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Autore: Hidalgo_Aragorn    25/07/2017    0 recensioni
avevo 13 anni quando successe, quando tutto cambiò, quando io cambiai e dovetti cominciare ad accettare l'idea di essere chiamata "puttana" pure dalla mia stessa madre. 13 anni, niente, avevo appena iniziato a vivere...
~dalla storia~
-Joans quanti anni avevano i tuoi genitori quando ti hanno avuto?- mi chiede il professore quando è il mio turno. Io faccio spallucce e cambio la direzione dello sguardo; "e a questo come glielo dico?"
Genere: Dark, Drammatico, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti, Non-con, Tematiche delicate
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AVVISO:
GLI ARGOMENTI SOTTO RACCONTATI POTREBBERO TURBARE. QUINDI CAUTELA ...

BUONA LETTURA!

Girammo per un pò per il centro, esplorando quella nuova città. Le stringevo la mano come quando ero piccolo e, dividendo un paio di auricolari, ascoltavamo la sua playlist, con "Drive by" di Train.
C'erano negozi nuovi di marchi di lusso, ma anche di brand che avrei acquistato più volentieri. Poi c'era Sturbacks e quella fu la nostra meta. 
Entrammo e ordinammo due frappuccini fiordilatte e caramello, con tanta, tanta panna. 
Uscendo, trovammo una panchina e ci sedemmo; cioè lei era seduta e io disteso con la testa sulle sue ginocchia e le ginocchia piegate. 
Lei mi passa una mano tra i capelli, guardandomi dolcemente. -non voglio che tu dopo cambi l'idea che hai di te stesso e di me- mi tiro su e annuisco. È da tutta la vita che aspetto questo momento e non so bene come dovrei sentirmi: forse nervoso, o eccitato. Magari anche spaventato ed euforico. Sapere ha sempre tante sfumature, ma di certo male non può farmi. Anche se dalla faccia di lei, non sembra il massimo. 
Lei stringe la mia mano tra la sua. 
-cosa vuoi che cambi? Sarai sempre la mia mamma e io sempre quel pazzo di tuo figlio- le dico e le sorrido. Ci girammo uno davanti all'altro con le gambe incrociate. Succhio la bibita in attesa. Lei fa un mezzo sorriso. 
-bene allora... Era il primo weekend da quando era iniziata la scuola- comincia. -avevo fatto 13 anni una settimana prima e frequentavo la terza classe media. E quel sabato c'era una festa a casa di Billy Dannel, un ragazzo già della classe seconda classe superiore e la mia amica Ally si era fatta invitare... Tu non la conosci- dice. -mi ero fatta accompagnare da tuo zio che aveva la moto, i miei genitori mi avevano detto di sì solo perché veniva lui. Ma io e Daniel ci eravamo messi d'accordo di pararci la schiena: lui andava al pub con gli amici e io alla festa, poi mi sarebbe tornato a prendere per le 11- ascoltavo, quasi entusiasta, di sicuro da lì a poco sarebbe saltato fuori mio padre. 
-portavo una gonna bianca di jeans molto corta e un top grigio chiaro- dice. -quando sono arrivata Ally già aveva iniziato a bere e c'era la musica a palla. Non ho avuto il coraggio di entrare in casa e sono rimasta in giardino con quelli più grandi a guardarli ballare- cambia espressione e si guarda le mani, gliele prendo e cerco di darle forza. Lei respira profondamente, come se stesse cercando di calmarsi. È la prima volta che la vedo cosí sconvolta. 
-lì, un ragazzo mi si è avvicinato, era bello, fin troppo, capelli dorati, occhi chiari. Dorian Gregory. Abbiamo bevuto qualcosa, parlato, anche ballato. Aveva 16 anni e probabilmente aveva appena finito di fumare. Sta di fatto che mi ha baciato- la guardo male. 
-perché doveva aver bevuto o fumato per baciarti?- faccio sarcastico. 
Lei mi guarda male e le esce una lacrima. Doveva piacerle davvero mio padre. -ehi, e questo?- chiedo indicando la lacrima. 
-non è per il bacio, amore, è per dopo- mi dice. 
-cosa, non capisco-
-siamo entrati in casa, mi ha detto di dover cercare qualcuno ma poi mi ha trascinato in un bagno, ha chiuso la porta e si è aperto i pantaloni- dice e le lacrime iniziano a scendere più e svelte lungo le sue guance. -ho cercato di difendermi, di morderlo, ma... Ma non me ne ha dato l'opportunità, mi ha girato nella vasca e messo una mano sulla bocca- continua. -quando ho finito, mi ha lasciato nella vasca e se n'é andato- dice. -a tuo zio ho detto di essermi spiegato e a tua nonna nulla. Quando... Quando ho scoperto di essere incinta, non l'ho detto e mia madre l'ha scoperto quando, ti si è legato il cordone intorno al collo- poi mi guarda. -amore, mi dispiace, mi dispiace tanto. Avevo paura di dirtelo, non voglio che tu creda di essere qualcosa di negativo. Tu sei un miracolo Edward- 
La prima cosa che penso è che mia madre, già per me era una persona forte, adesso mi rendo conto che è un supereroe e non riesco a credere che abbia affrontato tutto da solo. 
Io ho il viso di un mostro, ma l'amore di un angelo. 
-scusa- dico e lei mi guarda. -mi dispiace mamma, mi dispiace di averti chiesto di lui e mi dispiace di aver pensato che sarebbe stato bello averlo. Mamma scusami- quasi irrazionalmente, scoppio in lacrime mentre l'abbraccio stretta. 
Non riesco a non pensare a tutto quello che deve aver superato per me. 
Ha superato i pregiudizi e la mia apparenza, e ha scelto l'amore. Vorrei averla capito meglio. 
Lei mi accarezza i capelli. -oh amore mio, tu non potevi sapere, non potevi nemmeno immaginarlo. Tesoro, tu sei perfetto, sei la gioia più grande. Tu sei mio figlio, solo mio, da lui non hai preso nulla di quello che c'è dentro. Edward, tu sei il mio bambino. Sei il mio bellissimo biondino curioso- dice. -per te ho superato tutto, per te non mi sono abbattuta. Tu sei la mia vita- 
La guardo. -nonna lo sa?- le chiedo asciugandomi le lacrime. 
-non gliel'ho detto subito. Avevi 4 anni quando glielo dissi. È stato quando poi siamo andati a vivere nel nostro primo appartamento- 
-lo ricordo- dichiaro. -sei rimasta dentro e mi hai detto di salire in macchina- lei annuisce. 
-lo dissi e chiusi la porta. Avevo 18 anni, ma mi sono portata via te- mi dice -e non me ne sono mai pentita- mi dice e le piazzo un bacio sulla guancia.
-ti voglio bene, non voglio un padre e grazie per la sincerità- dico. 
Lei sorride. -amore ti ricordi che mi avevi chiesto di farti un tatuaggio?- annuisco. -io penso di voler fare quello che da 16 anni a questa parte volevo fare, se sei ancora convinto ci andiamo- 
Ci alzammo dalla panchina e continuammo a girare tranquillamente la città: entrammo in qualche negozio, trovo una felpa di jeans e pure una cover. 
Le proposi di tagliarci i capelli, io ne avevo bisogno e accettò con mia grande sorpresa. Entrammo nel piccolo negozio che era di parrucchieri unisex. 
-c'è posto oggi- ci disse subito e ci chiese cosa volevamo fare. 
Dissi che li volevo un pò sfoltire e fare un mezzo ciuffo invece che le ciocche laterali. 
Mamma invece decise proprio di volerli tagliare, così le sarebbero arrivati a metà schiena. 
-mamma, sai che oggi mi hanno chiesto perché non faccio il modello? Io ho risposto che non ci avevo mai pensato e il prof mi fa che una sua amica fotografa cerca per un servizio ragazzi con le mie fattezze. Io non ho risposto ma lui mi fa' di pensarci- dico. -io non so se fare il fotomodello mi si addice, tu cosa ne pensi?- 
Lei alza le spalle. -non lo so amore, se non ti ci vedi non farlo. Non ha senso star lì a pensarci se non ti ispira- 
-so che hai ragione ma a volte penso che mi sto perdendo tante occasioni. Potevo andare ai nazionali di atletica e mi sono fatto sospendere. Potevo suonare al ballo e non ci sono andato. Faccio dei bidoni uno dietro l'altro, magari provarci potrebbe far cambiare qualcosa- 
Lei annuisce. -amore, te l'ho sempre detto, per me puoi fare quello che vuoi, se non superi i limiti legislativi- ridacchio. -se vuoi provarci, ti ci accompagno ma devi volerlo tu, Edward- 
Annuisco. Lei ha ragione ed è una persona completamente aperta a tutto. Ed io, era come se volessi dedicarle tutto il possibile.

Tan-tan-tan... 
Ve lo sareste aspettato?? 
Stronzo di merda... Ma se non fosse così non ci sarebbe Edward, quindi non lo so... Certo il gesto è orribile ma... Non so, non voglio dire che lo stupro la abbia aiutata, ma di certo, le ha dato il suo bambino e senza di lui, nemmeno io voglio sapere cosa avrebbe fatto... Comunque il prossimo è un capitolo a sorpresa 😃 spero vi piacerà come spero vi piaccia la storia... 
Un bacio 😘😘

  
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