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Autore: orchidee    26/07/2017    2 recensioni
Buongiorno a tutte! È la prima volta che scrivo e vi ringrazio, perché siete state voi ad ispirarmi. Non sarà una storia lunga e i protagonisti sono solo loro, Betty e Armando. Ho pensato di cambiare completamente il finale, facendo iniziare tutto dalla sera in cui Armando dedicò a Betty una canzone. Spero che le mie fantasie vi piacciano. Grazie a chi vorrà dedicare un po' di tempo alla lettura della mia storia.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Fantasie'
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Capitolo 18 “Dottoressa Pinzon, le é arrivato questo invito dall'Ecomoda.” “Lascialo qui Enrica, ti ringrazio. Hai preparato il resoconto che ti avevo chiesto?” “Lo sto ancora finendo, alcuni dati li ho ricevuti solo pochi minuti fa, ma sarà pronto tra meno di un'ora” “Grazie, ora puoi andare.” La segretaria uscì dall'ufficio della presidente lasciandola sola. Aprì l'invito. Era stato Ugo a spedirglielo, lo immaginava perché glielo aveva già accennato. La voleva presente per il lancio della collezione e l'aveva pregata di non deluderlo. Nel biglietto che le aveva scritto diceva anche che aveva pronto un modello esclusivo per lei. Ci pensò per qualche minuto poi chiamò Ugo e confermò la sua presenza. L'uomo ne fu entusiasta e le disse che avrebbe provveduto ad inviarle a casa l'abito perché proprio non aveva il tempo di vederla preso com'era dalla frenesia della sfilata che si sarebbe tenuta dopo due giorni. Era però sicuro che l'abito le sarebbe stato a pennello e che se non l'avesse indossato se la sarebbe legata al dito. Betty fu incuriosita da quella frase, Ugo conosceva molto bene i suoi gusti e tutti i modelli che le aveva confezionato la rispecchiavano completamente. Il giorno dopo capì cosa intendesse Ugo con quella frase. Il vestito era composta da una giacca nera in raso è un paio di pantaloni attillati dello stesso materiale. Non somigliava affatto agli abiti, anche molto eleganti che era abituata a portare, la confezione comprendeva anche un paio di sandali con un tacco molto alto e una pochette, ma non c'era nessun sottogiacca, solo un reggiseno molto sexy dello stesso colore dell'abito. C'era anche un disegno del vestito che chiariva molto bene come dovesse essere portato. Betty lo provò e si guardò allo specchio. La giacca si chiudeva poco sotto al decolté scivolando e coprendo un poco i fianchi e seguendo a perfezione le sue forme, i pantaloni le stavano a pennello ed erano eleganti nonostante fossero particolarmente provocanti. Le scarpe erano il coronamento di tutto l'abito. Si riguardò più volte, nonostante non indossasse alcuna camicetta o top, la giacca le scopriva solo la parte superiore mettendo in mostra il contorno del suo seno senza essere volgare, anzi, era in assoluto, l'abito più elegante che avesse mai indossato. Così la giornata successiva finì di lavorare prima, diede tutte le indicazioni necessarie a Lucia e passò parte del pomeriggio dal parrucchiere e dall'estetista, si vestì con cura e si diresse nella sala dei ricevimenti del club dove era stata allestita la sfilata. Quando entrò nella grande sala gremita di ospiti, molti si girarono. Betty era bellissima con i capelli raccolti e l'abito di Ugo. Aveva osato anche con il trucco, optando per colori più decisi del solito che la rendevano ancora più sensuale, camminava cercando di non pensare agli sguardi che si sentiva addosso, erano certamente di ammirazione, lo sapeva, ma la mettevano comunque a disagio. Un cameriere le porse dello champagne e fu raggiunta da Adriana, Claudia Helena e Andrea, donne che conosceva e stimava e che la consideravano una buona amica. Le tre donne le fecero i complimenti per quanto fosse elegante e iniziarono a chiacchierare con Betty di cose più o meno frivole. Poi ognuna di loro corse a prendere posto per evitare di perdere la sfilata che visti i presupposti non avrebbe deluso le aspettative. Betty appoggiò il bicchiere che teneva in mano ma prima che riuscisse a raggiungere il posto che le era stato assegnato fu fermata da Daniele Valencia. “Dottoressa Beatrice, se quando ci siamo conosciuti mi avessero detto che si sarebbero trasformata in una farfalla tanto bella, mi creda, avrei sicuramente finto di trovarla graziosa...” “Carissimo dottor Valencia, ha uno strano modo di fare complimenti ad una donna sa? Non so se sentirmi lusingato o offesa!” Rispose Betty divertita, aveva capito che l'arroganza di quell'uomo era innocua e in fondo era anche divertente. “Lusingata, Beatrice! Sicuramente lusingata! Davvero! La trova non solo bella, ma anche davvero molto sexy! Farebbe perdere la testa a qualunque uomo! Sono davvero contento di vederla, di vederla così bene voglio dire! “ “Molto bene dottore, allora la ringrazio. Fa piacere anche a me vederla, anche se non pensavo si trovasse qui per la sfilata... È molto tempo che non possiede più quote dell'Ecomoda.” “È vero ma mia sorella è azionista e dirigente e il mio consulente finanziario è il presidente, e poi le devo confessare che Barbara Aguilar, la modella immagine di questa collezione, sta uscendo con me da qualche giorno, così non volevo perdere l'occasione per sfoggiarla con gli amici presenti... Certo, se avessi saputo di trovare lei, vestita in questo modo, con questo profumo... Beh, avrei sicuramente evitato dì presentarmi diciamo così, accompagnato.” “Barbara Aguilar? È una ragazza talmente bella che ora sono sicura che le sue lusinghe non siano sincere. Peccato, me ne farò una ragione” Disse fintamente stizzita Betty, stava forse flirtando con lui? “Non mi offenda Betty, le mie non sono lusinghe ma constatazioni, mere realtà. Lei farebbe girare la testa anche ad un cieco questa sera.” “Betty, Daniele, per favore prendete posto, la sfilata sta per iniziare e tu, Daniele smettila di fare il cretino con Betty” Intervenne Marcella prendendo sotto braccio l'amica accompagnandola al posto riservato accanto al suo. “Betty per l'amor di Dio, non fomentare l'ego di mio fratello. Gli piaci e lo sai, non dargli corda...” “Mercella, per favore...” “Betty, non prendermi in giro! Stavi flirtando con Daniele! So perfettamente che per te non è stato altro che un gioco! Il suo modo di stuzzicarti ti fa sicuramente divertire, ma non hai proprio bisogno di dare un appiglio a Daniele. Per lui saresti un piacevole diversivo e nulla più. Ma potrebbe avere delle conseguenze che non voglio immaginare... Anche perché qualcuno ha visto tutto e ti garantisco che non è stato felice di vederti giocare con Daniele...” “...non ho mai avuto intenzione di alimentare nessun interesse di tuo fratello... Spero tu lo sappia!” “Lo so, ma se mio fratello pensasse che il tuo atteggiamento nascondesse un interesse, ti garantisco che non ti lascerebbe in pace. Amica mia, fidati, lo conosco molto bene!” “Ma conosci anche me e sai che non mi lascerei mai sedurre da qualcuno di diverso da... Che non sono una donna facile da conquistare...” “Oh cara, lo so! Non intendevo insinuare il contrario... Sono solo preoccupata." Furono interrotte dalla salita sulla passerella di Nicola, che come presidente dell'Ecomoda fece il discorso di introduzione e la presentazione. “Buonasera a tutti e grazie per essere intervenuti tanto numerosi. Questa per me è una collezione speciale, nata in un momento felice, il più felice della mia vita. È la prima sfilata che presento da uomo sposato e da padre... Perdonatemi, ma oggi non ho bisogno di presentare la sfilata, l'ha disegnata Ugo, e come ben sapete Ugo Lombardi è sinonimo di bellezza e qualità. Io voglio solo ringraziare i miei collaboratori, tutti i dipendenti della nostra azienda, mi auguro che insieme continueremo a lavorare per rendere sempre più grande L'Ecomoda... E poi, vorrei ringraziare la persona che non è solo una dirigente affermata e insostituibile, ma è la mia donna, la mia compagna, mia moglie! Marcella, grazie! Tu sai perché!” Gli sguardi di tutti gli ospiti si spostarono su Marcella che invece non smise di guardare il marito. Due lacrime le bagnarono le guance e quando Nicola le si avvicinò, in barba all'etichetta, lo abbracciò e baciò con passione. Un applauso sincero si alzò poi le luci si abbassarono e sulla passerella comparve Ugo. “La mia amica March si è così ammorbidita... Il marito l'ha proprio trasformata... Ed è proprio questo il tema della mia collezione. La trasformazione... Ed è dedicata alle due donne che più amo. Due donne diverse ma che con la loro forza mi hanno ispirato. Non devo certo nominarle perché loro lo sanno... Vi voglio bene amiche mie!” Poi si allontanò mentre la musica dava inizio alla sfilata. Betty e Marcella si strinsero leggermente le mani e si lasciarono trasportare nel mondo magico che aveva creato Ugo Lombardi. Dopo la sfilata Ugo e i dirigenti dell'Ecomoda furono sommersi dai complimenti. I modelli erano sicuramente i migliori degli ultimi anni, le stoffe avevano una qualità eccezionale e il confezionamento praticamente perfetto. Betty si sedette su una poltroncina in disparte, osservando giornalisti e compratori che facevano a gara per una foto, una parola o informazioni. Anche Adriana, Andrea e Claudia Helena erano impegnatissime nei loro rispettivi ruoli... Armando sembrava perfettamente a proprio agio nel rispondere ai giornalisti, a dare informazioni o fare battute. Era sempre stato bravo a curare le pubbliche relazioni. Era elegantissimo con il completo nero, molto formale, professionale al contrario di Nicola che nonostante il ruolo non aveva tradito il suo stile, indossando una semplice camicia azzurra, dei jeans, scarpe da ginnastica e una giacca blu. Ma Armando era così affascinante nei suoi abiti eleganti. Si scoprì a sorridere osservandolo. Era il momento di lasciare il ricevimento. Approfittò del fatto che Armando stesse rilasciando un'intervista e salutò i suoi amici che cercarono di trattenerla senza successo. Mentre attendeva la sua auto sentì una mano toccarle la spalla. Un brivido le corse lungo la schiena. “Vai già via? Sei delusa dal fatto che il tuo amico Daniele sia impegnato con Barbara Aguilar? Ho visto che siete molto in confidenza... Ti ricordo che quell'uomo è solo disprezzabile!” “Armando scusa ma sono stanca e le tue sono delle sciocche insinuazioni!” “Davvero? Eppure mi sei sembrata molto disponibile nei confronti del nostro Dottor Valencia” “Non ti devo alcuna spiegazione, ma sappi che mi sono limitata a rispondergli con simpatia. Ma perché ti sto dando retta?” “Forse perché ho ragione? Non voglio che si avvicini a te!” “Tu non hai alcun diritto di dirmi chi posso o non posso vedere!” “E invece sì, tu sei la madre di mio figlio e io ho tutto il diritto di decidere se l'uomo con cui vai a letto è o non è una persona perbene!” Betty gli mollò uno schiaffo. Quell'uomo si permetteva di mettere in discussione il modo in cui aveva cresciuto Riccardo?” “E adesso me ne vado! Sappi che Riccardo non sarà mai coinvolto in quelle che consideri delle tresche, tra me e i miei amanti! Farò molta attenzione ad andare a letto con Daniele o chiunque altro, quando Riccardo sarà con te!” Armando capì la gravità delle parole che le aveva detto e le chiese scusa. “Perdonami Betty, continuo a dire sciocchezze, ma sono geloso, non posso farne a meno! Io non voglio che ti si avvicini nessun uomo! Tu sei mia! Sei mia Betty! Non andare via ora, ti prego!” “È tardi e...” Non riuscì a finire la frase perché Armando le prese la mano e la condusse in un angolo appartato. La strinse a sè e sfiorandole le labbra le sussurrò “Resta ancora un po', ti prego lascia che mi faccia perdonare, Betty” Betty si abbandonò tra le sue braccia senza rispondere. “Betty, sei così bella...” la baciò con passione, le infilò una mano sotto la giacca sfiorandole dolcemente la pelle della schiena. Betty ebbe un sussulto e nonostante sapesse di doversi allontanare strinse le mani intorno al colo di Armando e ricambiò il suo bacio con desiderio... “Betty, andiamo via di qui, io e te insieme... Per favore andiamo via...” “Non posso...” “Sì invece! Non lasciarmi! Ho bisogno di te, ti amo Betty, ti amo!” Betty si liberò da quell'abbraccio, lo guardò negli occhi. Ci lesse amore e desiderio, gli stessi sentimenti che provava lei, gli accarezzò una guancia e gli diete un piccolo bacio sfiorandogli solo le labbra “Non ora, non adesso Armando, non dopo le tue insinuazioni...” “No Betty, ti prego, sai che era solo gelosia e che non ho mai pensato niente di simile!” “Lo so, hai ragione non voglio passare la notte con te perché tra noi va sempre così, ci amiamo, passiamo momenti unici, indimenticabili, e poi torniamo a farci del male! E io non ce la faccio più! Preferisco lasciare le cose come stanno e non rischiare di compromettere quello che abbiamo fatto per Riccardo...” “Ti giuro Betty che sarebbe diverso...” “No. Tutto sarebbe come sempre! Non voglio negare il mio amore per te. Sai bene che sei l'unico uomo che abbia mai amato e sarai l'unico che amerò, ma dobbiamo pensare a nostro figlio...” Armando, la riportò a se e le disse “Io penso a Riccardo, e penso a come sarebbe felice vedendoci insieme. E penso che la nostra sarebbe una famiglia meravigliosa! Io penso a nostro figlio e penso anche a quelli che potremmo avere...” “Perché mi stai facendo questo? Perché prima mi illudi e poi in un modo o nell'altro rovini tutto... Perché non possiamo rassegnarci e vivere sereni?” “Perché io non sono sereno senza di te! Non c'è pace per me! Per favore lascia che ti dimostri quanto ti amo...” Il parcheggiatore aveva nel frattempo portato la macchina di fronte all'uscita del club e attendeva di poter consegnare l'auto alla proprietaria che però sembrava sparita. Armando tenendo stretta la mano di Betty, prese le chiavi, la fece salire sul lato del passeggero, si mise alla guida dell'auto. Si fermò solo una volta parcheggiata la macchina sotto il suo appartamento. L'aiutò a scendere e senza dire una parola salirono. Non appena l'ascensore si chiuse alle loro spalle, Armando la condusse in camera da letto. Lei non oppose resistenza. Amava Armando con tutta sè stessa e sapeva che quello era l'unico modo che conoscevano per esprimere i loro sentimenti. Guardava Armando mentre si spogliava, con calma, lasciò che le togliesse la giacca e che la facesse sdraiare sul letto, nessuno dei due diceva una parola, entrambi intimoriti di dire qualcosa di sbagliato, che potesse rovinare la magia di quel momento. Fecero l'amore, sempre lì, in quella casa che li aveva visti felice e disperati, che era la custode di quello che erano insieme, di come erano capaci di amarsi. “E adesso? “ “Adesso non ti lascerò scappare, non ci sono segreti da svelare e faremo di nuovo l'amore.” Armando la baciò. “Sii serio, adesso che abbiamo complicato tutto di nuovo come facciamo a condurre le nostre vite di prima?” “Io non voglio tornare a vivere la mia vita senza di te! Tu sei la donna che amo e sei la madre di mio figlio. Abbiamo già una famiglia, dobbiamo organizzarci, trovare il modo per farla funzionare, tutto qui!” “Tutto qui? Ma ti senti? Armando avere un figlio insieme non significa essere una famiglia...” “Non ho detto che lo siamo, ma che ne abbiamo una. Ora dobbiamo impegnarci a diventarlo!” “E come? Domani ci saranno altri problemi che dovremo affrontare, e non saremo d'accordo su come farlo, litigheremo e ci diremo le cose peggiori che una donna è un uomo possano dirsi... Torneremo a guardarci da lontano, a soffrire e a fingere con Riccardo...” “Betty, abbiamo fatto l'amore, non puoi tornare indietro e lo volevamo entrambi! Perché ci amiamo e ci desideriamo da sempre! Non ti dico sarà facile, non voglio trasferirmi a casa tua domani, voglio fare le cose per bene! Ti corteggerò, usciremo a cena chiederò a Riccardo il permesso di uscire con sua madre e se a lui non farà piacere ti prometto che rispetterò i suoi tempi. Ma non lascerò che tu ti allontani ancora una volta. E ti giuro che un giorno ti sposerò e avremo almeno un altro bambino e lo cresceremo insieme...” Aveva sognato di sentire quelle parola da quando lo aveva visto la prima volta, e li, in quella camera, il suo sogno si stava realizzando. Cominciò a baciarlo ancora, sulla bocca, sul collo, sul petto. Fecero ancora l'amore. Betty sapeva che sarebbe stato difficile ma per una volta nella vita, voleva che fosse il cuore a guidarla. Si abbandonò completamente e fu come bere acqua fresca dopo settimane di sete nel deserto. “Ciao papà...” Riccardo salutò il padre un po' confuso vedendolo in sala da pranzo a fare colazione. “Buongiorno a te mio piccolo campione. Ho pensato sarebbe stato bello fare colazione con te e la mamma oggi, guarda ti ho portato i croissant alla marmellata, quelli che ti piacciono tanto... Sei contento?” “Sì papà, tanto, dov'è la mamma? “Credo in bagno, ma non preoccuparti, sa che mi trovo qui. È ora ti va di farmi compagnia prima che tu vada all'asilo e io al lavoro?” “Mammaaaaa, il papà mi ha portato la colazione! Tu non sei arrabbiata vero?” Gridò il bambino non appena la vide entrare in sala da pranzo. “Ma certo che no, il tuo papà mi ha chiesto il permesso e io gli ho detto che andava bene. Dimmi a te fa piacere stare tutti insieme?” “È la cosa più super bella che c'è!” Betty capì solo in quel momento che Riccardo soffriva per la tensione tra lei e il padre, guardò Armando che gongolava per quella risposta e gli sorrise. Fecero colazione e uscirono da casa di Betty insieme. Per Armando non c'erano dubbi che quelli fossero solo i primi, bellissimi e indimenticabili passi, che avrebbero fatto insieme. “Dottoressa, chiedo scusa, la signora Mora vorrebbe vederla...” “Marcella? Cosa...” “Mi scusi, Ciao Betty, immagino tu sappia perché sono qui. Signora per favore mi porti un bicchiere di succo di frutta, il gusto non è importante, faccia lei! E anche un caffè per la mia amica. Ah, per favore, un bicchiere di acqua anche. Grazie, ora vada perché ho un bambino affamato e mentre parlo con il suo capo dovrò nutrirlo! In questo modo amica mia, non rischierai che urli, ti faccia del male o altre cose che in questo momento non mi vengono in mente! ... Signora, per favore, vada!” “Marcella, buongiorno...” L'amica si accomodò su una poltrona e preso in braccio il piccolo Giulio cominciò ad allattarlo. “Betty, ma sei impazzita? Ieri sera metà della stampa di questa città ti ha vista lasciare il club, poi Armando è sparito e poco dopo le chiacchiere hanno cominciato a circolare...” “Non ho visto i giornali stamattina...” disse Betty “Grazie al cielo si parla solo del successo della sfilata... Di Ugo, e della dichiarazione che mio marito mi ha fatto... Le informazioni non erano chiare e nessun giornalista avrebbe rischiato una denuncia per aver scritto il falso. Certo ora vi staranno col fiato sul collo, ma questo non è importante... Betty, che diavolo è successo?” “È successo quello che credi...” “Betty, la smetti di rispondermi in modo criptico? Tesoro, siete tornati insieme?” “Diciamo che lo amo Marcella, e tu lo sai... Ti prego non giudicarmi, mi sento già abbastanza confusa, ho paura! Paura di lui e di quello che potrebbe succedere! Aiutami Marcella! Forse tu saresti stata più forte e non avresti ceduto, ma io con lui non ci riesco! Ha in mano la mia vita, il mio cuore... E ho paura! Ma non posso fare a meno di lui! Quando siamo insieme, ecco, io vivo. Marcella, cosa devo fare?” La donna allungò una mano e strinse quella dell'amica che si alzò e inginocchiandosi accanto a lei e al bambino appoggiò la testa sulla sua spalla. Marcella le diede un bacio sulla testa e la strinse a sè. “Non sono qui per giudicarti! L'amore è così, tesoro! Qualsiasi cosa succeda io sarò dalla tua parte. E chissà che le cose questa volta non possano andare bene. Voglio solo darti un consiglio, buttatevi il passato alle spalle. Tutto il dolore, gli intrighi, i segreti, cercate di dimenticarli. Sappi che qualsiasi cosa deciderai di fare mi avrai al tuo fianco. E ora ti prego alzati, sistemati il viso e finisci il tuo lavoro. Quando il piccolo Mora avrà mangiato, andremo fuori a pranzo insieme...” Betty fece quanto detto da Marcella, si ricompose, sistemò la scrivania e uscì con l'amica che le teneva la mano. Armando non era tanto felice da... Non ricordava nemmeno quanto, lavorava alacremente e con il sorriso sulle labbra. Era stato particolarmente indaffarato con gli ordini dei modelli che avevano superato le aspettative. Avevano anche ricevuto richiesta da lussuosi negozi degli Stati Uniti che intendevano inserire L'Ecomoda tra i loro brand. Sarebbe stato molto impegnativo e sopratutto dovevano organizzare un aumento della produzione per evitare di scontentare i vecchi clienti, motivare quelli nuovi e poter disporre di pezzi in più per il mercato internazionale. Era inoltre necessario rifornire il franchising e i negozi gestiti direttamente e con l'assenza di Marcella era necessario trovare una soluzione. “Armando, ho appena discusso con alcuni clienti ed è necessario trovare una strategia per realizzare i modelli richiesti nel più breve tempo possibile. Tu hai dei preventivi di massima?” “No Nicola, purtroppo ho appena gestito una consulenza telefonica con il signor Faber, per il suo negozio a Los Angeles. Ci sono da inviare gli abiti nei nostri soliti negozi, soddisfare altre richieste... Nicola, o Marcella torna oggi, o dovremo lavorare giorno e notte per settimane... E io non penso proprio di essere disponibile!” “Bene, non lo sono nemmeno io! Mio figlio ha bisogno della madre e quindi è necessario trovare subito un consulente esterno capace e di fiducia! Hai qualche idea?” “Betty?” “No, Betty no! Primo è la presidente della mia azienda, sta facendo un lavoro eccellente che le occupa tutta la giornata e dubito fortemente sia intenzionata a triplicare il lavoro e trascurare Riccardo. Secondo stiamo cercando una persona in più, non vogliamo perderne due perché troppo impegnate a scambiarsi occhiate che spaziano dall'odio all'amore e viceversa... Amico mio, oggi, prima di uscire dall'ufficio mi dirai cos'è successo ieri sera, ma ora, caro socio e dirigente dell'azienda di cui sono il presidente, decidiamo cosa fare... Serve una persona fidata e che sappia gestire almeno una parte del lavoro autonomamente...” “Bene Nicola, riuniamo i dirigenti in sala riunioni... Discuteremo dell'assetto e delle competenze...” Poco dopo in sala riunioni Nicola e Armando assegnarono dei compiti precisi a tutti i dirigenti. Stilarono una scaletta di ogni impegno, appuntamento e obiettivi singoli e comuni. Sandra e Mariana furono avvisate che avrebbero dovuto diventare delle vere e proprie assistenti e affiancare i dirigenti nella nuova veste e che sarebbero state aiutate nel ruolo di segretaria da una persona che sarebbe stata assunta entro pochi giorni. Gutierrez, che già pregustava la sfilata che le candidate avrebbero fatto per lui, fu subito messo al proprio posto da Nicola che stabilì che le candidate sarebbero state valutate da lui e dalla sua assintente Giovanna. La giornata volò e finalmente Nicola ebbe modo di parlare con Armando “Ti va se prima di rientrare facessimo un aperitivo?” “Nicola, non sarebbe più semplice se mi chiedessi se io e lei stiamo insieme?” “Sì, sarebbe più semplice e veloce, ma lei per me è una sorella e tu sei uno dei miei migliori amici e siccome non c'è Ugo a farti il terzo grado, a punzecchiarti perché ieri sera gli ho concesso una vacanza fuori programma, credo tu mi debba quantomeno una spiegazione...” “Maison di San Diego?” “E sia” Poco dopo i due uomini si ritrovarono a bere un aperitivo osservati da tutte le donne presenti nel locale. “Guarda Armando, questi occhi sono tutti te... Sei proprio sicuro di volerci rinunciare, per sempre questa volta?” “Veramente, tra gli sguardi di cui parli, ci sono diverse signore che conoscono te, non me... Ricordi che solo tre anni fa sei uscito con alcune di loro? Ora io non so se ti guardano per ucciderti o per nostalgia, ma tant'è...” “Amico mio, non spostare il discorso su di me. Perché io sono sposato felicemente con la donna dei miei sogni, sono felice come non lo sono stato mai in vita mia e quelle signore non le vedo nemmeno!” “Beh, Nicola, anche io oggi sono felice. Credi non possa esserlo anche io dopo aver passato la notte con la donna che amo da sempre e aver fatto colazione con lei e con il mio meraviglioso bambino?” “Non posso che congratularmi con te... Per favore Armando, non farle mai più del male! Lei non lo sopporterebbe. Meritate davvero di essere felici, ma camminate su una lastra di ghiaccio molto sottile...” “Non la perderò mai più! Ne morirei... Nicola, lei è tutto ciò che desidero!” “Ok... Procedete lentamente... Oggi vi siete sentiti?” “Solo per messaggio, io non ho avuto un attimo libero, l'hai visto, lei ha passato la mattina al lavoro e poi, indovina... Lei, Marcella e i bambini hanno passato tutto il pomeriggio insieme... Nicola, lo sai che temo tua moglie?” Nicola sorrise e con gli occhi che brillavano disse “La mia donna è un essere angelico...” “Sei pazzo Nicola!” Rispose Armando scoppiando in una risata” “Armando state attenti. E ti prego, non alimentate pettegolezzi, ieri sera i giornalisti sembravano impazziti e per fortuna non hanno avuto modo di approfondire, ma vi staranno attaccati come dei cani a caccia...” “Proteggerò il nostro amore, proteggerò lei e Riccardo. Loro sono la mia vita!” Dopo aver parlato con Nicola, Armando si diresse verso casa di Betty, non vedeva l'ora di vedere lei è Riccardo. “Buonasera Lucia... Ecco io...” “Si accomodi dottor Mendoza, la signora mi aveva detto che sarebbe venuto. Ho preparato la cena per voi due...” “Ciao papà! Questa sera mangeremo insieme!!” “Certo, te l'avevo detto stamattina, sei già pronto? Hai lavato le mani?” “No! Adesso vado... Tu resti vero?” “Corri e poi ceneremo insieme!”disse Armando divertito, poi rivolto a Lucia aggiunse “Lucia, la signora non è in casa?” “Mi ha comunicato poco prima del suo arrivo che ha avuto un imprevisto al lavoro. Spera di tornare presto e la prega di aspettarla.” Armando aveva passato una bella serata con il figlio, avevano chiacchierato, si erano divertiti dopo cena giocando con le costruzioni poi lo aveva messo a letto e si era seduto in salotto ad attendere il rientro di Betty. Erano quasi le 10 quando sentì la porta di ingresso aprirsi. Armando le corse incontro e l'abbracciò come se non la vedesse da anni. “Buonasera Armando. Ti prego di scusarmi ma dopo essere rientrata in ufficio ho dovuto affrontare una riunione imprevista con degli investitori negli Stati Un...” Armando la baciò senza farle finire la frase è lei ricambiò sincera quel bacio che evidentemente entrambi avevano sognato per tutto il giorno. “Buonasera a te mia Betty. Mi sei mancata da morire oggi e questa sera...” E le diede un altro bacio. “Armando, non immagini quanto vorrei che tu mi spogliassi e facessimo l'amore, ma... Riccardo è già a nanna?” “Sì, dorme, Lucia è nella sua camera e noi siamo soli, completamente soli!” le rispose Armando malizioso e ammiccante. Lei scoppiò a ridere. “È così bello sentire la tua risata... Sei mancata tanto anche a me e vorrei dimostrartelo meglio di così!” “... E se Riccardo si alzasse?” Protestò Betty senza troppa convinzione mentre lui le sbottonava la camicia bianca che indossava. “Possiamo chiudere a chiave la tua camera, Betty per favore non rifiutarmi! Giuro che se Riccardo ti cercasse mi nasconderei nell'armadio, scapperei dalla finestra, scegli tu... Ma ho bisogno di te, solo per un pochino. Voglio sentirti vicina, e convincermi che è tutto vero...” “Povero Armando, vuoi essere rassicurato? Vuoi che ti dica che è tutto vero? Che ti amo più della mia vita?” Scherzò Betty in modo sensuale. Lo prese per la mano e lo condusse nella sua camera da letto cercando di non far rumore e poi gli disse di aspettarlo. Armando ubbidì e aspettò che tornasse dal bagno. Quando rientrò in camera da letto indossava solo un accappatoio in seta. Si avvicinò a lui e se lo sfilò. Armando le accarezzò una spalla facendole sentire un brivido lungo la schiena poi si fermò a guardarla per qualche istante, incantato da quanto Betty fosse bella. Fecero l'amore senza fretta, prendendosi tutto il tempo che serviva loro per dimostrarsi l'amore che provavano. “Vorrei tanto che mi stringessi per tutta la notte. Vorrei restassi qui con me...” “Basta che me lo chiedi e ti abbraccerò tutta la notte...” “Mi piacerebbe tanto ma forse dobbiamo andarci piano, preferisco che tu vada a casa... E credimi non sarà facile nemmeno per me!” Esclamò Betty in modo dolce e suadente. Furono le settimane più belle che avessero mai vissuto. Si sentivano dei ragazzini che si davano il buongiorno e la buonanotte con messaggini sdolcinati, che si rubavano baci cercando di non farsi vedere, giocavano tra loro come ogni coppia che inizia la propria storia. Riccardo sembrava felice della presenza del padre con il quale spesso faceva colazione. Era una situazione nuova e confusi e completamente coinvolti nel loro amore, Betty e Armando non si accorsero che per Riccardo il loro avvicinamento era motivo di uno strano disagio.
   
 
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