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Autore: Bunny05    27/07/2017    1 recensioni
[jortini ]
Martina si è da poco laureata in letteratura, ha molti sogni. Inizia a lavorare per una famiglia un po' complicata e fa la conoscenza di uno dei figli, Jorge. Un ragazzo con molti problemi legati alle emozioni. Scontri, muove amicizie e nuovi amori verranno affrontanti in questa storia. Uno strano amore sta per entrare nella vita di Martina.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri
Note: AU | Avvertimenti: Triangolo
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Sono in cucina e sto sistemando i pasticci che Sophia ha fatto con gl’acquarelli che gli ho portato. C’è del colore sparso ovunque sul tavolo e perfino addosso a lei. Prendo un spugna e le pulisco la guancia sporca di verde, << L’ho fatto per te >> borbotta poi lei passandomi il disegno fatto con gl’acquarelli. << Grazie sei davvero un tesoro >> borbotto dandole un bacio sulla testolina. Il disegno rappresenta una casa e un giardino dove delle persone e un cane stanno giocando. << Questa sono io >> indica lei sul foglio una bambina disegnata in mezzo a due adulti, << Questa sei tu e questo è Jorge >> continua spostando il dito sulle sue figure in parte a quella bambina che dovrebbe essere lei, << Questa è Lodo che litiga con Diego e questa è Flora >> indica il cane, << Flora? >> le chiedo io guardandola, << Si come la mia Winx preferita >> esclama lei, << Quindi vuoi un cane? >> la guardo sorridendo e lei annuisce, << La mamma non vuole, ma tutti vogliono un cane >> spiega lei alzando le spalle, << Si sarebbe bello averlo, quando ero piccola avevamo anche noi un cagnolino in Argentina, era bellissimo aveva solo il difetto che quando si emozionava troppo ti faceva la pipì addosso >>, lei si mette a ridere e io la seguo. << Lavati le mani >> borbotto poi scompigliandogli i capelli e lei obbedisce mentre io rimango a fissare quel disegno. Mi perdo nei miei pensieri che iniziano a viaggiare verso Jorge. Dopo che mi ha baciato l’altro giorno in questa stanza le cose sono cambiate. E’ distante e freddo e so che c’è qualcosa che non va in lui. Anche Lodo ha notato la cosa ma non ne sa niente, siamo solo convinte che c’entri la madre, in realtà Lodo è convinta che c’entri la loro madre. Vorrei aiutarlo ma mi sono ripromessa di stargli lontano. Per il mio bene e per il suo, perché più passo il tempo con lui più le cose peggiorano per il fatto che c’è questa attrazione che non ci lascia mai che ci spinge uno verso l’altro e sappiano benissimo che questa cosa ci porterà a distruggerci a vicenda quindi è meglio tenerci a distanza prima che le cose si complichino ancora di più, finché non c’è ancora niente che ci lega veramente. Però dentro di me sento il bisogno di sapere cosa gli sta succedendo e sono combattuta tra due fuochi, gli sto alla larga o gli sto vicino per aiutarlo sapendo a cosa potrei andare in contro? Questa cosa mi confonde, mi manda in tilt perché non so come reagire. Dico a Sophia che vado in bagno, intanto che lei sistema i suoi acquarelli e pennelli nella scatola. Quando apro la porta della cucina vedo una testa riccioluta scappare via, e mi è parso di sentirla singhiozzare. Esco di casa vedendo Alba camminare veloce per andarsene. La rincorro chiamandola, << Alba stai bene? >> le chiedo quando la raggiungo vedendola in lacrime << Cosa è successo? >> gli chiedo, lei non risponde e d’istinto l’abbraccio. << Scusami >> borbotta tra i singhiozzi lei poco dopo asciugandosi le lacrime, << Non devi dispiacerti >> le dico semplicemente << Cosa è successo? >> chiedo ancora per vedere se posso aiutarla, << Niente sono solo sciocchezze >>, << Non sono sciocchezze se ti fanno piangere >> gli faccio notare. Lei tira su leggermente con il naso, << Stephie… mi è arrivato un messaggio di Facu e si è arrabbiata >> mi spiega lei e io sono confusa, << Per quale stupido motivo si è arrabbiata? >> incrocio le braccia al petto nervosa più che mai, a quella ragazza serve una raddrizzata. << Perché non vuole che io faccia amicizia con altre persone >> dice lei a bassa voce come se, se ne vergognasse, << Tu puoi fare amicizia con chi vuoi Alba non è di certo lei a dirti con chi >>, << Non capisci, se non faccio come vuole lei mi farà passare l’inferno e rimarrò sola >> mi spiega sgranando gl’occhi impaurita, << Non credo che possa farlo, non è Dio >> gli faccio notare io, << Perché sei così tanto amica sua? Non vedi che ti controlla e ti manipola? >>, << Lo so >> ammette lei << Ma io non ho mai avuto nessuno, i miei genitori sono morti e lei mi ha aiutato dandomi un posto sicuro dove stare, grazie ai suoi genitori sono potuta andare a scuola e ho avuto un tetto sulla testa >>, << E tu devi essere la sua schiava per questo? >>, << E’ il prezzo da pagare >> fa spallucce lei e lentamente se ne va, << Alba >> la chiamo ma lei non si volta sparendo per il vialetto con le lacrime che ancora gli rigano il volto e il vento che gli scompiglia i capelli.
 
Salgo per le scale con la rabbia in corpo, mi sale ancora di più quando spalanco la porta della camera di Jorge e lo trovo intento a bere svaccato sul letto con Stephie che gli si struscia addosso, anche se lui non sembra farci caso. Diego seduto alla scrivania con il computer mi guarda confuso quando a passi svelti e lunghi mi avvicino a loro. << Perché hai dovuto farla piangere, sei un mostro >> gli urlo quasi contro e lei mi sorride con il suo fare da stronza, << Senti bella non starmi addosso non sono per niente cazzi tuoi >> si tira su a sedere dalla sua posizione mentre gl’occhi di Jorge non mi hanno mollato un secondo da quando sono entrata, riesco a sentire il suo desiderio nei miei confronti e questo un po’ mi fa perdere la concentrazione sul mio obbiettivo cioè Stephie, perché non può trattare tutti come le pare e piace, non in mia presenza. Sono buona, gentile ed educata ma quando una persona non rispetta un’altra davanti ai miei occhi qualcosa in me scatta. << Sono cazzi miei quando una ragazza piange tra le mie braccia quindi vedi di smetterla di trattare le persone come oggetti, tu non sei nessuno >>, lei ridacchia come se il commento non la toccasse ma infondo, nei suoi occhi vedo quanto gli bruciano le mie parole, << Lei è mia amica non tua >>, << Non mi sembra che lei voglia essere tua amica, e tu che amica sei che le vieti di vedere chi vuole? Sai non sei il capo di nessuno e nemmeno Dio sceso in terra quindi vedi di abbassare le arie >> ringhio contro di lei come un cane feroce, sono quasi senza fiato e lo sguardo di Jorge su di me si fa ancora più intenso. << Cosa vorresti farmi? >> chiede spavalda alzandosi dal letto, con i suoi abiti succinti e il pensiero che si stesse strusciando su di lui mi fa venire da vomitare quanto il fatto che sia una stronza senza cuore e anima. << Dici che si picchiano? >> chiede Diego a Jorge che non stacca però gl’occhi da me e non risponde a Diego, mentre io lo fulmino con uno sguardo e lui si zittisce, << Fai tanto la gradassa e poi? >> mi stuzzica lei trafiggendomi con i suoi occhi di ghiaccio, << Non ti conviene fare così Stephie! >> la avverto io << Se vedo un'altra volta piangere Alba o vengo a sapere che gli dai ordini te la vedrai con me >> la minaccio seriamente uccidendola con lo sguardo. << Sei solo una qualunque Martina, non potrai mai competere con me, non sei nessuno e non lo sarai mai quindi stammi alla larga perfettina del cazzo >>. Senza accorgermene la mia mano la schiaffeggia, come un lampo a ciel sereno, senza preavviso. Diego spalanca la bocca, Jorge rimane immobile e Stephie è sconcertata, non pensava che io potessi farlo davvero ma lei ha superato il limite, chi si crede di essere. << Prova ancora ad insultarmi stronza >> dico cattiva. Stephie solleva il viso e poi guarda Jorge come per spingerlo a dirmi qualcosa, ma lui non dice una parola, ci guarda, anzi mi guarda respirando piano, come se mi stesse scrutando centimetro per centimetro e imprimerselo nella testa, per ricordare ogni particolare, ogni dettaglio di me. Mi volto e me ne vado sbattendo la porta e uscendo da quella stanza, finalmente riesco a respirare regolarmente. Non so cosa mi è preso so solo che non sopporto tutto questo, non sopporto lei, non sopporto lei addosso a lui in quel modo. Sono la quattro di pomeriggio quando decido di farmi una tazza di tè, Sophia si è addormentata sul divano e io mi sono messa a leggere qualche capitolo di un libro. Mi verso l’acqua calda nella tazza quando sento la porta della cucina aprirsi, mi volto e trovo Jorge intento ancora ad osservarmi. << Cosa c’è sei venuto a farmi la morale? >> gli chiedo dandogli le spalle e inserendo la bustina di te nella tazza piena d’acqua bollente, << No >> sento la sua voce vicina al mio orecchio << Sei tremendamente sexy quando sei arrabbiata e combatti per quello che credi >>, io mi volto verso di lui trovandomelo davvero vicino, << Non fare così >> lo riprendo io cercando di rimanere lucida con tutti i miei sforza perché dentro di me mi sto sciogliendo come cioccolato al sole. Lui mi fissa, passa il suo sguardo dai miei occhi alla bocca e mi sembra quasi di sentirlo sospirare di piacere, quando punta ancora i suoi occhi nei miei sono pieni di desiderio puro e passione. Lo allontano con una piccola spinta, << Non puoi fare così >> ripeto arrabbiata stavolta << Non sono una bambola che puoi usare quando hai voglia >> gli faccio notare << Per questo puoi usare la tua amica Stephie >> borbotto. Lui mi guarda sorpreso e si riavvicina a me, << Non mi interessa proprio niente di Stephie se è quello che pensi >>, << Però ti piace il fatto che lei si strusci contro di te >>, stiamo litigando con i nostri visi a pochi centimetri l’uno dall’altro e sto cercando di trattenere l’impulso di baciare quelle labbra, non capisco perché voglio baciarlo se in questo momento sono arrabbiata con lui. << Sei per caso gelosa? >> mi prende in giro lui ma con una luce strana negl’occhi, << Non sono gelosa >> gli urlo quasi in faccia << Ma io non sono lei e non mi avrai ogni volta che vuoi perché io non sono una bambola usa e getta che ti fai quando hai voglia >>, << Sei testarda, tu non capisci >> ribatte lui, << Capisco benissimo e quello che vuoi non posso dartelo >>, lui mi fissa negl’occhi e diventa serio << Non mi importa di Stephie nemmeno in quel senso, non mi è mai importato, si è vero quando non trovavo una ragazza me la scopavo perché sapevo che ci sarebbe stata in qualsiasi caso, lei lo sa benissimo che non staremo mai insieme, non è colpa mia se lei ci sta comunque >> mi spiega lui è un po’ questo mi fa schifo, però è anche vero che lei sapeva benissimo a cosa andava incontro, << Quindi se volessi solo dello stupido sesso in questo momento sarei di sopra a farmi lei… ma con te… tu mi fai impazzire, mi mandi fuori di testa e non mi controllo come dovrei fare, ho cercato di starti alla larga in questi giorni, per cancellare la voglia che ho di te ma poi tu sei entrata nella mia stanza con quel fare da eroina e la tua grinta, eri tutta arrabbiata e sei così bella >> gli manca il fiato e anche a me << Hai riacceso quella voglia in un istante >>. Il cuore mi batte all’impazzata, credo che lui sia impazzito o ubriaco, perché dice queste cose? Non possiamo fare così, non possiamo stare vicini, anche se prova una forte attrazione per me lui rimane sempre una persona su cui non posso contare, su cui non posso aggrapparmi e non posso avere stabilità. Ma mentre si avvicina per posare le labbra sulle mie sono di pietra, vorrei scansarmi ma il mio corpo è fermo immobile e non mi ascolta. << Martina voglio la merenda >> Sophia spalanca la porta e Jorge arretra, lei si strofina gl’occhi prima di aprirli per bene e guardarci sorridendo. Grazie Sophia, penso dentro di me.
 
E’ la sera dell’evento alla villa. Mi sto preparando nella mia stanza quando Mechi si affaccia alla porta e mi sorride. << Come sei bella! >> esclama lei con fare malizioso, << Non mi sono vestita bene per quello che pensi tu! >> le dico io guardandola, << E cosa penso io? >>, << Che l’ho fatto per Jorge, ma non è così, è un evento non so bene per cosa e mi devo vestire bene per forza di cose >> le faccio notare guardandola di traverso. Indosso un vestito molto semplice ma elegante, nero con le spalline sottili, la scollatura a cuore e la gonna lunga fino ai piedi dove porto un paio di decolté anch’esse nere. << Se lo dici tu >> mi risponde lei alla mia spiegazione e decido di ignorarla, quando ci si mette sa proprio essere assillante con questa storia. Fran senza preavviso arriva e l’abbraccia da dietro dandole un bacio sulla nuca, << Cosa state facendo? >> domanda, << Prendevo in giro Tini >> gli spiega Mechi ridacchiando, << Già come sempre >> borbotto io finendo di sistemarmi i capelli con una treccia. << Dove stai andando? >> mi guarda stranito mio fratello, << A un evento dalla signora Clarke >> rispondo mentre lui da un altro bacio a Mechi sulla guancia continuando a guardarla. << Prendetevi una stanza >> li sfotto io passandogli in parte dopo aver finito di prepararmi. Loro si mettono a ridere << Sembri nervosa >> mi dice Mechi mentre mi segue giù per le scale ma lei si ferma a metà guardandomi dall’alto, << Non lo sono >> ribatto ma non è la realtà, qualcosa mi innervosisce, parecchio, ho come la strana sensazione che succederà qualcosa, qualcosa di strano. << Si che lo sei Tini >> controbatte << Non fa niente se sei nervosa io ti capisco anche se ti prendo in giro so come ti senti >> mi fa notare << Per qualsiasi cosa chiamami hai capito? Se stai male, se vuoi che venga da te, se ti succede qualcosa, se sei triste >>, io le sorrido dolcemente << Grazie Mechi >> le dico e lei ricambia il sorriso. Esco di casa e mi dirigo verso la villa, fa molto freddo ma non è l’unica cosa che mi fa tremare, non so da dove arriva questo mio stato d’animo, mi sento agitata più che mai, mi sento nervosa perché dovrò affrontare Jorge ancora e so bene che per me è difficile resistergli. Quando arrivo e entro in casa tutto è addobbato alla perfezione, con fiori bianchi e rosa, le decorazioni seguono il colore e lo stile dei fiori, è un atmosfera romantica e mi chiedo che evento sia. << Martina >> la voce di Lodo mi arriva alle orecchie e mi volto per trovarla sorridente che mi viene incontro, << Cosa ci fai qui? >> mi chiede abbracciandomi nel suo vestito bianco, sembra una dea greca, con i capelli raccolti in uno chignon basso, << Mi ha invitato tua madre >> le rispondo io, << Meno male ci sei anche tu >> borbotta sorseggiando il suo bicchiere di vino, << Vieni andiamo a prendere un bicchiere anche a te >> mi afferra una mano e mi trascina in un angolo dove sono servite bevande e cibo. Lei mi passa un calice di vino e brindiamo, << Per cosa è questo evento? >> le domando io mentre mi gusto il vino fresco scendermi in gola, << Non lo so è una sorpresa a quanto pare, sarà una trovata di mia madre per fare più soldi possibili >> fa spallucce lei. Poco dopo un Diego tutto in ghingheri avanza verso di noi, << Buonasera principessa >> saluta Lodo dandogli un bacio sulla mano, << Sei splendida >> gli sorride lui con una luce particolare negl’occhi e la mora sembra arrossire a quel complimento, << Anche tu Martina >> si riferisce poi a me, << Grazie Diego >> rispondo io continuando a guardare Lodo in preda all’agitazione, << Te la porto via per un po’ >> afferra lui la mano di Lodo per portarla in mezzo alla pista a danzare insieme a lui. Quanto tempo ci vorrà prima che si mettano insieme? Sono cotti l’uno dell’altra, anche se Lodo non lo ammette ma è così, si vede, si sente l’amore nell’aria quando sono vicini. << Martina? >> una voce stupita mi chiama, alzo lo sguardo e davanti a me mi ritrovo Jorge con in braccio Sophia che mi scruta incredulo. Sophia si agita nelle braccia di Jorge e lui la lascia a terra, la piccola corre verso di me, << Tini sono felice che tu sia qua >> mi dice abbracciandomi le gambe avvolte dal vestito, << Quanto sei bella >> lei dico accucciandomi alla sua altezza, porta un vestitino color lilla che le sta d’incanto sembra un fatina. << Cosa ci fai qui? >> alzo lo sguardo su Jorge che si è avvicinato e mi rialzo, << Mi ha invitato tua madre >> faccio spallucce io, non sembra molto contento della mia presenza, anzi per niente. << Sophia vai a giocare con gl’altri bambini >> gli ordina Jorge, << Ci vediamo dopo Tini >> mi saluta lei correndo via felice. Jorge mi afferra la mano e mi trascina in un angolo meno affollato, sembra nervoso anzi spaventato. << Cosa stai facendo? >> gli chiedo io, << Devi andare via >> mi dice guardandomi dritta negl’occhi e questa cosa mi ferisce, << No >> gli dico più per ripicca, non è che desideri essere qui, non mi importa molto sinceramente me il fatto che lui voglia che me ne vada mi fa venire ancora più voglia di restare, << Non capisci, non puoi restare >> lui sembra innervosirsi ancora di più, << Perché no? >> gli chiedo io, << Ti prego Martina non fare così >>. << Martina ma che piacere >> la signora Clarke ci raggiunge, guarda il figlio con fare soddisfatto e poi posa gl’occhi su di me, << Grazie per l’invito >> le sorrido io stringendole la mano, << Non c’è di che, non potevi certo perderti questo avvenimento >>. Jorge è in silenzio, sembra che stia per esplodere, la vena sulla tempia pulsa mentre guarda la madre con uno sguardo assassino, in questo momento la odia riesco a capirlo, ma cosa è successo? Cosa sta succedendo? << L’ha organizzato molto bene >> dico io guardandomi in giro, << Si ho fatto il meglio per questa occasione >>, << Dobbiamo parlare >> ringhia quasi Jorge alla madre, lei lo guarda, << Non mi sembra il momento… >>, << Invece è il momento perfetto >>, lui afferra sua madre per il braccio e la costringe a seguirlo. Rimango scioccata da tutto questo, è tutto così strano e misterioso. Cosa dovrà mai succedere di così grave? Lodo e Diego stanno ancora danzando, vedo lei che gli sorride e sembra essersi sciolta un po’ rispetto a prima, lui la guarda con un desiderio e un amore profondo, riesco a captarlo nei suoi occhi che la osservano, come se avesse visto una dea. << Hai visto Jorge? >> mi chiede lui quando finiscono di ballare e mi raggiungono, << E’ con sua madre, penso stiano litigando >>, << Non è una novità >> esclama Lodo prendendo una tartina e se la mette in bocca. Cinque minuti dopo una voce da un microfono riecheggia nel salone. La signora Clarke, sorridente nel suo vestito blu scuro che le fascia tutto il corpo, saluta e ringrazia gl’ospiti per essere presenti. Non so perché ma c’è qualcosa che non va, mentre Jorge si avvicina a noi e mi guarda in modo strano, come se volesse scusarsi, come se fosse pentito per qualcosa. << Grazie a tutti di essere venuti >> la voce della signora Clarke mi fa distogliere lo sguardo da lui, << Sapete è da molti anni che ci riuniamo per vari eventi e feste varie, e sono sempre grata a tutti voi della vostra partecipazione, di quanto siete sempre leali con noi. Ma è ora che la nostra famiglia faccia un passo avanti e che si espanda. I miei figli sono ormai adulti, tranne la piccola Sophia, è hanno una brillante carriera e con questo la nostra famiglia acquisisce sempre più importanza. Ma abbiamo bisogno di altro per portare avanti il nome, per portare avanti il nostro patrimonio, per diventare ancora più importanti per questo siamo qui oggi, per questo vi ho riunito qui >>. Lodo guarda con una faccia strana e buffa verso la madre, senza capire dove vuole andare a parare, Jorge continua a guardarmi con la paura incisa negl’occhi e questo inizia davvero a preoccuparmi. C’è tensione nell’aria, la sento, la percepisco sulla pelle. << Ho una grande notizia per voi, sono sicura che vi piacerà molto e che vi darà gioia. Vi presento Jennifer Smith >>. Una ragazza bellissima, dai capelli biondi e gl’occhi verdi raggiunge la signora Clarke che la stringe a fianco a se, << La figlia del grande John Smith, imprenditore e filantropo di New York >> tutti applaudono a quella ragazza ma nessuno capisce realmente il suo ruolo, << Siamo qui oggi per festeggiare il fatto che deciso di diventare la moglie di mio figlio, Jorge >>.


Ps: Eccoci qui, non uccidetemi, non prenderevela con me vi prego perchè non volevo arrivare a questo punto ma perl a storia è il punto fondamentale. Vedremo nel prossimo capitolo la sua reazione e questo farà capire molte cose, ci sonfronteremo con altri personaggi e rimarete scioccati da quello che ne uscirà fuori, da quello che gli succederà. Ovviamente sarà arrabbiata con Jorge perchè le ha mentito, lui lo sapeva e continuava a provarci con lei come abbiamo visto all'inizio di questo capitolo, e qui si spiega la sua stranezza nei sui confronti. Spero vi sia piaciuto comunque, ma vi prometto che non tarderanno ad avvicinarsi ancora, quei due essendo così diversi si completano. A presto con il prossimo capitolo, Grazie di tutto!! 
 
   
 
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