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Autore: lenina blu    28/07/2017    1 recensioni
Oltre a San Valentino, in Giappone si festeggia il White Day: esattamente un mese dopo il 14 febbraio, i ragazzi si dichiarano alle loro amate regalando qualcosa, rigorosamente bianco. Ricevere un regalo da parte di un ragazzo è qualcosa di impensabile dentro il Collegio femminile Furinkan, nel centro di Tokyo, soprattutto per Hikari Tanaka, che i maschi nemmeno sa come sono fatti. Lei ha un solo sogno, diventare una rockstar. Eppure prima di tornare a casa, trova nascosto nel suo armadietto una lettera. Completamente Bianca.
Genere: Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago, Scolastico
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Quando Heiji rientrò nella sala insieme a Ren, era in silenzio. Ren sapeva che essendo la ragazza una studentessa del Collegio Furinkan probabilmente se la cavava a cantare. Era comunque curioso. Shou invece doveva ancora arrivare ma ci teneva a esserci. Stava uscendo dal lavoro in quel momento, e con un po' di fortuna sarebbe arrivato in tempo. Heiji invece era in attesa. Era terribilmente curioso ed elettrizzato, voleva vedere se ancora una volta aveva avuto ragione. Ecco perché quando loro due entrarono non dissero nulla. Rimasero sorpresi dal silenzio, interrotto da un respiro quasi impercettibile amplificato dal microfono. La luce bagnava la figura di Hikari e le curve del pianoforte. Le due sagome sembravano appartenere ad una dimensione lontana e misteriosa, quasi fatata. Le dita sfiorarono i tasti, il suono occupò tutta la stanza, e i due giovani rimasero incantanti.

Era una melodia delicata, triste a tratti. Aveva una vena di rassicurante speranza, scandita dai martelletti. Si fermava, come per lasciare tirare un sospiro allo strumento, e poi riprendeva, sempre un po' più forte, un po' più decisa, un po' più sicura. E poi Hikari iniziò a cantare.

-Take off- cambiò tasto.

-all of your skin- increspò le sopracciglia.

-and brave, when you are free- chiuse gli occhi. Si fermò, riprese.

-Shake off- con delicatezza.

-all of your sins- con vigore. Poi quasi si fosse scottata, continuò incerta.

-and give them to me-

Hikari si sentiva un tutt'uno con il piano. Era una denuncia, era un inno al coraggio. Aveva paura, si sentiva triste ma anche speranza le riscaldava il cuore. Noi siamo vivi diceva il ritornello. La famiglia che aveva perso, gli occhi di suo fratello, i sorrisi spezzati di zia Kaori, e le stelle del suo balcone oscurate dallo smog le tornavano in mente. Andava avanti e si sentiva sempre più decisa. Era una dichiarazione di profondo amore nei confronti di tutto quello che era stata, di quello che aveva passato, ma anche di quello che sarebbe diventata. Una dichiarazione d'amore alla musica, che la toccava nel profondo e portava a galla tutto quello che provava con forza. Hikari era felice.

 

 

Nel momento stesso in cui Hikari finì di suonare, Ren scoppiò in un applauso fragoroso. Era commosso. Era convinto che quella ragazza avesse un'anima per la musica. Erano bastati quei pochi secondi per capire che la sua non era solo tecnica. Lei stava dando tutta se stessa, stava trasformando in parole, in suone, in note, quello che provava. Era un'artista. Anche se dal punto di vista tecnico, si poteva ancora migliorare, la parte più importante c'era: quella ragazza era convincente. Se trasmetteva emozioni, allora era fatta. Il canto si può imparare, così come qualsiasi altro mestiere. Quello che non si può imparare è la sensibilità. Ren lo sapeva e aveva sentito qualcosa provenire da lei.

A suo fianco Heiji puntava i suoi occhi di sfida contro Hikari, le braccia appoggiate sui fianchi, la testa leggermente inclinata all'indietro. Si godeva ancora una volta il momento in cui aveva fatto centro, in cui aveva riconfermato la sua capacità a leggere le persone. In quel momento la porta dietro di loro si spalancò.

Shou entrò, la chitarra sulle spalle, il fiatone, i capelli fradici. Non fece in tempo che alzare lo sguardo verso i suoi compagni, che i suoi occhi incrociarono la figura di Hikari curva sul pianoforte. I suoi occhi si spalancarono. La riconobbe immediatamente. Era la sua vicina di casa.

Hikari che fino a quel momento era stata come in trance, si rese conto che Heiji e Ren la stavano guardando e l'avevano giudicata. Si voltò verso le tre figure. La luce su di lei, le impediva di vedere bene i tre ragazzi nell'oscurità della stanza. Si alzò e coprendosi dalla luce con una mano, si avvicinò alle scalette. Fece qualche scalino e vide anche lei il suo vicino di casa. Rimase con le labbra schiuse.

-Ma tu sei...Sasaki-kun- disse Hikari sorpresa. Le venne immediatamente in mente la sera prima, quando lo aveva ascoltato suonare fino a tardi. Si era persino addormentata sul piccolo sdraio. Poi ad un tratto Shou si era allungato dal suo balcone, e le aveva toccato in qualche modo la spalla. L'aveva svegliata e le aveva allungato una tazza di the fumante. Poi era rientrato ed era andato a dormire, lasciando la tazza e Hikari insieme.

-Tanaka-san? Non sapevo cantassi- disse Shou riprendendosi dopo quel momento di sorpresa. Non si aspettava di rivedere ancora quella ragazza. Si rese conto che aveva ancora la sua tazza preferita. Le aveva preparato del the per ringraziarla della compagnia e della sua gentilezza. Nonostante gli mancasse da morire Misaki, e nonostante subito avesse rpeferito stare da solo, alla fine la sua presenza l'aveva tranquillizzato. Non aveva voluto sapere di più ed era rimasta ad ascoltarlo fino a notte fonda. C'era qualcuno ad ascoltare il suo rancora, la sua rabbia, la sua frustrazione e questo lo aveva incredibilmente rasserenato. Era riuscito persino a dormire dopo. Prepararle del the era stato il minimo. Si rendeva conto che avrebbe potuto chiedere di smettere di suonare, che era tardi. Invece non solo aveva capito, ma era rimasta a fargli compagnia. Si era sentito incredibilmente solo, perché quella ragazza non sapeva nulla, e non era nemmeno Misaki, eppure si erano sentito incredibilmente in pace. Era un sentimento difficile e contrastante, però da quella notte, aveva cominciato ad accettare l'idea che Misaki non c'era più nella sua vita.

-Oh, vi conoscete?- disse Heiji voltandosi verso Shou. Quella si che era una situazione interessante. Heiji aveva alzato un sopracciglio sorpreso e aveva prima guardato Shou, e poi Hikari.

-Si...siamo vicini di casa- disse Shou spostando gli occhi scuri sull'amico.

-Che coincidenza- disse Ren sorpreso anche lui -comunque Tanaka-san, dopo la tua performance, direi che sei dei nostri- continuò lui facendo un passo in direzione di Hikari. La ragazza nel frattempo aveva sceso tutti gli scalini e si era avviata verso di loro un po' titubante. Shou l'aveva trapassata con lo sguardo, e ora tutti e tre erano rivolti verso di lei. Hikari si chiedeva se Shou l'aveva sentita cantare. Non sapeva cosa pensare. Quella esibizione, pur essendo stata solo una prova, le aveva fatto tirare così tanto fuori, così tanto di se stessa, che ora capiva il silenzio di Shou della sera precedente. Era come se si fosse spogliata e avesse detto a tutti “guardatemi”.

-Io me la sono persa- disse Shou guardando l'ex professore.

Hikari si sentì delusa subita. Aggrottò le sopracciglia e cacciò via quella sensazione. Non aveva alcun senso sentirsi delusa dal non essere stata giudicata.

-Avrai occasione durante le prove. Se il Prof è d'accordo, allora non abbiamo più alcun dubbio- disse Heiji divertito. Guardava Hikari con una luce di aspettativa e superiorità. Tutto era andato secondo quanto previsto.

-Il 7 luglio vinceremo e tu sarai la cantante-

 

 

   
 
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