Anime & Manga > Yu-gi-oh serie > Yu-gi-oh! Arc-V
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Autore: Scythe_Master_Branwen    04/08/2017    1 recensioni
Zarc è un talentuoso duellante della Dimensione Originale. Durante un duello, accidentalmente, ferisce gravemente il suo avversario, ma invece di rimanere scandalizzato, il pubblico esulta e festeggia e ciò porta Zarc a riflettere su cosa significhino i duelli nel suo mondo e che cosa realmente vogliano le persone che li guardano.
Genere: Azione, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Zarc
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ray si rese conto dello sbaglio che aveva fatto non appena si chiuse in camera sua. Era turbata per colpa di quello strano lampo negli occhi di Zarc e aveva bisogno di pensare, ma l’amico l’aveva vista e raggiunta, lei si era fatta prendere dal panico e aveva fatto la cosa più stupida che avrebbe potuto fare in quel momento: lo aveva lasciato da solo ed era corsa via.
Aveva avuto la tentazione di tornare indietro e spiegargli perché era stata così strana, di spiegargli quello che aveva visto, ma sapeva che sarebbe stata una cosa altrettanto stupida, perché avrebbe contribuito solo ad aumentare lo stato di ansia di Zarc. Avrebbe aspettato a parlargliene, magari il giorno dopo, cercando di scusarsi come meglio poteva per il suo comportamento e sperando che Zarc le credesse e la perdonasse -Mi dispiace...- si coprì il volto con le mani, cominciando a piangere in silenzio.

Zarc era sconvolto. Perché Ray se n’era andata in quel modo? Lo considerava un mostro? Aveva paura di lui?
Troppe domande alle quali non riusciva a trovare risposta “Ha paura di te, ha paura del tuo potere” si fermò, sorpreso: per la prima volta, i pensieri e i ruggiti dei suoi Draghi si erano tradotti in parole concrete nella sua mente. Di solito capiva le loro intenzioni, le loro emozioni e comunicava con loro attraverso esse, ma ora erano parole che risuonavano nella sua mente, accompagnate dai versi dei mostri in sottofondo “Non si fida più di te, non vuole più esserti amica” Veleno Affamato parlò con voce roca, quasi triste, ma anche arrabbiata -Non è vero. Ray non potrebbe mai...- Ribellione Oscura lo interruppe “Guarda cosa questa gente sta facendo a tutti noi! Ci usano come strumenti per il loro intrattenimento, vogliono scontri sempre più cruenti e per questo tu hai perso la tua migliore amica” il Drago sibilò, un verso di frustrazione “Perché lasci che ci facciano questo?” la voce di Occhi Diversi era carica di risentimento, come se in parte lo ritenesse responsabile -Io non ho mai voluto tutto questo! Volevo solo che i miei, i nostri, duelli fossero sempre più divertenti e spettacolari, non ho mai voluto che qualcuno si facesse male!- le voci nella sua testa erano martellanti e i ruggiti dei Draghi si sovrapponevano gli uni agli altri “Vendetta! Dobbiamo vendicarci di queste persone!” Ala Chiara era furente, lo avrebbe capito anche se avesse semplicemente ruggito “Devono pagare per aver ignorato le nostre emozioni e i nostri desideri!” i Draghi ruggirono all’unisono, un verso rabbioso, colmo di un odio talmente forte da essere sconfortante -Voi...- non sapeva più cosa pensare: in parte, i mostri avevano ragione, venivano sfruttati dagli umani come mezzi per divertirsi e ben pochi consideravano il fatto che avessero un’anima. Ma non lui. Lui lo aveva sempre saputo e aveva sempre trattato i suoi Draghi con rispetto e affetto -Avete ragione- disse alzando gli occhi al cielo e guardando le stelle che luccicavano -devono pagare per quello che hanno fatto a me. Che hanno fatto a voi- strinse i pugni con forza, facendo scricchiolare i guanti -I duelli dovevano essere una fonte di divertimento, non una dimostrazione di forza, ma questo pubblico, queste persone, lo hanno trasformato e corrotto e noi siamo gli unici che possono purificare questo mondo- estrasse le carte dei suoi Draghi e le fissò -E per farlo, dovremo distruggere ogni cosa-.
Solo in quel momento, il suo cuore e la sua mente si sincronizzarono perfettamente con quelli dei mostri e capì cosa fosse quella strana sensazione che pervadeva sia lui che i Draghi: era eccitazione. Un brivido che si accompagnava all’emozione di una serie di vittorie sempre più violente ed esaltanti. Gli piaceva -Ciò che il pubblico vuole, il pubblico ottiene- un ghigno gli increspò le labbra, mentre le prime luci dell’alba facevano capolino da dietro le montagne.

Ray non poteva lasciare le cose così com’erano, perciò decise di non aspettare e si precipitò allo stadio. Il Duello di apertura delle Semifinali sarebbe stato disputato da Zarc, ma mancava ancora un po’. Non le importava, non poteva lasciare che l’amico pensasse di essere stato abbandonato da lei.
Arrivò davanti alla porta del camerino di Zarc e bussò. Nessuna risposta. Aprì la porta ed entrò -Zarc?- lui la guardò distrattamente -Oh, sei tu- le parlò con voce annoiata e disinteressata -Cosa sei venuta a fare qui?- chiese alzandosi dalla sedia e andandole incontro -Io...- le parole le morirono in gola quando vide gli occhi di Zarc: per chiunque altro, non avrebbero avuto niente di diverso dal solito, ma lei si accorse immediatamente che qualcosa non andava. Una strana luce scintillava nelle iridi dorate dell’amico, una luce diversa da quella del giorno prima, ma non per questo meno agghiacciante -Beh? Hai perso la lingua?- il ragazzo incrociò le braccia sul petto, mentre un sorriso beffardo si faceva strada sul suo volto -Se non hai niente da dire, allora vattene. Ho da fare e non ho bisogno di averti in mezzo ai piedi- di colpo, Zarc si era fatto aggressivo e il suo sguardo si era indurito -Zarc, ma cosa...- Ray provò a sfiorargli una mano, ma lui si scostò bruscamente -Ma che ti prende?- la voce di Ray era incrinata dalla disperazione. Zarc le si avvicinò finché le loro labbra furono a pochissimi centimetri di distanza, poi le accarezzò dolcemente il viso, mentre la sua espressione passava dalla rabbia alla crudele ironia -Dovresti saperlo. D’altronde, questo è anche colpa tua- sussurrò il ragazzo.
Ray rimase immobile, troppo sconvolta per dire o fare qualunque cosa, mentre Zarc la superava, uscendo dalla stanza e dirigendosi all’entrata del campo.

Il Duello procedeva esattamente come voleva lui. Il suo avversario non era riuscito a infliggergli il minimo danno e lui aveva tutti e quattro i Draghi dalla sua parte del campo.
Con un gesto estremamente teatrale si girò a guardare il pubblico seduto sugli spalti che stava esultando -Qual’è la sentenza?- domandò con un sorriso -Nessuna Pietà!!- la folla rispose con una sola voce, acclamando ed applaudendo -Allora sembra che il tuo destino sia segnato!- esclamò indicando il suo avversario e preparandosi a sferrare il colpo finale.
Non seppe perché, ma si ritrovò a guardare Ray, che fissava sbigottita lo scontro dall’ingresso del campo, una supplica silenziosa nello sguardo affranto; esitò, abbassando un poco il braccio. E se quella non fosse stata la strada giusta? Era davvero la violenza l’unica risposta possibile alla violenza? Era davvero necessario agire in quel modo? Forse stava sbagliando.
No. Quelle persone erano malvagie, meritavano di essere sterminate, meritavano di soffrire e Ray...Ray lo aveva abbandonato, lo credeva un mostro, pertanto, il suo destino non sarebbe stato diverso da quello di tutte quelle persone.
Si girò nuovamente verso il suo avversario -Vai Drago Occhi Diversi! Finiscilo!- il Drago ruggì e partì alla carica, afferrando l’altro ragazzo con una zampa e sollevandolo di qualche metro da terra, poi lo fissò con i suoi occhi bicromatici e il verso che lanciò, simile ad un latrato, fu di pura rabbia.
Il Drago lasciò cadere il suo bersaglio, che finì a terra con un rumore secco, come di qualcosa che si rompeva.
Osservò quella scena con un ghigno crudele, mentre quella sensazione di estasi si faceva nuovamente strada nel suo cuore. Ben presto, avrebbero ridotto in cenere quel patetico e corrotto mondo.

   
 
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