Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
Segui la storia  |       
Autore: xthestorygoeson    26/07/2017    0 recensioni
"Quel che di più prende Yoongi alla sprovvista sono i grandi, profondi occhi castani che lo fissano con uno sguardo che calzerebbe ad una sirena del giorno d'oggi – che attira i pirati, ammaliandoli fino a portarli alla loro morte."
Alternativamente: l'AU con un ragazzo skater e un gangster che nessuno ha chiesto.
Genere: Generale, Sentimentale, Thriller | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga
Note: AU, Traduzione | Avvertimenti: Incompiuta, Violenza
Capitoli:
 <<  
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Capitolo 3: When The Sun Goes Down

Quando il sole tramonta


(Vedi la fine del capitolo per le note.)


La camera d'albergo odora di polvere e sigarette. Le coperte del letto sono macchiate di giallo e il bagno adiacente ha un disperato bisogno di una pulita meticolosa – magari della pesticida spruzzata agli angoli, non si sa mai. I cuscini sono troppo duri e rigidi sul collo indolenzito di Yoongi, le persiane sbattacchiano contro il vento implacabile all'esterno. Riesce a sentire i latrati e i cigolii provenienti da qualsiasi parte, i passi pesanti al piano di sopra che fanno sfaldare l'intonaco del soffitto della camera, spargendolo su tutto il suo bagaglio. Si gira sul lato, cercando di chiudere occhio. Chiude gli occhi stanchi, sentendo il dolore alla coscia destra, dove quel figlio di puttana aveva provato a dargli una coltellata, ma fortunatamente era riuscito solo a graffiarlo. Quel fesso si era trovato con un proiettile incastrato in mezzo ai suoi occhi ripugnanti, il buco era così ingombrante che era rimasto di lui solo qualcosa di vuoto a bocca aperta, grondante di sangue. Il cervello del cretino si era sparso su tutto il pavimento in pozze di sangue, il suo corpo afflosciato sul pavimento come un triste sacco di patate. Yoongi sogghigna al ricordo: la sua M9 non l'aveva mai deluso.


Namjoon era stato abbastanza chiaro quando aveva dato la missione a Yoongi: qualsiasi cosa era gioco pulito. Lo aveva mandato a Daejeon per chiarire dei fraintendimenti con una gang poco collaborativa con cui era capitato loro di incrociare le strade più di una volta. Il leader sembrò furioso quando, dopo aver passato due notti insonni, con il caffè istantaneo che lo riempiva fino alla punta dei capelli, non era riuscito ad ottenere dei territori condivisi con i gangsters di Daejeon. Seokjin aveva battuto i piedi, obbligando il suo amico a: "Fa' qualcosa, non m'importa se mi toccherà tagliargli le palle con il mio coltello da cucina e darle da mangiare ai miei pappagallini." - Seokjin aveva saltato il caffè e optato direttamente per la bottiglia di Smirnoff nella credenza.

Quindi, di prima mattina, un Yoongi ancora carico di sonno era stato sbattuto sul primo treno per Daejeon – a quanto pare Hoseok, Jimin e Jungkook erano occupati da qualche parte a Busan. Seokjin aveva avuto la gentilezza di pensare da sé a preparargli una valigia riempita per la maggior parte da munizioni, spuntini e un dentifricio. L'unico cambio di vestiti che gli aveva apparentemente messo in valigia consisteva in due paia di boxers a fiori e un paio di calzini rosa a strisce. Yoongi credeva che si sarebbe occupato dell'intera faccenda in più o meno tre giorni, quindi non avrebbe dovuto indossare i calzini fino all'ultimo giorno (piccole benedizioni). Nel bagaglio, aveva anche trovato una cartella con delle informazioni riguardo la gang, un mucchio di foto di visi cerchiati in rosso e i principali punti d'incontro di tutti i membri più importanti elencati sui fogli bianchi. Li guardò attentamente, memorizzando tutti i fatti significanti e i visi, prima di bruciare la cartella in un bidone dietro la stazione del treno.

Yoongi sospira piano, allungandosi verso il telefono sul comodino. Controlla l'ora: poco dopo le 4 del mattino. Apre l'ultima conversazione con Taehyung, tornando indietro alle foto che aveva ricevuto nell'ultimo paio di giorni. Sul treno, Yoongi gli aveva messaggiato, facendogli sapere che sarebbe stato via per affari per diversi giorni. La risposta era stata piena di brutte emojis tristi con troppi menti e occhiolini. Quindi, in vero stile Taehyung, era ricorso ad aggiornarlo su tutte le piccole cose che accadevano nella sua vita, anche più del solito. Per esempio, gli aveva inviato un lungo discorso lamentandosi del sapore decisamente diverso del caffè del loro posto abituale, dando la colpa della malfatta a un nuovo ragazzo che era stato assunto recentemente.

Sono sicuro che stia mettendo solo un cucchiaino di vaniglia ):....... stupida testa piatta D:

Cos'è quell'insulto? Yoongi legge la risposta.

Ha una testa che è una pista d'atterraggio perfetta per le mosche :/ :P dovresti vederla hyung! È un vero allestimento di corazzata lassù

L'uomo ride silenziosamente, leggendo di nuovo il messaggio. Continua a scorrere; il fiasco del caffè è seguito da una raffica di foto di Soonshim steso pigramente in diversi posti. Yoongi torna all'ultimo messaggio che aveva ricevuto da Taehyung, datato Ieri 15:39. Stranamente, non lo aveva contattato né nel tardo pomeriggio né la sera, che erano gli orari del giorno preferiti da Taehyug per riempire il più grande di notizie riguardanti le sue lezioni. Immagina che sia stato solo occupato, ma lo era stato anche Yoongi, quindi era giusto. E non era che avesse sempre bisogno di ricevere messaggi da lui.

Blocca il telefono, lo schermo diventa nero. Lo mette sotto il cuscino, voltandosi sulla schiena per provare a chiudere occhio. Avrebbe dovuto svegliarsi tra due ore e occuparsi solo di un ultimo tipo, prima di poter finalmente fare i bagagli e ritornare nel suo letto infinitamente più comodo a Seoul.

Quando la sua sveglia suana alle sei in punto, Yoongi geme lamentandosi. Spinge il viso troppo forte nel cuscino prima di allungare una mano sotto di esso per spegnerla. Tuttavia, quando è accecato dalla luce chiara dello schermo, nota che non era la sveglia a suonare. A quanto pare Hoseok lo stava chiamando. Alle 5:24 del mattino. Yoongi lo avrebbe ucciso. Accetta la chiamata, gettando un braccio sui suoi occhi.

"Yoongi, hey, è tutto okay lì a Daejeon? Trovato compagnia per le notti solitarie?" scherza Hoseok, la sua voce irrita i nervi del più grande. Prende un respiro profondo, espirando lentamente, prima di rispondere al suo amico.

"...Cosa vuoi, Hoseok?" La sua voce è rauca dalla dormita e le parole vengono fuori fiacche dalla sua bocca.

"Volevo solo sentire il mio hyung preferito! Cosa c'è di male?" Yoongi riesce a sentire altre due voci che parlano sopra Hoseok. "Oh, Jimin e Jungkook vogliono che ti saluti."

Yoongi preme il palmo sul suo occhio destro. "...Ciao." Ha soltanto bisogno di dormire, è troppo da chiedere?

"Allora, va tutto bene?" La voce di Hoseok è ancora fin troppo felice e vispa per essere la cazzo di alba, ma è mista ad una rimarcata serietà.

Yoongi annuisce, realizzando che il suo amico non può vederlo oltre la linea. "Sì. Ho solo dovuto ritingere gli interni con la materia grigia di qualche tipo. Le solite cose." Immagina Hoseok che sorride soddisfatto e le sue labbra si curvano all'insù in una risposta involontaria.

"Mi fa piacere sentire che ti sei divertito, hyung. Ma sono curioso di una cosa..." Abbassa il suo tono, c'è il suono di una porta che si chiude dietro di lui e le altre voci diventano ovattate.

"Namjoon mi ha detto di... qualcuno."

Yoongi deglutisce. Merda, sa come andrà a finire.

"Allora, Yoongi-hyung, ti dispiace condividere con il sinceramente tuo, amato dongsaeng, le tue nuove scappate romantiche?"

Yoongi geme, brontolando. Non aveva dormito abbastanza per affrontare questo.

"Andiamo, Yoongi, Taehyung è il suo nome, giusto? È carino?" Il più grande riesce a sentire il sorriso merdoso sul viso dell'altro. Avrebbe strangolato Namjoon durante uno dei suoi pisolini pomeridiani. Dopo, sarebbe stato anche incoronato re dell'Associazione del Russare per essere stato finalmente capace di liberare il mondo dai suoni rombanti e atroci provenienti dal leader.

"Hoseok. Non so cosa ti abbia detto Namjoon, ma devi rimuovere dal tuo cervello sottosviluppato qualsiasi tipo di pensiero idiota a cui potresti essere giunto." Yoongi lo avvisa, la sua voce bassa e misurata.

C'è un'interferenza proveniente dall'altra linea, prima che Hoseok convenga. "Capisco." Aggiunge, indecifrabile. "Devo essere onesto con te, però. Hai un'idea di cosa siamo noi, giusto?"

Perché Yoongi veniva sempre rimproverato da quelli più giovani di lui? Perché doveva sopportare un destino così vergognoso?

"Ce l'ho un'dea, Hoseok." Mantiene le sue frasi brevi e insolenti.

"Bene. Allora, ti prego, sappi che sono felice per te e la tua nuova fiamma" – Yoongi si lagna – "ma voglio solo essere sicuro... Sai..." Hoseok incespica, cercando le parole, ma non riuscendoci.

"Lo so." Breve e insolente.

C'è un momento di pausa. "E se succedesse qualcosa, hyung?" La voce proveniente dall'altra parte della linea assume un tono autorevole, la domanda punta il dito contro la coscienza di Yoongi. Si raddrizza, gettando le gambe al lato del letto e sedendosi.

"Non lascerò che accada nulla." Picchia rabbiosamente il dito sul pulsante Termina Chiamata, interrompendo con successo la chiamata molto poco voluta da Hoseok, che lo aveva svegliato. Lancia il telefono sul cuscino, fissandolo con uno sguardo ribollente.

Neanche 30 secondi dopo, riceve un messaggio apparentemente arrabbiato, pieno di facce indecifrabili seguite da un Ci vediamo presto hyung! ;). Vuole vomitare. O dormire per il prossimo decennio. La seconda sarebbe preferibile. Ad ogni modo deve ancora occuparsi di alcuni affari, quindi si alza, affondando i piedi nel tappeto morbido. Va verso la sua valigia, tirando fuori i boxer puliti e i calzini rosa. Sospira, sperando che il giorno arrivi preso alla fine – quanto doveva essere infelice per sperare una cosa simile alle 5.30 del mattino?

Gli scappa un altro sospiro mentre raccoglie la sua fondina della sua pistola. Meglio darsi una mossa.

Diciassette terribili ore dopo, è su un treno diretto per Seoul, gli occhi chiusi e la testa appoggiata sul comodo sedile di pelle della Prima Classe. Il cielo fuori è scuro, solo le luci sfrecciano e lasciano macchie accecanti nella sua vista. Yoongi aveva avuto difficoltà a trovare l'ultimo tipo, nascosto in un vecchio, viscido bar. Fortunatamente, si era arreso quasi subito, cavandosela solo con qualche dente rotto dove Yoongi aveva sbattuto la sua testa sul pavimento di cemento. Aveva promesso di inviar loro uno scagnozzo con i soldi – interessi aggiunti quando Yoongi aveva tirato fuori il suo coltello – il giorno seguente. Una maniera talmente soddifacente di concludere un giorno che era cominciato in modo così merdoso.

Si agita sul sedile, le membra pesanti e stanche, quando le notifiche del suo telefono catturano la sua attenzione. Geme, pregando che non sia di nuovo Hoseok che lo infastidisce, allungando un braccio per prendere il dispositivo nella tasca dei suoi pantaloni. Quando lo sblocca, è sorpreso di vedere un messaggio da Taehyung.

6 libero?

Yoongi corruga le sopracciglia. Un messaggio così inconvenzionale dal ragazzo solitamente iperattivo. Riflette sulla risposta prima di inviare qualcosa di relativamente semplice.

Perché

La risposta non è istantanea quanto quello a cui Yoongi è abituato quando messaggia con lui. Si sta quasi addormentando quando il suo telefono suona una dozzina di minuti dopo.

possiamo incontrarci? stesso posto dell'altra volta

Ok, Yoongi stava decisamente cominciando... a preoccuparsi. Forse.

Il treno arriva alla stazione principale di Seoul venti minuti dopo. Raccoglie i suoi averi, gettandosi addosso la sua giacca, prima di lasciare il binario. Cerca di orientarsi, prima di decidere di chiamare un taxi; Yoongi si sente troppo stanco per fare l'intera camminata fino al suo appartamento. Il traffico della città non è troppo infernale a quell'ora della notte, quindi ci vuole poco prima che arrivi a casa e lasci la sua roba nella camera da letto. Controlla il telefono un'ultima volta, per tenere d'occhio gli eventuali nuovi messaggi di Taehyung. Niente. Esala rumorosamente, prima di prendere il breve tratto fino alla riva del fiume.

Yoongi raggiunge il luogo leggermente senza fiato. I lampioni della strada gettano una luce gialla sugli alberi e il prato, immergendo il parco in un'atmosfera inquietante. Un mendicante sta dormendo su una panchina, le bottiglie di birra sparse attorno a lui. Yoongi si trascina lungo il sentiero ciottolato, cercando di individuare Taehyung nei dintorni debolmente illuminati. Dopo poco tempo, i suoi occhi cadono su una figura curva, seduta su un muretto basso che circonda un salice piangente. Va a sedersi proprio accanto ad essa.

"Hey hyung." La voce di Taehyung viene fuori in un tono forzatamente allegro, i suoi occhi ancora fissi sul suolo accanto ai suoi piedi.

"Hey." Yoongi lo saluta a sua volta, vagando con gli occhi sulla figura del ragazzo, cercando di capire cos'è che chiaramente non va. Non nota nulla di rilevante.

"Com'è andato il tuo viaggio?" gioca con il lembo della sua maglia, mordendosi il labbro inferiore.

"...Bene." L'uomo si fa più vicino a Taehyung, sporgendosi in avanti per tentare di incrociare il suo sguardo. "C'è qualcosa che non va." Non è una domanda.

Il più giovane emette una risata forzata, i suoi occhi scattano visibilmente. "Non c'è nulla che non vada, Yoongi, perché dovrebbe esserci qualcosa che non va, dai-"

Yoongi afferra il suo mento con la mano, forzando il ragazzo a voltare il viso e guardarlo.

Taehyung sussulta, balzando indietro in un tentativo di evadere dalla presa; tuttavia la stretta dell'uomo sul suo viso si rivela troppo forte, ed è costretto a fissare il suo sguardo ardente. Tenta poi di disogliere i suoi occhi castani, ma è troppo tardi.

"Chi l'ha fatto?" La voce di Yoongi è calma, oh, così calma. Stringe i denti così forte che può sentire la sua mandibola schioccare. Una sensazione calda, bruciante, si diffonde nel suo petto, riscaldando le sue interiora, facendogli accellerare il battito cardiaco. Taehyung riesce finalmente a liberarsi dalla presa feroce sul luo mento, la sua mano corre a coprirsi.

"Non è niente." Mormora, il suo fiato viene fuori a brevi sbuffi.

Yoongi inveisce. "Oh no, è qualcosa."

Taehyung scuote la testa. "Sono caduto dallo skateboard, sai, s-succede." Muove la mano a sistemarsi i capelli, così da coprire gli occhi.

"Taehyung. Riconosco un fottuto occhio nero quando lo vedo, non tentare nemmeno di prendermi in giro." La sua voce pare veleno nella sua bocca. Sente la rabbia scendere lenta nelle punte delle dita, nelle nocche, nei tendini. "Ora la mia domanda è. Chi è stato."

Il ragazzo apre bocca per protestare, ma quando nota lo sguardo negli occhi di Yoongi trasalisce. Si stringe con le sue stesse braccia, il suo cervello lavora palesemente un chilometro al minuto. "...Io - " Espira con un flebile sbuffo. "È... Il mio ex, lui – mi ha contattato, sai? Voleva sapere cosa facevo, voleva sentirmi, o – qualcosa del genere. Ha detto di voler parlare. Abbiamo rotto sei mesi fa, alcuni dei miei amici hanno colto lo stronzo con qualcun altro ad una festa idiota o cazzate così, sai. Mi – mi piaceva davvero, ma non sono un idiota, so cos'è l'amore per se stessi, quindi l'ho piantato. Ma – hyung, si è arrabbiato così tanto, non so nemmeno perchédiamine – mi ha chiaramente tradito. Quindi perché? È – è... diventato violento. Allora mi sono distanziato come meglio potevo." Taehyung si sta mordendo l'interno delle guance talmente forte che Yoongi è sicuro che stia uscendo del sangue. I suoi occhi cominciavano a diventare gelidi.

"Qundi, sì, beh, stavo bene, capisci? L'avevo superato abbastanza bene e tutto. Quindi quando voleva incontrarmi ero tipo perché no, possiamo ancora parlare come amici. Ma sono -" Trattiene un singhiozzo. Yoongi sente le unghie affondare dolorosamente nei suoi palmi. Vede quasi rosso.

Taehyung prende un respiro profondo prima di continuare. "Ci siamo incontrati fuori casa sua, fatto una passeggiata, chiacchierato un po'. Era una cosa rilassata e tutto. Pensavo stessimo bene, davvero. Ma – lui – ha cominciato improvvisamente a tirarmi degli insulti, chiamandomi – un – lui... E poi ho provato a difendermi, l'ho colpito per bene nelle palle, capisci." Ride sommessamente, le lacrime cadono sulle sue gambe.

Yoongi porta la mano alla fondina attaccata al suo fianco. Freme di rabbia, lo sguardo fisso su un Taehyung che piange con il viso nascosto tra le mani, e che stava respirando con forza dal naso. L'uomo sente un brivido familiare, quello che sente quando gli è detto che può Finire il pezzo di merda. E non sarebbe stato soddisfatto finché non avrebbe visto del sangue fuoriuscire dall'ex del cazzo di Taehyung.

"Mi dispiace, Yoongi." Biascica il più giovane, tirando su e asciugandosi le lacrime con la manica troppo lunga della sua felpa. "Ti sto seccando con i miei problemi, mi – io – io me ne-" Ma prima che possa alzarsi e andarsene, Yoongi afferra il suo avambraccio.

Taehyung lo guarda con un misto di preoccupazione e incertezza. L'uomo si alza, trascinando il ragazzo al distributore automatico più vicino. Compra una bevanda fredda preconfezionata e la porge all'altro.

"Mettilo sull'occhio." Gli ordina. Taehyung lo fa e basta, borbottando un timido Grazie. "Dove vorresti andare?"

Il più giovane alza lo sguardo, rivolgendo a Yoongi un'espressione vuota. "Uh..."

"Domani. Ti porterò da qualche parte. Ovunque tu voglia andare."

Taehyung si illumina, il suo sorriso caratteristico finalmente gli rischiara i lineamenti.

"Davvero?!"

Yoongi ghigna. "Sì." C'è una pausa prima che aggiunga: "Non il parco giochi, però."

Il ragazzo ride, mite e profondo e così tipicamente Taehyung che Yoongi riesce a sentire il veleno dentro di lui dissolversi lentamente. "Non preoccuparti, ho un'idea!"
 



L'auto di Yoongi è una Lexus nera, lucida, ed è momentaneamente parcheggiata di fronte al condominio di Taehyung. Taehyung la guarda a bocca spalancata per dieci minuti buoni, scorrendo le sue dita sul cofano splendente, guardando il suo riflesso negli specchietti lucidi.

"Oh mio Dio, hyung."

Yoongi sorride fieramente, le braccia incrociate sul petto mentre è appoggiato sulla porta del passeggero. Era consapevole di avere un'auto abbastanza carina e aveva sempre apprezzato le persone che la veneravano. Il più giovane sta ancora ammirando gli anelli scintillanti delle ruote, quando Yoongi apre la porta e gli fa segno di salire dentro. Taehyung annuisce e si affretta ad entrare, tiene lo skate stretto al petto mentre giocherella con la radio.

"Non rompere nulla." Lo ammonisce Yoongi, ma c'è un sorriso che aleggia ancora sulle sue labbra. Taehyung annuisce senza parlare, prima di giocare con tutti gli altri diversi pulsanti della console. Yoongi chiude la porta, salendo dalla parte del conducente. Inserisce la chiave nel quadro di accensione, facendo ruggire di vita la sua piccola. Quando sfrecciano in autostrada, Taehyung guarda la luna, il finestrino abbassato e il vento che gioca con i suoi capelli. Ha un paio di occhiali da sole poggiati sul naso, lo snapback tenuto saldo con la mano sulla testa e una felpa blu che mette in risalto il suo tono di pelle. Quella mattina Yoongi aveva optato per una giacca di jeans, anziché indossare la sua solita giacca di pelle.

I due erano diretti ad est di Seoul, verso un parco da skate che Taehyung aveva deciso di visitare.

"Volevo già andarci, ma non ho un'auto, quindi non sapevo come arrivarci."

Quando Yoongi si ferma in un parcheggio di quel che sembra un edificio abbandonato, Taehyung si affretta a scendere dall'auto, pregando impazientemente Yoongi: "Fai presto, hyung!"

Il più basso ghigna. "Calmati, il posto non correrà da nessuna parte."

Taehyung sbuffa, lasciando cadere lo skate al suolo e sfrecciando nella direzione dell'edificio. "Allora vado!" dice cantilenando. Yoongi sospira, avviandosi in una corsetta per raggiungere l'altro. Ma quando è a distanza di un braccio da lui, sfreccia via, ridendo fragorosamente. "Dai, Yoongi, gli uomini vecchi come te devono esercitarsi più spesso."

L'occhio di Yoongi ha uno spasmo. "Esercita il tuo culo." Borbotta.

Raggiungono il deposito torreggiante, coperto di graffiti colorati e gremito di un mucchio di ragazzi, tutti con i loro skate o bici. Taehyung corre immediatamente in cima alle rampe, adattandosi all'atmosfera del posto, salendo e scendendo con lo skate. Yoongi si siede vicino ad una manciata di ragazzi che fumano e bevono birra in un angolo, guardando Taehyung. Deve ammettere che il ragazzo è abbastanza bravo, riesce a fare acrobazie notevoli, roteando la tavola prima di saltarci di nuovo su. Ha un gran sorriso abbagliante sul viso, i suoi occhi formano delle pieghe agli angoli.

"Yoongi." Lo raggiunge.

"Sei bravo, ragazzo." Gli concede.

Tuttavia Taehyung sorride in modo malvagio. "Andiamo." Afferra Yoongi per il colletto, tirandolo in piedi. "Posso insegnarti ad andare in skate!"

Il più grande aggrotta le sopracciglia. Cazzo, no. Non avrebbe fatto la figura del completo idiota di fronte ad un mucchio di sconosciuti. No.

“Mi rifiuto.”

Taehyung increspa le labbra. “Puoi sedertici sopra se hai paura di stare in piedi.”

“No, non capisci. Non mi avvicinerò a quella cosa.” Yoongi fa un passo indietro, ma Taehyung ha ancora la presa sul colletto della sua giacca.

“...Ok.” Il ragazzo si rassegna.

Merda.

“...Merda. Dai, mostrami come salire su questo affare.” Yoongi era debole. Vecchio e debole. Jungkook aveva ragione.

Taehyung gli rivolge un altro dei suoi smaglianti sorrisi, prima di mostrare all’altro come stare in equilibrio sulla tavola. Yoongi ci sale con esitazione.

“Devi muoverti adesso, hyung.” Un risolino giunge da dietro di lui.

“Sta’ zitto, lo so.” Lo attacca in risposta. Come si muove, però?

Poi, un paio di mani si posano sui suoi fianchi, spingendolo delicatamente in avanti. Yoongi si volta bruscamente indietro, sorprendendo Taehyung a sorridergli dolcemente. Si volta di nuovo in avanti, schiarendosi la gola. Le mani sui suoi fianchi sono calde e comincia a sentirsi troppo imbarazzato per il suo stesso bene.

Alla fine Yoongi riesce a sottrarsi dall'improvvisata lezione di skateboard, lasciando Taehyung da solo. Lo scorge a parlare con altri ragazzi, mentre fa domande su nuove acrobazie e usa parole come Shuvit o Fakie. Yoongi scuote la testa. Giovani.

La sera arriva e se ne va ed è improvvisamente buio fuori. I due decidono di dirigersi verso casa, fermandosi in un minimarket a prendere qualcosa da mangiare. Quando Yoongi accosta di fronte al condominio di Taehyung, il ragazzo si volta per guardarlo con un luccichio nei suoi occhi e un mezzo sorriso.

"Grazie. Per oggi. Significa molto per me, quindi. Grazie." Taehyung sembra sorprendentemente timido e Yoongi vuole allungarsi a toccare le sue guance rosse.

"Non dirlo neanche." Borbotta, le mani cadono dal volante.

Le luci al neon dei negozi stendono luci rosa e blu sul viso di Taehyung, illuminando i suoi occhi in una maniera talmente particolare. Yoongi sente di voler urlare.

"Mi sono divertito molto... Sono davvero contento di averti incontrato." Dice il più giovane, sporgendosi lentamente oltre la console, lo sguardo fisso sul profilo di Yoongi. L'uomo getta lo sguardo al suo lato, incrociando lo sguardo misterioso di Taehyung. Qualcosa scintilla dietro di esso, e l'uomo inspira. Riesce a sentire il suo sudore, frutto del giorno passato a calciare la sua tavola, e lo shampoo dolce che il ragazzo ha usato. Profuma di uva e vaniglia. Il suo sguardo traccia il pendio del suo naso, fermandosi sulle piene labbra rosee. C'è una calma piatta che riempe le sue orecchie, il cuore batte ritmicamente e riverbera nella sua mente vuota. Yoongi non ha nemmeno il tempo di formulare un pensiero completo, che Taehyung sorride e salta giù dall'auto. L'uomo sbatte le palpebre, l'ambiente caldo nell'auto accresce il calore delle sue guance. Una bussata sul finestrino lo fa voltare.

Taehyung agita la mano dall'altra parte del vetro, quindi Yoongi lo abbassa. "Ti sei dimenticato qualcosa?" Borbotta.

Il ragazzo ghigna, gli occhi obliqui si curvano divertiti, prima che lasci un bacio veloce sulla guancia di Yoongi.

"Ciao, hyung. Ci vediamo domani." La sua profonda voce roca graffia Yoongi nel profondo, i suoi occhi si spalancano e la bocca si apre in muta sorpresa.

Taehyung saluta ancora una volta nella sua direzione. Sale con fare rilassato le scale dell'edificio, apre il portone e svanisce dalla vista di Yoongi.

Sbalordito, l'uomo rimane fermo per un paio di minuti, passandosi la mano tra i capelli. Lascia cadere la testa sullo sterzo, contando i suoi respiri.

Ci vediamo domani.

 

 

 

 

Note (dell'autrice):

È stato una seccatura scriverlo lol*

* "This was a pain to write lol": potrebbe anche significare che è stato doloroso scrivere il capitolo, non ne sono sicura, chiedo venia.

 

Note (della traduttrice):

Mi sono impegnata per pubblicare il capitolo entro la fine del mese, ho appena finito definitivamente con la scuola (o almeno fino a settembre) e sono contenta di essere riuscita anche a ritagliarmi del tempo per tradurre.

Beh, cosa ne pensate? Personalmente questo capitolo mi piace molto. Fatemi sapere con una recensione, se vi va.

Piccola precisazione: Il rating della fanfiction è rosso perché come avete potuto vedere i contenuti sono già leggermente forti; nei prossimi capitoli, comunque, diventeranno più espliciti.
Vi ricordo che il link alla storia originale si trova nelle note del primo capitolo.
Also, se doveste trovare degli errori di battitura, è perché traduco abbastanza velocemente e pubblico ad orari improbabili, sono cose che - purtroppo - correggo dopo. Potete anche farmeli presenti ovviamente.

PS. Stavo pensando di cominciare a tradurre una fanfic interessante che sto leggendo sugli NCT (pairing Yuta/Taeyong), non è sicuro, ma se foste interessati fatemelo sapere.

Alla prossima!

  
Leggi le 0 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<  
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS) / Vai alla pagina dell'autore: xthestorygoeson