Cap.2 Il filo rosso del Boss
Squalo
adagiò un piatto di ceramica decorata, su cui era adagiata
pizza
fumante, davanti a Xanxus. Un leggero fumo si alzava da essa e alle
loro spalle
il fuoco del forno a legna scoppiettava. I ciocchi di legno al suo
interno si
annerivano e, tra la cenere, si vedevano dei bagliori rossastri.
"Boss,
hai sentito quelle idiozie che ha detto il Vecchio sul filo
rosso del destino?" chiese Squalo. I lunghi capelli argentei gli
ondeggiavano lungo le spalle e la sua pelle lattea era rosata
all'altezza delle
gote.
Xanxus
strappò una fetta di pizza, accavallò le gambe e
sollevò lo sguardo
inarcando un sopracciglio.
"Mnh?".
"Almeno
stavolta hai notato le tue promesse spose?" domandò,
pulendosi le mani su un fazzolettino.
L'odore
pungente della pizza invadeva la stanza.
Xanxus
prese un morso dalla fetta di pizza, borbottando qualcosa a bocca
piena, ingoiò e si poggiò pesantemente contro lo
schienale della poltrona.
"Aria
e l'azzurra" disse, laconico.
Scrollò
le spalle, ingoiò il resto della fetta di pizza.
"Nessuna
delle due aveva un filo rosso".
"Vooooooi! Io col filo rosso
ti ci lego, BakaBoss. Ed Elena
è
bionda!" sbraitò Squalo.
Si
passò la mano artificiale sul grembiule azzurro che
indossava, decorato
da raffigurazioni di ampi fiori blu scuro dai petali carnosi, con gesti
secchi.
Xanxus
strappò un'altra fetta della pizza, filamenti di mozzarella
colavano
verso il basso e l'odore di basilico gli pizzicava le narici.
"Non
m'interessano, nessuna delle due" disse.
Si
umettò le labbra sporche di sugo, lo guardò
socchiudendo le iridi
cremisi.
"Se
vuoi un filo rosso per legare qualcosa, usalo per quei cazzo di
capelli".
Squalo
ghignò e le sue iridi color perla brillarono.
"Allora
regalamelo, dannato" lo sfidò.
Xanxus
sospirò, guardò il resto della pizza, mise in
bocca tutta la fetta
che aveva in mano e la ingoiò d'un fiato. Si
alzò, afferrò il grembiule di
Squalo e si pulì le dita unte. Lo superò,
raggiunse un mobile ai lati della
stanza e cominciò ad aprirne i cassetti.
Sogghignò vedendo una serie di
nastrini spessi un dito da donna, rovesciò la scatola
facendone cadere in terra
alcuni verdi, azzurri e blu. Ne prese uno rosso, raggiunse Squalo e gli
sollevò
il polso sano. Gli legò il nastrino, sogghignò e
lo guardò.
"Ecco
qua. Ora anche tu hai una di quelle cazzate che piacciono tanto
a Lussuria".
Squalo
sorrise, arrossendo.
"Voi.
Tuo, Boss del cazz*" bisbigliò.