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Autore: lyrapotter    15/06/2009    7 recensioni
Una semplice one-shot senza pretese scritta sull'ispirazione di un momento in una sera che non avevo altro da fare, per rispondere a una semplice domanda: come hanno vissuto i Malandrini la loro notte prima dei M.A.G.O? La mia interpretazione all'interno, spero che gradirete!!!!!!
Genere: Commedia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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NOTTE PRIMA DEI M.A.G.O

DISCLAIMER: Harry Potter e tutti i suoi personaggi appartengono a JK Rowling e a chi ne detiene i diritti. Questa storia è stata scritta senza alcuno scopo di lucro.

N.B. le parti in corsivo sono i pensieri dei personaggi

Era una normalissima serata di assoluto relax nel dormitorio di Grifondoro del settimo anno. Al momento era occupato da solo due dei suoi abituali inquilini: un bel ragazzo con i capelli neri e gli occhi grigi e un altrettanto bel ragazzo coi capelli castani disperatamente disordinati e gli occhi nocciola incorniciati da occhiali, entrambi intensamente impegnati a fare assolutamente nulla sdraiati a pancia in su sul pavimento.

"A proposito, Prongs*, com’è che stasera non stai con la tua fidanzata?" stava chiedendo il primo, facendo una mezza smorfia alla parola ‘fidanzata’.

L’altro sbuffò. "Uffa, Padfoot*, sto con Lily da sei mesi ormai: non ti sei ancora abituato?".

"Non mi abituerò mai ad averla tra i piedi a tutte le ore del giorno e della notte" ribatté questi. "La nostra vita era più semplice prima, quando ci detestava e noi potevamo fare quello che volevamo infischiandocene della sua opinione. Ora oltre a Remus, abbiamo pure un’altra palla al piede, che per di più non possiamo nemmeno mettere a tacere con un Incantesimo Silenziatore quando comincia a rompere troppo!".

"Non è che sei molto gentile, eh, Sirius!" lo rimproverò il secondo, rotolando sulla pancia. "Cosa ne penseresti se parlassi così della tua fidanzata?".

"Melanie non è nemmeno lontanamente rompiscatole quanto Lily, James!" affermò in tono deciso Sirius, per nulla toccato dalle proteste dell’amico. "E poi, non devi fraintendermi: mi piace Lily, mi piace sul serio. E non fare quella faccia: non mi piace mica in quel senso! Come hai giustamente rimarcato tu poco fa, ho già una ragazza… E non sarei mai così idiota da dirti che mi piace Lily Evans, detta altresì la tua futura sposa, la donna dei tuoi sogni, la metà del tuo cuore…".

"Ok, ok, hai reso l’idea" lo interruppe James, ben sapendo che l’amico poteva andare avanti per ore con quella tiritera.

"Stavo dicendo: Lily mi è simpatica" riprese Sirius, tornando all’argomento principale della discussione. "Ma non puoi negare che da quando state insieme, la percentuale di scherzi messi in atto sia drasticamente diminuita!".

"Senti, dopo tutta la fatica che ho fatto per conquistarla, non voglio rischiare che mi molli per qualche scemata…".

"Se dopo sei mesi non ha ancora accettato la tua indole di Malandrino Patentato, Prongs" considerò Sirius, "forse è il caso che rivediate il vostro rapporto…".

"Ma non credo che si incazzerebbe tanto per qualche scherzetto innocente… Ma credo che come minimo mi crucerebbe se scoprisse che siamo stati noi a fare quello scherzo a Mocciosus, ieri pomeriggio".

Il ricordo bastò a far venire a Sirius voglia di ridere: il giorno prima, giusto perché non avevano nulla da fare, Remus (detto altresì incarnazione fisica della loro inascoltata coscienza) non era nei paraggi ed era passato un considerevole lasso di tempo dall’ultimo scherzo ai danni di Severus Piton (alias Mocciosus, alias la loro nemesi), avevano appeso il ragazzo per la cintura a un lampadario del quinto piano. Piton era rimasto a urlare a mezz’aria quasi un’ora prima che qualcuno riuscisse a trovare la contro fattura per tirarlo giù.

Per qualche ignoto gioco del caso, la cosa non era ancora giunta alle orecchie di Lily Evans… In caso contrario, James era più che convinto che non sarebbe stato lì: la sua dolce e cara fidanzata l’avrebbe certamente ucciso quando l’avesse scoperto. Non fraintendete, Lily gli voleva un bene dell’anima, ma certe cose non poteva proprio sopportarle. E James aveva già imparato a sue spese che la ragazza in preda ai suoi attacchi d’ira era molto, molto pericolosa.

"Comunque" riprese Sirius, "non mi hai più risposto: perché non sei con la tua fidanzata stasera?".

"Perché negli ultimi giorni con questa storia dei M.A.G.O, è diventata un po’ nevrotica, perfino peggio di Remus: mi sta letteralmente tirando scemo. Così, ho deciso di starle il più alla larga possibile. E tu? Come mai non sei con Melanie?".

"Più o meno lo stesso. Solo che Melanie insiste perché studiamo insieme e io non ho la minima intenzione di cascarci di nuovo: quella volta del compito di Lumacorno mi è bastata per tutta la vita!".

Già, quella prima e unica volta che aveva avuto la malaugurata idea di accettare l’invito della sua fidanzata, Melanie Griffith, a studiare insieme: l’esperienza era bastata a fargli perdere il sonno per giorni! Melanie e un libro in mano erano una cosa da evitare tassativamente: la ragazza diventava non pericolosa, di più, perfino un po’ spaventosa.

Per il bene dell’oro rapporto, Sirius aveva deciso che non avrebbe mai, mai più studiato con lei qualunque cosa di qualunque materia.

Già gli sembrava ancora strano avere qualcuno da chiamare ‘la mia ragazza’. Aveva passato anni a giocare allo scapolo d’oro del castello, saltando senza troppi complimenti da una fanciulla a un’altra nell’arco di non dico giorni, ma poco più: di star da solo non era capace e la coda di ragazze disponibili sembrava non esaurirsi mai… Quanto a impegnarsi seriamente, si riteneva inadatto geneticamente a quella pratica: nella sua famiglia, era a conoscenza di un solo matrimonio per amore e si dava il caso che la cugina che l’aveva contratto, Andromeda, era anche l’altra pecora nera di famiglia. Era più che convinto che non si sarebbe mai innamorato e a dirla tutta non ne sentiva nemmeno la necessità: gli bastava vedere come si era ridotto il suo migliore amico per amore per fargli passare la voglia!

Tutto era cambiato quando aveva incontrato Mel… O per essere più precisi, quando si era accorto di lei, cinque mesi prima: perché Melanie era del suo stesso anno, di Grifondoro e pure la migliore amica di Lily Evans ed era cotta di lui più o meno dal terzo anno. Grande spirito d’osservazione, non c’è che dire!

Comunque, quando l’aveva notata, gli ci erano voluti più o meno tre minuti per innamorarsi di lei, tre ore per realizzarlo, tre giorni perché i suoi amici riuscissero a estorcerglielo e tre settimane perché questi lo convincessero a rivelare alla diretta interessata i suoi sentimenti. A quel punto, si erano messi insieme e non si erano più lasciati, spezzando tra l’altro il cuore di almeno metà della popolazione femminile del castello.

James annuì con aria saputa. "Le ragazze sono davvero brutte bestie: non puoi vivere con loro, non puoi vivere senza…".

"Ma di solito con Mel ci sto più che volentieri: è adesso che ci sono gli esami che preferisco evitarla!".

"Chissà poi perché tutta questa fissa dei M.A.G.O…" osservò James, sospirando, prima di rimettersi sdraiato supino. "Voglio dire, sono solo degli esami!".

"Credo che noi siamo più o meno gli unici a pensarla così, Prongs" sbuffò Sirius. "Guarda com’è ridotto Remus…".

"… E gli insegnanti, e il resto dei nostri compagni!" aggiunse James.

"Bah, il mondo è bello perché è vario. Io dico che il mondo continuerà a girare anche se canniamo gli esami…".

"Lo penso anch’io" concordò James.

"È bello trovare uno spirito affine".

"È per questo che ci siamo trovati, Padfoot: due corpi, un’anima!".

"Amen".

La porta del dormitorio si aprì e un ragazzo con i capelli e gli occhi color miele e lo sguardo gentile entrò, posando lo sguardo sui due amici beatamente stravaccati sul pavimento.

"Ah, qua siete" li salutò. "Temevo foste in giro a combinarne una delle vostre…".

"Ciao, Moony*" cinguettarono in coro Sirius e James, girando di 180° gradi per poterlo vedere in faccia. "Quanto tempo… Anche tu ci sei mancato!".

"Sì, certo, certo" li zittì Remus, troppo abituato alle stupidaggini dei suoi amici per preoccuparsi di arrabbiarsi. "Si può sapere che state facendo?".

"Non si vede?" domandò James, guardando Sirius.

"Credevo fosse evidente…" aggiunse quest’ultimo.

"Non mi sembrava di aver in qualche modo…".

"Ma a quanto pare, è una realtà troppo evidente perché RemRem se ne accorga…".

"Allora, primo" li interruppe Remus, in tono stanco e irritato, "non chiamarmi ‘RemRem’ mai più, se non vuoi fare una brutta fine. Secondo, invece di fare l’idioti, perché non rispondete alla mia domanda e basta?".

"Perché non saremmo noi…" rispose Sirius.

"… E non sarebbe divertente!" completò James.

"Ok, vi siete divertiti" li accontentò Remus. "Ora, rispondete una buona volta!".

Sirius e James si guardarono un istante, poi esplosero in un corale: "Assolutamente nulla!".

"Ci diamo alla nostra attività preferita".

"Affiniamo le nostre capacità di scansafatiche doc!".

"Fidatevi, non avete bisogno di allenamento" li rassicurò Remus, sbuffando. "Siete già dei fannulloni da guinness dei primati!".

"È una cosa buona?" domandò Sirius, che in quanto purosangue non aveva idea di cosa fosse un ‘guinness dei primati’.

"In un certo senso: significa che siete i migliori in qualcosa" spiegò il licantropo.

"Ah, allora è positivo! Grazie, Moony!".

Remus alzò gli occhi al cielo, snervato. Fare un discorso serio con quei due era quasi come tentare di insegnare il tiptap a una foca: completamente inutile e frustante.

"Sentite, voi vi rendete conto che siamo a giugno, vero? Che è la scuola è quasi finita e voi siete al settimo anno?".

"Sì, e allora?".

"Stai cercando di dirci che dovremmo essere tristi perché non vedremo più Hogwarts?" gli domandò James. "Perché se è così, sappi che noi siamo tristi per questo…".

"… Ma lo nascondiamo bene e esorcizziamo la malinconia come meglio possiamo" concluse Sirius.

Ok, calmati Remus, non puoi strozzarli: nessun giudice considererebbe accettabile la tesi secondo cui l’hai fatto per risparmiare ulteriori sofferenze all’umanità. O il rischio di una discendenza…

"Non sto dicendo questo" disse a denti stretti. "Sto cercando di dirvi che tra poco ci sono i M.A.G.O e voi quasi non avete studiato nulla!".

"Oh, non ricomincerai con questa storia, Moony!" sbuffò James, tornando a sdraiarsi sulla pancia.

"Sono sette anni che cerchi di farci aprire un libro" aggiunse Sirius, imitando l’amico, "e ancora non ci sei riuscito. Qualcuno la definirebbe come minimo perseveranza da folli senza speranza!".

"Lo so che è un’impresa pressoché impossibile: ma speravo che almeno sotto esami avreste deciso di usare un minimo di buon senso… O che perlomeno le vostre ragazze ve lo inculcassero a forza!".

"Oh, ci hanno provato. Ma non siamo più bravi di loro a evitarle".

"Ragazzi, forse non vi rendete conto dell’importanza di questi esami…" insistette Remus, ma fu subito interrotto.

"Non ci provare" lo zittì Sirius. "Sono anni che ci rifili questa storia e nono dobbiamo fare di tutto per ignorarla. Risparmia a noi il fastidio e a te la fatica!".

"E cosa avete intenzione di fare? Non studiare nulla? Non aprire nemmeno il libro? Arrivare agli esami completamente e totalmente impreparati?".

"Ma no" lo rassicurò James. "Studieremo, rilassati! C’è ancora un sacco di tempo: gli esami cominciano il 15, no?".

A quel punto Remus mise su una faccia davvero esasperata. "James, domani è il 15!".

Ebbe la soddisfazione di vedere i due amici saltare in piedi come molle, per la prima volta davvero allarmati.

"Domani è il 15?!" gridò Sirius."Stai dicendo che i M.A.G.O cominciano domani!".

"Esattamente" confermò Remus in tono tranquillo, come se parlasse del tempo.

"E ce lo dici così, adesso? Non potevi avvertirci un po’ prima?" protestò James.

Remus parve alzarsi di dieci centimetri, tanto si inalberò di fronte a quella accusa. "Sono giorni, per non dire settimane che io, Lily e Melanie sprechiamo fiato a dirvi che dovete darvi una mossa! Se siete nella merda, non è certo colpa mia! Ho cercato di avvertirvi che il tempo era poco, ma voi non avete voluto ascoltarmi, perciò arrangiantevi!".

Fece perfino la mossa di voltarsi e uscire, ma ovviamente i due lo bloccarono, artigliandosi alle sue caviglie e cominciando a implorarlo.

"Andiamo, Remus, non puoi abbandonarci così!" protestò James.

"Ci devi aiutare, in nome dell’amicizia che ci lega!".

"Non puoi essere così senza cuore!".

"Ti preeeeegoooooo!".

"Siete uno spettacolo indecente" commentò Remus, fissandolo. "Ma siccome avevo previsto che vi sareste ridotti in questo modo, ho già preparato un piano: abbiamo tutta la notte, se ci impegniamo, forse riesco a riempire le vostre zucche vuote con qualcosa di vagamente utile per passare un esame!".

James e Sirius balzarono in piedi.

"Remus, sei il migliore" lo ringraziò James. "Avremmo dovuto saperlo che avevi un piano per salvarci…".

"Moony, se non fosse che sei un maschio e la cosa mi farebbe molto schifo, ti bacerei!" trillò Sirius.

"Grazie per l’offerta, ma preferisco evitare. E sì, avreste dovuto saperlo: sono troppo buono con voi due. Una volta tanto, dovrei provare a non risolvere i vostri casini e vedere che effetto fa!"

"Non potresti mai!".

"Ci vuoi troppo bene per fare una cosa del genere".

"Io piuttosto direi che sono troppo cretino" lo corresse Remus. "Prendete i vostri libri: vi aspetto di sotto con Lily e Melanie".

"Certo, certo…".

I due si stavano affrettando a ubbidire, quando si bloccarono a metà della stanza: si voltarono, trovando Remus già sulla porta che lo fissava interrogativo. "Sì? Qualche problema?".

"Hai detto Lily e Melanie?".

Remus annuì. "Non avrete pensato che potessi farcela da solo? Le ragazze si sono offerte di darmi un mano… e ora muovete i vostri sederi scansafatiche: la notte passa in fretta…" e uscì dalla camera senza guardarsi indietro.

Sirius e James si scambiarono un’occhiata orripilata. "Siamo morti: Lily e Mel ci uccideranno!" dichiarò Sirius.

"Sei troppo positivo" lo corresse James. "Per me, faranno ben di peggio che ucciderci!".

Infatti quando giunsero in sala comune, trovarono ad aspettarli Remus che preparava i suoi appunti di Trasfigurazione, apparentemente ignaro di trovarsi al centro di un potenziale cataclisma di proporzioni cosmiche, Peter Minus che sfogliava con fare febbrile il libro di Pozioni e due ragazze, una con brillanti occhi verdi e capelli rossi, l’altra con i capelli scuri e gli occhi color del cielo, entrambe con due sorrisi a trentadue denti stampati in volto, falsi quanto una moneta da due galeoni.

"Ehm, ciao ragazze" le salutarono James e Sirius, giustamente terrorizzati.

"Ma bene" li accolse Lily. "Ecco qui i nostri adorati fidanzati".

"Proprio adorati" confermò Melanie. "Anche se io non sono sicura che siano i nostri fidanzati, sai, Lily?" aggiunse subito dopo, con espressione pensosa. "Voglio dire, i nostri fidanzati non sarebbero mai stati così stupidi a ridursi la notte prima dei M.A.G.O a dover studiare tutto!".

"Già, James e Sirius non sono così idioti" confermò Lily. "Deve esserci uno sbaglio".

"Ehm, ragazze…".

Le due non parvero nemmeno sentirli. "A meno che, ovviamente" proseguì Melanie, "non li abbiamo completamente sopravvalutati in tutto questo tempo…".

"… E loro non sono altro che degli idioti patentati!" concluse gridando Lily, stavolta rivolgendosi direttamente ai due Malandrini. "James Potter, sei il più grande, immenso, imbecille che abbia mai camminato su questa terra!".

"Sirius, stavolta ti ucciderò, sappilo!".

E sembravano pronte a saltare loro addosso sul serio, se non fosse stato per il provvidenziale intervento di Remus. "Ragazze, avevamo deciso: niente spargimenti di sangue per stasera". Sì, sono davvero troppo buono!

Lily e Melanie lo guardarono deluse, mentre James e Sirius con sollievo e riconoscenza.

"E va bene" accordò alla fine Lily. "Qualunque pena è rimandata a dopo gli esami…".

"Ma non pensate" li avvisò Melanie. "Presto o tardi ve la faremo pagare!".

"Sì, sì, certo!".

"Bene" intervenne Remus, "ora mettiamoci al lavoro: abbiamo poco tempo e tanto da fare!".

Fu così che i sei ragazzi passarono la notte a studiare, ripassare, ripetere, leggere, rileggere e ripetere ancora tutto quello che avevano fatto durante l’anno, arrivando il mattino completamente stravolti, ma consapevoli di aver fatto tutto il possibile perché le due teste di legno imparassero qualcosa.

Quanto al destino che Lily e Melanie riservarono ai rispettivi fidanzati, vi basti sapere che non fu sufficiente a ucciderli, ma per un bel pezzo non riuscirono più a muoversi in completa autonomia.

E sapete dov’è il lato ironico della faccenda? Malgrado tutto, Sirius e James riuscirono perfino a diplomarsi con il massimo dei voti, battendo ben due dei loro improvvisati insegnanti.

* Uso la versione inglese dei soprannomi inglesi dei Malandrini perché francamente la traduzione italiana non mi piace per nulla! se non lo sapete, Prongs è Ramoso, Padfoot Felpato e Moony Lunastorta

LYRAPOTTER’S CORNER

Una piccola cosetta per esorcizzare l’ansia da maturità e occupare una serata, nella speranza che gradirete!

Il personaggio di Melanie è di mia creazione, tratto dalla mi fanfiction "Babysitter per caso".

Commentate numerosi, sia se vi è piaciuta, sia se non vi è piaciuta, grazie e a presto!!!!!!!

 

 

   
 
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