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Autore: esserre93    02/08/2017    3 recensioni
Callie era ormai a New York con Penny e Sofia e Arizona da allora non aveva più avuto una persona accanto.
Al Grey Sloan Memorial Hospital arriverà qualcuno che le cambierà la vita.
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash, FemSlash | Personaggi: Arizona Robbins, Sorpresa, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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Eliza aveva appena aperto la porta dello studio di Amelia e il suo sguardo vagava prima sulla bionda, poi sulla mora, come in una partita di tennis, in attesa che una delle due rispondesse, non importava chi, ma aveva bisogno di risposte.
-    Allora? Nessuna delle due parla?
Arizona guardò Amelia in cerca di aiuto. Sperava che la mora potesse trovare una scusa su due piedi, perché lei non sapeva cosa fare
-    Eliza…Quando siamo andate ad Atlanta Arizona mi ha detto che tra poco sarà il tuo compleanno, quindi voleva prepararti una sorpresa
-    Mancano due mesi al mio compleanno, pensi che io ci creda? 
-    Sto organizzando un viaggio e devo prenotarlo
-    E sentiamo, verso quale luogo?
-    Sto valutando più alternative
-    Devo crederti?
-    Certo. Cosa dovremmo nasconderti altrimenti?
-    Non lo so, sembrate così strane
-    È per questo motivo. Non volevo che lo scoprissi
-    E perché ti sta aiutando proprio Amelia? E non Meredith o April? Sono tue amiche da molto più tempo
-    Ehi perché io che problemi avrei scusami?
-    Conosco mia moglie e nonostante si fidi molto di te, so che la prima persona a cui confiderebbe qualcosa sarebbe April
Scacco matto. Eliza sapeva davvero come muovere le pedine e ad Arizona tutta quella situazione la stava mandando in crisi.
-    Amelia ha viaggiato molto, mentre April e Meredith no, quindi non avrebbero potuto consigliarmi, ma gliel’ho comunque detto. Se vuoi la conferma chiamale pure
-    No mi fido
-    Non sembra. Mi hai seguita fin  qui sperando di trovare chissà che cosa
-    Arizona, nell’ultimo periodo sei davvero fuori fase, non ti ho mai vista così e nonostante i miei tentativi, non sono mai riuscita a farti aprire bocca
-    Diamine Eliza, se sto organizzando qualcosa per te perché mai avrei dovuto rivelartelo?
-    Va bene, ti credo
Ancora titubante, Eliza uscì dalla stanza lasciando Arizona ed Amelia. Entrambe tirarono un sospiro di sollievo, anche se Arizona aveva mentito per l’ennesima volta a sua moglie
-    Grazie Amelia, credevo le avresti detto tutto 
-    Se e quando succederà dovrai essere tu a dirglielo, non di certo io e per una buona volta caccia le palle, se non avessi inventato la scusa del compleanno tu le saresti morta davanti
-    Io non ti ho mai detto la sua data di nascita
-    Quando l’ho operata era scritta sulla cartella clinica. Fortunatamente ho una memoria di ferro e sono anche un’abile bugiarda, purtroppo
-    Che facciamo?
-    Prenota il volo e prendetevi già le ferie, altrimenti il mio sforzo sarà stato vano
-    Mi dispiace, ma sei stata davvero un’ingenua a chiamarmi proprio quando sapevi che sarei stata con Eliza 
-    Ormai è andata, non pensiamoci più 
-    Spero che adesso tu capisca il motivo per cui è meglio non vederci
-    Quello che ti ho detto ieri sera era vero
-    Lo so, ma soprattutto ora non posso fare nessun passo falso, Eliza mi starà con il fiato sul collo
-    Allora avrei preferito dirle la verità
-    Lo so che per te è difficile, ma non possiamo fare altrimenti
-    Troviamo un modo, ti prego
-    No Amelia, dobbiamo finirla qui
Arizona uscì dalla stanza sbattendo la porta. Era grata ad Amelia per non aver detto nulla ad Eliza, ma non per questo avrebbero potuto continuare a vedersi. Sapeva che sua moglie la amava perdutamente e sapeva che molto probabilmente aveva finito per credere a quella scusa solo perché la stava ascoltando con il cuore.

Man mano che i giorni passavano, il rapporto tra Eliza ed Arizona, apparentemente,  si rafforzava sempre di più: la bionda  era più presente a casa, ma soprattutto nei confronti di  sua moglie, anche con gesti all’apparenza insignificanti ed Eliza apprezzava questo suo comportamento, nonostante sapesse che stesse chiedendo scusa per qualcosa di cui lei non era ancora a conoscenza.
Il rapporto tra Amelia e Arizona, invece, era diventato freddo e distaccato: le due  si incontravano solo per lavoro ed entrambe ne stavano soffrendo. In ospedale erano iniziate a girare delle voci a riguardo, poiché un cambiamento così repentino, nel rapporto di due persone che erano andate sempre d’amore e d’accordo, era risultato davvero strano.

Eliza ed Arizona erano in auto di ritorno dal lavoro, quando la mora decise di intraprendere il discorso riguardo i pettegolezzi che stavano girando insistentemente in ospedale.
-    Ehi, ti sono arrivate le voci riguardo la lite tra te e Amelia?
-    Ovviamente si, ma non sono fondate. Non abbiamo litigato. Sai che l’hobby principale in quell’ospedale è il gossip
-    Non voglio insinuare nulla, ma questo vostro allontanamento è andato a coincidere proprio quando vi ho scoperte nello studio di Amelia.
-    Partiamo dal presupposto che non ci hai scoperte a fare nulla, ma così stai insinuando e a distanza di un mese ancora hai dei dubbi, quando a me sembrava che le cose tra noi stessero andando bene
-    Infatti è cosi, ma non ho avuto tutte le risposte che cercavo. Da confidarle tutto a non parlarvi più  è un po’ troppo
-    Cosa vuoi che ti dica?
-    Il motivo di questo vostro allontanamento. Sono tua moglie e vorrei che mi parlassi di tutto
-    Ti parlo di tutto, solo che non mi sembrava di vitale importanza, dato che è uno sciocchezza
-    Dimmelo lo stesso
-    Abbiamo deciso di allontanarci perché da alcune infermiere ci era arrivata voce che tu ci avessi scoperto a fare altro e non semplicemente a parlare, quindi abbiamo deciso di smorzare subito le cattiverie
-    Non mi sembra molto una sciocchezza, soprattutto perché così facendo avete alimentato le voci
-    Lo so, ma non potevamo saperlo. Purtroppo quando sono in stanza con qualcuna, per gli altri è palese che io stia tradendo mia moglie
-    Secondo me non è così 
-    Quindi come la pensi?
-    Lo so che tra te e Amelia è successo qualcosa, non so cosa, ma qualcosa è successo
-    E perché non mi hai mai detto nulla se eri sicura di ciò?
-    Perché avevo paura che tu confermassi  i miei dubbi, è ciò che stai facendo?
-    Si
-    Credo di non aver capito
-    Si, tra me e Amelia è successo qualcosa, ma è durato poco
-    Il viaggio ad Atlanta è stata solo una scusa, vero?
-    Si, Amelia me lo ha proposto per cercare di capire cosa ci stesse accadendo
-    Dio Arizona, te la sei scopata, non è vero?
-    Non sono sicura tu voglia saperlo
-    Dimmelo!
-    Si, Eliza, si! Ma solo quella volta, non è successo nient’altro
A quel punto Eliza accostò l’auto e la mano partì così velocemente verso la guancia di Arizona, che quest’ultima se ne rese conto solo nel momento in cui la mano e la guancia vennero a contatto.
La bionda rimase per un attimo a bocca aperta, per poi massaggiarsi la parte che le doleva
-    Vedi Arizona? Hai appena fatto uscire il mio lato peggiore. Mi stai mentendo da mesi. Hai avuto talmente tante occasioni di dirmi la verità e non ne hai sfruttata nemmeno una. Cosa ho fatto per meritarmi questo da parte tua?
-    Nulla, è successo e basta, non so neanche spiegare come, ma mi dispiace 
-    Ti dispiace, ma a quanto pare non ne sei pentita, vero cara mogliettina?
Arizona non sapeva cosa rispondere, non aveva più il coraggio di guardare la donna accanto a se
-    Guardami negli occhi Arizona! – la bionda sollevò lo sguardo verso Eliza e i suoi occhi incontrarono quelli rossi e pieni di lacrime di sua moglie
-    Basta, finiamola qui ti prego
-    No Arizona, non te la cavi così, dimmi se te ne sei pentita o no
-    Ora si
-    Ora si??? E prima no? Quando in ospedale ti facevi Amelia e a casa ti facevi tua moglie? Eh? Con quale coraggio mi guardavi negli occhi? Con quale coraggio mi dicevi che mi amavi? Eh? Dimmelo Arizona!
-    Eliza, non piangere ti prego. Io ti amo e ti ho sempre amata, ma con Amelia è stato qualcosa di diverso, qualcosa che neanche noi due eravamo in grado di spiegare. Mi sentivo in colpa nei tuoi confronti, ma ti ripeto, è durato pochissimo, neanche il tempo di iniziare, perché non ce la facevo
-    Dio Arizona, chi sei davvero? Hai tradito Callie, hai tradito me. Ti fai  continuamente terra bruciata intorno  ed io non ci sto più, non mi faccio più prendere in giro
-    Mi stai lasciando?
-    Tu cosa credi? Dovrei far finta di nulla e andare avanti?
-    Le cose stavano andando bene, perché non proviamo a rimediare?  Amelia non la vedo da quel giorno. Te lo giuro
-    Non mi interessa Arizona. Mi hai tradita e per di più credevi e credi ancora di provare qualcosa per lei, quindi vuol dire che per me non provi niente
-    Non è vero, ti amo e quando ti dico ciò sono sincera
-    Non ti credo
-    Cosa faremo?
-    Prenderò le mie cose e me ne andrò
-    Dove?
-    Prenderò una camera
-    Vai alla casa che prenderanno Callie e Penny, non ti lascio andare in una camera d’albergo 
-    No me ne vado in Albergo
-    Ti prego, vai lì a casa
-    Va bene, andrò lì, solo perché non credo di meritare un’insulsa camera d’albergo. Ora ti accompagno, prendo  qualcosa e me ne vado
-    Rimani almeno a cena, cosa diciamo a Sofia?
-    Non le diremo nulla per il momento, lei non ha colpe 
-    Ti prego Eliza, ripensaci. Rimani ancora qualche giorno, poi se non ce la farai potrai andartene
-    Non ce la faccio, ho bisogno di pensare e rimanere da sola. Me ne andrò stasera. A Sofia diremo che ho il turno di notte e poi le parleremo con calma
-    Posso fare qualcosa per farti cambiare idea?
-    No, hai già fatto abbastanza
La mora intanto era arrivata davanti casa loro e un senso di dispiacere e delusione la pervase completamente. Arizona l’aveva tradita e lei, pur di non accettare la situazione aveva deciso di indossare dei paraocchi, ma ora davanti alla realtà dei fatti era tutto dannatamente brutto. Dentro di se sentiva come se le avessero stretto il cuore in una pressa e non poteva fare nulla per alleviare quel dolore.
-    Entriamo? – La voce di Arizona la riportò alla realtà e scendendo dalla macchina si preparò ad affrontare il viso gioioso di Sofia; quella bambina che ormai era anche un po’ sua figlia, quella bambina che non sapeva quando l’avrebbe rivista.
Non appena entrarono in casa la bambina corso loro incontro e salì in braccio ad Arizona, per poi allungare il braccio verso Eliza, per stringerla in un abbraccio. Entrambe le donne fecero finta di nulla, ma entrambe erano tese, congedarono la baby sitter ed Eliza andò a preparare la borsa per andare via.
-    Eliza dove vai? Perché hai la borsa grande?
-    Piccola, stasera ho il turno di notte, ci vediamo domani sera
-    Uffiii, ma io volevo stare anche con te
-    Lo so, ma devo lavorare
-    Va bene
La bambina sembrò accettare la risposta di Eliza e tornò a colorare. Arizona, invece, si avvicinò alla mora per consegnarle le chiavi
-    Puoi rimanerci quanto vuoi, a Callie parlerò io
-    Va bene, ciao
-    Ciao Eliza
La mora si chiuse la porta alle sue  spalle e con se portò via un pezzo di cuore di Arizona.
-    Mamma, Eliza era triste, vero?
-    Perché dici questo?
-    Aveva gli occhi spenti
-    Non voleva andare a lavoro, voleva rimanere qui a giocare con te
-    Ma tanto domani tornerà, vero mamma?
-    Certo Piccola, tornerà 
   
 
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