Regina
diede un pugno al materasso, frustrata. Questa era
la terza volta in una settimana che Emma scompariva proprio mentre
Regina era
sul punto di raggiungere l’orgasmo. Aveva fatto quella cosa
incredibile con la
lingua e Regina aveva sentito il piacere aumentare, e aumentare, e poi
più
niente. Le ultime due volte Emma era ricomparsa un minuto dopo e aveva
posto
fine alle sue sofferenze, ma questa volta sembrava che ci stesse
mettendo molto
di più.
Regina
non era nota per la sua pazienza, e, dopo che
furono passati un paio di minuti, allungò una mano,
determinata a terminare il
lavoro da sola. Solo che, quando provò a toccarsi, non ci
riuscì. La sua mano
si era fermata, e, in nessun modo, riuscì a produrre un
contatto. Raggiunse il
vibratore sul suo comodino, con lo stesso identico risultato. Emma Swan
aveva
scagliato un sortilegio sulla sua vagina.
“EMMA
SWAN! Giuro che se il tuo culo oscuro non riappare
subito…”. Lasciò la minaccia
incompleta; aveva imparato che l’immaginazione era
molto più terrificante di qualsiasi cosa potesse inventarsi.
Un momento dopo,
Emma ricomparve alla punta del letto, sogghignante mentre stringeva un
pezzo di
carta, apparentemente non preoccupata riguardo la prospettiva della
furia di
Regina.
Guardò
la mano di Regina (e il vibratore), bloccata nello
spazio, e scosse la testa. “Io non avevo finito”.
“Neanche
io, è questo il problema” ringhiò
Regina.
Emma
fece un sorrisetto. “Ti direi che mi dispiace, ma
non posso. Sono in addestramento, e i cattivi non si scusano mai, lo
sai”.
“Fidati,
Emma, se provi a farlo un’altra volta, ti
scuserai”.
Emma
si illuminò, fiera di sé. “Questa
manovra mi ha
conferito 400 punti, abbastanza per arrivare al livello
successivo”. Sventolò
il foglio davanti agli occhi di Regina. C’era
un’immagine in pixel di un trofeo
ed un pugnale che sembravano usciti da Microsoft Clip Art del 1993.
C’erano anche
un paio di righe scritte in cui lesse: “Nuovo Obiettivo
Oscuro Raggiunto:
Negatrice di Orgasmi”.
Regina
incenerì il certificato con una piccolissima palla
di fuoco, complimentandosi con se stessa per l’autocontrollo
dimostrato
nell’incendiare solo il
certificato.
Nella lingua inglese non esisteva una parola che potesse esprimere il
livello
di frustrazione che aveva raggiunto.
Emma
si imbronciò. “Perché l’hai
fatto?”.
Regina
ignorò la domanda. Aveva altre cose, ben più
importanti, per la testa. “Emma, giuro che se non finisci
ciò che hai
cominciato, io troverò
un modo per
ucciderti, immortale o meno”.
Distesa
più avanti sul letto, Emma stava perdendo tempo
con il suo cellulare, irritando ancora di più Regina. Non
è che lei fosse la
creatura più coccolona che esisteva, ma le sarebbe piaciuto
godersi un po’ di
coccole post-sesso. Invece, per i passati minuti, Emma non aveva fatto
altro
che ignorare fermamente i suoi tentativi di abbracciarla.
“Capisco
che sei cattiva, Emma, ma questo è semplicemente
scortese”. Mosse la mano, e il cellulare volò via
dalla mano di Emma fino ad
arrivare alla sua.
“Hey!
Stavo facendo una cosa”. Emma provò a riprendersi
il telefono, ma Regina lo tenne fuori dalla sua portata.
Guardò
lo schermo ed inarcò le sopracciglia. “Oh mio Dio.
Hai veramente trovato un’app?”.
“No”.
Dal tono, Emma sembrava delusa. “Ho cercato per
un’eternità, ma apparentemente è un
mercato piuttosto di nicchia”. Scrollò le
spalle. “Così ho chiesto ad Henry di crearne una
per me”.
“Hai
fatto inventare a nostro figlio un’app che include
categorie come ‘Negatrice di Orgasmi’? A che stavi
pensando?”. Emma non era
proprio una cima in quanto a buon senso, ma questo?
Regina era realmente sorpresa.
Emma
la guardò come se fosse lenta a capire, e Regina si
fece più tesa. “Certo che no. Lui ha solo creato
il frame. Io ho sviluppato le
categorie”.
“E
come hai deciso le categorie di Obiettivi Oscuri?”.
Regina era curiosa, perché Emma non era andata a chiederle
qualche idea, e, per
quanto ne sapeva, lei era l’unico Mentore Oscuro di Emma.
“Ho
fatto un gruppo d’indagine”. Emma sembrò
compiaciuta.
“Ho acquisito punti per questo perché le ricerche
di mercato sono abbastanza da
cattivo. Ho servito panini con cetrioli sottaceto e Fluff*come
rinfresco, il
che è stato praticamente la combinazione più
disgustosa che mi venisse in
mente. Ho ottenuto dei punti bonus perché due persone hanno
dovuto lasciare la
stanza per vomitare. E poi li ho trattenuti abbastanza da far correre i
parchimetri. Multe ovunque”. Ghignò
orgogliosamente. “Sto assolutamente
spaccando in questa roba da cattivi”.
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Regina,
Emma ed Henry erano nel bel mezzo di un pranzo
insieme al Granny’s. Il look malefico aveva certamente fatto
il suo lavoro,
perché solo un quarto degli occupanti del diner aveva
guardato male Regina,
mentre i restanti tre quarti avevano adocchiato Emma con sospetto.
C’era stato
un tempo in cui tutti avrebbero guardato di traverso lei, e la
metà di essi
sarebbe corsa a casa, si sarebbe chiusa dentro e avrebbe perfino
sbarrato le
finestre. Ah, i bei vecchi tempi.
Al
tavolo vicino, una coppia di nani stavano discutendo
riguardo ‘Il Trono di Spade’. Il servizio Internet
di Storybrooke era appena
stato perfezionato abbastanza da rendere lo streaming una
realtà, e metà della
popolazione sembrava essere risucchiata a guardare la tv, o a parlarne
incessantemente.
Regina
notò la cattiveria brillare negli occhi di Emma, e
le prestò attenzione mentre si aggiungeva al tavolo, accanto
a Brontolo.
“Ned
Stark muore, sai. Alla fine della prima stagione.
Joffrey infilza la sua testa in una picca, e tutto. E poi nella seconda
stagione…”.
“Noooo.
Non mi lascerò ingannare dalla tua lingua
malvagia e bugiarda. Vattene via, Signore Oscuro”.
Brontolo
si coprì le orecchie con le mani e cominciò ad
urlare con forza per non avvertire la voce del Signore Oscuro.
Uscì dal diner,
ed Emma ritornò al suo posto, ghignando. Diede il cinque ad
Henry mentre si
sedeva di nuovo. Poi tirò fuori il proprio telefono e
scrisse qualcosa, prima
di sbattere il proprio pugno, eccitata. “Sì!
Spoiler Master, 100 punti!”.
Regina
roteò gli occhi. “Quali altre azioni terribili hai
commesso di recente?”.
“Ho
premuto tutti i pulsanti di un ascensore e sono scesa
al primo piano”. Emma alzò la mano, ed Henry le
diede il cinque di nuovo.
“Bel
lavoro, Mamma Oscura!”.
Emma
ci pensò su per un momento. “Ho scambiato tra loro
i
contenuti di tutte le tinture per capelli in farmacia”.
“Sei
stata tu?
Ci sono volute ore e un bel po’ di magia per aggiustare i
miei capelli. Avevano
delle strisce arancioni”.
Onestamente,
Regina cominciava a trovare estenuante tutta
quella storia del Signore Oscuro, ma Emma sembrava più
felice di quanto non
fosse stata da molto tempo. Finalmente libera dall’onere
delle aspettative, si
stava apparentemente godendo la sua appena trovata libertà.
E dopotutto, Regina
non poteva proprio incolparla per questo.
“Tu
ti tingi i capelli?”. Emma sembrò genuinamente
sorpresa, e Regina si sistemò un momento, finché
non ricordò perché doveva
tingersi i capelli.
“Beh,
no, finché tu non sei arrivata a Storybrooke”.
Quattro capelli bianchi. Uno per ogni anno di stress che Emma le aveva
causato.
Emma
riprese il suo cellulare. “Fantastico! Ladra di
Giovinezza, 200 punti”.
Poco
dopo, Emma si diresse verso un altro tavolo, avendo
localizzato un’altra opportunità di cattive azioni.
“Allora,
sembra che ti piaccia Emma come Oscuro. Avete
fatto squadra con gli addestramenti e le app”. Regina non
riusciva a non
sentirsi gelosa. Quando lei era cattiva, Henry non voleva nemmeno stare
con
lei.
Henry
fece spallucce. “Sto solo cercando di essere di
supporto, mamma. Mi sento veramente in colpa per come ti ho trattata
quando eri
ancora cattiva, e non voglio commettere di nuovo lo stesso
errore”.
Regina
sentì un sorriso nascere sul proprio volto. “Sono
così fiera di te, Henry”.
La
sua voce si abbassò fino ad arrivare ad un bisbiglio.
“Ma sul serio, mamma. È orribile. Non ho mangiato
vegetali negli ultimi cinque
giorni, se non conti le patatine fritte”. Si mise in posa sul
proprio posto,
ricordando vagamente una di quelle che Ema si stava allenando a fare.
“Perché i cattivi non
mangiano le verdure.
Abbiamo mangiato degli hamburger senza lattuga per cena ieri sera. La
sera
prima abbiamo mangiato dei panini al bacon senza pane e con extra
bacon. Era
piuttosto forte all’inizio, ma adesso sono preoccupato per la
mia salute: mi
verrà un tumore all’intestino. E lei continua a
darmi dei sandwich ai sottaceti
per pranzo”.
Henry
aveva un’espressione di pura angoscia, così triste
che Regina poté sentire il proprio cuore spezzarsi.
“Oh, il mio povero caro”.
Lui
continuò. “Sono così stanco, mamma. Lei
continua a
farmi stare sveglio per giocare ai videogames con lei,
perché i cattivi non hanno
l’ora della nanna.
Mi sono addormentato in classe ieri. E lei mi ha bruciato i compiti, e
sono
finito in detenzione perché la mia professoressa ha creduto
che mentissi quando
le ho detto che il Signore Oscuro ha distrutto i miei
compiti”.
Lui
notò che Emma lo guardava, e fece una smorfia che
sembrava più un ghigno che un sorriso, mentre alzava
entrambi i pollici in su.
Quando fu evidente che Emma non lo stava guardando più, si
voltò verso Regina.
“Mamma, non so quanto ancora potrò andare avanti
così”.
Regina
era stata paziente con Emma e tutta quella storia
di imparare ad essere cattivi, ma se ciò si ripercuoteva su
suo figlio, beh,
non poteva più stare seduta a guardare. Doveva fare
qualcosa.
Mentre
parlavano, Granny era emersa da dietro il bancone,
balestra alla mano. I clienti nel locale si divisero come il Mar Rosso
appena
lei si fece avanti verso Emma, nella sua posa più malvagia.
Regina si accigliò.
Non poteva finire che male.
Granny
puntò la balestra al petto di Emma. “Signore
Oscuro, puoi smetterla di molestare i miei clienti. E, mentre fai
questo, puoi
sistemare il tuo conto. Quattrocento settantadue dollari e
ventitré centesimi.
Mi aspetto che tu paghi entro domani”.
Emma
scomparve per un momento, poi riapparve sopra il
bancone, in posa. “I cattivi non
pagano i
debiti”.
“Questo
è troppo, Signore Oscuro. Sei bandita da qui”.
Granny usò la balestra. La freccia passò nello
spazio che Emma occupava un
momento prima.
Regina
ed Henry si guardarono a vicenda e parlarono
all’unisono. “Dobbiamo aggiustarla”.