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Autore: Aya Natsume    27/07/2017    1 recensioni
Non so se vi è mai capitato di aver bisogno di uno sfogo, io si. Mi è stato detto che dopo la morte c'è l'inferno o il paradiso, io non so dove andró a finire.. Ma so dove andrà a finire il mio carceriere
Genere: Dark, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: Violenza
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Non so se vi è mai capitato di aver bisogno di uno sfogo, io si. Mi è stato detto che dopo la morte c'è l'inferno o il paradiso, io non so dove andró a finire.. Ma so dove andrà a finire il mio carceriere. Ho perso il conto ormai di tutte le volte che ho desiderato sparire, meglio ancora non essere mai esistita. Non esiste la felicità mi sono spesso ripetuta, ma l'ho provata sulla mia pelle e so che esiste, ma non so tenermela stretta. La mia felicità sono i miei amici, che mi fanno ridere e divertire. Avvolte con loro mi sembra di tornare la ragazzina che rideva sempre e non si offendeva mai. Alcuni di loro sanno ciò che mi aspetta, infatti fanno di tutto per farmi stare bene e io non posso che esserne grata. Ma da quando ci sono le vacanze estive non sto più bene, il peso delle giornate sembra schiacciarmi e risucchiare tutte le mie energie. Sicuramente posso ritenermi fortunata, questi ultimi tre anni sono stati i più belli della mia vita, ma anche i più terribili.. È come se avessi rivissuto la mia infanzia fatta di paura, pianti e solitudine. Sin dal giorno della mia nascita ho sorpreso tutti con il mio sorriso, di cui oggi non ne rimane che l'ombra. Ero molto espansiva, curiosa, vivace, ma molto obbediente. Non quasi alcun ricordo della mia infanzia, solo brevi immagini che non hanno nulla di felice. Come la prima volta che mio padre picchió mia madre e le spaccó quasi la testa. Avevo 4 anni e mio fratello appena 2 , non fosse stato per il nostro pianto disperato l'avrebbe uccisa soffocandola e strattonandola a suo piacimento. Per farci stare zitti corse da noi abbracciandocci e ripetendo che lei stava bene. Finiva sempre così e noi da bambini ingenui ci credevamo sempre, nonostante capivamo non fosse vero ma amavamo troppo i nostri genitori. Ancora oggi è un tormento senza fine, forse è per questo che ho rimosso quasi tutto di quel periodo. Crescendo ho cominciato a provare sempre più rabbia verso quel mostro, che ogni qualvolta lo contraddicevo stringeva i miei polsi fino a non far fluire più il sangue nelle vene e quei segni li odiavo, proprio come cominciai a odiare lui. Fui così felice quando per mancanza di lavoro si trasferì all'estero, che invece che piangere appena varcò la soglia della porta cominciai a ridere come una matta. Tornava una volta l'anno per poco più di una settimana, vedovo mia madre e mio fratello piangere e io non potevo che ridere di loro e pensare a come mi sentivo bene finalmente. Ma la gioia durò poco dopo quasi 4 anni, ci comunicò che gli mancava la nostra presenza e così sentì crollare tutte le mie certezze. Da quel periodo sono passati 3 anni d'inferno e urla di rabbia. Non riesco ad andare più avanti così, si ho degli amici che mi aiutano e tanto, una mamma e un fratello che mi vogliono bene, mi sono innamorata di un ragazzo della mia classe che sono certa non mi ama, ma anche lui a modo suo mi vuole bene ed è un amico prezioso. Il problema è sempre lui il mio carceriere, che nell'ultimo anno ne ha fatte di tutti i colori. Per esempio mi ha picchiata solo perché ho difeso mia madre, ho chiamato la polizia e l'ho denunciato. Da quel giorno è diventato anche peggio, si ubriaca quasi ogni giorno ed sempre aggressivo non si ci può parlare. Adesso ho capito che non lo odio, ma sono solo delusa e arrabbiata perché l'unico uomo che avrebbe dovuto proteggermi è sempre stato il primo a farmi del male e a distruggere la mia autostima. Ho annegato tutto nel cibo e dopo anni e anni di pazienza mi sono ripresa. Adesso la mia valvola di sfogo è un'altra, potrà sembrare esagerata e un po' emo, ma l'unico modo in assenza dei miei amici è tagliarmi e sentire quel bruciore che mi annebbia la mente. Vedere il taglio sul mio braccio, il sangue rosso e denso mi rilassa, io rimarró segnata a vita da tutto ciò, già il solo sentire alzare la voce ad un uomo o vedere una coppia che litiga animatamente mi fa precipitare in una desolazione senza fine. Ecco se c'è una cosa che voglio fare nella mia vita è superare tutto ciò ed essere finalmente libera. Non so più da un pezzo cosa vuol dire vivere normalmente, ma so ciò che vuol dire uscire di casa e aver paura di tornare e di vedere tua madre presa a legnate senza alcun motivo, o vedere come viene insultata. Sono in questa barca e la devo dirigere, se affonderá state ben certi che io mi salverò e potrò scappare da tutto questo. Angolo autrice * Vi posso solo dire che tutto quello che ho scritto è vero, era qualcosa su cui rimuginavo da molto tempo. Se lo trovate fuori tema o inappropriato sarò ben disposta a eliminare questa oneshot. Baci
   
 
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