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Autore: SSJD    25/07/2017    4 recensioni
Questa raccolta è il seguito di ‘Supplenze’. Ѐ assolutamente necessario aver letto il primo, per capire quest’altro. Vi chiederete come mai non li ho messi assieme. Bhe, ecco… Era solo per occupare la posizione 6500 di racconti pubblicati di questo Fandom!
Cmq, visto che bisogna scrivere qualcosa in più che questa idiozia di introduzione, per invogliarvi a leggere, vi lascio l’inizio del primo capitolo...
Dal testo:
“…mhmm… mhmm… Aaahhhh…
“Cosa succede, Trunks? Perché non entri in casa?” mi chiede la voce di Goten che, come ovattata, giunge al mio orecchio dal giardino che, buio e desolato, si estende alle mie spalle.
“SSSSSHHHH” gli intimo voltandomi e tendendo il dito indice all’inverosimile, davanti alle mie labbra.
“…AAAAHHH… sìììì… sìììì… Trunks… AAAAHHH… ancora… ancora!!!...
E ora... I titoli dei vari capitoletti:
1. La vendetta
2. La paura
3. Il terrore
4. Incubi e deliri
5. Speciale 8 marzo
6. La follia
7. La rabbia
8. 8 marzo: lo snervamento
9. La frutta
10. Il dolcetto
11. Il dolcetto, 2
Genere: Commedia, Demenziale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Bra, Goten, Mirai!Trunks, Pan, Trunks | Coppie: Bra/Goten, Bulma/Vegeta, Pan/Trunks
Note: Raccolta, What if? | Avvertimenti: Threesome
Capitoli:
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NA: Tornato dalle ferie... Felici?
Avviso fin da ora che, come nel capitolo precedente, anche in questo ci sarà molto poco Goten e molta carie nei denti. Per cui è consigliato l'uso di un buon spazzolino e di un buon dentifricio al termine della lettura.
Donne avvisate, carie evitate...
Buona lettura e grazie fin da ora a chi passa, legge, manda a cagare l'autore solo mentalmente, ma soprattutto a chi lascia un commento in cui mi dice come continuare 'sta storia...
Ve ne sarei infinitamente grato...
Alla prox!
SSJD

 

IL DOLCETTO





“Sei pronto?” mi domanda con lo stesso sorrisetto malizioso, che ha Pan in questo momento, dipinto in volto.
“Sì, credo…” balbetto sottovoce.
“Vuoi un piccolo ripasso?” mi chiede in modo totalmente sarcastico.
“No, è solo… una strana sensazione… Timore, forse…” mormoro.
Eh sì, altro che timore, me la sto facendo sotto dalla paura. Con Goten è stato facile nascondere tutte le simpatiche cosette che faccio qui con Pan, ma non credo sarà altrettanto facile celare a Trunks i miei sentimenti.
“Timore? Hai fatto la fusione con Goten senza problemi e te li fai con me che sono praticamente… te? Sei riuscito addirittura a nascondergli tutto il rating rosso di cui l’autore non vuole parlare riguardo alla nostra convivenza! Vuol dire che sei bravissimo! Dai avanti, niente paura, fidati di me, ok?” mi esorta lui cercando di farmi coraggio.
“Ok, preferisci stare a sinistra o a destra?” prendo tempo.
“Stai tergiversando?”
“Un po’…” confesso.
“Piantala e mettiti in posizione. Pronto?”
“Sì”
“FU-SIO-NEEEEE!” esclamiamo sincronizzando perfettamente i movimenti, nella ridicola danza, più da squadra Ginew che da sayan, che ci porta a fonderci in un unico essere.
“WOW! Che figata” esclama Pan che sembra sprizzare gioia da tutti i pori.
Cerco di rimettermi in sesto e, in pochi secondi, capisco che, qui dentro, con il me stesso più giovane, è come essere a casa. Sono completamente rilassato e sto davvero bene. Ancora di più ora che vedo Pan avvicinarsi a me/noi con un sorrisetto malizioso stampato in faccia.
Allunga il braccio con l’evidente intenzione di accarezzare il petto del guerriero che racchiude me e il mio alter ego più giovane, ma prima che possa assaporare il piacere del contatto con le sue dita, vedo il mio braccio sinistro alzarsi, contro ogni mio volere e bloccarle il polso in modo fermo e deciso.
“Dacci un paio di minuti, ok, principessa?” dice la mia voce che viene dal mio stesso corpo, ma non dalla mia mente.
Vedo il visino di Pan rattristarsi e la sento  mugugnare con un filo di voce:
“Oh, sì, certo, perdonatemi… Vado a bere qualcosa di fresco. Vi porto qualcosa?” ci domanda con tono decisamente più allegro.
“No, lasciaci soli per qualche minuto, per favore…” afferma di nuovo la mia voce senza che io lo abbia nemmeno pensato.
Pan non aggiunge altro e con un sorriso stentato si allontana verso la cucina.
La seguo con lo sguardo fino a quando sparisce completamente dalla mia vista.
Ora mi sento un po’ perso e uno strano senso di oppressione mi attanaglia la mente.
‘Trunks’ mi richiama mentalmente la mia giovane copia.
‘Che c’è? Ho sbagliato qualcosa?’ domando leggermente frastornato.
‘No. Solo… Tu l’ami… Lo sento’
Il suo pensiero giunge alla mia mente come secco, freddo, una stilettata nel cuore. Inutile che cerchi di nasconderlo. Sospiro e confesso:
‘Non credo di poterti mentire…’
‘Cazzo, Trunks! E me lo dici così?’
‘Posso gestire la cosa’
‘E come? Pensi di disinnamorarti di lei così, da un giorno con l’altro? L’amore ti devasta dentro, Trunks! Non puoi controllarlo, come dici tu! Non è così facile!’
‘Mia madre lo ha fatto e comunque… non posso permettermi di amarla, è solo una cotta, passerà… e poi ho in mente un pia…
‘Non funzionerà. Se il tuo piano non ancora realizzato andasse a buon fine, tu ora non saresti qui, o sbaglio? Sei stato a parlare con Gohan oggi pomeriggio, vero? So che vuoi salvarlo nel tuo passato, in modo che possa concepire una Pan del tuo tempo, ma qualcosa non ha funzionato. Sono troppe le variabili, lo capisci da te, non sei stupido… non sei Goten, andiamo!’ mi interrompe sbattendomi in faccia la triste e dura verità.
‘Lo so… Troverò un’altra soluzione per… tornare nel mio tempo… Vedrai’
‘Certo, ammazzandoti di dolore. Senti. Tu sei me. Io non posso vederti soffrire per Pan. Ti ci ho messo anche io in questo casino e ora devo trovare una soluzione che vada bene per tutti. Dimmi solo una cosa: stai bene qui, in questo corpo spettacolare da SuperTrunks che ci siamo ritrovati ad avere? Qui, con me, stai bene?’
‘Ma che domande? Tu sei me, come posso non stare bene con me stesso? Sarei da psicoanalisi se fosse così. I tuoi ricordi sono… bellissimi!’
‘Fammi vedere i tuoi, Trunks’ afferma serissimo.
‘Non credo sia il caso, fratello’ gli rispondo pensando al solo terribile ricordo che ho della morte di Gohan, nonché della mia, a causa di Cell.
‘O me li fai vedere, o non ti permetto di fare l’amore con Pan mai più e dico all’autore di spostarti in una Yaoi rossa con C17 del tuo tempo’
‘Eh? No, così non vale! Ma perché li vuoi vedere? Sono… terribili…’ mi lamento mentre un brivido mi percorre la schiena al pensiero di C17 alle mie spalle a fare cose che i bambini che stanno seguendo questa vicenda non dovrebbero nemmeno leggere.
‘Fallo, Trunks.’ mi ordina di nuovo.
Libero la mia mente e lo sento ‘leggere’ la mia biografia conservata, mio malgrado, nella mia mente.
Pochi secondi e qualche sospiro dopo continua:
‘Ok… dammi un minuto…’
‘Te lo avevo detto…’
‘DAMMI.UN.MINUTO’ ripete scandendo duramente le parole.
Un minuto dopo…
‘Ora possiamo fare l’amore con Pan’ mi informa come se nulla fosse.
‘Sei sicuro?’
‘Sicurissimo. Fidati. Inutile dirti di trattarla come una principessa. Lo fai sempre’
 
Faccio l’amore per la prima volta con Pan in modo assolutamente completo: correlato da emozioni e sentimenti che ho sempre sentito di dover trattenere, a letto con lei. Non mi sono mai concesso di amarla in questo modo così… assurdo.
Ci trasformiamo entrambi in ssj e finiamo col provare un piacere assolutamente senza confini, per i nostri corpi e per le nostre menti.
Le dita delle mani incrociate, le nostre anime unite in un unico eterno abbraccio e il nostro amore senza tempo, età, pregiudizi. Tutto incredibilmente idilliaco.
Sento il mio cuore quasi… fondersi in un abbraccio fraterno con il giovane marito di Pan e stiamo dannatamente bene, come non lo sono mai stato, in tutta la mia vita.
Vorrei che non finisse mai.
Ma l’autore sì, altrimenti poi sfora il rating…
Mi addormento tenendo Pan fra le braccia. Così. Nudi e felici per ciò che ci siamo donati.
 
Sono le prime luci dell’alba che mi svegliano.
Sbatto le palpebre un paio di volte nel tentativo di spannare gli occhi che sembrano non voler rispondere al mio comando di messa a fuoco. Quando ci riesco fisso il soffitto per qualche istante e a poco a poco cerco di fare il punto della situazione.
Mi inumidisco le labbra: sanno di una parte di Pan che non si può dire a causa del rating…
Alzo il braccio sinistro e con le dita della mano faccio per stropicciarmi l’occhio ancora appannato, per tentare di ridargli una visuale decente. Mi accorgo troppo tardi che anche le dita profumano di Pan… stessa parte di prima, innominabile.
Perfetto, così ora anche il mio occhio saprà di quello…
Allontano la mano per vedere se finalmente riesco a metterla a fuoco e…
Ma che cazz…
Sgrano gli occhi e faccio per alzarmi, ma tutta la parte destra del mio corpo è bloccata da quello di Pan che sta dormendo sul mio petto.
Mugugna qualcosa e si rimette a dormire tranquillamente.
Beata lei.
Io comincio a sentirmi confuso.
In sequenza: dove cazzo è finito Trunks, perché cazzo Pan sta dormendo nuda su di me e non su suo marito e terzo, non meno importante… Perché cazzo ho di nuovo la fede di Trunks al dito?
Con la mente vado al ricordo di questa notte.
No, non è venuto Goten.
Ieri sera ho fatto la fusione con Trunks. Poi abbiamo fatto assieme la fusione con Pan… più e più volte…
Più e più volte…
Più e più…
Ma quante più e più volte si può fare l’amore con Pan, in mezz’ora?
Va bene che sono un sayan, ma anche io ho i miei limiti.
No, c’è qualcosa che non torna.
“Trunks?” chiamo a bassa voce sperando che mio fratello sia nascosto dietro il corpo di Pan e quindi alla mia vista.
‘Mhm mhm’ lo sento rispondere.
Tiro un sospiro di sollievo. Magari lui ha una spiegazione logica a tutta questa mia confusione.
“Cosa… Cos’è successo stanotte… esattamente?” domando sempre a bassa voce.
‘SSSSHHH… Non parlare, che se Pan si sveglia poi glielo dobbiamo spiegare e non so ancora come dirglielo’
Capisco che la voce non arriva da fuori alle mie orecchie, ma da dentro. Come se fosse già nella mia testa.
‘D-dove sei, Trunks?’ chiedo questa volta senza pronunciare alcun suono.
‘Dove vuoi che sia? Dov’ero ieri sera, no?’
‘COSA? Siamo nello stesso corpo? Ma non dovevamo disgiungerci dopo mezz’ora?’ chiedo quasi terrorizzato.
‘Hey… hey, no, calmati Trunks, ok? Non so cosa sia successo, ma devi stare calmo, altrimenti ci sale la pressione a tutti e due ed esplodiamo. Ora per favore, respiriamo assieme lentamente… bravo… così… Inspira… espira… insp…
‘Trunks, se sento ancora l’odore di Pan vado in defibrillazione ventricolare… Non so tu, ma io ho bisogno di una doccia…’ lo interrompo dopo che, fidandomi cecamente di lui, sono riuscito in parte a calmarmi.
‘Sì, hai ragione… doccia’
 
Scanso facilmente Pan dal mio corpo, dato che normalmente non si sveglierebbe nemmeno con una cannonata e mi infilo sotto la doccia.
Ok. Sono calmo.
Non potrei essere altrimenti, visto che Trunks, qui con me, non sembra essere per nulla preoccupato di questa cazzo di situazione.
‘Trunks, grazie. Stanotte è stato…
‘Bellissimo, lo so. Non mi devi ringraziare…’ mi interrompe.
Usciamo dalla doccia e con un asciugamano puliamo lo specchio appannato.
L’immagine del nuovo me riflessa ci lascia senza pensieri per infiniti minuti. Incliniamo la testa un pochino di lato e sembra che ognuno di noi stia come studiando la perfezione del nuovo corpo che ci troviamo ora a condividere.
Come per prenderne coscienza, con le mani ci circondiamo il viso, per poi farle scorrere sul petto, sugli addominali e poi più giù.
‘Mi scappa la pipì…’ il mio unico pensiero.
‘Questo sì che è un pensiero profondo, Trunks. Degno del miglior Goten di sempre…’ mi prende in giro.
Mentre la facciamo mi rendo conto che è tutto così… naturale, bello, pacifico, tutto pieno di colori…
Alla fine ci mettiamo un asciugamano in vita e, rivolgendo un ultimo sguardo allo specchio, come se ognuno di noi volesse parlare all’altro guardandolo negli occhi, mi dice:
‘Non voglio che tu te ne vada, Trunks…’
‘Il mondo Mirai ha bisogno di me.’ gli dico serio.
‘Non c’è niente e nessuno là che ti aspetti’ mi dice (*NA: e così confesso pubblicamente il mio NON interesse per Mai…*)
‘E mia madre? Come faccio con lei?’ insisto.
‘Una cosa per v…
“RAGAZZIIII? Dove siete? Mi mancate…”
Ecco appunto.
Il vocino di Pan arriva alle nostre orecchie a ricordarci quale siano le priorità del momento.
Respiriamo profondamente.
‘Ok, cosa le diciamo?’ chiedo andando di nuovo in panico.
‘Niente, ‘sta a vedere.’ mi risponde tranquillizzandomi… o quasi.
 
Torno in camera da letto.
La trovo seduta sul letto a sbadigliare e stiracchiarsi.
Sorrido, a volte è così innocente…
A volte…
Metto a tacere il desiderio assolutamente inappropriato che mi è appena passato per la mente di farla di nuovo mia, beccandomi un sincero: ‘Bravo, Trunks’ detto da mio fratello e le sorrido, mandando mentalmente a cagare l’autore.
Mi guarda.
Inclina la testa leggermente di lato.
Passa lo sguardo dai miei occhi al mio corpo, soffermandosi per molti più secondi rispetto al resto sulla mia mano sinistra.
Faccio roteare l’anello che porto sull'anulare un paio di volte usando il pollice, tipico gesto di chi si sta abituando alla presenza del nuovo accessorio da anulare e la vedo incurvare le sopracciglia in uno sguardo leggermente severo.
“Pan…” le dico.
Si morde il labbro e poi mi chiede:
“Non so come cazzo sia successo… Ma come pensate di risolvere la situazione, ora?”
“Non lo so” rispondo sinceramente. Ѐ vero che non lo so. Non so come rompere una fusione. Pensavo si rompesse da sé, altrimenti ci avrei pensato qualche secondo in più, prima di farla.
“Non lo sai? Parli al singolare? Con chi dei due esattamente sto parlando?” chiede con un tono che sa di innervosito.
“Trunks.” rispondo.
“Quale?”
“Tutti e due.”
“Vi siete messi d’accordo per prendermi in giro?”
“No. Siamo solo d’accordo sull’affermare che stai parlando con Trunks. Lo stesso che stanotte ha fatto l’amore con te.” ribadisco sinceramente.
“Ok. Dimostramelo.”
Sgrano gli occhi per poi alzarli verso le note sopra al capitolo per verificare se mi sono per caso perso l’improvviso e inaspettato cambio di rating da parte dell’autore.
Niente…
Lo odio.
La guardo di nuovo e chiedo chiarimenti:
“E come?”
“Quale canzone mi hai cantato la sera che abbiamo fatto la prima volta l’amore…”
“Bijoux” troppo facile.
“Chi è il mio migliore amico”
“CJ” ancora più facile.
“Qual è il tuo peggior ricordo”
“Quando ho visto morire tuo padre” le rispondo con un sussurro, trattenendo a stento le lacrime.
Sgrana gli occhi.
“O cazzo… Vi si sono fusi anche i cervelli… Mio marito avrebbe risposto che il suo peggior ricordo è quando ci siamo lasciati per un paio di ore… prima di stare assieme per sempre…” afferma atona abbassando lo sguardo per poi mettersi a fissare un punto qualsiasi del letto.
Faccio spallucce.
Così è.
La osservo.
Accidenti quanto è bella.
I lunghi capelli neri le ricadono sulle spalle coprendole i seni nudi, mentre parte del lenzuolo mi impedisce di ammirare le sue gambe da favola…
“Pan…” la richiamo per avere la sua attenzione.
Alza lo sguardo… indecifrabile e mi interroga con gli occhi.
“Cosa non ti va, Pan? Sono sempre io… So che è difficile capire cosa sia successo, non è chiaro nemmeno a me… Ma mi sono svegliato così stamattina e… sono… felice. Siamo, felici. Sai cosa ho provato questa notte. Le nostre auree si sono fuse tutte in una, sola, immensa aura. Ho sentito cosa provi per me… Io… ti amo, Pan.” le dico sinceramente.
Rimane in silenzio a guardarmi negli occhi per qualche interminabile minuto, come se stesse rimettendo insieme un puzzle di pochi pezzi, ma allo stesso tempo, complicatissimo per il tipo di disegno che deve rappresentare.
Dopo un tempo indefinito, si inumidisce le labbra e mi chiede:
“Non hai scordato niente di… noi?”
“No.” rispondo senza pensarci nemmeno un secondo. La realtà è che i miei ricordi si sono letteralmente fusi con quelli del mio fratello più giovane e si sono riorganizzati da soli dal più bello in assoluto al più brutto in assoluto, accettandosi gli uni con gli altri come nuova memoria di un unico Trunks.
“Ho bisogno di fare l’amore con te. Di nuovo, ma come se lo facessimo per la prima volta… Anzi… esattamente come lo abbiamo fatto la prima volta… Ne ho bisogno… davvero…” afferma con tono quasi di supplica.
Alzo un angolo della bocca in un sorriso malizioso, chissenefrega di come si sono riorganizzati i miei ricordi. È di quelli futuri che mi voglio occupare adesso…
Le sorriso e mi avvicino al suo viso per sussurrarglielo direttamente nell’orecchio:
“Vado a riempire la va…
 
“TRUUUUUUUNKS? PAAAAAAAAN? USCITE!”
È la voce chiara, distinta e palesemente incazzata di mio padre che ci ‘invita’ ad uscire.
(facce delle lettrici: O.o… Pensavate arrivasse Goten, eh? Fregate!)
 
 


 
CONTINUA…
   
 
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