Fanfic su attori > Ryan Reynolds
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Autore: bebe    22/07/2017    1 recensioni
Una ragazza ricca, figlia unica di un famoso produttore, fidanzata con il rampollo di un'altra agiata famiglia californiana, ovviamente approvato dal padre, incontra un attore più grande di lei, con un intenso passato sentimentale e se ne innamora. ricambiata. Ma riuscirà il loro sentimento a resistere alle malelingue, ai pettegolezzi, ed all'ostilità del padre di lei?
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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La rottura del fidanzamento fra Victoria e Josh naturalmente non passò inosservata, anzi, rimase sulla bocca di tutti per diverse settimane. Il ragazzo, dopo alcuni giorni dall’ultima accesa discussione, aveva tentato di recuperare terreno con la fidanzata, ma senza successo. Victoria era sempre più convinta di aver preso la decisione migliore. Non che ritenesse Josh una cattiva persona, anzi, ma era chiaro che non avrebbero mai potuto andare nella stessa direzione. Avevano prospettive ed aspettative decisamente diverse, ed idee troppo differenti su quella che sarebbe stata la loro vita insieme. Inoltre, era consapevole di non essere mai stata innamorata di lui come avrebbe dovuto. Gli era affezionata, gli voleva bene, ma non aveva mai veramente provato per lui quell’amore totalizzante ed intenso che immaginava avrebbe sentito per l’uomo della sua vita. Josh era stato una scelta razionale, dettata dalla ragione, non dal cuore. Era di buona famiglia, approvato da suo padre, ma non aveva mai perso completamente la testa per lui.

La sua mancata suocera, Harriett, non mancò di farle arrivare alle orecchie il suo disappunto, ma quello che più preoccupava Victoria era la reazione di suo padre. Era visibilmente dispiaciuto per le mancate nozze e la rottura fra i fidanzati, ed aveva cercato più volte di far cambiare idea alla figlia e di farla tornare sui suoi passi, ottenendo così solo l’effetto opposto e spingendo la ragazza non solo a chiudersi, ma ad evitare il più possibile di stare a casa. Così si divideva fra il lavoro alla società di produzione del padre, che cercava comunque di non incrociare più del dovuto, e quello alla fondazione. Solo sua zia Charlotte e la sua amica Skyler sembravano capirla. Charlotte aveva sempre avuto dubbi sulla coppia, si era resa conto velocemente che l’adorata nipote non era convinta del fidanzamento e tanto meno di sposarsi, quindi non fu per nulla sorpresa quando seppe della rottura fra i ragazzi.  Lo stesso valeva per Skyler, che conosceva bene l’amica ed aveva presto intuito l’incompatibilità fra lei e Josh. E, siccome Victoria ultimamente era stata piuttosto sotto pressione e sotto il tiro della stampa rosa, Skyler organizzò una vacanza di sole donne.

Così, un paio di mesi dopo la fine della relazione con Josh, Victoria si ritrovò su un volo per le Hawaii con Skyler ed altre quattro amiche single e super scatenate. Era stata indecisa se partire o meno fino all’ultimo, ma dopo l’ennesima discussione col padre che cercava ostinatamente di convincerla a tornare sui suoi passi, la ragazza fece i bagagli e raggiunse le altre in aeroporto per dieci giorni di assoluto divertimento lontana da tutto e tutti.

Skyler aveva davvero fatto le cose in grande, come sempre del resto. Le vacanze organizzate da lei erano sempre indimenticabili. Aveva prenotato dei bungalows in un esclusivo resort di un’isoletta quasi sconosciuta, che sembrava un vero e proprio paradiso terrestre e che poteva quindi garantire la totale privacy all’allegra combriccola. Inoltre, aveva pianificato anche diverse attività per svagarsi e tenersi impegnate. Dalle gite in barca, alle immersioni. E la sera, dopo cena, locali e discoteche del posto.

Victoria riuscì finalmente a staccare la spina, a dimenticarsi della rottura con Josh, dell’attenzione dei media e delle prediche quasi quotidiane del padre. Era da tanto che non riusciva a concedersi una vacanza con tutti i crismi, che non si prendeva del tempo solo per sé, per rilassarsi e divertirsi. Aveva ancora solo 25 anni, ma si sentiva più grande, forse perché aveva speso gli ultimi tre o quasi impegnata con Josh,  presa a soddisfare le sue esigenze, quella della quasi suocera e di suo padre, senza pensare davvero a cosa voleva lei.

Le tornarono anche alla mente le parole di Ryan, i suoi discorsi, i suoi consigli. Ed anche quell’acceso battibecco l’ultima volta che si erano visti. Ormai erano passati quasi quattro mesi dalla festa Amfar di New York. Non l’aveva più incrociato, anche perché era rientrata il giorno dopo a Los Angeles, né l’aveva sentito, nonostante avesse memorizzato il suo numero. Era un tardo pomeriggio, di una giornata di metà vacanza. Le altre erano rientrate nei loro bungalow per prepararsi per la serata, mentre Victoria si era attardata sulla spiaggia, per godersi il tramonto e la piacevole brezza che a quell’ora saliva dall’oceano. Stava passeggiando sul bagnasciuga e, ripensando a Ryan, alla fine, quasi istintivamente, recuperò dalla tasca degli shorts il cellulare e lo chiamò. Sentì squillare a lungo, e stava per riattaccare, quando qualcuno dall’altro capo rispose, ma non era chi si aspettava di sentire.

“Plonto?” rispose una vocina squillante.

Victoria scostò per un secondo il cellulare dall’orecchio per controllare sul display che il nome selezionato fosse quello di Ryan e non un altro. Era quello giusto, ma iniziava a pensare di aver sbagliato qualche cifra memorizzandolo.

“Plonto?” disse ancora quella vocina, quasi spazientita.

Victoria stava per rispondere qualcosa, quando sentì finalmente una voce familiare.

“Jamie…amore, il cellulare di papà non è un gioco, lo sai. Che stai facendo?” sentì dire da Ryan.

“Ho ripposto papi! Non so chi è. Non dice niente!” borbottò la bambina. A quanto pare aveva risposto una delle figlie.

“Pronto?” disse finalmente Ryan, recuperando il possesso del suo telefono. A quel punto, la ragazza fu quasi tentata di riattaccare. Forse aveva sbagliato a chiamarlo, poteva ancora uscirne, lui il suo numero non l’aveva. Ma alla fine decise di no.

“Ryan? Ciao, sono Victoria” disse infine, dopo un bel respiro.

“Victoria! Ciao” rispose lui, tradendo una nota di stupore.

“Mi scusi un attimo? Resta in linea, dammi solo un secondo!” aggiunse subito, e poco dopo lo sentì dire con tono dolce alla figlia di tornare a giocare.

“Scusa, sono di nuovo qui” riprese a dire.

“Scusa tu, magari ho disturbato!” disse lei “Era tua figlia poco fa al telefono?” gli chiese.

Lo sentì sorridere.

“Si” le confermò “Era Jamie, la più grande. Ha tre anni ed è una piccola ladra di cellulari. Se per caso lo dimentico in giro per casa, lei lo recupera ed inizia a giocarci, a chiamare gente a caso.” Rise.

“Sembra dolcissima” osservò la ragazza.

Lui rise ancora.

“Si, quando dorme!” rimarcò divertito. Poi si schiarì la voce.

“Come stai? Ho saputo che il fidanzamento è rotto” riprese a dire.

“Già” disse lei “Ma non dirmi che sei sorpreso! L’avevi previsto con mesi di anticipo. E mi hai consigliato più volte di scaricarlo, quindi....non dirmi che sei dispiaciuto per Josh? Anzi, no, il broccolo, come lo chiamavi tu” aggiunse ridendo.

“Quasi quasi…” rise anche lui.

“No, non sono dispiaciuto per lui. Continuo a pensare che foste male assortiti, ma non ci sono andati giù leggeri con te. E di questo mi dispiace” le spiegò.

“Non dirmi che leggi i siti di gossip e la cronaca rosa Reynolds? Mi sorprendi” osservò lei.

“Io no, ma la mia addetta stampa si ed adora farsi i fatti degli altri! Per una volta tanto che i pettegolezzi non riguardano un suo cliente, si diverte” disse.

“Come stai?” le chiese ancora.

“Bene. Tutto sommato bene. Anzi, in questo momento benissimo. Sono in un’isoletta sperduta alle Hawaii insieme a Skyler e ad altre amiche. Una specie di viaggio di nozze, senza nozze e senza sposo!” rise.

“Mi sembra un’ottima idea! Hai fatto bene. Per una volta tanto, fai qualcosa che vuoi fare tu, non perché devi, mi congratulo!” aggiunse.

Seguì un momento di silenzio, come se entrambi fossero improvvisamente caduti nell’imbarazzo più totale, ma fu lui a romperlo.

“Senti, mi dispiace per quello che ti ho detto l’ultima volta che ci siamo visti. Mi sono comportato un po' da stronzo, non era mia intenzione. Ero nervoso per altre cose e mi sono fatto prendere la mano.” Riprese a dire.

“Scuse accettate” rispose lei “Anzi, immagino di dovertele anche io. Nemmeno io mi sono contenuta, ho detto cose che non pensavo e sparato giudizi senza nemmeno conoscerti bene!” ammise.

“No, tranquilla, in fondo non hai detto niente che non mi sia già sentito dire almeno cento volte da fratelli, amici, parenti vari” rimarcò divertito.

“Quindi, un’allegra comitiva di ragazze alle Hawaii. Chissà cosa combinate ogni sera!” rise.

“Con Skyler è impossibile annoiarsi! Ogni sera un’uscita diversa, ed ogni giorno qualche attività nuova, ha pensato a tutto! Quando torneremo ci servirà una vacanza per riprenderci dalla vacanza!” ridacchiò “Comunque, volevo solo farti un saluto e dirti che alla fine avevi ragione tu. E che non è così male fare quello che voglio, per una volta, e fregarmene di quello che pensano gli altri. Mi spiace solo averci messo più del dovuto a capirlo. Avrei dovuto essere più onesta, come me stessa e con Josh, e non saremmo andati così avanti” aggiunse sospirando.

“Ma no, non farti sensi di colpa. Te ne sei accorta in tempo, sarebbe stato più grave capirlo dopo il matrimonio” osservò.

“E’ quello che è successo a te?” gli domandò lei di getto, per pentirsene un secondo dopo aver finito la frase “Scusa. Non sono affari miei” precisò.

“Non mi sono offeso. In fondo in parte è vero. Su certi argomenti predico bene e razzolo male.  Certe coppie durano, altre no e altre ancora si barcamenano. Forse il nostro ambiente, la fama, i soldi, rendono tutto ancora più complicato o forse no. Non lo so” ammise incerto, ma senza comunque entrare troppo nel dettaglio.

“Bè, comunque spero che qualsiasi problema ci sia, si risolva presto.  In fondo non sei tanto male, anche se hai davvero una boccaccia degna di Deadpool” rise.

“Deformazione professionale!” precisò lui ridendo.

“Scusa, ora devo andare. Mia figlia grande sta attentando alla vita del cane. E la più piccola cerca di darle man forte. Meglio che vada prima che facciano danni seri! Ti lascio alla tua serata di bagordi. A presto!” la salutò.

Lei lo salutò a sua volta, poi riattaccò e si fermò davanti al bagnasciuga per osservare il tramonto. Quel repentino cambio di sfondi e di colori, l’atmosfera, tutto di quel paradiso, la stavano rimettendo in pace col mondo. E la telefonata con Ryan era stata la ciliegina sulla torta. Non le era per nulla piaciuto il modo in cui si erano lasciati a quella festa, si erano lasciati entrambi prendere la mano e si sentiva in colpa per aver sparato giudizi sul suo matrimonio senza conoscerlo approfonditamente, senza sapere quasi nulla di lui, e lo stesso aveva fatto Ryan. Ora che si erano chiariti, si sentiva sollevata, più leggera, ma anche sempre più incuriosita da lui.

Aveva l’impressione che anche lui, in fondo, fosse ingabbiato in una realtà che non lo appagava più, costretto forse più dal senso del dovere che da sentimenti intensi. Tuttavia, non riusciva a fare a meno di ripensare al tono dolce che aveva usato con la figlia, e solo immaginarlo in versione papà premuroso, senza quella vena sarcastica che ormai gli apparteneva dopo aver interpretato più volte Deadpool sullo schermo, la faceva sorridere.

“Vic? Ti muovi??” si sentì richiamare a gran voce da Skyler, dal bungalow che condividevano.

Lasciò la spiaggia, e ritornò al suo alloggio, per farsi una doccia e prepararsi per un’altra serata fuori. Ma la sua mente continuava a tornare a Ryan, a quello che si erano detti. Negli ultimi giorni aveva pensato spesso a lui, perché con lui riusciva a parlare facilmente, tranne quando non la pensavano allo stesso modo e si scannavano. Ma era sempre uno scambio di idee costruttivo ed eccitante, mai piatto e banale, come le succedeva con Josh. Ed era bello poter avere anche un parere maschile sulle relazioni. Era sempre stata circondata quasi esclusivamente da donne. Le amiche, la zia, e certo c’era suo padre, ma non era sempre semplice confidarsi con lui.

“Si può sapere dove avevi la testa stasera?” le domandò Skyler, una volta rientrate dal consueto giro di locali, quando ormai erano quasi le 3 del mattino.

“Eh? Chi io?” rispose.

“No, il Papa!” la prese in giro l’amica.

“Non dirmi che non è niente, perché ti ho vista, sei stata distratta tutta la sera. Non dirmi che pensi a Josh? Non puoi essere pentita, hai fatto la scelta migliore. E se invece sei preoccupata per tuo padre, gli passerà. Sei la sua principessa, ti terrà il muso ancora qualche giorno e poi passerà a screditare il prossimo fidanzato che avrai, sempre che non sia un altro figlio di papà che lui approva!” osservò tranquilla.

“No, no, niente di tutto questo. In realtà, stavo pensando ad altro” disse sibillina “Ho telefonato a Ryan oggi. Cioè, ieri, prima di cena, quando ero sulla spiaggia” continuò a dire, mentre l’espressione di Skyler passava dalla sorpresa totale all’euforia.

“E che vi siete detti?” la incalzò, saltando quasi sul letto, come se fossero tornate bambine ai loro primi pigiama party ed alle prime cotte.

“Niente di che, lui sapeva della rottura con Josh, si è scusato per la reazione che ha avuto al party a New York, io mi sono scusata a mia volta e…niente! Abbiamo solo chiacchierato un po' e Deadpool approva l’idea di venire qui in vacanza con te e le altre” rise.

“Mi ha risposto sua figlia. Sembra così dolce e lui sembra davvero un papà premuroso” aggiunse.

“Allarme rosso!” esclamò Skyler “Se già te lo immagini in versione papà, la cosa è seria!”

“Scema!” la apostrofò l’amica “Non serve che me lo immagini, è già papà, ho solo detto che mi pare sia bravo e paziente con le figlie, tutto qui!” disse, stringendo le spalle.

“Ma, per caso tu sai qualcosa? Intendo, di lui e della moglie?” aggiunse, scrutando attentamente l’amica.

“Allora ti interessa davvero!” sottolineò l’altra.

“No, è solo curiosità! Siamo…amici! Credo! Insomma, non si può dire che ci conosciamo bene. Ci siamo visti poche volte, ma è sveglio e ironico, caratteristiche rare da trovare in un uomo che fa il suo lavoro! Di solito gli attori sono tutti tronfi, pieni di sé, narcisi, invece lui sembra diverso. E siccome diverse volte mi ha lasciato intendere di non essere pienamente soddisfatto della sua vita privata, volevo solo sapere che tu sai qualcosa”

“No, cioè, non più di quanto ti ho detto, ma posso informarmi, se vuoi! La sua Pr la conosco, non bene, ma so chi è e come lavora e so che da quando rappresenta sia lui che la moglie è ben attenta a non far trapelare niente che strida con la loro immagine di coppia perfetta” le disse “Diciamo che è cambiato molto rispetto a quando stava con la Johansson” continuò “Allora evitavano entrambi i paparazzi come la peste, erano davvero super riservati, mai fatto un red carpet insieme, se non uno forse, prima di annunciare il divorzio. Da quando si è messo con la Lively è lentamente cambiato nel suo approccio coi paparazzi. Ed hanno partecipato insieme a diversi eventi ufficiali. Forse è più sicuro di sé o forse ha capito che l’incarnazione di Barbie e Ken fa gola e vende di più, garantisce più attenzione, e quindi crea più occasioni. Alla fine è tutta questione di buone pubbliche relazioni, come dico sempre ai miei clienti!” concluse vispa.

“Ma sentitela! Che sapientina!” la prese in giro Victoria.

“Comunque, mi informo, ok? Cerco di scavare e capire se la coppia perfetta ha scheletri nell’armadio o se le corna reciproche sono solo voci maligne!” aggiunse “Adesso sarà meglio che mi strucchi, altrimenti domani sembrerò un panda!” rise.

Purtroppo quei dieci giorni di assoluta spensieratezza e divertimento alle Hawaii volarono letteralmente e ben presto le ragazze si ritrovarono sul volo di ritorno per Los Angeles. Victoria non era per nulla impaziente di tornare a casa, ma sperava che la lontananza avesse aiutato anche il padre a chiarirsi le idee ed a desistere dai suoi propositi di far riavvicinare la figlia e Josh. Ma si sbagliava e se ne rese conto quando, rimesso piede in villa, trovò proprio Josh ad aspettarla.

“Ciao” le disse, alzandosi dal divano ed andandole incontro.

“Josh? Che ci fai qui?” gli chiese stranita.

“Tuo padre mi ha detto che saresti rientrata oggi. Ti sei divertita con Skyler e le altre?” le chiese.

“Si” rispose distrattamente, troppo impegnata a domandarsi perché suo padre avesse addirittura pensato di avvisare Josh dei suoi spostamenti.

“Josh, perché sei qui?”  gli domandò seria.

“Sono passate settimane, mesi, pensavo che magari noi due potremmo…” stava dicendo, ma lei lo interruppe.

“Josh, non c’è più nessun ‘noi due’! E’ finita, lo sai anche tu. Non so perché mio padre non si arrenda all’idea!” osservò, allargando le braccia.

“Forse perché pensa che lasciarci sia stato un errore e francamente lo credo anche io! Siamo ancora in tempo. Possiamo recuperare, possiamo sistemare le cose” riprese a dire.

“Stai sempre per trasferirti a Londra?” gli domandò lei fissandolo negli occhi.

“Bè, si” rispose.

“E allora non c’è niente da sistemare” concluse spiccia.

“Quindi mi hai scaricato ed hai rotto il fidanzamento solo per questo? Perché non vuoi trasferirti a Londra? Questo è un capriccio!” le fece notare, iniziando ad innervosirsi.

“No, Josh, non hai proprio capito. Londra è la punta dell’iceberg, le cose fra di noi andavano male da tempo e lo sai anche tu!” rimarcò.

“Ma non è vero, è il fidanzamento che ha complicato le cose. Ti sei spaventata e lo capisco! Magari avevi paura, ma stai facendo le cose più grandi di quello che sono! Anche per Londra! Sono sicura che una volta là, la adorerai!” disse.

“Ancora? Ma non ti senti? Continui a dare per scontato che quello che tu vuoi sia più importante di quello che voglio io! Come puoi volermi sposare e passare il resto della tua vita con me, se non ti curi di quello che voglio io! Dannazione, Josh! La mia vita è qui, io non verrò a Londra con te e non ti sposerò! Avremmo dovuto lasciarci prima. Avrei dovuto dire no alla tua proposta di matrimonio, perché la verità è che…” si interruppe.

“Qual è la verità? Avanti, dillo! Abbi il coraggio di dire quello che pensi fino in fondo!” la incalzò rabbiosamente lui.

“La verità è che non ti amo” disse tutto d’un fiato lei, raccogliendo tutto il coraggio e l’onestà che aveva. Sapeva bene che l’avrebbe ferito, ma era sempre stata dell’idea che fosse meglio una brutta verità anziché una bella bugia.

“Mi dispiace” aggiunse in un soffio, mentre lui la guardava, quasi incredulo.

“C’è un altro?” le domandò.

“No, non c’è nessun altro” rispose, scuotendo la testa.

“Non ci credo” osservò lui, abbassando lo sguardo.

“Josh, no. Devi credermi” riprese a dire Victoria, avvicinandosi a lui “Senti, mi dispiace. Davvero! Non volevo che finisse così e probabilmente, anzi, sicuramente, tu ora mi odierai, ma è meglio così e fra qualche tempo lo realizzerai anche tu. Ti meriti qualcuna che ti ami pazzamente e non sono io quella persona” aggiunse sinceramente.

Lui non disse nulla, e non sembrava rassicurato dalle sue parole. E sempre in silenzio, quasi come un’automa, se ne andò.

Poco dopo, Andrew, suo padre, rientrò.

“Ciao, tesoro. Bentornata! Divertita alle Hawaii?” le chiese, ma lei lo bloccò subito.

“Mi dici perché hai detto a Josh di venire qui? Pensavo di essere stata chiara!” osservò seria e spazientita.

Lui sospirò, con un broncio degno di un bimbo colto in flagrante a rubare biscotti.

“Senti, mi dispiace, ma continuo a credere che tu abbia sbagliato. Lui avrà i suoi difetti, ma rompere il fidanzamento non è stata una decisione saggia. Sei confusa e ho pensato che magari rivedendolo dopo una vacanza vi avrebbe aiutati a risolvere i vostri problemi” le spiegò.

“Hai pensato male! Non sono per niente confusa, anzi, non sono mai stata così sicura di qualcosa come lo sono ora. Fra Josh e me è finita, definitivamente. Non lo amo, e non lo sposerò né ora né mai. Fattene una ragione papà ed accettalo, altrimenti dovrò cercare un’altra sistemazione!” sbottò, salendo in fretta le scale.

 

  
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