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Autore: MalessereBlu    03/08/2017    8 recensioni
L'inverno è arrivato e Sansa governa il Nord insieme al nuovo Re, Jon.
Il Mastino giunge a Grande Inverno dopo mesi di solitudine.
Sandor e Sansa si rincontrano, più arrabbiati, più consapevoli. Più forti.
SanSan ambientata dopo la Sesta Stagione.
Genere: Angst, Malinconico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jon Snow, Sandor Clegane, Sansa Stark
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo X

La notte era stata clemente, aveva accolto Sansa e Sandor nel tepore delle coperte concedendo loro qualche ora di riposo.
Non era accaduto nulla: il sonno li aveva cullati come non succedeva da molto tempo e l'alba si era affacciata fin troppo in fretta.
Le prima luci illuminarono fredde le orme nella neve. Impiegò poco a capire a chi potessero appartenere.
Jon grondava mentre il cuoio della maglia ferrata cominciava ad assorbire le goccioline di sudore. La vide non appena entrò nell'armeria.
“Non credevo di vederti così presto.” le disse astioso mentre adagiava Lungo Artiglio lungo le pietre tozze di una delle pareti.
“O forse non eri preparato a vedermi così presto.” cercò di non lasciar trapelare la preoccupazione che aveva cominciato a coglierla.
“Forse hai ragione.” si voltò verso di se.
“Camminiamo.” lo guardò apprensiva.
Annuì con poca convinzione.

Il Parco degli Dei sembrava aver perso ogni aura di sacralità da quanto la neve e il ghiaccio lo avevano rivestito senza curarsi del suo valore. Era un bello spettacolo, nonostante tutto.
“Ti devo delle spiegazioni, Jon.”
“Non devi. Sansa, tu...” si schiarì rapidamente la voce “Ecco, sei adulta e capisco che...”
“Jon, ti prego.” abbassò gli occhi imbarazzata “Non ho intenzione di parlare con te di determinati... argomenti.” per un momento suonò stridula come una bambina.
Ritornò seria dopo pochi attimi. “Jon, vorrei soltanto mostrarti Sandor Clegane così come lo vedo io.”
“Ti ascolto.” lo sguardo pieno di velato rimprovero.
“Dopo la morte di nostro padre ho trascorso molto tempo ad Approdo del Re. Ero una prigioniera: una dolce e ingenua lady chiusa in una gabbia dorata. E questo era il trattamento che mi veniva riservato: scherno e umiliazione.” lo fissò seria parandoglisi davanti “Nessuno ha mai mosso un dito per aiutarmi, nessun nobile lord o nessuna bella lady.” sospirò per lasciar scorrere via quell'intensa scintilla di rancore “Una volta Joffrey ha ordinavo che venissi spogliata e umiliata... Eravamo nella sala del trono, davanti a tutti.”
“Sansa, io...” Jon le afferrò una mano con gentilezza.
“Avresti dovuto vedere gli occhi di Sandor Clegane.” gli sorrise debolmente “Dopo l'intervento di Lord Tyrion è stato proprio il cane di Joffrey a correre da me e a coprirmi con la sua cappa portandomi via da lì, sotto lo sguardo accusatorio dell'intera corte.” raddrizzò le spalle dopo essersi stretta in sé stessa come a ricordare la sensazione della stoffa ruvida.
“Così come è stato Sandor ad asciugare il sangue dalle mie labbra quando il re ha ordinato a una delle sue guardie di schiaffeggiarmi dinnanzi alla testa di nostro padre.” il ghiaccio sembrò allargarsi nei suoi occhi “ed è merito di Sandor se nessun uomo ha potuto abusare di me, né durante la rivolta del pane né all'interno della Fortezza Rossa.” si avvicinò a Jon “Sandor Clegane ha tradito il suo re per me, ha mentito per me. Ha ucciso per me.”
Amarezza, tristezza, agonia e stupore si insinuarono nelle pieghe del volto di Jon.
“Tutti sanno che il Mastino ha paura del fuoco, Jon. Per questo ha disertato la Battaglia delle Acque Nere: le fiamme stavano mangiando tutto. Ha mandato all'inferno Joffrey quella notte, ha mandato all'inferno tutti quanti.” cominciò a camminare di nuovo “Venne da me prima di andarsene. Voleva portarmi a casa, da mia madre e da Robb, voleva liberare il suo uccelletto da quella gabbia dorata.”
Si fermò. “Perché non sei andata con lui?”
“Perché ho avuto paura di lui, dell'unico uomo che mi abbia mai amata.”
Non aveva idea di come avrebbe dovuto risponderle.
Pensò semplicemente che non sapeva nulla di Sansa. Erano così vicini eppure la conosceva così poco.
Abbracciarla le sembrò la cosa più giusta. Fu un gesto d'affetto bello e puro, di quelli che temeva che avrebbero potuto consumarsi dopo la gioia del ritrovarsi.
Sansa si slegò dopo poco.
“Non voglio la tua compassione, Jon. Solo la tua comprensione.”
Sorrise. “Ho amato una donna in un modo in cui nessuno potrebbe immaginare.”
“Che ne è stato di lei?” suonò sorpresa.
“È morta combattendo per la sua gente, uccisa da un confratello dei Guardiani.”
“Jon, mi dispiace, io non...”
“Non possiamo fare più nulla.” le strinse le mani “Vorrei soltanto che tu non debba mai vederlo morire, perché so che lui lo farebbe per te.”
“Non posso proteggerlo, Jon. E lui non può proteggere me.” deglutì involontariamente “Voglio solo viverlo finché mi sarà possibile.”
Le baciò le mani con un sorriso rassegnato.
“Non lascerò morire uno dei miei uomini più fidati tanto facilmente.”

Non avrebbe potuto sopportare quelle fighette un secondo di più. Erano tutti dei maledetti incapaci.
Cominciò a imprecare tra sé e sé quando si rese conto che era ormai da tutta la mattina che il Re del Nord non gli staccava gli occhi di dosso.
“Ser Clegane.” Jon si avvicinò con notevole sicurezza.
“Non sono un maledetto ser.”
“Ho fatto spostare le tue cose.” riferì brusco.
Perfetto, lo stava elegantemente cacciando a calci in culo lontano da Sansa.
“Non avevo dubbi, Snow.”
“Alloggerai dinnanzi alle stanze di mia sorella.” disse assottigliando la voce con tremenda serietà.
“Credo di non aver capito.”
Quello era inaspettato, fottutamente inaspettato.
“Sansa si fida di te. So che cosa hai fatto per lei.” sospirò grave “Non posso rischiare l'incolumità di nessuno dei due, le voci corrono più di quanto potresti immaginare nel castello.”
“Hai paura che qualcuno veda Lady Stark sgattaiolare fuori dalla stanza di un cane e speri di usare la scusa della guardia?” scoppiò a ridere attirando l'attenzione di numerose reclute “Spero che non sia il tuo piano migliore altrimenti siamo fottuti.”
“Clegane.” Jon rimase serio “Non tempo che una persona qualsiasi possa scoprire la situazione tra te e Sansa.”
Ringhiò qualche insulto trascinato. “Potrei ammazzare Ditocorto qui e ora.”
“Non è così facile.”
“Sì che lo è, maledizione!” sbottò.
Jon distolse lo sguardo e si allontanò. “Sii prudente, Sansa è l'unica famiglia che mi rimane.”

“Dove se ne va quest'uccelletto tutto solo?” Il ringhio basso e sussurrato di Sandor le vibrò nelle orecchie.
“Stai cercando di spaventarmi?” Non si voltò ma il divertimento e lo stupore trasparirono chiari nella sua intonazione.
Sentì il rimbombo sordo dei passi di Sandor risalirle lungo la spina dorsale.
Le posò una mano sulla spalla lasciandola poi scivolare sul suo petto in un goffo abbraccio da dietro.
Sansa gli afferrò il polso. “Non dovresti avvicinarti così tanto in pieno giorno.”
“È stato il Re del Nord a ordinarmi di vegliare sul tuo letto.” mormorò con malizia sempre più brillante al suo orecchio.
Soffocò una risata. “Dubito che Jon abbia detto così.”
Anche Sandor sorrise prima di separarsi da lei.
“Allora, dove stavi andando?”
“Nella cripta, vorrei far visita ai miei genitori.” tornò seria.
Le accarezzò rapidamente i capelli, talvolta gli sembrava di non poter fare a meno di sfiorarla. “Ti aspetto qui.”
Fede per andarsene prima di voltarsi ancora. “Sandor.”
Mugugnò brevemente in risposta.
“Vieni con me.”

Quel posto metteva i brividi, pieno di gente morta e blocchi di pietra dal viso spaventosamente severo.
Sansa muoveva i passi leggera come un fantasma mentre l'armatura tintinnava rumorosa al ritmo dei passi pesanti.
Giunsero dinnanzi alla tomba di Eddard.
Sembrava così maledettamente serio e ligio al dovere anche da morto.
“Chissà che cosa penserebbe di me.” Sansa interruppe quel silenzio che sembrava protrarsi da un'eternità.
“Tuo padre ti amava, sarebbe fiero di quello che sei diventata.”
Sorrise pur mantenendo gli occhi fissi davanti a sé. “Ne sembri così sicuro.”
“Era un brav'uomo. Voleva proteggerti.”
“Una volta mi hai detto che era solo un assassino.” sussurrò, ricordando quanto quelle parole la ferirono.
“Uccidere un uomo in un mondo come il nostro non decreta chi siamo.”
Si voltò sorpresa “Ricordo che la pensavi molto diversamente.”
“Le persone cambiano.” la guardò di rimando “Ho capito di non essere soltanto uno stronzo assassino quando tu mi hai guardato come l'uomo che avrei dovuto essere.” si schiarì la voce “Ho capito che volevo essere quell'uomo, per te.”
Sansa afferrò quella mano infinitamente più grande della sua.
Rimasero in silenzio nella penombra della cripta per qualche minuto prima che Sansa potesse parlare nuovamente.
“Potresti lasciarmi sola per qualche minuto?”
“Certo, uccelletto.” le baciò la mano prima di avviarsi.

I pensieri e le riflessioni si affollavano prepotenti nella sua mente quando un tocco la fece voltare con urgenza.
“Lord Baelish.” disse gelida.
“Sansa.” inchinò il capo “Sei venuta a porgere i tuoi omaggi ai tuoi genitori?” sussurrò pieno rivolgendo uno sguardo di disprezzo taciuto verso la pietra dalle fattezze di Eddard.
“Sì e gradirei rimanere sola.” lo ignorò voltandosi verso il buio della tomba.
“Eppure mi è sembrato di vedere che non ti dispiacesse per nulla la compagnia del Mastino.” sussurrò ancora.
Rimase inflessibile. “È la mia guardia, Lord Baelish.”
“Ma certo, non ne dubito. Un cane rimane pur sempre un cane, non morderebbe mai la mano che lo nutre.”
“Sandor Clegane è un bravo soldato e un ottimo guerriero. Viene pagato bene e i suoi servigi sono estremamente graditi dalla mia famiglia.”
“Ne sono lieto. Abbiamo bisogno di uomini forti e fedeli come lui.”
“Soprattutto fedeli.” Gli lanciò un'occhiata rapida e piena di disgusto.
“Capisco.” Le sorrise “Spero che troverai la tranquillità che cerchi.” scivolò vicino al suo orecchio “A presto, uccelletto.”



Peto veniam per il ritardo. Sono appena tornata e ho scritto rapidamente questo capitolo che mi è girato in testa per tutta la vacanza, domani ripartirò e tornerò a pubblicare regolarmente dalla prossima settimana.
Spero che possiate avere un po' di pazienza e che intanto anche questa parte vi possa piacere come le precedenti!
Un bacione<3
Malessere

  
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