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Autore: Maggie_Lullaby    15/06/2009    9 recensioni
Lexi è una sedicenne testarda e dalla lingua affilata che vive in un mondo tutto suo pieno di ideali e stili di vita.
Maggie è una ragazza timida a innocente, incapace di dire di no e di vivere tranquillamente la sua vita.
Maryl è una ventenne che aspira a una grande carriera, ma è bloccata da un padre testardo e da due sorelle che hanno bisogno di lei.
La vita di tre sorelle si mescola a quella dei Jonas Brothers
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Brothers&Sisters'
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Buongiorno ragazze,

allora questo è il mio tanto sospirato capitolo, quello che per ora (e dico per ora) preferisco e non vedo l'ora di sapere che ne pensate voi.

Ho scritto questo capitolo il giorno prima del mio esame di spagnolo perchè, ebbene sì, in questi giorni ho avuto gli esami di terza media … il 24 l'orale, aiuto!

In questo capitolo ci sono solo le canzone dei Finley, quindi se siete loro fan spero che vi piacciano i testi che ho scelto.

Bene, passo ai ringraziamenti:

Melmon: di padri schifosi come Peter, purtroppo, ce ne sono molti, ma il signor Campbell è particolarmente scemo, non capisce niente di niente da quando la moglie l'ha lasciato anche perchè prima era un buon padre … Tu sei un genio!! Mi hai appena fatto venire un'idea per una missing moment di questa storia!! Che bello finisco di scrivere i ringraziamenti e vado a scriverla. Grazie! Un bacio!

jonas_princess: grazie mille dei complimenti!! Se Maryl ti sta simpatica aspetta di leggere questo capitolo!! Spero ti piaccia!! Un bacio!

jeeeeee: allora prima di tutto grazie infinite di essere passata a leggere e recensire “If you love me”, grazie! Comunque eccoti accontentata, ho aggiornato non appena ho potuta ma in questi giorni sono stata impegnatissima con gli esami di terza media... spero che questo capitolo ti piaccia! Un bacio!

EllieGoodman: ah non sai che piacere mi ha dato vedere che eri tornata a recensire!! E dai non sono millenni che non recensisci … solo quattro capitoli, non è tanto! Comunque non vedo l'ora di sapere che ne pensi di questo chappy, ci ho messo l'anima a scriverlo. Purtroppo l'ho dovuto riscrivere due volte dato che la prima volta che l'ho scritto (e mi era venuto meglio modestia a parte) con la mia stupidità non l'ho salvato e … puf, sparito. Ma dai l'ho rifatto alla fine. Un bacione!

merion: che piacere ricevere due delle tue recensioni!! Anche a me piace molto FullMetal Anchemist *-* E se sei una sostenitrice della coppia Karyl (ovvero Kevin/Maryl) questo … no non dico niente, senno ti rivelo tutta la storia fino all'epilogo (che non ho ancora deciso come sarà 0__o) Un bacio!

crazies_cullen123: perdonami gli errori di grammatica, ma io ho diversi difetti con la grammatica che non riesco a risolvere... Comunque sono contenta che la storia ti piaccia, sul serio! Anche io ho 14 anni e amo Nick, lo potrei venerare (ma che dico?! Lo venero di già XD) Un bacio!


Claky: ciao cognatina, scusa se sono passata così tardi nella tua FF, ma non ho potuto fare altrimenti dato che ero da mio padre che non ha internet a casa... Bene, mi raccomando il discorso con Joe, eh? Devi essere dura, inflessibile … poi perdonarlo subito ma mentre gli parli devi essere …
spietata, dai scherzo!! Figurati per la mail e mi dispiace per te che finisci la scuola il 20!! Io l'ho finita il 5 … certo, adesso ho gli esami fino al 24 quindi sei tu la più fortunata! Un bacione!

Capitolo 16. The Party


- Maryl ti vuoi muovere? - chiese Maggie bussando ininterrottamente alla porta del bagno. - Sei chiusa lì dentro da più di un'ora!

La bionda aprì leggermente la porta, quel tanto che bastava per far vedere alla sorella la faccia truccata e una parte del vestito rosso di Dior che aveva comprato per l'occasione.

- Maggie, come puoi dirmi una cosa simile? Un'ora non è sufficiente per essere perfetta! - esclamò arricciandosi con un dito i capelli. - Che dici per questa festa torno al mio look naturale e mi faccio i capelli ricci o li lascio lisci?

La mora fece per rispondere, ma la ventenne si diede una risposta da sola.

- Lisci, molto meglio lisci – e chiuse la porta della toilette.

- Maryl, io mi devo ancora vestire e truccare, e il ballo inizia fra quarantacinque minuti, ciò vuol dire che fra mezz'ora dobbiamo uscire! - esclamò Maggie attirando di nuovo su di sé l'attenzione della sorella maggiore, che riaprì la porta del bagno e la osservò basita.

- Mezz'ora? A me serve come minimo un'ora per completare la mia opera! - ribatté tenendo in mano una scatola piena di gioielli. - E poi tu che ti trucchi? Ma per favore! Il tuo massimo è solo un po' di matita sugli occhi! Io devo mettermi il mascara, il phard, la matita e Dio solo sa che altro!

- Io mi dovrei vestire, Maryl – aggiunse Maggie indicando l'abito che teneva in mano, - e truccare, se non ti è di disturbo.

- Ma Maggie io non ho ancora finito – si difese la bionda.

- Ah, va bene, vorrà dire che mi dovrò andare a vestire in camera mia – disse la sedicenne abbassando il capo, sperando di ricevere la compassione della sorella.

- Si, brava, e già che ci sei dì a Lexi di muoversi a vestirsi, altrimenti facciamo tardi – disse la ventenne richiudendo la porta.

- Parla lei – sussurrò Maggie dirigendosi verso la propria camera, dove si svestì e indossò il vestito che aveva comprato per quella festa; era un abito di Chanel, azzurro caraibico lungo fino a terra. Ai piedi mise un paio di scarpe con un tacco alto un paio di centimetri e si lasciò i capelli sciolti sulle spalle.

Quando finì dì vestirsi scese le scale e raggiunse il salotto dove si trovava uno specchio in cui si sarebbe potuta specchiare per truccarsi, ma prima di scendere l'ultimo gradino vide Lexi sdraiata sul divano che guardava un film horror alla tv.

- Lexi! - esclamò la mora scendendo quel che restava dei gradini per raggiungere la sorella e pararsi fra lei e il televisore.

- Ehi Maggie, stai benissimo! - esclamò allegra. - Ti potresti spostare per favore? Sai l'assassino sta cavando via gli occhi dalle orbite a un personaggio, quindi se non ti dispiace gradirei vedere come continua.

- Lexi, fra poco dobbiamo uscire di casa per andare a questo stra benedettissimo ballo, perchè tu non sei pronta, anzi non ti stai proprio preparando? - chiese la mora a voce alta.

- Mm, mi era sembrato di averti detto che io a questo ballo non ci sarei mai andata – disse la rossa con voce grave.

- Ti prego! Fallo per me! - la pregò Maggie.

Lexi esitò, poi scosse la testa.

- E comunque non ho neanche un vestito adatto all'occasione – disse cercando di osservare quello che stava accadendo nel film.

- Invece ce l'hai – disse una voce dalle scale; Maryl le scese elegantemente, il vestito rosso le scivolava lungo ai fianchi, sembrava una dea e fra le mani teneva un vestito dorato che porse alla sorella dai capelli ramati quando la raggiunse. - Io e Maggie abbiamo avuto l'idea di prendertene uno quando siamo andate a comprare i nostri ieri.

Maggie fece un sorriso e corse al piano superiore.

- Il bagno è occupato! - gridò, poco dopo si sentì una porta che sbatteva.

Lexi e Maryl guardarono il piano di sopra per un istante, poi tornarono a fissarsi.

- Io non ci vado – disse la sedicenne, - non ho alcuna intenzione di vedere anche solo da lontano Joseph Adam Jonas.

- Lexi, ti prego, fallo per me, fallo per Maggie, lo sai che ci tiene molto a questa festa. E' per l'ospedale e io ho già infilato nella borsa una cifra considerevole.

La bionda guardò la rossa con un sorriso supplichevole.

- E va bene, lo farò ma tu mi devi un enorme favore! - sbraitò strappando il vestito dalle mani della sorella e dirigendosi al piano di sopra minacciosa. - Maggie esci da quel bagno!


Non ce la faccio più …

(Adrenalina; Finley)


- Joe muoviti – disse Kevin stancamente mettendosi una cravatta. - Fra poco usciamo.

Il mezzano riemerse da sotto le coperte in cui si era nascosto e lo guardò con aria storta.

- Io non vengo – biascicò, - te l'ho già detto.

- E invece tu ci vieni – disse il maggiore, - dovessi portartici di peso.

- Va bene, ma ti avverto che peso 65 chili – lo sfidò il diciannovenne.

- Vuol dire che mi aiuterà anche Nick – ribatté Kevin.

- Anch'io – strillò Frankie entrando in camera di corsa. - Io porto le gambe!

Nick, dall'angolo più remoto della stanza, ridacchiò.

- Io non ci vengo – ripeté Joe, - non voglio andare lì e fare la figura dell'idiota che se ne sta da solo in un angolo a bere punch fino a star male mentre vedo tu e Nick che ballate con Maggie e Maryl; vi immaginate che figura farei?

Kevin alzò gli occhi al cielo seguito a ruota dal fratello sedicenne.

- Tu pensi alla figura che farai? Tu, Joe Jonas? Gli alieni hanno fatto un tuo clone e l'hanno messo al posto tuo sulla Terra mentre l'originale ora si trova su Marte? Tu non ti sai mai preoccupato di fare una brutta figura! - esclamò Kevin fissando il mezzano.

- Beh ora me ne preoccupo – sussurrò il diciannovenne evitando lo sguardo del fratello maggiore.

- Oh, vallo a raccontare a qualcun'altro! – esclamò Nick infiammandosi e parandosi di fronte al fratello. - Sei un pessimo bugiardo.

I due fratelli maggiori e Frankie lo guardarono sorpresi per la sua improvvisa ribellione.

- Avevi detto che volevi parlare con Lexi, che volevi risolvere, si o no? - iniziò Nick.

- Si, ma … - mormorò Joe.

- Avevi detto che volevi fare pace con lei sta sera, si o no? - continuò il minore, imperterrito.

- Si, ma … – rispose il mezzano.

- Allora muoviti! - disse il sedicenne ad alta voce. - Noi ti aspettiamo di sotto fra venti minuti, se non scendi entro quell'ora ti porto via di peso. Non scherzo Joseph Adam.

- Va bene, Nicholas Jerry – disse calcando sulle ultime due parole.

Venti minuti e quindici secondi dopo Joe si trovava in salotto, vestito da damerino con tanto di giacca elegante e papillon.

- Bah non sono sicuro di volerci andare … ma ormai sono vestito quindi – aggiunse quando vide l'espressione sul viso del fratello minore.

- Bene – disse Kevin abbracciando Frankie, - noi andiamo. Mamma, papà!

Denise e Paul Kevin Senior raggiunsero i figli, armati di macchina fotografica.

- Non possiamo evitare? Per favore – li supplicò Nick cercando di farsi piccolo piccolo.

- No tesori miei, io documento ogni vostra uscita, è sempre stata così e così sarà – asserì la signora Jonas, allegra.

Nick fece una smorfia, nonostante negli ultimi anni avesse passato tutto il tempo a essere ripreso e fotografato non aveva superato la sua repulsione dal farsi fare fotografie.

- Bene ragazzi, divertitevi! - disse Paul Kevin Senior salutando i figli mentre si trovavano sulla soglia di casa.

- Si e fate i bravi – aggiunse Denise mentre prendeva Frankie in braccio. - Vi voglio bene!

- Anche noi – dissero in coro i tre fratelli Jonas maggiori uscendo di casa.

I Jonas Brothers si diressero verso la macchina in un silenzio tombale, interrotto solo dal rumore delle loro scarpe sulla terra e dagli sbuffi di Joe.

Kevin aprì la macchina e si mise al posto di guida, il mezzano si sedette affianco a lui e Nick si mise sul sedile posteriore, tutto sorridente.

Il maggiore accese la macchina, mise in moto e percorse il vialetto per poi uscire dal giardino della propria casa.

- Sarà una serata indimenticabile! - esclamò poi il minore.

- Già – brontolò Joe, - io morirò, che bello!

- Non essere così pessimista – disse Kevin senza staccare gli occhi dalla strada.

- Io non sono pessimista, io sono realista … il che è la stessa cosa – disse Joe citando una frase del film “L'attimo fuggente”.

Gli altri due fratelli non seppero che ribattere e rimasero in silenzio, ascoltando la canzone che dava la radio che Kevin aveva acceso poco dopo essere partito.

- Sta sera è una notte magica – sussurrò lo speaker al microfono della radio, - perchè adesso vi faremo ascoltare la canzone degli innamorati, ecco a tutti Endless Love.

Mentre finiva di parlare la canzone iniziò, una sinfonia lenta, calma.

- Cambia ti prego – disse Joe, - non voglio morire depresso.

Il ventunenne eseguì la richiesta del mezzano e cambiò stazione radio fino a una in cui davano What I've Done dei Linkin Park.

- Esattamente – disse Nick, - cosa vorresti dire a Lexi.

Joe fece un sospiro e si voltò verso il fratello minore, Kevin intanto era tutto orecchi.

- Le chiederò umilmente scusa, la pregherò di perdonarmi, le dirò che sono pazzo di lei … sto pensando di mettermi a cantare una canzone.

- Ah si? Quale? - chiese il sedicenne.

Joe ci pensò su per qualche istante.

- Kevin rimetti Endless Love, la devo imparare a memoria al più presto! - esclamò concitato.

Ancora una volta il maggiore fece quello che il fratello gli chiedeva.

- Vi è piaciuta? - chiese lo speaker mentre la sinfonia della canzone si spegneva – A me di sicuro, ora passiamo a dei ritmi un po' più allegri, ecco a tutti Dancing Queen!

- Ma per la miseria! - esclamò Joe, affranto. - Questa è sfiga!

Il sedicenne da dietro si immaginò quello che avrebbe detto Frankie se avesse sentito il mezzano usare quel linguaggio.

- Troppo tardi fratellino – disse Kevin entrando in un parcheggio pieno di macchine eleganti e luci colorate. - Si va in scena.


Che nonostante le difficoltà

mi avete sempre dato l'anima

oggi sono qui per voi

(Qui per voi; Finley)


Maryl si aggiustò il vestito con un gesto nervoso, non riusciva a togliersi dalla testa l'idea di non essere abbastanza per Kevin.

Insomma lui era Kevin Jonas! Il famoso Kevin Jonas, il chitarrista dei Jonas Brothers, quello bello dagli occhi verdi.

Sarebbe riuscita ad essere alla sua altezza?

Maggie, poco distante dalla sorella maggiore, teneva gli occhi bassi e le mani in grembo in attesa che i fratelli Jonas arrivassero.

Cosa avrebbe fatto con Nick? L'avrebbe trattato come al solito ossia come un migliore amico? E chissà se lui l'avrebbe invitata a ballare, magari un lento.

Lexi, invece, era tutta un'altra storia; aveva le braccia incrociate al petto e il peso appoggiato su una gamba.

Il vestito era di Armani, le sue sorelle avevano pensato bene a comprarle un vestito che costava un occhio della testa, in senso letterale.

Beh sicuramente era stata Maryl a scegliere il suo abito, Maggie aveva gusti più fini. D'altronde la mora le aveva detto in segreto che era stata la ventenne a decidere il vestito anche per lei, fosse dipeso da Maggie avrebbe comprato un abito in un negozio qualunque.

Il vestito di Lexi le donava, il problema ad avere i capelli rossi è che non molti colori le donavano, ma quell'abito dorato, adornato da piccole e lucenti decorazioni le stava d'incanto.

- Beh direi che possiamo tornare a casa – disse a un certo punto la sedicenne dai capelli ramati, - quelli non si vedono da nessuna parte. Oh ma che peccato! - l'ultima parte della frase era piena di sarcasmo.

- Zitta Lexi, e comunque noi non ce ne andiamo neanche se loro non arrivano dato che non siamo qui per loro ma per la festa, hai capito bene? - chiese Maryl guardando la sorelle minore senza l'ombra di un sorriso.

- Si, si – brontolò la rossa con uno sbuffo.

Proprio in quel momento nella sala entrarono tre ragazzi dai capelli scuri, due riccioli e uno dai capelli stirati con la faccia di uno che ha appena assistito al funerale di una persona cara.

Lexi non appena vide Joe si voltò versò Maggie e la guardò con rabbia.

- Tu mi devi un altro enorme favore e siamo già a due sorellina – disse, - non scordarti di quello che mi avevi promesso per cercare di diventare amica di Joseph.

Maggie non le badò e sorrise raggiante a Nick, il quale la raggiunse in un battibaleno.

- Maggie – biascicò il cantante, - sei splendida!

La ragazza arrossì violentemente a abbassò il capo per nascondersi.

- Gra... grazie – mormorò lei.

Maryl raggiunse Kevin, vestito con camicia bianca e giacca nera con tanto di cravatta.

- Sai vestito così sei molto più macho – commentò la bionda.

- Grazie mille Maryl! - esclamò lui con un sorriso. - Tu sei stupenda, che cos'è? Dior? Chanel?

La ventenne sorrise, finalmente quel ragazzo stava imparando a capire la bellezza dei vestiti e dei loro stilisti.

- Si è Dior – annuì Maryl. - Sono contenta che tu l'abbia notato.

Kevin si fece i complimenti da solo per aver dato un'occhiata alle riviste di moda della madre prima di uscire, tanto per essere preparato.

Joe, invece, si avvicinò a Lexi con passo tremante e cercò di richiamare la sua attenzione in ogni modo ma lei non diede segno di averlo notato.

Lui sospirò, aveva ragione ad ignorarlo così, ma non poteva che sentirsi offeso e dispiaciuto di quel rifiuto.

- Lex … ehm Alexandra, possiamo parlare? - chiese lui, a mezza voce.

La sedicenne si allontanò da lui e raggiunse il tavolo dei salatini e ne afferrò uno per mangiarlo con estrema lentezza.

Joe la seguì determinato, le avrebbe parlato quella sera, fosse stata l'ultima cosa che avrebbe fatto.

Da te mi nasconderò,

resterò in silenzio, qui a fissarti immobile

osserverò ogni piccolo gesto che

inconsapevolmente fai

(Ad occhi chiusi; Finley)


Maggie e Nick erano seduti in un angolo da più di un'ora, quando erano fra di loro il tempo volava anche se parlavano delle cose più sceme.

Maggie gli stava raccontando del pomeriggio del giorno prima che aveva passato interamente a fare shopping con Maryl, una specie di tortura.

- Condoglianze vivissime! - disse Nick, divertito.

- Grazie! - disse lei ricambiando il sorriso e guardandolo felice. Doveva ammettere che era pazza del neo che aveva su una guancia.

Il cantante la ammirò con attenzione, non era mai stata così bella. Il vestito era solo una piccola parte di ciò che le dava quello splendido aspetto, ogni parte di lei era stupenda.

- Ti sei truccata - commentò poi lui notando la leggera matita sugli occhi.

La ragazza si passò istintivamente la mano sul viso fino agli occhi dove era riuscita a passarsi un po' di matita prima di essere sfrattata da Lexi.

- Non lo faccio mai – disse, - ho pensato che per questa festa potevo truccarmi.

- Stai molto bene – sussurrò Nick.

Ancora una volta Maggie arrossì.

- Grazie … ancora – mormorò.

Il cantante le sorrise; la scorsa notte l'aveva passata a tormentarsi su quello che avrebbe provato con Maggie quando l'avrebbe vista con la consapevolezza di piacergli.

Credeva che sarebbe stato tutto diverso e invece nulla era cambiato; forse il semplice fatto era che in fondo l'aveva sempre saputo.

La festa non era niente male, certo niente in confronto ai gran galà a cui erano abituati i fratelli Jonas, ma rispetto alle solite feste era più che passabile.

Il DJ era un ragazzo che sapeva il fatto suo nel fatto di gusti di musica, era un tirocinante nell'ospedale che aveva organizzato il party, e metteva canzoni di tutti i generi.

Quando aveva visto Nick, Joe e Kevin era praticamente saltato giù dal palco su cui si trovava e li aveva raggiunti con il fiatone supplicandoli per un autografo per la sua fidanzata che era una loro grande fan. Inutile dire che i Jonas Brothers gliel'avevano firmato subito con tanto di dedica personale.

- Sai Nick, Lexi l'ha presa molto male per come l'ha trattata Joe – ammise Maggie, - è da quando mia madre è scappata di casa che non la vedo così scontrosa e arrabbiata.

- Mi dispiace – commentò il sedicenne, - e anche a Joe, oggi ha detto che vorrebbe fare pace con lei.

La ragazza fece una smorfia.

- Gli organizzerò il funerale – biascicò.

- Sai tu e Joe dovreste fare coppia, avete entrambi una positività ammirevole! - commentò Nick sarcastico e al solo pensiero che ciò che aveva detto si avverasse fu preso da un moto di gelosia.

Maggie ridacchiò divertita.

- Si, certo come no! - esclamò. - Io e Joe insieme, ma da dove ti vengono certe idee?

Senza contare il fatto che, non solo Lexi mi ucciderebbe, ma io sono innamorata di te, pensò la mora.

Nick si fece prendere dall'allegria e si mise a ridere anche lui.

- Bo – disse con il sorriso sulle labbra.

Intanto una bellissima sinfonia aleggiò per tutta la sala.

- Che bella! - commentò la sedicenne senza riuscire a trattenersi.

- Vuoi ballare? - chiese il cantante, ammiccando.

Maggie lo guadò incredula e imbarazzata.

- Sul serio? - chiese.

- Certo – disse lui, - dai vieni.

Maggie afferrò la mano che lui le aveva porgeva e si alzò grazie al suo aiuto, si avvicinarono alla pista così, mano nella mano, ed iniziarono a volteggiare.


Stai benissimo così,

certi sbagli fanno crescere, non fanno male

pochi giorni e tutto tornerà normale

(Ricordi; Finley)


- Alexandra ti prego mi vuoi ascoltare? - chiese Joe esasperato inseguendola.

- Che cosa non capisci della parola “no”? - domandò la rossa con odio, che aveva ripreso a parlare con il ragazzo da pochi minuti e solo per ricoprirlo di insulti.

Lui la ignorò, doveva parlarle.

- Ti prego!

- No, ti ho dato un'occasione e l'hai sprecata, basta! - disse lei voltandosi verso il cantante e fissandolo con disprezzo. Non lo guardava così dal loro primo incontro.

- Alexandra ho fatto uno sbaglio, voglio rimediare e … - iniziò Joe.

- Risparmia il fiato per le tue canzoni Joseph, io non voglio più avere nulla a che fare con te. E poi, chissà, fra le tue fans ci sarà una ragazza abbastanza grande per te – commentò Lexi con tutto l'odio che provava per lui.

- No, ti prego, ho fatto una cavolata! Ho avuto paura, non volevo dire quello che ti ho detto! - si difese lui.

- Non raccontarmi balle, eh! Hai avuto paura? E non hai pensato a me, ai miei sentimenti? - ringhiò la ragazza. - Se avevi paura dovevi pensarci prima di rispondere al bacio!

- Io …

Lei si allontanò imprecando ad alta voce.

- Alexandra io ti voglio spiegare perchè ho fatto quello che ho fatto, voglio fare la pace con te … voglio che torniamo amici, se non qualcosa di più – disse Joe e in quella frase praticamente le rivelò ciò che provava per lei.

Lexi non poté fare a meno di sentirsi leggera e sollevata a sentire quella frase, ma non poteva scusare Joe per quello che aveva fatto.

Si allontanò con passi corti e veloci, non voleva sentire ancora una volta la sua voce.

- Alexandra ti supplico – la pregò Joe con voce roca raggiungendola e prendendole la mano con forza.

Lei cercò di scansarsi ma lui non la lasciò andare.

- Tu … - iniziò il diciannovenne.

- Non dirlo – sussurrò la rossa ad occhi chiusi mentre sentiva la sua mano calda che la teneva.

- Mi … - continuò lui implacabile.

- Stai zitto – disse a mezza voce Lexi, stancamente.

- Piaci – concluse Joe.

- No! - esclamò lei ad alta voce. - Non è vero Joe, io non ti piaccio e se anche fosse io non voglio più stare con te.

- Cosa? - chiese lui in un mormorio roco, lasciandole la mano.

- Hai capito benissimo – disse la ragazza trattenendo le lacrime, - tu non sai quanto ho sofferto per te – poi si allontanò, non aveva più voglia di sentirgli dire scuse patetiche su quello che aveva detto e fatto … era stanca di lui.


Prendimi così

oppure lascia perdere

sono pazzo da rinchiudere

e queste sono le mie regole

(Questo sono io; Finley)


Maryl teneva le braccia stretta intorno al collo di Kevin, lui le cingeva la vita.

Ad occhi estranei potevano sembrare due fidanzati, e in effetti lo erano … quasi.

Il DJ stava mettendo solo canzoni lente, adatte ai balli fra fidanzati, Kevin sospettava che cercasse di fargli un favore. Doveva ricordarsi di ringraziarlo di cuore quando l'avrebbe visto da solo.

- Bella questa canzone – mormorò Maryl guardandolo dal basso verso l'alto; nonostante i tacchi alti era ancora poco più bassa di lui.

- Si – annuì Kevin volteggiando con la ragazza, notò di striscio Maggie e Nick in un angolo che ballavano fissandosi negli occhi. Ora che ci pensava il ventunenne non vedeva il sedicenne così felice da tanto tempo.

All'improvviso la bionda scoppiò a ridere, senza però staccarsi dal ragazzo.

- Che hai da ridere? Dimmi dai che mi voglio divertire – le disse Kevin guardandola.

- No, niente, è che hai idea da quanto tempo stiamo ballando insieme noi due? - domandò con aria divertita.

- Ehm, venti minuti? Quindici? - chiese lui confuso.

Lei scosse la testa, allegra.

- Un'ora – gli rivelò.

- Perdindirindina! - esclamò il ragazzo.

Bastò quella parola per fare venire una nuova crisi d'ilarità a Maryl.

- Perdindirindina? - chiese sorridente. - Andiamo è dai tempi della prima guerra mondiale che nessuno usa più questa parola!

- Sai com'è sono vecchio – rivelò lui, sarcastico.

- Beh questo l'ho sempre saputo – si vantò la bionda.

- Ah ah – disse Kevin, ironico.

- Giuro – disse lei.

Il ragazzo la ignorò e continuò a ballare con lei, confondendosi fra le altre coppie di ballerini.

Molte ragazze guardarono Maryl invidiose, sussurrando improperi.

- Ho come l'impressione che ben presto si verrà a sapere che i Jonas Brothers sono venuti a questa festa sta sera – commentò Kevin. - E sono altrettanto certo che tu, Maggie e Lexi finirete su qualche rivista scandalistica.

- Pazienza – sussurrò lei, - non mi interessa tanto ad essere sincera.

Lui la ammirò, non sapeva se lui avrebbe reagito allo stesso modo nella sua situazione … certo se non fosse stato famoso.

Mentre ancora ballavano finirono davanti ad un ragazzo dai capelli castani che si stava avvicinando alla sua ragazza tenendo in mano due bicchieri colmi di punch rosso sangue; camminava velocemente, non vedeva l'ora di raggiungere la sua fidanzata, e goffamente inciampò nelle scarpe di Kevin versando i due bicchieri sul vestito di Meryl.

- Oh mamma! - esclamò il ragazzo. - Mi scusi signorina, non volevo.

A Kevin parve un flashback di qualche giorno prima, quando lo stesso era accaduto con una ragazza, iniziava a preoccuparsi seriamente di come Maryl avrebbe reagito all'ennesimo vestito sporco.

Maryl fissò la macchia che si estendeva a macchia d'olio sul suo costosissimo vestito e fissò la causa di quel disastro, ma quella volta non c'era tempo per arrabbiarsi, quella volta il sentimento che prevaleva era la tristezza.

- Ehm – si schiarì la gola Kevin, - vai pure – disse al ragazzo, il quale obbedì all'istante allontanandosi immediatamente.

Maryl continuava a fissare la macchia sull'abito, impietrita e mentre sentiva le lacrime che le salivano fino agli occhi, sapeva di essere esagerata ma quel vestito oltre al fatto che era costato una cifra stratosferica, era quasi unico, infatti Dior aveva fatto pochissimi abiti come quelli.

Kevin la prese per un braccio mentre la ragazza iniziava a riprendersi e a far prevalere la rabbia.

- No, tu ora torni qui subito! Tu, essere ingrato, mi hai rovinato un vestito quasi unico nel suo genere! - ringhiò Maryl con odio mentre veniva portata via da Kevin rivolta al ragazzo che l'aveva travolta.

L'istinto di conservazione di quel povero ragazzo gli disse di scappare al più presto, cosa che lui fece immediatamente, portandosi via la sua ragazza.

Kevin portò Maryl sulla terrazza, lontani da sguardi indiscreti.

Lei irradiava rabbia da tutti pori, lui era tranquillissimo.

Una coppia perfetta, no? Si completavano a vicenda.

- Stai bene? - osò il ventunenne dopo qualche minuto di silenzio.

- Dior – disse solo Maryl.

- Dai su, non è così grave – disse Kevin, ma si pentì subito di averlo detto, infatti la bionda lo guardò con odio.

- Cioè è molto, molto grave – si corresse.

- Ecco mi sembrava – biascicò Maryl incrociando le braccia sulla macchia dell'abito.

Kevin la fissò per un istante.

- Vorrei fare qualcosa per te – disse, - ma non so cosa.

- Beh potresti aiutarmi ad uccidere quel ragazzo, vuoi? - chiese lei speranzosa.

Kevin scosse la testa e la ignorò.

- Maryl – disse all'improvviso, - ti volevo dire una cosa.

Lei si fece subito attenta.

- Ti volevo dire che sei una ragazza meravigliosa, la migliore che io abbia mai incontrato, sei stupenda sia dentro che fuori, tu sei fantastica e volevo dirti che mai e poi mai incontrerò un'altra come te e che non smetterò mai di volerti bene – disse Kevin osservandola a lungo.

Lei abbassò gli occhi, felice del discorso che Kevin le aveva appena fatto, i suoi occhi si bagnarono di lacrime che le rigarono le guance.

- Ehi, che fai ti sei commossa? - chiese lui sollevandole il mento con un dito.

- No – singhiozzò Maryl, - è per il vestito!

Kevin sorrise divertito e premette le sue labbra su quelle della ragazza.


Continua ...

  
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