovare una forza immensa nelle
situazioni più disperate >>.
<< Mai quanto te >>.
Kaito scosse la testa. <<
La mia è furbizia, una facciata e tanta fortuna. E anch'io potrei
dirti un sacco di ragazzi che farebbero la fila per te >>.
<< Di sicuro non
saranno tanti quante le fans di Ladro Kid >>.
<< Sei gelosa? >>.
<< Affatto >>,
mentì.
Si spostò accanto a lei.
<< Non mi piacciono i bugiardi... >>.
Era pronta a replicare ma
si ritrovò le labbra del ragazzo sulle sue.
Aveva sempre considerato
Kaito come il ragazzo più affascinante che avesse mai conosciuto e
si rese conto che ne aveva visto solo una piccola percentuale: ora
che le aveva confessato il suo amore non aveva più inibizioni. Si
domandò come facesse a baciare in mille modi diversi, da non volersi
più staccare da lui.
Si ritrovò contro il
bracciolo del divano, avvertì il peso del suo corpo e le mani sui
fianchi. La situazione stava degenerando in fretta e Aoko non
riusciva a contare i battiti del suo cuore da quanto erano veloci.
La prima sera Kaito aveva
perso il controllo perché doveva sfogare tutta la passione che era
stato costretto a sopprimere. La stava perdendo un'altra volta,
sfiorando la pelle di Aoko sotto la maglietta leggera e frenarsi
sarebbe stato estremamente difficile.
Aoko quasi tremava
dall'emozione, non sapeva ancora se voleva fermarsi. Quando lasciò
le sue labbra per baciarle il mento, poi il profilo del viso e il
collo lasciando tracce bollenti, capì di non voler interrompere. Gli
tolse la maglietta, senza imbarazzo. Kaito fece lo stesso lentamente,
dandole il tempo di fermarlo.
<< Aoko, non voglio
obbligarti a fare niente che tu non voglia. Non devi farlo per...
>>.
<< Per una volta
nella tua vita >>, perse gli occhi nei suoi.
<< Taci >>.
Quello sguardo gli fece
totalmente perdere la testa. Ricominciò a baciarla con foga e
dolcezza insieme, cercando di metterla a suo agio. Avvicinò le dita
al bordo dei pantaloncini e li abbassò piano, lei li calciò fino a
farli cadere a terra.
Timidamente, nel mezzo del
bacio, Aoko armeggiò con la cinta dei jeans. Si stava spingendo ben
oltre, non ci aveva mai pensato perché si era sempre sentita troppo
bambina per un passo del genere, troppo poco pratica rispetto a tante
altre ragazze che conosceva. Kaito la faceva sentire la ragazza più
bella del mondo e riusciva a liberarla dalle insicurezze.
La prese in braccio e Aoko
si ritrovò tra le lenzuola del letto. Baciava ogni lembo di pelle
candida scoperta e si ritrovò sopra di lei. Aoko a malapena riusciva
a respirare a causa dei baci e delle carezze, come ci riusciva?
Il resto dei vestiti
finirono per terra e tra le coperte. Si concesse di arrossire e Kaito
le diede un casto bacio sulla fronte.
<< Sei bellissima
>>, le sussurrò in un orecchio. << Non
tenderti così...
>>.
L'aveva sentita
irrigidirsi, forse presa dall'incertezza su quello che l'aspettava.
Lui non lo dava a vedere però era lo stesso molto intimorito,
stavano per compiere un passo su qualcosa di cui entrambi non avevano
idea.
Le lasciò una scia di
baci sul collo, per rilassarla. Aoko si lasciò trasportare dalle
carezze finché non avvertì un dolore bruciante e si aggrappò alle
spalle del ragazzo.
Kaito si fermò,
mortificato da quell'espressione sofferente. << Mi
dispiace...
>>.
<< Non scusarti >>,
scosse la testa lei, sfiorandogli il viso.
Riprese a baciarla e
avvertì una stretta alle braccia da parte sua quando si mosse
ancora. Quando fu completamente dentro di lei si fermò per darle il
tempo di abituarsi alla sua presenza e un gemito gli uscì dalle
labbra. Kaito pensò che era una sensazione stranissima e piacevole
trovarsi uniti in quel modo.
<< Stai bene? >>,
si preoccupò
<< Sì, fa solo un
po' male >>, gli sorrise.
<< Farò piano,
promesso... >>, la rassicurò.
Iniziò a muoversi
lentamente e dolcemente, anche se avrebbe voluto aumentare il ritmo
ma voleva seguire i suoi tempi. Appoggiò la fronte sulla sua per
legare gli sguardi e leggerle ogni emozione.
Il dolore svanì e fu
sostituito dal piacere, Aoko non pensò più a niente. Si lasciò
completamente andare quando Kaito, percepito il suo agio, aumentò
l'intensità e alternando con baci appassionati.
Non sarebbero voluti
essere da nessun'altra anche se fuori da quelle quattro mura c'erano
degli assassini, la seconda identità di Kaito, il furto di un
gioiello. Aoko non pensò al padre che la credeva in gita, al sicuro.
Si persero l'uno
dell'altra per molto tempo, rompendo finalmente quella barriera che
li divideva...
Aoko
stava facendo uno
strano sogno con immagini dai colori vividi, che non riusciva a
mettere a fuoco. Si ridestò ed era nel letto dell'unica camera della
dependance. Kaito le dormiva vicino, il viso rilassato e riconobbe la
T-shirt bianca e blu. Lei aveva addosso la maglietta e gli slip del
pomeriggio prima, non si ricordava neppure di averli rimessi.
Le immagini di quelle ore
ritornarono in mente. Portò le coperte fino a coprirsi il volto, le
guance roventi.
Cos'ho fatto?
Alle parole di Kaito, a
quei sentimenti puri si era sciolta e le insicurezze erano svanite
nel nulla non appena aveva toccato le sue labbra e sentito le mani
sul suo corpo. Era ancora nascosta sotto le coperte e lo sentì
svegliarsi.
Uscì dal bozzolo adagio e
doveva essere molto buffa a giudicare dalla faccia di lui.
<< Ben svegliata >>.
Kaito non riuscì a fermare una risata innocente alla vista di quelle
gote cremisi.
<< Non ridere! >>,
borbottò. << Non mi sono mai trovata in una situazione
come
questa... >>.
<< Neanch'io >>.
Aoko lo guardò
intensamente. << Veramente? >>.
Il ragazzo sbatté le
palpebre, sorpreso. << Credevi il contrario?
>>.
<< Con quelle con
cui sei uscito... >>.
<< Te l'ho già
detto, ricordi? Erano dei passatempi. Oltre qualche bacio non c'è
stato altro >>.
<< La mia prima
volta e sei tu... >>.
<< Non l'avevo
programmato, giuro >>. Avvicinò le dita per prenderle una
ciocca di capelli e le sfiorò il viso con il dorso. << È
stata la notte più bella e intensa della mia vita >>.
Kaito non avrebbe mai
pensato di arrivare tanto lontano proprio con lei. Superato il primo
dolore anche la ragazza si era lasciata andare. Quando aveva inarcato
la schiena, affondato le unghie nella pelle di lui e raggiunto il
massimo piacere, seguito dal suo poco dopo, era stato il momento più
appagante. Era rotolato al suo fianco, l'aveva stretta contro il suo
petto e datole un bacio fra i capelli, chiedendosi se poteva fermare
il tempo.
Aoko si mise seduta sul
bordo del letto, poggiando le mani sulla stoffa. << Anche
per
me >>, ammise e le costò ogni briciola di coraggio.
<<
Non hai risposto alla mia domanda di ieri >>.
Avvertì la sua vicinanza
e il respiro nell'orecchio, riportando a galla altri ricordi di
quella notte.
<< Rinfrescami la
memoria >>.
<< Kaito sono seria
>>, non voleva perdere la concentrazione, doveva
sentirselo
dire. Ne avevano bisogno le sue insicurezze.
Le spostò i capelli
dall'altro lato. << Anch'io >>. Posò le
labbra
nell'incavo del collo e con la mano risalì lungo la gamba fino a
toccare il bordo degli slip
Con tantissima forza di
volontà Aoko lo fermò. << Ho bisogno di sapere cosa siamo
>>.
Kaito si sedette al suo
fianco, con le dita disegnava cerchi immaginari sul dorso della mano
di lei, pensieroso. << Dopo aver fatto l'amore possiamo
affermare che la nostra amicizia è finita. Io non voglio solo sesso
da te, vorrei... >>.
<< Kaito >>,
Aoko puntò gli occhi chiari in quelli blu del ragazzo. <<
Ti
amo >>.
Ormai la risposta che bussava da mesi era riuscita a
farsi ascoltare. Quando era stata con lui aveva sentito il cuore
scoppiarle dalla felicità e solo l'amore avrebbe potuto farla
sentire in quel modo.
Dirlo coronava un momento
perfetto. Si sporse per baciarla e Aoko si ritrovò stesa nel letto,
un lungo bacio e Kaito le accarezzò il viso.
Intrecciò le dita nei
suoi capelli. << Che dovrei dire a papà? Che sono stata
con
Kaito Kuroba o Ladro Kid? >>.
Finse di pensarci,
puntando il gomito sul materasso. << Be' se dici Ladro
Kid,
domani mi sparerà. Se invece dici Kaito Kuroba... mi sparerà
>>.
Domani.
Kaito vide gli occhi di
Aoko farsi molto tristi. << Non ti chiedo di fidarti di
Kaito
ma di Ladro Kid. Aoko, tutto questo non cambia quello che sono. Io
continuo ad essere il cattivo che mette in piedi lo show
>>.
<< Non importa, devo
solo farci l'abitudine >>.
<< Non voglio che
questo sia un problema tra noi >>. Kaito si tolse da
sopra Aoko
e si appoggiò ai cuscini. << Quando ti ho baciato, mesi
fa,
hai sofferto moltissimo... >>.
Si mise di fronte a lui
come quando erano piccoli e voleva soffocarlo con un cuscino dopo
qualche scherzo. <<< È diverso ora, io ti amo. Non
so come
ma funzionerà >>. Si era avvicinata al volto.
<< Non
posso fare a meno di te, Kaito Kuroba >>.
<< Ci mancherebbe
>>.
Aoko prese il cuscino e lo premette sul suo viso. <<
Sei un idiota! >>.
Kaito glielo rubò e lei
perse l'equilibrio, cadendo sul ragazzo. Aoko riprovò sensazioni
identiche alla prima volta quando avvertì i baci profondi di lui e
la strinse per non lasciarla scappare visto che stava opponendo una
finta resistenza. La liberò di quei pochi indumenti, baciandole la
schiena lentamente sentendo i brividi di Aoko uno ad uno. Era
irresistibile e non riusciva a farne a meno.
Persero la cognizione del
tempo finché la sveglia non segnò le nove e mezza, era meglio
evitare la visita del servitore di Akako.
Aoko scelse una maglietta
marrone scuro, non vedeva l'ora di ritornare ad indossare colori
pastello. << Stanotte andremo a casa tua no?
>>.
Il mago si stava
abbottonando una camicia. << Mi sembrava che avessimo
chiarito
la questione >>.
<< Non ti azzardare
a ricominciare, Kaito. Io verrò con te! >>.
Il ragazzo sapeva che
discutere avrebbe creato solo problemi ulteriori. Aoko era
incredibilmente testarda e se decideva una cosa era quella.
<< Al primo segnale
di pericolo farai come ti dico >>.
La figura esile di Aoko
era riflessa nello specchio, si sentiva diversa e non capiva perché.
Kaito sembrava lo stesso, lei aveva un sorriso stampato in faccia
inequivocabile.
<< Devo tornare a
studiare il furto >>. Avrebbe di gran lunga preferito non
lasciare la dependance per restare insieme a lei.
Aoko lo guardò aprire la
porta d'ingresso, voleva dimostrargli che essere Ladro Kid non era un
problema.
<< Posso... venire
con te? >>.
Kaito rimase basito e ci
mise qualche attimo a risponderle. << Come desideri
>>.
La guidò nel salotto,
ormai era diventata la base. Jii era nella sua abitazione per
preparare i congegni, le maschere e i travestimenti.
Akako aveva finito di fare
colazione e vide i due seduti sul divano. Aoko si stava sforzando di
comprendere quel lato di Kaito e un angolo del cervello urlava
l'assurdità della situazione: nel salotto di Akako, con Kaito che
studiava un furto come Ladro Kid e lei che l'ascoltava. Il ragazzo
apprezzava davvero l'impegno che Aoko ci stava mettendo.
La strega fissò la ragazza,
era radiosa. Scacciò una rivelazione fastidiosa e scese nel suo
antro per continuare ad esercitarsi e interrogare lo specchio.
Aoko
aveva ceduto al
pensiero di “cinque minuti e poi mi alzo”.
Tre ore dopo Kaito era
rientrato nella dependance per dirle che andavano a casa Kuroba e la
trovò addormentata, a pancia in giù, un braccio che sporgeva dal
letto.
Nella dimensione dei sogni
si sentì pungere. Aprì un occhio e Kaito le punzecchiava la guancia
con un dito per svegliarla, seduto sul bordo del letto.
La ragazza si mise seduta
sulle ginocchia, strofinandosi gli occhi completamente intontita. Da
dietro le tende vedeva il cielo tinto di rosso e il sole che spariva
oltre le montagne.
<< Che ora è?! >>,
esclamò. << Quanto ho dormito? >>.
<< Almeno tre ore,
credo. Pensavo che avessi dormito stanotte >>.
<< Infatti >>,
sfermò per sbadigliare. << Sono comunque molto stanca da
ieri
>>.
La faccia di Kaito, tra la
malizia e il divertito, le fece voltare il viso, rossa come un
peperone. << Quanto sei cretino! Sono solo molto spossata
dagli
eventi >>.
Il ragazzo tese il braccio
e lei accettò l'offerta di pace. Si raggomitolò contro di lui,
posando la testa sul petto, poteva contare i battiti del suo cuore.
<< Puoi sempre
restare qui a risposare >>.
<< Bravo, ci hai
provato >>, ribatté Aoko.
<< Sei sempre stata
tanto testarda >>.
<< Altrimenti non
riuscirei mai a tenerti testa, caro il mio mago >>.
Kaito la baciò. Aoko lo
tirò per la maglia e lo trascinò giù, avendolo sopra di lei. Aveva
alzato il vestito azzurro, accarezzandole le gambe e la ragazza
tirava la maglietta pronta a toglierla.
<< Stiamo diventando
intraprendenti... >>, le disse. Con somma delusione di
Aoko le
rimise il vestito com'era prima. << Dobbiamo andare,
purtroppo
>>.
Aoko si risistemò e
recuperò le scarpe gettate in un angolo della stanza. Kaito prese la
spara carte, per sicurezza.
Si avvicinò alla ragazza
che si stava allacciando i sandali e le alzò il viso, uno sguardo
intenso che la fece arrossire.
<< Ti amo >>.
Aoko gli baciò il palmo
della mano e poi intrecciò le dita. << Anch'io
>>.
Il
piano era far credere
ai tirapiedi di Cecelia che Kaito volesse entrare nel bar di Jii,
seconda base di Ladro Kid. Era sotto sorveglianza e avrebbe fatto
muovere i suoi uomini e lasciare la casa incustodita. Kaito aveva
calcolato massimo trenta minuti per prendere quello che gli serviva,
perché si sarebbero accorti presto dell'inganno. Avrebbe indossato
l'abito bianco e volato nel cielo con Aoko, così non avrebbero perso
tempo a piedi.
Jii era nascosto in un
vicolo e indossò la maschera con la faccia di Kaito. Passò un paio
di volte davanti al bar e la telecamera piazzata su un lampione lo
riprese. I due di turno a sorvegliare la casa lo videro nello schermo
piazzato sul cruscotto. Il compare diede una gomitata all'altro,
facendogli notare il ragazzo.
<< Metti in moto >>.
La macchina partì
sgommando e Jii comunicò la prima parte del piano compiuta. Kaito e
Aoko erano un paio di case più lontani e si appiattirono al muro
quando videro passare la macchina nera. Quando i fari scomparvero in
lontananza, corsero verso la porta d'ingresso. Aoko temeva di farsi
vedere dal padre ma le luci erano spente.
Dove cavolo si trova?
<< Come facciamo? È
chiusa! >>.
Kaito armeggiò con il kit
e fece scattare i cilindri. << Non dimenticarti con chi
stai
parlando. Non esiste niente di chiuso >>.
<< Hai forzato tu il
lucchetto del mio diario segreto quando avevo tredici anni!
>>.
Aprì la porta e la spinse
dentro. << Abbiamo poco tempo, ne parleremo un'altra
volta! >>.
Salirono in silenzio le
scale e Kaito chiuse la porta della camera. Sfiorò il ritratto del
padre e aiutò Aoko ad entrare nella stanza e scese lentamente le
scale, senza perdersi un particolare.
La macchina bianca era
parcheggiata sulla sinistra, gli scaffali contenevano strumenti,
mazzi di carte e altre cose che non aveva mai visto. Al centro c'era
una poltrona, un angolo bar e delle librerie in legno sulla destra.
Non c'erano finestre e delle lampade emanavano luce dorata. Una porta
doveva essere un altro ingresso e in un angolo notò un letto a una
piazza e mezza. Un jukebox spento nel fondo della stanza.
Kaito raccoglieva mazzi di
carte, bombe fumogene e di luce e altri congegni salva vita. Premette
un tasto sotto il bancone del bar e apparì l'armadio con il vestito
di scorta di Ladro Kid.
<< È incredibile.
Era qui che sparivi per ore? >>.
<< Progettare un
furto richiede molta concentrazione e attenzione >>,
Kaito si
tolse la camicia e la gettò sulla poltrona, prendendo quella blu.
<<
Bisogna calcolare imprevisti, sbagli e sfortuna >>.
Aoko gli dava la schiena,
sfiorando i grossi manuali a caratteri dorati. Conosceva alcuni nomi
perché erano maghi e Kaito li nominava spesso, altri le erano
totalmente sconosciuti. Quando rivolse gli occhi al ragazzo si era
cambiato, era la prima volta che lo vedeva vestito di tutto punto
come Ladro Kid.
Quel ladro che si
divertiva a far impazzire la polizia e il pubblico, il sorriso
sfrontato di chi è consapevole delle proprie capacità, un ego
smisurato... Il padre gli dava la caccia da vent'anni e lei ci aveva
passato la notte.
Kid le si avvicinò,
sfiorando le guance con i guanti bianchi. << Sono diverso
ai
tuoi occhi? >>.
<< Solo molto strano
>>, confessò.
<< Tra ventiquattro
ore tutto questo sarà finito, Aoko. Torniamo su >>.
I ragazzi risalirono nella
stanza, voleva partire dal balcone per prendere la ricorsa
necessaria. Sentì delle mani spingerlo contro la parete malamente,
non se l'aspettava e non riuscì a reagire.
Sono loro!
<< Buonasera Ladro
Kid >>.
Quel tono dolciastro era
fin troppo familiare.
<< Saguru? >>.
Aoko era uscita per
seconda dall'accesso segreto. La scena che le si parò davanti era
Saguru che teneva fermo Kaito contro la parete.
<< Cosa stai
facendo?! >>.
<< Metto le manette
a Kaito Kuroba >>, le prese dalla tasca. <<
Hai lasciato
dei capelli la sera che hanno sparato all'ispettore. Li ho
confrontati con un tuo campione preso in precedenza: compatibilità
perfetta >>.
Kaito sapeva che non stava
bleffando. Sentì il freddo delle manette ai polsi.
<< Saguru lascialo
andare! >>.
<< Aoko mi deludi
>>, disse lui. << Sei sempre stata una
grande
sostenitrice di tuo padre >>.
<< Tu non capisci.
Stai prendendo la più grande cantonata della tua vita! >>.
<< È la tua
cottarella che parla >>.
<< Hakuba, non hai
idea di quello che sta succedendo! >>, la voce di Kaito
era
attutita dalla parete.
<< Dovresti
vergognarti a circuire una ragazza in questo modo >>.
<< Nessuno ha
circuito nessuno! >>, Aoko strattonò il braccio di Saguru.
Il detective si sentiva
invincibile. La prova del DNA lo incastrava e il silenzio dopo la
rivelazione era stato un momento trionfante. Bloccò la furia di
Aoko, stringendole il polso.
<< Una volta dietro
le sbarre ti passerà, vedrai >>.
<< O forse potresti
lasciarla andare >>.
Saguru sgranò gli occhi
poiché Kaito si era liberato dalle manette e aveva una bomboletta in
mano. Non fece in tempo a reagire che un odore acuto lo avvolse e
crollò per terra, cercando di non addormentarsi, le manette erano al
suo polso destro. Si arrese al sonno prepotente.
<< Dovrebbe aver
imparato che con me le manette non funzionano. Stai bene?
>>.
<< Io sì. Ma se
Saguru ha davvero una prova del DNA... >>.
<< Ci penseremo più
avanti >>, disse Kaito. << Dobbiamo
fuggire. A lui non
accadrà niente >>.
Kaito aprì l'anta della
camera e avvertì un rumore sordo. Sbirciò oltre la balconata senza
farsi notare e due uomini erano fuori dalla porta, forzandola per
entrare.
<< Merda >>.
Rientrò e spinse Aoko oltre il ritratto. << Ricordi
quando ti
ho parlato di imprevisti? >>.
Era un azzardo e lo
sapeva, ma non vedeva altra soluzione. Le ordinò di salire in
macchina e si mise al posto del guidatore, azionò il tettuccio e
coprì l'auto.
<< Kaito non hai la
patente! >>.
Lui la guardò come se
stesse scherzando. << Davvero? Ti preoccupa questo?
>>.
Girò la chiave e il motore rombò, aprì la porta del garage, il
rumore avrebbe attirato la coppia di malviventi e avrebbe avuto meno
di venti secondi per lasciare la casa. Aoko si mise la cintura,
ansiosa. In retromarcia fu fuori
dal garage e partì sgommando. In due minuti vide una macchina scura
viaggiare alla stessa velocità inseguirli nello specchietto
retrovisore.
<< Quando hai
imparato a guidare? >>.
<< Io sono Ladro
Kid, signorina >>, girò la macchina in un’inversione
pericolosa. << Ho molte abilità >>.
Kaito sapeva che quella
fuga fra le strade di Tokyo era disperata.
<< Kaito! >>,
Aoko si voltò a guardare dietro, un luccichio l'aveva spaventata.
<<
Si apprestano a sparare! >>.
Il più giovane dei due
sparò un primo colpo e scalfì la carrozzeria. Kaito aveva percorso
il ponte, ingranò una marcia più alta e aumentò la velocità. Un
secondo sparo colpì il finestrino, rompendolo in parte. Aoko urlò,
coprendosi la testa con le braccia.
Kaito premette a fondo il
freno, la strada era bloccata da lavori in corso. La frenata lasciò
il segno delle gomme sull'asfalto.
Era una trappola, erano a
conoscenza dei lavori in corso e la strada era impraticabile, nella
follia della corsa non se ne era accorto. Colpì il volante dalla
frustrazione. Circondarono la macchina e li tenevano sotto tiro con
le pistole. Uno di loro aprì la portiera e prese brutalmente Aoko
per un braccio che cercò di difendersi inutilmente.
<< Non toccarla! >>,
urlò Kaito, scese dalla macchina e si ritrovò Snake a meno di un
metro che lo obbligò ad appiattirsi contro la macchina.
<< Metti le mani ben
in vista >>, gli intimò, indicandole con l'arma.
Preferiva
tenere lo strumento più pericoloso del mago sotto controllo.
Snake strattonò Aoko e il
ladro ribollì. La ragazza sembrava spaventata a morte.
<< Ladro Kid ruba,
consegnaci lo Zaffiro Speranza e riavrai la tua amichetta viva
>>.
Kaito era conscio che non
l'avrebbero mai risparmiata. Avrebbero ucciso entrambi non appena la
gemma si sarebbe trovata tra le lunghe unghie di Cecelia Hakuba.
<< Kaito >>,
Aoko aveva la voce strozzata dalla presa. << Non farlo!
>>.
<< Zitta! >>.
Snake la consegnò a un altro. << Domani a mezzanotte. Lo
scambio avverrà in una fabbrica abbandonata, zona di Shiba
>>.
L'uomo lasciò cadere ai
suoi piedi un pezzo di carta, c'erano scritte le indicazioni. Kaito
non aveva ancora attrezzato l'abito e l'unica possibilità era una
trappola di luce che teneva sempre nella manica. Stava per tirarla ma
Snake se ne era accorto e la pistola rilasciò uno sparo
d'avvertimento.
<< Un altro di
questi trucchetti >>, puntò la pistola contro la tempia
di
Aoko. << E potrai dire ciao ciao alla fidanzatina
>>.
Buttò Aoko sui sedili
posteriori e l'addormentò con dell'anestetico per non sentirla
protestare. Kaito tentò di salvarla e dovette proteggersi dagli
spari usando il mantello e riparandosi dietro l'auto. Le macchine dei
nemici sparirono lungo l'orizzonte.
<< Aoko! >>,
il suo nome rimbombò nella strada desolata.
Kaito non riusciva a
credere a quello che era appena successo. L'aveva stretta tra le
braccia tutta la notte, era stata sua e ora rischiava di non vederla
mai più.
È colpa mia! Non
dovevo permetterle di venire con me!
La stavano usando come
arma, come temeva. Salì in macchina e la spostò dalla strada
bloccata, guidando fino a casa di Akako. Il riflesso nel vetro
mostrava un ragazzo spaventato, distrutto dal dolore.
Kaito all'improvviso
realizzò che non stava più ragionando come Ladro Kid. Aveva detto
ad Aoko che doveva fidarsi del ladro e non stava agendo come tale.
Doveva tenere l'amore per lei da parte mentre finiva di progettare il
furto e attuarlo.
<< Aoko, resisti, ti
prego >>.
Angolo autrice!
Salve
lettori!
Come
avevo anticipato il romanticismo ha regnato in questo capitolo! ♥
Se
non l'aveste capito io sono un'inguaribile romantica :D
Cercherò
di pubblicare regolarmente anche se questa settimana mi trasferisco
all'estero. Eh sì, perché mentre scrivevo la storia ho avuto tempo
di mettere su casa e andare a convivere in un altro paese, giusto
quando avevo due minuti di tempo ahahaha
Nel
prossimo ci sarà il furto dello Zaffiro Speranza, sarà un pochino
più lunghetto del solito, non sono stata così cattiva da dividerlo
in due! :D
Ringrazio
chi l'ha letta, messa tra le preferite, le seguite e le ricordate!
Shinici
e ran amore: Di nuovo grazie! Eh sì, hai indovinato, ma ho
preferito
tenere la scena con calma, come ha detto Kaito doveva essere
un'occasione un po' più romantica! ;)
Al
prossimo capitolo!