Autore: Avalon9
Titolo: Mazzo di carte
Genere: Introspettivo; Malinconico; Slice of life
Personaggi: Leonard Snart/capitan Cold
Altri personaggi: Mick Rory; Legends of Tomorrow
Raiting: Arancione
In proposito:
Si chiama
Leonard Snart. Rapinatore di banche.
Offrigli una
vodka fredda; ghiacciata. Se sarai fortunato, forse ti inviterà a fermarti.
Sicuramente te ne andrai con il ricordo di un uomo che era un ladro e che ha
rubato al destino il nome di eroe.
Leonard Snart. Quattordici
bozzetti d’ambiente.
Disclaimer: Snart, Rory e compagnia sono di DComics
Note: drabble; raccolta; missing moments
Cose: Ok. È la prima volta in questo fandom. Cioè: in Legends of Tomorrow. La DC ormai la
bazzico da un po’, anche se sempre con i miei tempi biblici. Ma sono stata
presa, ultimamente. Molto presa. A studiare (sai che novità!). Comunque. Dopo Arrow, Flash e Rebirth vari, mi sono detta: c’è quel telefilm sui personaggi
secondari trasformati in comprimari. Proviamo.
E sì: mi è piaciuto. Non personaggi singoli e titanici con una squadra, ma
una squadra (oddio! Forse gruppo disfunzionale sarebbe stato meglio XP). E
nella squadra ci sono gli eroi, quelli che ci provano a fare gli eroi e quelli
che, nell’eroismo, non ci credono per nulla. E vivono per un buon colpo, perché
anche mentre stai aiutando una vecchietta ad attraversare la strada le puoi
sempre sfilare il borsellino. Sei stronzo? Sì. È immorale? Certo. Ma anche
questa è la vita. E io sto imparando ad amare oltre le mie aspettative
qualsiasi cosa che dia spessore umano e realistico agli eroi. Perché me li
fanno apparire più simili? No. Forse. Forse semplicemente perché l’eroismo,
quello vero, è comunque un compromesso. E il più grande atto di egoismo che si
possa concepire. E le belle tirate moraleggianti sono stucchevoli e, in fondo
in fondo, del tutto non ci credono nemmeno loro, gli eroi.
(Achille e compagnia mitica docent. E se non ci
credete, andate a rileggervi i poemi omerici. Come si deve, eh! C’è un perfetto
equilibrio fra modelli da emulare e realtà con cui fare i conti più lì che in
decine di trattati antropologici. Oppure leggetevi Io Agamennone di Giulio Guidorizzi. Classicista.
Grecista. E no, assolutamente non è una palla. Ve lo garantisco!)
Ma torniamo a noi. O meglio: a Leonard
Snart.
Un personaggio che, ad essere sinceri, non avevo mai preso in grande
considerazione. Mi era piaciuto in Forever Evil , lo avevo apprezzato nella
Suicide Squad e nei Rouge, ma erano
state letture veloci, più sboconcellamenti che altro.
Invece, me ne sono innamorata. Prima in The Flash e poi, appunto, in Legends of Tomorrow. Forse anche perché l’interpretazione di Wentworth Miller gli ha dato quello spessore che gli serviva (o che serviva a me).
Fatto sta che, adesso che ho deciso di farmi una scorpacciata di Leggende, andare a sbattere alla fine
della prima stagione nella morte di Capitan Cold è stato un bel
montante dritto dritto allo sterno.
E ci sono rimasta male, accidenti! Perché mi piaceva lui, mi piaceva vedere
come interagiva con gli altri, ed era un personaggio davvero ben riuscito. Un
buon equilibrio di realismo, eroismo e disillusione.
Così mi sono ritrovata a scrivere di getto queste quattordici drabble, che hanno come filo conduttore missing moments e le carte. Quel mazzo di carte che è stato un tocco per me meraviglioso,
un aggiungere spessore senza essere pedanti. Il seme? Picche ovviamente!
Enjoy!
Mazzo di carte
Se passate a Central City, e
se ne avete le palle, fate un salto in quel bar di periferia. Quello che sembra
un capannone di giorno e il peggior raduno di biker di notte.
Il locale è un buco di luci psichedeliche e musica a
palla che puzza di fumo e birra; la gente che lo frequenta puzza forse ancora
di più. Di soldi facili, e facili illusioni.
Ma se ci andrai e se hai culo, forse lo incontrerai.
Si chiama Leonard Snart.
Rapinatore di banche.
Offrigli una vodka fredda; ghiacciata. Letteralmente.
Gli piace così. Forse la accetterà; probabilmente ti ignorerà.
Ma se sarai fortunato, forse ti inviterà a fermarti. E
a fare una partita a carte. Non dovresti fidarti, ma sai, Snart
ha quel modo di fare pacato, disarmonico con il casino che vi circonda, che non
saprai proprio dirgli di no.
Forse ti divertirai; certamente perderai tutto quello
che hai le palle di puntare.
Sicuramente te ne andrai con il ricordo di un uomo che
era un ladro e che ha rubato al destino il nome di eroe.
#1 Rinascita
Carta: Asso di picche
Significato: Tradizionalmente, ha la fama di essere la carta della morte, e in effetti
simboleggia le trasformazioni e i cambiamenti associati ad una fine e un nuovo
inizio. L'asso di picche si riferisce alla fine di qualcosa o all'inizio di
problemi. Può essere inteso quindi anche come rinascita.
Fandom: Legends of
Tomorrow
Episodio: 1x16 - Leggendario
Personaggi: Leonard Snart; Mick Rory
Mick ha la faccia di uno che non ci crede.
E sta farfugliando, la bottiglia che gira nelle mani e
le mezze parole che si rimangia. Ti chiedi perché ti abbia voluto vedere. E
perché non riesca a incastrare due parole, due, che abbiano un senso.
E poi se ne esce con quel sei un eroe. Sei il mio eroe. Hai capito? che non hai idea da dove
lo abbia pescato, ma che ti lascia un’increspatura piacevole sulle labbra.
Mentre guardi Mick andar via, e pensi che sarà anche un pericoloso figlio di
puttana, ma è il tuo migliore amico.
Note:
Questa non ve l’aspettavate, vero?
Partire dalla fine. Ma l’asso è l’asso, è una carta importante. E se la cali
per prima deve fare un certo effetto. E penso che partire dall’eredità di
Leonard sia un bell’effetto.
Perché va bene che alla fine Snart crepa; e va anche bene che Mick per scambiarci due
parole deve fare un mezzo carpiato nel passato, a tre anni prima. Ma la faccia
che fa Len davanti alla confessione di Mick è
l’essenza stessa della sua parabola. O almeno lo è per me.
E la sua eredità, l’essersi
trasformato nel “romantico rottame” che lascia un’assenza come un cratere, è
quell’essere diventato un eroe sostanzialmente restando coerente con sé stesso.
A riprova che anche uno straccetto per la polvere ha la sua utilità, e a volte
più dignità di un bell’aspirapolvere ( è ricominciato Saiyuki.
E il mio amore per gli stracci per spolverare è alle stelle^^).
Se puoi riesci a tirare fuori a uno
come Mick una frase del genere, allora hai davvero in mano una scala reale. Di
picche ovviamente. E chissenefrega se è quella che
vale meno. È pur sempre una scala reale. E da lì tutto ricomincia.