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Autore: Jiuliee    31/07/2017    6 recensioni
Nessun gene magico riuscirebbe mai a sopravvivere al lato Dursley della famiglia, ma che dire invece del lato Evans?
Eppure... Possibile che suo figlio?
No, era solo una coincidenza come diceva sua moglie, Garrett era un ragazzo furbo e fortunato, gli piaceva stare al centro dell'attenzione e lui si stava solo facendo suggestionare.
Sì, però Penny non era di sicuro caduta nella teca di una boa constrinctor quando aveva undici anni.
Genere: Generale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Dudley Dursley, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Dopo la II guerra magica/Pace, Nuova generazione
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- Questa storia fa parte della serie 'L’eredità '
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Un grazie speciale a Monica, per avermi incoraggiata e sostenuta

* * *

 

 

Il Signore e la Signora Dursley, di Privet Drive numero 4, erano orgogliosi di affermare di essere perfettamente normali, e grazie tante*. Si erano trasferiti nella vecchia casa dei genitori del Signor Dursley appena sposati. Il numero 4 era rimasto chiuso per quasi sette anni, da quando il ventisette luglio 1997 la famiglia Dursley aveva traslocato in fretta e furia, ed era stato proprio in quel periodo che Dudley aveva conosciuto sua moglie.

Lontano dai luoghi in cui era cresciuto si era scoperto un amante delle lunghe camminate e della corsa, per poter avere qualche ora di svago dal clima teso della sua nuova casa sotto protezione. Così aveva incontrato Penelope: di un anno più giovane di lui, lunghi e ricci capelli neri che teneva sempre stretti in una treccia, un fisico asciutto e piuttosto alta.

Si erano visti per la prima volta al parco giochi del quartiere, lui ci passava sempre per allungare il percorso di ritorno a casa, lei aveva accompagnato la bimba a cui faceva da babysitter. Se ci ripensava si dava dell'idiota: era rimasto imbambolato come un fesso mentre lei gli sorrideva e se ne andava. Da quel giorno, passare per il piccolo parco giochi era diventato un rituale, ed era stata lei ad avvicinarsi per prima e chiedergli che ci facesse in quel posto. Aveva mentito. Non poteva certo rivelarle che lui e la sua famiglia erano nascosti da quelli e che suo cugino era un coso. Aveva detto che suo padre si trasferiva spesso per lavoro, e lei non aveva più fatto domande.

Parlavano di tutto lui e Penny. Lei – aveva notato – influenzava molto il suo umore e il suo modo di pensare, si era scoperto molto meno irascibile e molto più bendisposto da quando l'aveva conosciuta. Lo metteva talmente tanto di buon umore che era perfino arrivato a parlare con quelli là.

Poi un giorno, tornato a casa, aveva trovato i suoi fare i bagagli.

“Ce ne torniamo a casa – aveva detto suo Padre – abbiamo finito con queste scemenze, finalmente! Mai, mai più dovrò sentir parlare di queste baggianate!”.

A Dudley era caduto il mondo addosso. Aveva raccattato le sue cose con l'aria di un cane bastonato, ed era corso di nuovo al parco, ma Penny era già andata a casa. Di nuovo scontroso era risalito in macchina, e il suo umore non era di certo migliorato quando suo padre, a metà strada, aveva fatto inversione dicendo che non potevano assolutamente tornare a Privet Drive, perché ormai la loro reputazione era stata distrutta e chissà cosa avrebbero detto i vicini. Aveva sperato di poter tornare da Penny, ma così non era stato: quando aveva proposto a suo padre di ritornare nella casa dove avevano vissuto sotto la protezione dell'Ordine suo padre era diventato furioso. “Non passeremo un minuto di più nella casa di quei mentecatti, parola mia!” aveva detto il signor Dursley.

Così avevano preso una camera nel motel più anonimo che erano riusciti a trovare, fino a che non si erano trasferiti in una villetta nello stesso quartiere di zia Marge e Dudley non era più riuscito a rivedere Penelope.

Si erano però incontrati di nuovo, quasi per sbaglio, quattro anni dopo in un pub di Londra. Da lì in poi non si erano più lasciati. Si erano sposati dopo tre anni di fidanzamento: avevano scelto di andare a vivere nella vecchia casa di Dudley, che avevano sistemato ed ammodernato per renderla un po' meno uguale a tutte le altre villette a schiera di Little Whinging.

Di lì a due anni era nato il loro figlio, il nipotino più bello e bravo dell'universo a sentire i nonni paterni. Fortunatamente per loro, Dudley e i suoi genitori si vedevano molto poco ora che lui aveva una famiglia sua e un lavoro a cui badare: non avrebbero retto altrimenti all'angoscia e al terrore delle cose bizzarre che accadevano attorno al loro nipotino-perfettino-piccino-picciò.

 


 

 

* * *


 

* Citazione da Harry Potter e la pietra filosofale, è la prima frase del libro.

 

  
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