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Autore: Zephyr Sensei    20/07/2017    1 recensioni
In un mondo dove Lelouch Vi Britannia ha sottomesso l'intero pianeta i membri dei cavalieri neri rimasti vengono venduti come schiavi. Kallen Kozuki, ex comandante e pilota del Guren viene comprata per circa 300€ da un uomo invaghito di lei che la renderà sua schiava e la seviziera fino ad ottenere quel che vuole.
Genere: Drammatico, Erotico, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: C.C., Kallen Stadtfeld, Lelouch Lamperouge, Un po' tutti
Note: AU, Lemon | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Violenza
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Capitolo 6

Sono passati ormai due mesi da quando Kallen è stata seviziata, soffrendo di fame e di sete, Ector si comporta come se nulla fosse mai accaduto mentre Kallen nonostante venga trattata bene e collabori attivamente a cucinare e mantenere pulita la casa di Ector, si fa delle domande sulla vita dello stesso.

«Ector dimmi... Ma tu come vivi? Non ti ho mai visto di lavorare un solo giorno da quando sono qui» Chiede la rossa.

«Non lavoro in realtà... qualche anno fa ho scritto un libro Fantasy e pare che quel libro piacesse molto alla principessa Cornelia e a sua sorella Euphemia... in pratica lo hanno letto porci e cani per emulazione e da allora vivo di rendita...»

«Sembra comodo ma noioso sai? La vita con te non è il massimo... guardi solo film e serie tv dalla mattina alla sera!»

«Preferiresti che tornassi a passare il mio tempo a seviziarti?»

«Questa non dovevi dirla...» Afferma la rossa prima di tirare una sonora sberla a Ector.

«Scusa... potevo evitare una battuta simile» Ammette lui rimanendo immobile.

«Non so con quali intenzioni mi hai comprata... ti avrò salvato la vita una volta ma non mi convince, e se pensi che un uomo che mi ha quasi uccisa potrà mai interessarmi sotto altri punti di vista mi spiace ma ti sbagli!»

«Beh... mi sottovaluti Kallen, non sono tanto stupido da provarci con una donna che ho seviziato e che è mia schiava... schiava o no tu mi odierai per il resto della tua vita seppur tu riesca benissimo a nasconderti dietro una maschera di tolleranza nei miei confronti»

«..........»

Il campanello suona, Kallen va ad aprire la porta e il postino lascia nelle sue mani una lettera indirizzata a Ector che lei le porta immediatamente senza nemmeno leggere il mittente. Ector la apre svogliatamente e inizia a leggere il testo:

Contenuto lettera

Rispettabile Ector

Geremia Gotvald ha l’onore di invitare lei e la sua signora a un evento che si terrà a New Pendragon fra 3 giorni, evento in cui sua maestà Lelouch Vi Britannia ricorderà l’anniversario della scomparsa di sua altezza Euphemia  che si sacrificò per epurare questo mondo dallo sporco sangue Giapponese con il suo mirabile piano di sterminio. La invitiamo caldamente a prendere parte ai festeggiamenti assieme alla sua compagna per poter autografare la copia personale del suo libro “La vita e la morte” di sua maestà l’imperatore.

Quando Ector termina di leggere Kallen rimane stupefatta mentre lui assume un espressione cupa in volto, come se tale lettera l’avesse urtato moltissimo.

«Sembra che quella lettera ti abbia creato problemi, puoi rendermi partecipe?»

«Semplice... già due volte l’imperatore mi ha invitato a questa cerimonia e io due volte ho rifiutato... questa volta però sembra che sia Gotvald in persona ad aver inviato questo invito... guarda il timbro a secco imperiale...»

«Si lo vedo e quindi? Dice che devi portare anche la tua donna, sei quindi sposato?»

«In realtà credo che si riferiscano indirettamente a te.... di norma quando si invita una persona si dice accompagnatrice e non donna... per un imperiale che manda un invito formale questo non è un errore ma una forzatura... credo che vogliano proprio che porti te»

«Nessun problema, credo che tu non possa evitare di portarmi a questo incontro allora... beh compra un kit per il trasporto schiavi io... resisterò..»

«Vuoi dire che ti faresti mettere catene a gambe e braccia da me per andare li?»

«Ho altra scelta?»

«Direi che la tua scelta potrebbe essere tranquillamente venire con me vestita in modo da far impietrire l’imperatore» Afferma facendo l’occhiolino alla rossa.

«Sei forse impazzito? Se Lelouch... cioè l’imperatore non gradisce ti farà giustiziare!»

«Lelouch? E’ la prima volta che ne parti e hai la faccia di una che lo conosce bene sai?»

«No... no cioè che dici? Io ero un comandante dei Cavalieri Neri nonchè scorta di Zero in persona! Come potrei conoscere l’imperatore?»

«Bella domanda a cui non so rispondere, ma è sicuro che stai dicendo stronzate»

«Se davvero mi rispetti come vuoi farmi credere smettila... verrò ma a tuo rischio e pericolo Ector..»

Ector china il capo e seppur dubbioso pensa subito ad uscire per far acquistare a Kallen un vestito da sera per l’occasione.

 

I due escono e vanno in giro per negozi come una vera coppia, lui non mostra Kallen come sua schiava ma al contrario la tratta come un amica, cosa che lei gradisce visibilmente. La ragazza non approfitta di lui per comperare cose inutili, non vuole debiti di alcun tipo con l’uomo, ma quando i due si fermano davanti a una vetrina di un negozio di capi firmati molto rinomato le cose cambiano. Kallen non aveva mai visto un negozio con abiti così belli, rimane abbagliata da un abito da sera lungo e scollato di colore Nero bordato di pietre simili a diamanti sulle spalline e sullo spacco della gonna con un foular piumoso sintetico ricoperto di Swarozsky sintetici di colore rosso.

«Guarda che meraviglia Ector!» Esclama con occhi illuminati come lampadine.

«Già è vero! Saresti un incanto con quel vestito»

«Quanto vorrei potermelo permettere... non posso chiederti però una spesa così esorbitante»

«Non devi perchè piace a me e quindi lo prendo subito!»

«MA SEI PAZZO?»

«No cara, però sai io non esco molto e quindi quella mezza occasione mi servirà per guardare la ragazza che mi piace al meglio!»

«La ragazza che ti piace?»

«SU! SU! Non sompere entra che ti provi il vestito e ti prendo anche un paio di scarpe»

La ragazza non se lo fa ripetere ed entra nel negozio seguita dall’uomo. Prova l’abito e le sta da dio. Chiede a Ector di osservarla e lui, con uno sguardo quasi assorto dalla visione della rossa, rimane immobile per qualche minuto prima di potergli fare i complimenti. Kallen accortasi della cosa sorride girandosi però dall’altra parte come a non volersi far notare da lui. Poi, quando arriva il momento di rimettere i propri vestiti e portare il nuovo capo alla cassa, la rossa osserva il cartellino con il prezzo dell’abito leggendo “3899.99€” una cifra che non si sente di chiedere a Ector nonostante tutto. Intristita esce dal camerino e, fingendo d’essere delusa dal tessuto scadente dell’abito chiede a lui di andare via. L’uomo non la asseconda e le ordina di andare a casa loro a piedi.

«Ma.... (abbassa la voce per non farsi sentire dalla cassiera) Ector sono una schiava non posso girare da sola»

«Sta tranquilla sei a un solo KM da casa, ce la farai, io ti raggiungo tra qualche minuto va bene?»

«Okay ma fa in fretta, io cercherò di non sembrare una schiava»

Con ciò la rossa si dirige a passo veloce verso casa coprendosi il volto con il colletto di una delle sue tute in acetato. A 100mt dall’lingresso osserva la zona e, accertatasi dell’assenza dei vicini che potevano ricordarsi il suo volto entra sgattaiolando in casa come un ladro per poi chiudere la porta.

Quaranta minuti dopo anche Ector torna a casa con una grossa busta in mano contenente 3 scatole di cui una grande e due piccole. Kallen va a vedere se tutto e in ordine e rimprovera Ector per averci messo troppo tempo.

«Perchè ci hai messo tanto? Ho avuto paura! IDIOTA NON FARLO MAI PIU’!»

«FALLA FINITA TU! IDIOTA DI UNA PILOTA SENZA PATENTE!»

«Brutto stronzo! Ti ricordo che è colpa dei Britanni come te se i...» Non può finire la frase.

«Questo è il vestito che ti piaceva, credevi che non te lo avrei comprato solo perchè costava un botto? Primo dovevi leggere 80% Off visto che era in super sconto e poi devi capire che se una cosa ti piace, visto la vita di merda che sei costretta a fare, io te la compro, va bene?»

«Ector... non sono la tua ragazza ma solo la tua serva... la tua schiava... attento a non confondere le cose»

«Non le confondo affatto, se è così che la metti io ti ordino di mettere quel vestito al ricevimento e se solo oserai disubbidirmi o mettere le catene da uscita a quel ricevimento giuro che trovo il modo di farti finire in un campo di lavoro in siberia.. chiaro?»

La donna annuisce seppur con aria molto triste, Ector va via e la lascia sola subito dopo. Lei non sa che pensare, un regalo troppo grande che la fa sentire come una sanguisuga che sfrutta Ector per i suoi scopi, la donna... per quanto abbia iniziato a provare rispetto per il suo padrone non accetterebbe mai l’idea di poter vedere in un altro modo colui che le aveva fatto da aguzzino all’inizio ma... una telefonata di sua madre, concessagli da Ector e dal suo amico accordatisi giorni prima, cambia drasticamente le cose.

Una volta al telefono Kallen inizia a conversare con sua madre e gli racconta l’accaduto, del vestito costoso e del modo in cui era stata trattata negli ultimi tempi.

«Kallen tesoro mio, è bellissimo il modo in cui Ector si prende cura di te, non ci avrei mai sperato»

«Mamma ti prego... quasi vorrei essere trattata come una comune schiava»

«Non dirlo nemmeno per scherzo! Da quel che mi dici Ector si è dimostrato un uomo meraviglioso, se solo tu riuscissi a dimenticare tutto quello che è accaduto»

«Non posso mamma! E’ stato troppo... troppo...»

«Troppo come le frustate che ricevo ogni sera dal mio di aguzzino ragazzina? Troppo come i 5 rapporti sessuali al giorno che sono costretta a consumare con lui? Oppure come i 13 aborti che ho subito in 3 anni?»

«Mamma io....»

«Hai un uomo che ti rispetta e che non ti tratta come schiava... rifletti...»

Poco dopo le due si salutano, Kallen non ha voglia di parlare oltre di tutto quel che sta accadendo, si sente combattuta e da una parte vorrebbe dare una possibilità a Ector tuttavia decide di aspettare il ricevimento per valutare fin dove Ector è disposto a spingersi “spero che non mi prenda in giro, poi io... se lui volesse ridicolizzarmi davanti ai Britanni? Se si fosse comportato bene solo per questo? Ti prego fa che prenda la decisione giusta” Pensa lei prima di iniziare a piangere andandosi a nascondere in camera sua con il vestito appena comprato stretto a se.

   
 
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