il mattino seguente ero uno schifo e stavo peggio alla domenica , non ero me stessa, non mi truccai, non feci colazione e uscì sbattendo la porta di casa, mamma era preoccupata, ma sapeva dove trovarmi, monique era diventato il mio rifugio. a tutti i costi mi truccò lei, mi pettinò, mi diede una sistemata, e mi fece mettere le sue scarpe con il tacco, diceva che almeno per i vestiti ero stata attenta. poi, mi fece uscire, io non parlavo, stavo zitta, andammo sugli scogli della spiaggia, io sempre zitta. m: 'vane, mi farai morire con lo sciopero del silenzio'. dopo 20 minuti parlai, ma la mia unica misera parola fu lui, lo avevo visto in lontananza, presi monique e la tirai, andammo via. m: 'vai in macchina torno subito'. feci cenno di si. m: 'razza di idiota, sto parlando con te girati!'. s: 'e tu come diavolo ti permetti di parlargli così?'. m: 'tu zitta, se nò stavolta ha farti l'altro occhio nero sarò io e non vanessa!'. z: 'che vuoi?' m: 'possibile che tu non la voglia fare finita con questa scenata? mentre tu sei impegnato a fare l'attore di hollywood facendo soffrire le persone, c'è qualcuno che sta veramente male, ma forse tu sei il tipico imbecille che non se ne accorge, o forse si'. z: 'lo sò benissimo, non c'è bisogno che me lo venga a dire tu'. m: ' e allora perchè diavolo stai continuando?'. z: 'non lo sò'. m: 'vuoi che venga a spingere il vagone del trenino? vanessa sta male, e in più fa lo sciopero del silenzio da venerdì sera!'. z: 'mi dispiace'. m: 'ora mi fai il piacere di andare alla mia macchina dove lei è lì e chiarisci tutto con lei, e tu mia cara stella sei così ingenua da non capire che lui ti sta usando e tutto quello che ti ha sempre detto si basava su un falsa bugia?'. s: 'io me ne vado'. m: 'ohoh cara la verità fa male! e tu che diavolo aspetti?'. v: 'lascia stare monique, ha perso il treno! non si conoscono mai bene le persone, mi fai schifo zac, me ne vado'. ero in strada camminavo, piangevo, e scommettevo non sò cosa che avevo la matita nera scolata su tutta la faccia, non ci credevo gli avevo detto addio per sempre. ma all'improvviso sentii qualcuno che urlava ti amo, "si, ti amo dal primo momento". si avvicinava sempre di più la sua voce, mi girai, era lui. z: 'basta piangere, basta guerra, basta sofferenze, basta tutto, ti amo e mi dispiace'. v: 'zitto'. lo baciai. v: 'ti amo anche io'. ci baciammo.