Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh! Arc-V
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Autore: Scythe_Master_Branwen    19/07/2017    1 recensioni
Zarc è un talentuoso duellante della Dimensione Originale. Durante un duello, accidentalmente, ferisce gravemente il suo avversario, ma invece di rimanere scandalizzato, il pubblico esulta e festeggia e ciò porta Zarc a riflettere su cosa significhino i duelli nel suo mondo e che cosa realmente vogliano le persone che li guardano.
Genere: Azione, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Zarc
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Camminò a lungo. Era solo ormai. Aveva accompagnato Ray a casa, poi si era incamminato verso lo stadio. Non sapeva perché lo stesse facendo, ma il ricordo di cosa era accaduto in quel posto poche ore prima lo tormentava. Entrò dall’ingresso riservato ai duellanti ed uscì sull’enorme campo che ospitava gli incontri di Duel Monsters; la fredda aria notturna gli scompigliò i capelli grigi. Chiuse gli occhi e respirò a fondo. Troppi pensieri gli affollavano la mente e aveva bisogno di schiarirsi le idee. Possibile che le persone che guardavano i Duelli volessero vedere violenza e brutalità? Andava contro tutto ciò in cui aveva creduto fino a quel momento. Nel corso degli anni, Zarc aveva imparato che i duelli erano uno strumento per far divertire la gente e i mostri e i duellanti che si affrontavano erano i protagonisti di quegli show. Quando duellava, combatteva perché l’incontro fosse il più divertente possibile, ma non aveva mai pensato che per il pubblico l’intrattenimento più grande fosse la violenza.
Guardò la Luna che risplendeva nel cielo, riflettendosi nei suoi occhi; riusciva a sentire i pensieri dei suoi draghi. Erano irrequieti, preoccupati per lui. Tirò fuori le loro quattro carte, accese il Duel Disk e li evocò uno dopo l’altro; i quattro draghi lo fissarono, quasi si aspettassero di dover combattere di nuovo -Niente duelli stasera, mi spiace- sorrise e salì in groppa ad Ala Chiara -Andiamo!- si alzarono in volo, salendo rapidamente di quota, finché non fu in grado di vedere l’intera città scorrere sotto i suoi occhi. Era uno spettacolo magnifico: le strade erano piene di luci, con i palazzi illuminati che svettavano nel cielo notturno; uno degli schermi nella piazza centrale stava trasmettendo le riprese del suo duello, compreso il momento in cui il suo avversario era caduto alla fine dell’incontro. Ala Chiara percepì il suo turbamento e ruggì piano -Non lo hai fatto apposta, lo so- accarezzò il dorso del drago con una mano, ma in cuor suo non riusciva a smettere di pensarci. E se non fosse stato solo un incidente? E se una nascosta e remota parte di sé avesse fatto in modo che accadesse? Scacciò quel pensiero. Lui non era una cattiva persona, non avrebbe mai fatto del male a qualcuno. Eppure, una strana sensazione continuò a tormentarlo per tutta la notte.

Ray non riusciva a dormire. Era sdraiata sul suo letto da due ore e fissava il soffitto della sua stanza fin da allora, ogni volta che provava a chiudere gli occhi, rivedeva quella scena. Il ragazzo che cadeva, il pubblico che esultava, Zarc in lacrime. Zarc. Avevano frequentato insieme la scuola sin da quando erano bambini, ma non avevano legato molto fino alle medie.

Anni Prima:
Ray stava mangiando il suo gelato, aggiustandosi continuamente gli occhiali rosa, troppo grandi per lei, sul naso. Suo padre aveva riso quando glieli aveva visti indosso -Piccola mia, sicura di non volerne un paio più piccoli?- le aveva chiesto inginocchiandosi di fianco a lei -No!- aveva esclamato -Voglio questi! Così quando sarò grande saranno della misura giusta!-
Camminava nel cortile della scuola, quando lo vide. Un ragazzino un po’ più alto di lei, con i capelli grigi e verdi e gli occhi gialli, che duellava contro un ragazzo più grande. Ray non riconobbe il primo, ma il secondo era uno dei bulli della scuola che sfidava a duello i ragazzi più piccoli e gli prendeva il Deck se perdevano; notò in un angolo un altro ragazzo con le lacrime agli occhi -Penso che mi divertirò molto con il tuo Deck, una volta che ti avrò sconfitto- ridacchiò il bullo -Non mi fai paura!- rispose il primo ragazzino, anche se era in netto svantaggio rispetto al suo avversario: secondo il counter, aveva solo più 1500 Life Points, mentre quelli del bullo erano 3100. Ray avrebbe potuto continuare per la sua strada, mangiare il suo gelato e passare oltre, ma non lo fece. Lasciò cadere il dolce e raggiunse di corsa i due contendenti -Sparisci mocciosa, questa cosa non ti riguarda!- la ammonì il bullo con un ghigno intimidatorio. Non si scompose, prese il suo Deck e si unì al duello -Io non sono una mocciosa. Io sono una duellante!- disse prendendo le carte dal mazzo.
Il confronto durò poco: lei e il ragazzo dagli occhi gialli formavano un’ottima squadra e in poco tempo sconfissero il loro avversario, riprendendo le carte del terzo ragazzino che aveva osservato lo scontro -Non so come ringraziarvi!- esclamò abbracciando prima lei, poi il ragazzino dagli occhi gialli, poi corse via raggiungendo un gruppetto di suoi amici. Rimasero solo loro due -Sei stata fantastica!- le disse lui entusiasta -Come ti chiami?- Ray fu presa alla sprovvista da tanta esuberanza -R-Ray, mi chiamo Akaba Ray- rispose dopo un attimo -Piacere di conoscerti Ray! Io sono Zarc- sorrise mentre diceva quelle parole. Un sorriso luminoso e anche un po’ buffo -Mi devi un gelato, Zarc- gli disse indicando il cono che giaceva sul terreno, ormai quasi del tutto sciolto. Il sorriso del ragazzino non abbandonò il suo viso.
Tornarono verso il chiosco dei dolci -Come fai a essere così entusiasta?- gli chiese, incuriosita dalla sua incredibile positività -Cosa vuoi dire?- Zarc inarcò un sopracciglio -Andiamo, prima che arrivassi io, stavi perdendo contro quel bullo! Quindi come fai ad essere così allegro?- Ray sbuffò, come se la sua domanda fosse la cosa più facile del mondo a cui rispondere. Zarc non rispose subito -Mi hanno sempre insegnato che i duelli devono, per prima cosa, essere divertenti. Devono far sorridere le persone- disse ad un tratto -ecco perché ho sfidato il bullo. Perché duellando, aveva fatto soffrire quel ragazzino- divenne serio di colpo -Io non farò mai del male a qualcuno attraverso un duello, Ray. Lo prometto- Ray rimase in silenzio un secondo, poi sorrise, abbracciando Zarc e facendolo arrossire -Sei strano- gli disse poi -ma mi piaci. Vuoi essere mio amico?- ancora rosso in faccia, Zarc annuì energicamente.
Arrivati al chiosco, presero un gelato a testa. Passarono il pomeriggio insieme, seduti su una panchina, a guardare gli uccelli nel cielo e il sole tramontare.

A quel ricordo, un sorriso le affiorò sulle labbra. Si alzò e guardò il cielo notturno fuori dalla finestra, illuminato dalla luce lunare -Zarc...spero che tu stia bene- mormorò piano, abbassando lo sguardo, mentre si sentiva pervasa da un’improvvisa tristezza. Zarc era molto emotivo e un fatto come quello di quel giorno lo aveva scosso profondamente. Ray non poteva nemmeno immaginare quanto.

   
 
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