Mangiarsi le unghie
Dopo un periodo tanto
intenso di lavoro una serata al cinema era proprio quello che gli ci voleva per
disconnettere il cervello da tutte e le preoccupazioni ed i dubbi che l’avevano
assillato fino ad allora.
Almeno così credeva.
Socrate non aveva parlato a
vanvera, quando aveva affermato che il teatro, o in questo caso il cinema, che
sarebbe arrivato secoli e secoli dopo il filosofo
greco, ha una funzione catartica sugli istinti e sulle emozioni umane, ma solo
aveva sbagliato nel non chiarire che non tutte le rappresentazioni o film
possono sfogarti o farti sentire meglio.
Perché se sei poco previdente come Abel e come lui ti butti
a pesce sulle cose il minimo che può capitarti è un film
tremendamente angosciante che invece di alleggerirla la tensione la moltiplica
a dismisura.
Maledizione, eppure dal titolo non sembrava tanto
pesante!
Tuttavia se il problema
fosse stato solo il film, la cosa sarebbe stata lontanamente sopportabile e
questo perché Abel si reputava una persona piuttosto strana, una di
quelle persone che certe piccole cose, certi piccoli gesti non riusciva proprio a mandarli giù, neanche con tutta la
pazienza del mondo.
Chi si mangiucchiava le
unghie, ad esempio, gli dava terribilmente sui nervi: tutto quel lavorare
inutile ed autolesionista di denti contro se stessi era una cosa che proprio
non poteva soffrire, che lo mandava fuori dai
gangheri.
E indovinate che cosa sta facendo l’uomo
seduto vicino a lui invece di sgranocchiarsi dei sani pop corn?
Maledizione, sembrava che volesse mangiarsi le mani!
D’un tratto il grande schermo s’oscurò ed
il riaccendersi delle luci nella sala segnò, per fortuna sua e non solo,
l’inizio dell’intervallo tra primo e secondo tempo, ma l’uomo
accanto a sé non la smise in ogni caso di mutilarsi i polpastrelli.
Lo detestava.
Detestava quel rumore
odioso, quella specie di biascichio, che inevitabilmente viene prodotto durante
tale nervoso pasto, detestava la saliva che inevitabilmente rimane sulla punta
delle dita e le unghie devastate che suoi soggetti più isterici arrivano
addirittura a sanguinare.
“Ha idea di quanto sia
fastidioso quello che sta facendo?” si ritrovò a sbottare rivolto dunque
al proprio vicino di poltrona, dovendo amaramente constatare di aver perso il
controllo “Magari, quando avrà finito con le sue potrei darle le
mie di unghie, tanto la cosa non mi dà alcun disturbo!”
aggiunse poi mettendogli sotto il naso le proprie bellissime mani da
neurochirurgo, alla vista delle quali il moro dagli occhi neri contro cui aveva
inveito non si scompose più di tanto.
Semplicemente lo
scrutò con un’occhiata corrucciata e sorrise beffardo.
“Da un tipo carino ed isterico come lei si potrebbero volere tante altre belle cose oltre alle unghie, sa?”