Fanfic su artisti musicali > Bangtan boys (BTS)
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Autore: kya99    05/08/2017    1 recensioni
Anche gli idol hanno le loro insicurezze, jimin è una frana nella corsa, ma scoprirà di non essere il solo, c'è una ragazza che corre con lui, si ritroveranno spesso fianco a fianco e conoscendosi capiranno che hanno molto più in comune di quello che credevano...
Genere: Introspettivo, Romantico, Sportivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Park Jimin
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Il giorno seguente ero sulla pista con la stessa tenuta e un pensiero fisso: continuavo a chiedermi se avrei visto il ragazzo dei giorni precedenti.
Forse lo avevo spaventato, o infortunato gravemente, se così fosse stato non me lo sarei mai perdonata!
Dopo dieci minuti che aspettavo lo vidi, presa dal panico, invece di andargli incontro iniziai a correre, anche se ,vedendo che mi raggiungeva senza problemi, mi rasserenai.
Dopo qualche minuto non mi trattenni più e gli parlai:" Allora... è apposto la tua caviglia?"
Lui colto alla sprovvista rispose di sì in modo secco, facendo calare il gelo tra noi.
Arrivati alla sosta panchina l'imbarazzo era palpabile, allora lui per cercare di allentare la tensione mi chiese se era tanto che avevo iniziato a correre e il perché, era un semplice argomento di conversazione, ma non aveva idea di che tasto dolente avesse toccato. Scoppiai in lacrime.
Evidentemente in colpa e a disagio cercò di consolarmi, pur non sapendo cosa dire.
"Mi dispiace davvero, io non sapevo... ehm, non sei obbligata a rispondermi, anzi non devi proprio, ehhh diciamo che te lo vieto??"
Alla fine si piegò e si portò gli indici alle tempie, "così stupido!" sussurrava.
A quel punto quella reazione così spontanea mi fece scoppiare in una grandissima risata:" non ti preoccupare, la situazione è complicata, diciamo così, comunque sono determinata a mettere tutta me stessa per farcela, anche se come vedi, faccio ancora tanta fatica." Dissi riprendendomi dopo i singhiozzi e le risa.
Allora lui sorrise, vedendomi rasserenata, e al mio cenno iniziammo a correre ancora, per poi salutarci e tornare nelle rispettive case.
Il quarto giorno fu un po' strano, io continuavo a rimproverarmi l'essermi esposta così tanto con qualcuno che conoscevo appena, ma non appena ci ritrovammo, ogni preoccupazione volò via.
"Sai" dissi correndo "Ieri mi sono fatta prendere da.. dal.. beh, da tutto quanto ecco, e non ho ricambiato la domanda, tu com'è hai deciso di iniziare a correre?"
Lui sorrise, forse ripensando allo stranissimo nostro incontro precedente. "Il motivo è banalissimo e piuttosto evidente, diciamo che sono abbastanza una frana, e voglio davvero migliorarmi"
"Tu piuttosto" aggiunse cercando di trovare un argomento non troppo personale "Come mai quest'orario così impegnativo?"
Trascinata dall'emotività del momento, senza la minima volontà di pensare ad una risposta plausibile, risposi:" Mi vergogno. So benissimo che non dovrebbe essere così ma lo è e non riesco a farci nulla. La gente giudica, e io, almeno per adesso, non mi sento pronta a correre fianco a fianco con maratoneti e grandissime atlete. Ora ti prego non giudicarmi, purtroppo è così, ma non lo sarà per sempre."
"Non ti giudico, anzi, ti capisco, non direi mai cose che non sento, anche io volevo iniziare da solo, e non mene vergogno."
Corremmo fianco a fianco stabilendo un nuovo record e ci salutammo il sorriso sulle labbra, nonostante inizialmente avremmo voluto entrambi correre da soli , dovetti ammettere che era davvero più stimolante con il sostegno di chi ha il tuo stesso obiettivo.
Passarono alcune settimane, e tutte le mattine, alle 6:30 in punto, lui era lì, pronto a correre e chiacchierare.
Iniziammo a conoscerci meglio, parlavamo di vita, di scuola, di libri, di amici e cercavamo di stabilire nuovi record di corsa, nella quale eravamo nettamente migliorati entrambi.
 Nonostante gli sforzi, il mio peso scendeva lentamente, le mie cosce mi sembravano sempre più grandi, i fianchi sempre più larghi e il viso sempre più tondo.
Decisi di intensificare il tutto, mangiavo solo frutta e verdura leggera, e avevo comprato un conta calorie per tenerle sotto controllo durante la corsa.
"Cos'è quello, sembra un'orologio, ma non credo esistano le 156" disse un giorno lui con un sorriso.
"Ah, serve solo a monitorare le calorie, così posso tenere meglio sotto controllo la situazione" risposi senza pensarci troppo.
Il suo sguardo in risposta era un po' pensieroso, ma sembrò scacciare via quei pensieri, perché mezzo minuto dopo aveva già cambiato discorso ritornando a sorridere.
 
  
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