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Autore: shamarr79    28/07/2017    8 recensioni
Scrivo, perchè molto di più avrei voluto leggere su Magnus Bane, cercando di riempire vuoti e silenzi lasciati dalla Clare; voglio fantasticare, su di lui, sui suoi amori, su Alec, ovviamente, ma anche immaginare i suoi capricci, le angosce, gli amici, i nemici. Ma essenzialmente Magnus, potente e fragile come solo una forza della Natura può essere. Seguendo la trama dei libri, mi intrufolo tra le pagine, alla ricerca di spazi da riempire con le parole. Un riferimento in alto indica il capitolo in cui mi inserisco, ripeto solo qualche parola del libro, per farvi orientare senza essere noiosa. Si inizia quando ancora Magnus e Alec non si conoscono, entrambi sono insoddisfatti e nervosi, alla ricerca di qualcosa che ancora non comprendono. Il Magnus della Clare è il riferimento, ma scrivendo diventa sempre più autentico, distinto e poetico. Anche Cat per me è una figura importante, perchè non riesco ad immaginare un Magnus senza una Cat, grande amica del cuore. Il resto è mio. Scrivo per me, inutile negarlo, ma spero che vi piaccia. E, lo scrivo sinceramente, sarò lieta di leggere qualsiasi cosa, brutta o bella, vi venga in mente ascoltando di queste righe sparse il suono.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Catarina Loss, Magnus Bane, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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21

Inghiottito dall'eco dell'ultimo silenzio

 

Ispezionare il vicolo era stato un lavoro piuttosto semplice, aveva finito quasi subito, le tracce demoniache erano così evidenti che le avrebbe percepite dal taxi, ma adorava rimanere in situ a lavoro finito solo per godersi gli sguardi di sconfinata ammirazione. E, solitamente, questo bastava per metterlo di buon umore per diverse ore.

 

Solitamente....

 

Ma, al momento non era affatto di buon umore. Lo sguardo vagava e, senza accorgersene, si ritrovò ipnotizzato, esattamente come Pete, ad osservare Catarina. Tutto in lei era gentile: gesti, movenze, sguardi, persino le verdi onde magiche sprigionate dalle dite della strega sembravano le più gentili del pianeta. L'amica aveva terminato di esaminare il corpo straziato del giovane lupo, ma con una cura evidente e una dolcezza segreta, era rimasta a cullarlo tra le onde smeraldo - lui, così giovane - e solo dopo lunghi minuti lo aveva adagiato su una panca di legno, braccia conserte e occhi chiusi, come se dormisse, con una ciocca di capelli castani lasciata a solcare la fronte fredda. Un silenzio irreale aveva invaso il vicolo, anche respirare sembrava irrispettoso.

 

“Potete occuparvi del ragazzo, qui abbiamo finito. La strega aveva ragione, c'è un'evidente aurea demoniaca, tra l'altro”.

La voce di Magnus solcò l'aria, pacata e tutti la ascoltarono, ma le ultime parole, pronunciate a mezza bocca, sembravano rivolte solo all'amica.

“Demoni! Demoni! Dei demoni hanno aiutato i vampiri?”

Lo stupore aveva per un attimo allontanato il dolore dal volto di Pete, lasciando posto all'ira, ma Catarina gli si avvicinò e, sfiorandogli la mano, rivolse al lupo un sorriso che avrebbe scaldato anche il più austero gelo d'inverno.

“I figli della Notte sono scagionati e farvi credere il contrario, temo, sia una parte del piano diabolico di chi ha compiuto questo atto così efferato. Siate vigili, non cedete, qualcuno vuole una faida oltre al sangue di questo ragazzo. Il nostro lavoro qui è finito, ma non esitate a chiamarci se qualcosa dovesse preoccuparvi”.

“Sarebbe bello se … poteste rimanere. È usanza bere per salutare i defunti e ...mipiacerebbemolto offrirledabere!”.

Pete aveva parlato così velocemente che per poco non soffocava, Catarina sorrise dolcemente, mentre con il calore della mano ancora gli scaldava il braccio.

“Sei gentilissimo, senza alcun dubbio e a lei certamente piacerebbe moltissimo ma, non può, non può assolutamente. Come ho già detto, abbiamo ancora molto lavoro”.

Le parole di Magnus non solo avevano drasticamente rovinato il momento ma, come se non bastasse, lo stregone con tutto il suo imponente corpo si era affiancato all'amica, stringendola con veemenza, tanto da causarle una smorfia oltre che un'occhiataccia che avrebbe gelato l'Oceano. Ma Magnus sembrò non prestarle alcuna attenzione.

“Io e la mia valente insostituibile aiutante saremo costretti a lavorare alacremente tutta la notte, per cui la signorina Loss non può in nessun caso e in alcun modo trattenersi con voi”.

Inutile dire che una valanga di sensazioni contrastanti attraversò la mente di Cat. La tristezza davanti alla morte di quel ragazzo era pressante, quel tra l'altro quasi sfuggito dai denti di Mags non lasciava intendere nulla di buono. Ma, fu attraversata da un impeto di rabbia incontrollato tanto che dalle mani uscirono, quasi d'impulso, fiammelle verdi. Magnus fu più veloce e la manina di Cat sparì avvolta dalle lunghe dita inanellate, lo stregone con uno scatto trascinò l'amica verso di sé, abbracciandola, lasciandosi sfuggire un “Ahi...mi hai bruciato” appena bisbigliato che solo Cat riuscì ad udire.

“Signori ora dobbiamo veramente andare”, disse con fare pomposo rivoto alla folla, ma guardando solo Pete, “non posso dire che sia stato un piacere, ma spero di rivedervi... non prestissimo, non prima di due o tre giorni direi”, afferrò Cat, aprì un portale e ci sparì dentro.

Riapparvero solo qualche istante dopo, Cat sgusciò via dall'abbraccio di Magnus e lo inondò di fiammelle giallognole. Era furiosa.

Aiutante? Aiutante? Sarei la tua … aiutante adesso!

Solitamente Cat non era permalosa ma per quel aiutante avrebbe ucciso quel maledetto glitterato luccicante stregone da strapazzo a cui l'eyeliner aveva evidentemente dato alla testa. E poi, chi diavolo era per decidere se poteva o no bere un drink con il buon Pete che proprio non ci riusciva a tenere segreta la cotta per lei. Prima la svegliava nel cuore della notte, la faceva catapultare giù dal letto mentre stava … beh … mentre stava facendo tutt'altro e poi doveva decidere con chi poteva o non poteva bene un drink.

“Ahi... mi hai bruciato, di nuovo!”, disse Magnus, con un leggero broncio stampato in faccia.

“ Dico ma tu ...TU DEVI SMETTERLA! DICO MA CI SI COMPORTA COSÌ? Mi fai venire nel cuore della notte per 10 m, solo per guardarti mentre fai un incantesimo di ricognizione, poi fai il geloso e non osare negare, maledetto diabolico stregone da strapazzo, non osare negare, perché quella era una scenata di gelosia e mi trascini dentro un portale e per farmi arrivare qui... poi, dove diavolo siamo?” Cat si guardò intorno, la sua furia aumentò. “PER FARMI ARRIVARE SOPRA IL TETTO DI UN PALAZZO A 100M DAL VICOLO DOVE ERAVAMO PRIMA? DICO MA SEI DIVENTATO STUPIDO? GLI ORMONI ANGELICI TI HANNO TOTALMENTE RINCRETINITO?”

“No, dai, urla più forse, quella creatura nascosta qui da qualche parte forse ancora non ha ben compreso tutte le tue parole. O magari c'è qualche altro suo amico nelle vicinanze che fa sempre in tempo ad arrivare per ucciderci più velocemente!”

“Quale creatura? Chi? Dove? Ucciderci? Il demone?”

Cat si paralizzò, scrutando nel buio.

L'Hunter moon era a 150m e 8 piani più sotto, lassù le luci della città arrivavano fioche, la pioggia era cessata ma un vento freddo saliva dall'oceano, le nuvole intrise di pioggia celavano la luna e le stelle e così si accorse che faceva davvero buio, ad accezione del bagliore blu che tenue si sprigionava dalla mano di Magnus.

Nell'oscurità si percepì un fruscio, istintivamente Magnus trascinò Cat dietro di sé, le iridi verdi da gatto si erano allungate cogliendo una sagoma nel buio, il bagliore blu divenne più intenso e la mano tesa era pronta a scagliare un incantesimo.

“Tranquilla, mia regina. Rimani sempre dietro di me”.”, disse abbracciando Cat con il braccio sinistro, mentre il destro era pronto ad attaccare. Quanto era facile dimenticare che anche lei era una strega potente, ma Cat non esitò e si mise in posizione d'attacco al fianco dell'amico.

“Vengo in pace stregoni. Ed è un bene per voi, perché non siete bravi nell'effetto sorpresa”.

Caterina a quelle parole sussurrò, il corpo teso scrutava l'oscurità.

“Ho cercato di avvertirti giù nel vicolo. Almeno un figlio della notte era presente all'assassinio del ragazzo, anche se non so quanto c'entri, ho percepito la sua presenza e non solo quella”.

Magnus bisbigliava, la voce era calma, sembrava quasi divertita ma la postura rivelava la tensione di un corpo pronto a combattere al minimo accenno, odiava battersi ma odiava ancora di più l'idea che Cat fosse in pericolo per causa sua.

“Stregone, sai che ti sento benissimo anche da qui, vero? Tranquillo, non voglio fare del male, né a te né alla Signorina Loss e poi nessuno di buon senso ti attaccherebbe, sei davvero potente, più di quanto dicono”.

Una coltre di densa oscurità ammantava ogni cosa celandola allo sguardo dei mortali e di Cat ma avere occhi felini può essere di notevole aiuto quando si vuole vedere di notte, così a Magnus bastò focalizzare la sagoma che veloce si muoveva nel buio, le iridi si allungarono, il bagliore verde si fece più intenso e la riconobbe. Subito, in realtà, anche se era diversa dall'ultima volta che l'aveva vista. Non era accovacciata immobile sulla terra umida, nascosta dietro un cespuglio, ma si stagliava fiera nella notte e il giubetto di pelle scura di qualche misura più grande aveva lasciato il posto ad una attillata giacca nera che sagomava un corpo perfetto, agile e possente, fasciato da pantaloni di neri e stivali dello stesso colore, borchiati con un accenno di tacco, i lunghi capelli marroni erano sciolti e rimase impressionato dalla grazia di quella figura che con un unico balzo di 3 metri fu a pochi centimetri da loro, lo stregone rilasciò l'incantesimo ma le fiamme blu rimasero a danzare illuminando l'aria. Con un movimento fulmineo l'ombra in un balzo li raggiunse e si fermò a qualche passo figli di Lilith. Aveva intuito bene, i tratti del suo volto erano gentili, la pelle eburnea propria dei vampiri era impreziosita da giganteschi occhi marroni. venati da luminose sfumature verdi, il blocco da disegno era sparito, lasciando il posto ad un pugnale ben agganciato alla vita e di nuovo sentiva una chiara e distinta aura di magia provenire da lei.

“Di nuovo tu? Cat ho incontrato questo diurno questo pome..”.

Non riuscì a finire la frase perché Cat era corsa incontro alla vampira e ...la stava abbracciando!

Magnus osservava l'amica con così tanto stupore e non si accorse di mantenere ancora l'incantesimo di attacco attivo nella mano.

“Mags, smettila di fare l'idiota! Scusalo, solitamente è decisamente più socievole? Ma quando sei arrivata? E perché non mi hai avvertito?”

La voce di Cat si era improvvisamente addolcita e la vampira sconosciuta la stringeva con affetto, forse troppo affetto, la stava stritolando!

“Mags, ti presento la mia amica Sam”.

“Ci conosciamo, quasi” disse la ragazza.

Magnus sorrise e accennò un inchino.

“Piacere mio Sam. Ho tenuto il tuo disegno, immaginavo che ti avrei incontrato di nuovo, l'hai dimenticato nel parco”. Con un gesto e un bagliore comparve un foglio di carta ruvida piegato con cura che rimase a volteggiare nell'aria.

“L'ho lasciato per te, prima di andare, non amo molto la compagnia dei cacciatori, anche se il tuo sembra diverso. Spero stia bene, il tuo cuore batteva all'impazzata laggiù davanti al corpo del ragazzino. A proposito, dove è occhi blu?”

Il foglio svanì, così com'era apparso.

“Altrove, direi. Ma cominciamo con le cose semplici: chi sei? Perché eri nel vicolo?”

“È una storia molto lunga, che intendo raccontarti, ma non ora e non qui. Posso dirti che stavo cercando informazioni su strani eventi avvenuti dalle mie parti e la ricerca mi ha portato in quel bar. Inoltre cercavo te, ho bisogno del tuo aiuto per un affare di estrema importanza, ma scusami, non mi sono presentata. Samantha Thomaz, detta Sam”.

“Thomaz?”

“Da mio padre, un boscaiolo slavo trasferitosi in Canada all'inizio del secolo scorso”.

“Okay, piacere di conoscerti vampira ceca naturalizzata canadese, sono Magnus Bane”

“ So chi sei, Cat parla moltissimo di te ed era esattamente così che ti immaginavo, solo non pensavo fossi così potente, né così … truccato!”.

“Non che le lusinghe mi dispiacciano ma che ne sai tu della potenza degli stregoni?

“Io niente ma questa non mente” disse, afferrando l'amuleto a forma di gatto che tanto lo aveva colpito, sotto la maglia color argento. “Questa è ...”

“Ametista incantata, una specie di rilevatore di magia, complimenti è un incantesimo potente. Come fai ad averlo? Tu non hai poteri attivi”.

“È il regalo di un'amica”.

“Questa amica deve essere una strega potente”.

“Lo era e anche lei avrebbe voluto conoscerti. In ogni caso, non penso che la mia biografia ti interessi”.

“Più di quanto immagini, in realtà. In ogni caso, torniamo al vicolo al momento. Cosa hai visto?

“Sei sicuro di volerlo sapere? Potrebbe non piacerti?”

Magnus si ritrasse, sguardo preoccupato.

“Amici tuoi, a quanto ho visto, un angelo grande sulla cinquantina seguito da un demone, cosa di per sé bizzarra, ma la stranezza aumenta se pensi che è stato proprio l'angelo a dare l'ordine al demone di uccidere il lupo. Ma questo... già lo sapevi, vero?”.

Valentine...

“Lo immaginavo e non ti chiederò cosa facevi in questo vicolo”.

“In realtà cercavo voi. Ho un favore da chiederti, un lavoro che solo tu puoi fare. Posso pagarti molto bene”.

“E di che lavoro si tratta?”

La vampira guardò Cat, come in cerca di approvazione e la ottenne, Magnus era sempre più perplesso.

“Ho bisogno di un incantesimo della memoria e so che sei il migliore. Devi cancellare ogni ricordo di me e di tutto il nostro mondo dalla mente di una mondana”.

“Devi odiarla davvero tanto questa donna!”

“In realtà è l'amore della mia vita”.

“Bizzarra richiesta, allora, non penso di volerti aiutare”.

“Ti pagherò qualsiasi cifra”.

“Non mi servono i tuoi soldi e posso dirti, per esperienza, che questi incantesimi non durano mai per sempre, hanno una scadenza e poi svaniscono lasciando tornare tutti i ricordi nella mente che li custodiva. Non è saggio rubare a qualcuno il proprio passato, non capirebbe nessun presente”.

“Ma sarebbe viva per provarci. Può tornare se vuole, io l'aspetterò o odiarmi se preferisce, ma sarà viva e potrà scegliere. Non mi aspetto che ti capisca. Sei mai stato innamorato?”

“ Molte più volte di quanto avrei voluto”.

“Non parlo di una storia qualunque, che inizia per caso o per sbaglio o di una inventata solo per ammazzare il tempo, ma di amore, se mai esiste. Sei sicuro che uno come te possa capire di che parlo?”

 

Magnus rimase immobile, quei grandi occhi castani avevano aperto un baratro saldato a fatica.

 

Amore... amore, se mai esiste...

Sei sicuro che uno come te possa capire di che parlo?

Follia..... follia che ti inchioda, ti stana e ti paralizza, ti travolge e ti fa a pezzi, fitte allo stomaco, ginocchia che tremano, moti d'angoscia, brividi incontrollati, respiri spezzati in gola, guardare il cielo e sentirsi Dio e un attimo dopo morire, maledire la propria dannata natura e la sorte beffarda nella speranza che il tempo e l'alcol strappino quest'ennesimo ricordo dalla pelle e dalla memoria....provare, subire, sognare, piangere, tutto, tutto, ma di certo non c'era niente da capire...

 

“Dopo decine di anni e di amori, anche i più travolgenti sentimenti diventano bizzarre varianti di se stessi, quindi, in effetti, non penso di capire bene a cosa tu ti riferisca”.

La frase suonò così falsa che Catarina dovette fare una gran forza su di sé per trattenersi, ma non poté fare altrettanto con i suoi muscoli facciali che presero la forma di un ghigno sornione più eloquente di qualsiasi discorso. Sam, purtroppo, non vide nulla e credette all'immagine del vacuo e spietato dongiovanni che Mags amava dare di sé quand'era ferito.

 

“Bene, se lo avessi provato, capiresti. Io devo proteggerla a qualsiasi costo. E questo è l'unico modo”.

Magnus cercò gli occhi di Cat.

“E sia! Ti aiuterò”

“Dimmi il tuo prezzo”

“Il Grimoire della strega che ha per te quest'amuleto. Voglio leggerlo”.

“Sarà tuo. Ti farò sapere dove e quando faremo lo scambio. É stato un onore conoscerti, Sommo Stregone”.

La vampira strinse Cat in un abbraccio e volò giù nel vuoto, scomparendo dalla vista dei figli Lilith.

“Amicizie interessanti aiutante”.

“Sei un cretino e ti prenderei a calci, ma sarebbe fatica sprecata visto che ormai sei del tutto insensibile”.

“Ti adoro. Scusa, qualsiasi sia l'uomo a cui ti ho rubato questa sera, ti chiedo perdono. Ora effettivamente abbiamo finito, per cui...”.

“È un piacere aiutare il Sommo Stregone e sono contenta che hai conosciuto Sam. L'aiuterai?”

“Certo. Penso sia un po' tardi per trovare il vero amore, ma rimango il più grande fan che le storie d'amore avranno mai in tutte le dimensioni”.

“Mags! Fase pessimista? Sei solo da quanto.... cinque minuti? Che fine ha fatto il giovane Nephilim?”

“Mi ha scaricato, ovviamente, per il suo giovane, attraente e valoroso parabatai. Era prevedibile. I cacciatori preferiscono sempre i loro simili, troppi legami angelici con cui competere”.

 

È strano come un volto possa essere, a volte, specchio al contempo di perfetta ironia e profonda malinconia. Mags aveva il cuore spezzato, di nuovo.

 

“Il tempo non ti ha ancora rivelato il suo più grande segreto, mio Sommo Stregone”.

“Esiste un senso?”

“No. Ovviamente, ma non è questo. Niente è per sempre. Neanche la tristezza”.

 

Colpito e affondato, come solo lei sapeva fare.

 

“Si chiama Luis, è francese, ovviamente. Alto, bruno, di origini algerine Uno di cui potrei innamorarmi senza problemi, medico volontario che gira il mondo per curare i mondani che non possono permettersi alcuna cura e che altrimenti morirebbero, generoso, coraggioso, buono. Un vero eroe”.

“Perfetto, direi. I miei sensi di colpa per averti strappato alle sue braccia questa notte aumentano a dismisura”.

“Perfetto. È vero, un uomo perfetto che crede di frequentare una spagnola creola mezza brasiliana, occhi verdi e pelle ambrata. Confesso si essermi ispirata a te per il mio nuovo avatar”.

“Ti amerebbe comunque, anche blu e strega”.

“Scapperebbe e giustamente, direi. A volte si può essere solo spettatori della fecilità di chi si ama, rimanere a distanza e lasciare al tempo il resto del lavoro”.

“Mi spiace”.

“Anche a me, ma non possiamo ignorare ciò che siamo. Notte stregone. ah... non penso che tra te e il cacciatore sia finita non perdere la speranza”.

Cat strinse l'amico, lasciando sulla sua guancia la lieve traccia di un bacio.

“Ora mi rimandi a casa, la mia casa, per favore?”

La strega scomparve in una nuvola blu.

 

La notte serena e silenziosa avvolgeva la città, la pioggia aveva bagnato le strade lasciando l'odore del suo umore sui marciapiedi e le nuvole dissipate dai venti avevano svelato le stelle.

Poteva aprire un nuovo portale fino alla sua camera da letto. O magari fino al locale, dove sarebbe stato facilissimo fare del buon sesso divertente per tutta la notte. Poteva.. ma Cat aveva ragione, a volte si può essere solo spettatori delle proprie vite. A passi lenti raggiunse la porta di sicurezza e da lì gli ascensori, in strada chiamò un taxi e si intrufolò nella vettura. Sedili sporchi e scomodi: siamo a New York, del resto. E sfilando tra le luci delle macchine, ad istanti alterni, ebbe quasi la sensazione di avere cacciato via la tristezza. Ma non quel denso senso di vuoto, rimasto giù proprio in fondo allo stomaco, solo per fargli compagnia.

 

 

************l'angolino_________*********
Scusate la lunga assenza, mi è mancato scrivere e mi siete mancat@ voi.
Ma, in questi mesi, ho avuto e visto un universo di vite che spero di riuscirvi a raccontare, frammenti e segmenti di esistenza mia e altrui, alcuni stupendi, altri tristi.
Come tutt@ ho visto momenti di densa malinconia e altri di pura e perfetta gioia.
Ma cosa sarebbe la vita senza un eterno saliscendi?
E la serie Tv? Vi sta piacendo? Non so, non mi convince fino in fondo.....
In ultimo ringrazio tutti i nuovi contatti che seguono la storia, davvero, ne sono sorpresa e lusingata. Contattatemi, anche in privato, per qualsiasi cosa, sarò lieta di rispondere. 
Vi abbraccio

Giorgia

 

"la scrittura...pittura della voce, dettato dell'anima" (Voltaire)




 

 

 

 

 
   
 
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