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Autore: Miss Simple    22/07/2017    1 recensioni
Avrebbe perso le ali.
Avrebbe vissuto una vita da umano.
Avrebbe lottato per ciò che gli era più caro.
Avrebbe ricordato in un modo o nell'altro?
Genere: Angst, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Lay, Lay, Suho, Suho
Note: nessuna | Avvertimenti: Incompiuta
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Fallen for love 5.

I giorni trascorsero, uno dietro l’altro, e Yixing da quando era uscito dall’ospedale li visse come un automa.
Dopo aver espresso la sua volontà di ritornare a casa, Luhan rimase perplesso per qualche secondo, non sapeva se Yixing era in grado di ritornare a casa e alla sua vecchia vita. Era fin troppo presto e se fosse successo qualcosa non se lo sarebbe mai perdonato.
Ma Yixing era fin troppo insistente, voleva uscire da quelle quattro mura sterili, così disperatamente che Luhan non poté far altro che chiedere al dottor Wu se potesse andar bene.
Ovviamente non fu così facile, c’erano ancora degli accertamenti da fare, dovevano tenere sotto controllo lo stato fisico di Yixing. Ma sotto l’insistenza dello stesso il dottor Wu cedette a una sola condizione, che sarebbe stato sempre presente ai controlli settimanali.
Così la vita di Yixing riprese le sue vecchie abitudini, all’inizio Luhan si impose di abitare con Yixing per aiutarlo anche nelle più semplici mansioni. Era diventato una madre apprensiva, fin troppo.
Cucinava, puliva, andava a fare la spesa. Non gli faceva alzare nemmeno un dito, persino l’andare a prendere un bicchiere d’acqua dal frigo era diventato un’impresa.
Luhan era lì pronto a servirlo in tutto. Yixing era davvero grato all’amico ma voleva fare tutto questo da sé, non si sarebbe frantumato come una palla di cristallo se solo avesse fatto una sola di quelle semplici e abitudinarie cose.
Uno di quei giorni in cui tutto era già stato fatto senza che il padrone di casa alzasse un dito, Yixing e Luhan stavano guardando la TV. Uno di quei programmi trash, Yixing ebbe l’esigenza di andare in bagno così si alzò senza dire una parola e si diresse verso la stanza.
Quando era pronto ad aprire la porta sentì una presenza dietro di sé, voltandosi trovò il viso sorridente di Luhan che lo guardava.
“L-Luhan?!”
“Ti aiuto ad andare in bagno”
“O-ok..” disse stordito, ma quando riuscì a elaborare la dichiarazione si trovò a spalancare gli occhi dalla sorpresa “C-cosa? No, Luhan.”
“Cosa? Perché?”
“Luhan devo semplicemente andare in bagno. Non sto per scalare l’Everest.”
“Ma cosa succede se ti viene un capogiro? E svieni, e poi sbatti la testa e…” era così preoccupato e agitato che stava entrando in iperventilazione.
“Luhan! Calmati non mi succederà nulla” disse sospirando.
Gli occhi di Luhan erano ancora pieni di ansia e si rivestirono di un velo di tristezza, così Yixing prese le mani dell’amico e lo condusse verso il divano “Vieni. Siediti.”
Senza dire una parola, Luhan si sedette puntando lo sguardo sul morbido tappeto.
“Luhan ascolta, va tutto bene. Sto bene, posso fare tutto tranquillamente, non ho avuto nessun sintomo negli ultimi giorni, quindi questo vuol dire che tutto procede come deve procedere.”
“Ma…”
“Lu, devi stare tranquillo. Davvero, sono grato del tuo aiuto, sei il migliore amico ma non credi che ad accompagnarmi persino in bagno sia un po’ troppo?”
“No, cioè non è che io non abbia mai visto…Sai sono uomo anch’io e anche Sehun, quindi…”
“Luhan!” rimproverò. “Lo apprezzo, ma no! E poi non credo che al tuo ragazzo farebbe piacere sapere che mi accompagni in bagno”
“Nah, Sehun è comprensivo…”
“Non credo ma ok.”
“Quindi posso?”
“No, Luhan non volevo dire questo” sospirò “Ascoltami. Sto bene, davvero. Posso prendermi cura di me stesso. Quindi Luhan ritorna a casa, Sehun ha bisogno di te più di me, fidati.”
Lo sguardo di Luhan si rattristì, pensò che Yixing non apprezzasse la sua presenza e le sue attenzione ma lui voleva solamente fare in modo che il suo amico stesse bene.
“Lu non fare quello sguardo” disse portando le mani sul volto del più grande voltando il viso verso di sé “Apprezzo davvero molto tutto quello che hai fatto fin dall’inizio, dalle notti che hai passato in ospedale alle cure che mi ha rivoltò fino a qualche minuto fa. Ma Luhan, te lo ripeto sto bene, posso prendermi cura di me. Ma hai bisogno di riposare anche tu, di stare con Sehun, e io di avere un po’ più di privacy. Puoi continuare a venire qui, ovviamente, ma …”
“Ed accompagnarti alle visite di controllo, e di andare insieme a lavoro quando sarai pronto e…”
“Si, si.” Rise divertito dai modi materni dell’amico “Adesso vai, torna a casa e riposa e se qualcosa va male ti chiamo” si affrettò a dire le ultime parole quando vide che il più grande era pronto a protestare.
Sconfitto, Luhan buttò fuori un sospiro e si alzò dicendo un breve “Va bene.” Prese tutta la sua roba, dando un ultimo sguardo all’amico e dichiarò “Chiamami se non ti senti bene.”
“Si, mamma”
“Yah!!” gridò sconvolto alla dichiarazione dell’amico ma con un’ultima fragorosa risata uscì.
I giorni che seguirono furono più tranquilli senza la presenza costante di Luhan, era ormai metà Giugno, così in pochi giorni decise di ritornare a lavorare in libreria.
Tutto era tranquillo, fin troppo per i gusti di Yixing, nulla di nuovo era successo da quando si era ristabilito.
Trovandosi nella sezione romanzi, Yixing stava sistemando accuratamente gli scaffali mettendo in ordine alfabetico per autore, e per ognuno di essi in ordine alfabetico le opere.
Una copertina di un libro attirò la sua attenzione: Un uomo seduto su una roccia avvolto da un abbraccio di luce con il mare che si estendeva di fronte a sé.

La realtà che vorrei di Suho.

Inconsciamente si ritrovò ad accarezzare il nome dell’autore, un piccolo sorriso si presentò sulle sue labbra. Gli piaceva quel nome, gli trasmetteva tranquillità e sicurezza.
“Ehi!” una gioiosa voce richiamò la sua attenzione “Che stai facendo? Ti sei incantato su quel libro?”
“Eh? Oh questo, no stavo semplicemente sistemando la sezione.”
“Oh, è il libro dell’autore Suho…” disse Luhan mentre prendeva il libro dalle mani di Yixing che inavvertitamente corrugò la fronte.
“Lo conosci?”
“Ho letto qualche sua opera, ma no. Non lo conosco di persona. O per lo meno non lo conoscerò fino a domani.”
“Cosa?”
“Già, a quanto pare lo scrittore si trova sull’isola di Jeju e la sua casa editrice ha organizzato un evento per domani nella nostra libreria. Hanno appena chiamato il signor Lee e lo hanno informato che avevano intenzione di organizzare un fansign nella sua libreria. Oddio è così improvviso.”
“Beh è pubblicità in più per la libreria e questo vuol dire più soldi per il signor Lee”
“Si ma è lavoro in più per noi. Non possono avvisare all’ultimo minuto.” Disse un po’ indignato.
“Mio caro Luhan pensa in positivo, ci sarà un piccolo aumento per noi” disse facendogli un occhiolino mentre prendeva il libro dalle mani dell’amico.
“Oh, non ci avevo pensato” mormorò il più grande andando via.
Yixing sorrise all’ingenuità del più grande, rivolse un altro sguardo al libro che teneva in mano e lo collocò nella sua sezione.
Dopo aver finito il suo lavoro, Yixing si diresse verso la cassa dove trovò un Luhan tutto indaffarato, sembrava quasi preso dal panico.
“Dov’è il signor Lee?” domandò non vedendo il vecchio proprietario da nessuna parte.
“Quel vecchio ci ha lasciato in balia dell’evento. Se n’è lavato le mani. Dice che è troppo vecchio per occuparsene e che tutta quella gente gli porterà solo un gran mal di testa. No, vecchiaccio ti porterà soldi e pubblicità. Come può lasciarci qui da soli in questi due giorni di fuoco? Come?”
Luhan stava dando di matto non riusciva a reggere lo stress.
“Luhan vuoi calmati? Mi fai venire mal di testa vedendoti tutto agitato. E poi perché?”
“Perché? Tu mi chiedi il perché? Yixing, tu non hai la più pallida idea di chi è Suho vero? Hai mai letto i suoi libri? È davvero eccezionale, ti porta nel suo mondo e ti lascia delle strane sensazioni dentro quando finisci di leggere le sue opere. E io lo adoro, e adesso mi ritrovo ad organizzare un evento tutto da solo per lui.”
“Ok, ok ho capito. Ma prima di tutto prendi un lungo respiro e poi buttalo fuori. Non sei solo ci sono anche io qui, ok? Ricordi, lavoro qui.”
“Si ma tu non puoi affaticarti…”
“Ooh Luhan non iniziare. Organizzeremo questo evento per domani e sarà tutto perfetto. Rilassati!”
Detto ciò Luhan buttò fuori un po’ di sospiri e cominciò a rilassarsi, i due lessero l’email che la casa editrice aveva inviato per esporre cosa avrebbero voluto in questo fansign. Non c’erano delle richieste particolari quindi non avrebbero dovuto fare chissà quale lavoro.
Lo scrittore avrebbe semplicemente parlato un po’ con i suoi lettori e autografato i suoi libri.
Mettendosi subito all’opera, Yixing e Luhan cominciarono a creare lo spazio ideale per l’autore, spostarono qualche mobile non fisso, che stava al centro della libreria, facendo in modo di creare un varco che conducesse fino alla postazione dove l’autore si sarebbe seduto.
Avevano fatto un ottimo lavoro quel pomeriggio, era quasi tutto pronto per l’indomani, in tarda serata, poco prima della chiusura, un camion si appostò davanti all’ingresso. Un fattorino varcò l’entrata guardando qua e là alla ricerca di qualcuno.
“Posso aiutarla?” domandò Yixing vedendo l’uomo.
“Oh si, ho una consegna per il proprietario”
“Si, beh puoi consegnare anche a me. Lavoro qui.” Precisò quando vide l’incertezza dell’uomo.
Così dicendo l’uomo si affrettò a tirar fuori due sagome ad altezza uomo e li portò dentro, consegnandoli ad Yixing che dovette scarabocchiare una firma che indicasse la dovuta consegna e andò via
Yixing posizionò le due sagome ai lati del tavolo. Quelle sagome rappresentavano l’autore, Suho, e Yixing le osservò pensando che l’autore non poteva avere più della sua età e che era davvero un bell’uomo. Si chiese se non era tutto a causa del Photoshop che rendeva l’uomo così etereo.
Per tutto il resto della notte Yixing si ritrovò a pensare a quelle due sagome e all’uomo a lui sconosciuto che lo rappresentavano.
Il giorno dopo Luhan bussò alla sua porta un’ora prima del solito, l’eccitazione poteva leggersi benissimo nei suoi occhi e Yixing sorrise. Per tutto il tragitto non la smise di parlare del suo autore preferito e Yixing ascoltava senza pronunciare parola. Non perché non fosse interessato ma perché non voleva interrompere l’amico nel suo sproloquio sul suo idolo in campo letterario.
I due furono sorpresi di quanta gente stava fuori dalla libreria, non avevano osato immaginare che in così poco tempo si sarebbe presentata così tanta gente.
Yixing pensò che Suho doveva essere davvero un autore abbastanza famoso ed apprezzato.
Nel giro di due ore degli uomini si presentarono in libreria e con loro c’era l’autore, Yixing sembrava essersi estraniato dal mondo quando i suoi occhi si posarono sull’uomo che aveva riconosciuto come lo scrittore.
Etereo era etereo, la sua pelle era bianca come il latte e sembrava davvero morbida. I capelli color pece erano in netto contrasto con la sua carnagione ma era un piacevole contrasto per gli occhi. Un corpo minuto ma ben proporzionato, per quello che poteva immaginare, e il tutto era accompagnato da un favoloso sorriso che gli illuminava il viso.
“È molto più bello…” mormorò a sé stesso sentendo un’emozione estranea.

 
  
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