Zarc camminava avanti e indietro per il suo camerino, mille pensieri che gli attraversavano la mente, senza che lui potesse soffermarsi su nessuno di essi.
La notte passata in volo non era servita a schiarirgli le idee e ora si sentiva stanco, oltre che confuso. Era teso e i pensieri dei suoi Draghi non lo aiutavano: erano agitati, terrorizzati alla prospettiva di deluderlo; si mise davanti allo specchio, sciacquandosi il viso con l’acqua fredda e tirando un sospiro sconsolato.
Uscì sul campo da gioco qualche minuto dopo -Signore e Signori, ecco a voi il nostro grande, imbattibile, insuperabile Zarc!!- la voce del presentatore, amplificata dal microfono, venne coperta dal suono degli scroscianti applausi e dagli schiamazzi del pubblico, che stava esultando e acclamando, come se il duello del giorno prima e la sua tragica conclusione avesse aumentato la stima e l’interesse di quelle persone nei suoi confronti; l’unica sua consolazione, era sapere che c’era almeno una persona sugli spalti che non stava esultando, ma che gli stava dando tutto il sostegno di cui aveva bisogno in quel momento, attraverso il loro legame. Non aveva bisogno di cercarla. Sapeva dov’era. Lo sentiva. Si girò e fissò Ray, seduta nel quinto anello, sorridendo appena, poi si girò nuovamente a guardare davanti a sé, facendo qualche passo in avanti e accendendo il suo Duel Disk, pronto ad affrontare il suo avversario. O almeno, così credeva.

Ray non aveva mai visto Zarc così poco concentrato durante un duello: aveva perso rapidamente più di metà dei suoi Life Points e l’unico mostro che gli era rimasto sul terreno era Drago Occhi Diversi, mentre il suo avversario aveva ancora tutti i suoi punti e in più, poteva contare su due mostri con tremila punti d’attacco. La situazione era disperata e Zarc non sembrava essere in grado di ribaltarla.
Ci mise un po’ a capire che cosa stesse succedendo all’amico, ma alla fine ci arrivò: Zarc aveva avuto ben più di un’occasione per assestare un colpo vincente, ma non ne aveva sfruttata nessuna; inizialmente, Ray aveva pensato che si trattasse di uno stratagemma per allungare il duello e renderlo più divertente e spettacolare, ma poi si era accorta che, in realtà, Zarc si stava trattenendo e il motivo era chiaro. Temeva di fare di nuovo del male a qualcuno -Reagisci, ti prego...- mormorò Ray. Le sue preghiere vennero ascoltate, anche se non nel modo in cui sperava.

-Sembra proprio che la buona sorte di Zarc lo abbia abbandonato!- il presentatore parlò di nuovo nel suo microfono -Che questa sia la fine della sua carriera da professionista?- Zarc se ne accorse solo in quel momento: la maggior parte del pubblico aveva perso qualsiasi interesse nel duello.
Si guardò intorno, mentre un’incredibile sensazione di vuoto gli pervadeva il petto; possibile che alle persone interessasse solo la brutalità in un duello? Si era trattenuto, non voleva ferire nessun altro e la cosa non era piaciuta agli spettatori -Cosa devo fare?- disse piano. La risposta la trovò in una cosa che aveva imparato anni prima: l’importante in un duello era divertire il pubblico, perciò, ogni mezzo era valido per raggiungere i cuori e le menti delle persone.
Serrò la mascella -Non è ancora detta l’ultima parola! Tocca a me!- pescò la carta con rinnovata energia e si preparò al contrattacco.
Nel giro di pochi minuti, ribaltò le sorti dello scontro, riuscendo a spazzare via i mostri dell’avversario e ad evocare gli altri tre Draghi; gli era rimasto un ultimo attacco a disposizione, più che sufficiente per mettere fine all’incontro -Forza Ribellione Oscura, finiscilo!- il Drago partì alla carica, con le zanne che emettevano fulmini violacei, travolgendo in pieno il suo bersaglio. Il ragazzo venne sbalzato indietro di qualche metro, finendo contro le protezioni delle tribune con un soffocato grido di dolore; un’ondata di applausi e urla risuonò per tutto lo stadio, il pubblico nuovamente in delirio che acclamava il suo nome. Di nuovo. Perché aveva ferito una persona. Non ebbe il tempo per accertarsi delle condizioni del suo avversario, perché il presentatore lo raggiunse -Con un’incredibile combinazione di carte, il nostro Zarc ha dimostrato un’altra volta la sua superiorità, ottenendo nuovamente la vittoria!- la folla gridò il suo nome, mentre Zarc abbassava lo sguardo.
Si sentiva come il giorno prima, ma questa volta c’era qualcosa di diverso: una sensazione nuova, che si mescolava alla tristezza e alla consapevolezza dell’aver fatto del male ad una persona. Zarc sentì un brivido corrergli lungo la schiena: anche se ancora non lo sapeva, le cose non sarebbero mai più andate come aveva sperato.