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Autore: SwanShine    06/08/2017    0 recensioni
Once Upon a True Love era nata come una piccola fanfiction/passatempo qualche anno fa, ma col tempo ha preso forma e l'ho curata nel migliore dei modi. È quasi completa, mancano gli ultimi capitoli da finire, per cui ho deciso di pubblicarla qui (di nuovo) fino all'ultimo capitolo. Spero che vi piaccia, ci tengo molto~ (I capitoli verranno pubblicati una volta al giorno)
La fanfiction è incentrata sulle SwanQueen, che nel corso della loro storia troveranno più ostacoli che dovranno superare per riuscire a stare insieme, loro ed Henry, proprio come una vera famiglia e trovare così il lieto fine.
Genere: Angst, Avventura, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Emma Swan, Henry Mills, Regina Mills, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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EMMA! NO!

Regina aveva urlato fortissimo, il braccio ancora proteso verso la bionda che stava per essere inghiottita da quella sostanza oscura. 

Si alzò da terra velocemente, in quel momento il vento tirò più forte. 

Prima parve vorticarle intorno, poi cominciò a spingerla lontana da Emma. 

La bruna mise le braccia davanti al viso per proteggersi gli occhi meglio che poteva, cominciò a correre controvento per raggiungere la bionda, ma l'impresa era più difficile di quanto pensava.

Era come se una forza sconosciuta le impedisse di camminare, ma nonostante questo lei non si dava per vinta e continuava. Provò a muovere le gambe più velocemente, sembrava di star scalando una montagna, per un attimo si sollevò da terra e scivolò all'indietro.

Emma intanto stava cercando di liberarsi da quella strana sostanza che le si avvolgeva con dei filamenti attorno alle braccia, alle gambe e al busto, tirandola verso la grande macchia oscura alle sue spalle. 

LASCIALA STARE!urlò nuovamente Regina, che la vedeva cedere; cominciò ad aggrapparsi ai lampioni per riuscire ad avanzare e la raggiunse. Prese entrambe le mani della bionda e la tirò verso di sè con forza, Emma cercava di liberarsi da quei filamenti ma senza successo. 

Si moltiplicavano e l'avvolgevano.

La bionda si guardò, poi guardò Regina che metteva tutta la forza che aveva in corpo per tirarla via da lì. Sapeva che quegli sforzi erano inutili, tutto era inutile. Doveva lasciarla andare.

Regina...

La bruna capì cosa voleva fare dal suo tono e scosse la testa provando a staccare i filamenti che si riattaccavano subito o, direttamente, non si staccavano.

Non ti lascerò Emma! Non posso perdere pure te!

Una lacrima rigò il viso della bionda

Neanch'io voglio perderti, ma non c'è nulla da fare...

La sostanza nera la avvolgeva sempre di più e Regina continuava a provare a staccarla via. 

La bionda le prese le mani stringendole.

Basta...

No, Emma... ti prego...

Il viso di Regina era rosso, le lacrime le avevano solcato le guance e le labbra le tremavano.  

Regina, guardami negli occhi..

La bruna cercò di mantenere il suo sguardo e guardò quegli occhi verdi azzurri che le avevano sempre Mozzato il fiato. Annuì.

So che mi salverai e che, ovunque sarò, mi troverai. So chi sei, Regina.

Te lo prometto...

L'oscurità non può dividerci... ricordalo.

Il vento si fermò. La sostanza scura aveva coperto quasi tutta Emma. 

Regina tenne lo sguardo sui suoi occhi e prima che potesse vederla scomparire del tutto la baciò 

Ti amo Emma...

Lo so... anch'io ti amo.

Le loro mani si lasciarono, Emma era scomparsa, la sostanza scura l'aveva portata via. 

EMMAAAAAAAAA! 

L'urlo disperato di Regina squarciò la notte, nella città tutti si erano fermati, sapendo di aver perso qualcuno di importante. 

 

A poco  a poco tutti i cittadini si avvicinarono al luogo dove il loro Sindaco stava accovacciato a terra a piangere disperatamente. 

David si staccò dalla folla e si chinò alla sua altezza per sollevarla. 

È inutile piangersi addosso, tutto è appena cominciato!

Ade comparve dietro la folla che si girò allontanandosi dal dio della morte 

Regina si rimise dritta e, presa dall'ira, lanciò un'enorme sfera di fuoco all'uomo 

TU... BASTARDO!

Ade si fece avvolgere dalle fiamme e urlò come se stesse bruciando, però poi rise assorbendole

Cara, dolce, stupida Regina... Non puoi uccidere il Dio dei Morti!

Cosa vuoi ancora!? Non ci hai rovinati abbastanza!?

Urlò Mary Margaret dalla folla, tenendo fra le braccia il piccolo Neal. 

Ade si portò l'indice al mento come pensieroso 

Mmm... no! Tutto questo era solo l'inizio, Biancaneve

David corse davanti alla moglie

Cos'hai intenzione di fare!?

Oh, vedrete.Ade schioccò le dita e dal cielo cominciò a crearsi un fumo nero che scendeva minaccioso

Io andrei a controllare quelli che non sono nati nel vostro mondo, prima di ritrovarvi catapultati indietro.

Indietro?ripetè David sgranando gli occhi, Ade scomparì senza rispondere. 

I cittadini andarono in panico e cominciarono a correre da tutte le parti urlando, Regina raggiunse gli azzurri Henry! Dobbiamo andare alla cripta da lui! Ora!

 

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Fuori sembra tutto calmo.disse Robin non sentendo più il fischio del vento da alcuni minuti.

Vado a controllare.Henry si alzò da terra e corse verso le scale che portavano all'uscirà della cripta.

Henry aspetta!l'uomo corse dietro al ragazzo seguito dal piccolo Roland, quando arrivò fuori Henry era col il viso rivolto verso il cielo. 

Che succede?

Un altro sortilegio.. credo... questo è strano.rispose Henry 

Robin strinse Roland vicino a sè.

Dev'essere andato qualcosa storto con la mamma.. o con Ade.

Henry!

Il ragazzo si voltò verso la voce, Regina correva verso di lui seguita da Mary Margaret e David. 

Mamma!Henry corse a sua volta verso la donna, con le braccia spalancate pronte ad abbracciarla, e quando si ritrovò sul punto di farlo successe qualcosa: le passò attraverso. 

Regina si bloccò e si toccò il petto girandosi verso Henry che stava facendo lo stesso 

Che significa?la donna si avvicinò al figlio e fece per toccargli una spalla, ma era come toccare un ologramma. 

M-mamma? Henry alzò una mano all'altezza del viso e riuscì a vedervi attraverso, stava scomparendoMamma, cosa mi sta succedendo!?

Regina spalancò gli occhi senza trovarsi una spiegazione, in quel momento Mary Margaret urlò disperata

NEAL!e tastava la copertina del bambino, vuota. 

"Io andrei a controllare quelli che non sono nati nel vostro mondo". 

Ade li stava facendo sparire per sempre. 

Henry... Henry ti prego prova ancora ad abbracciarmi...

Henry stava piangendo così come Regina, tese le braccia verso di lei, cercò di abbracciarla ma nel momento che lo fece scomparì così come Neal, lasciando solo la sua sciarpa fra le mani di Regina. 

Rimase bloccata in piedi, il volto inespressivo e bagnato dalle lacrime, Mary Margaret piangeva inginocchiata a terra fra le braccia di David che piangeva a sua volta. 

Robin era davanti alla cripta con Roland in braccio che piangeva, lui osservava il cielo ormai oscurato dal fumo dello strano sortilegio che li aveva quasi raggiunti. Dovevano solo aspettare.

La bruna stringeva la sciarpa del figlio fra le mani, non le era rimasto più niente, aveva perso le sue uniche ragioni di vita. Quel sortilegio non le metteva ansia, non le era sorta nemmeno la domanda su quel che sarebbe potuto succedere. 

Il fumo nero li avvolse e fu il buio più totale... 

 

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Regina aprì gli occhi, era coricata in un divanetto, dal lato destro un vaso con delle rose nere faceva capolino su un mobile in mogano. 

Si sollevò mettendosi seduta, indossava uno dei suoi sontuosi abiti ed era nel suo castello. Osservò tutta la stanza e notò una figura conosciuta... 

P...Padre?mormorò.

L'uomo era poggiato alla ringhiera del balcone che dava vista su tutto il regno, si girò vero la figlia e sorrise. 

Figlia mia, ti sei svegliata

Regina si alzò dal divanetto, confusa e si avvicinò al padre

Da quanto dormo?

Quattro ore. La passeggiata a cavallo l'avrà stancata

Passeggiata a cavallo? Di cosa parlate padre?

Regina cara, cosa vi prende? Ero con voi, siamo anche passati vicino al Lago...

La bruna cominciò a fare avanti e indietro per la stanza. 

Pochi minuti prima era a Storybrooke, come poteva aver fatto una passeggiata a cavallo?

Si rigirò verso il padre

Ma... il sortilegio oscuro?

L'uomo fece un sorriso

Non lo ricordate? Avete lasciato perdere perché non avevate intenzione di uccidermi, due settimane fa..

Regina fece un'espressione confusa

E Biancaneve?

L'avete lasciata perdere e... maestà?

La regina era corsa via dalla stanza tenendosi la gonna sollevata abbastanza da poter correre bene, delle guardie nere si fermavano al suo passaggio a mo' di saluto. 

Preparate subito una carrozza!disse ad alta voce correndo via. 

Il padre la seguì con l'affanno, pensando che la figlia stesse per riprendere la strada che aveva lasciato da poco tempo. 

Immediatamente le prepararono una carrozza e dei cavalli, la bruna salì in carrozza con il padre che cercava spiegazioni. 

Figlia mia, che succede?

Devo vedere Biancaneve padre, è successa una cosa

Lui la guardò senza capire 

Vi spiegherò, lo prometto.

La carrozza camminava da alcuni minuti, Regina era impaziente e quella era la massima velocità che potevano fare.

Scosse la testa nervosa e scomparve in una nuvola violacea lasciando da solo il padre sempre più confuso; ricomparì subito dopo in uno dei corridoi del castello di Biancaneve. 

Mary Margaret!disse ad alta voce sperando di vedersela spuntare davanti. 

Si fermò un attimo. Lei era comparsa nel suo divanetto, e stava dormendo, quindi Mary Margaret magari era nelle sue stanze. 

Ricominciò a camminare lungo il corridoio passando davanti a diverse porte chiuse. 

Ma dove dormono quei due con tutte le enormi stanze che ci sono?!mormorò fra sè stringendo i pugni. 

Passò davanti ad una porta socchiusa dalla quale proveniva una tenue luce che catturò la sua attenzione. Si fermò un attimo e fece dietro front per vedervi dentro. 

Spinse leggermente quella porta in legno dai battenti argentati; era una cameretta molto luminosa, c'erano molti giocattoli e peluche, al centro di essa una culla dai fiocchetti celesti, una giostrina con dei piccoli unicorni azzurri e bianchi che pendevano quasi fin dentro la culla.

Regina dischiuse le labbra e si avvicinò alla culla lentamente, come titubante. 

Riuscì ad intravedere una piccola testolina bionda spelacchiata oltre ad una copertina in lana bianca che catturò l'attenzione della donna. Sopra, con lettere in lana violetta, vi era ricamato il nome 'Emma'. 

Sgranò gli occhi per un attimo, poi si avvicinò di più, mettendo una mano dentro la culla e abbassando leggermente la copertina, abbastanza per vedere il viso delicato della creaturina che dormiva beatamente. 

La sua pelle era perlacea e vellutata, le manine chiuse in piccoli pugnetti vicino al viso. Quella era la sua Emma, quella con cui aveva combattuto, la madre di Henry, la Salvatrice... il suo lieto fine... 

Una lacrima solcò il viso di Regina, che tese una mano verso il visino candido della piccola principessa, sfiorandoglielo con una carezza. 

La bimba si mosse e lei ritirò subito la mano, vedendola aprire per un attimo gli occhi. 

Oh... Emma...sussurrò la bruna. 

Ricordò che, quando le sfiorava il viso, Emma apriva sempre gli occhi facendole un sorriso, e poi li richiudeva tornando a dormire come se nulla fosse successo, tranquilla. 

Regina sorrise tra sè osservando la bambina

Sono felice che tu stia bene... Swan... Anche se ora non potremo stare più insieme come una volta...assottigliò lo sguardo ...ho mantenuto la promessa... ti ho ritrovata...

Sta lontana da mia figlia.

Regina si irrigidì nel sentire quella voce decisa e severa che non sentiva da tempo.

Mary Margaret, anzi, Biancaneve era sulla soglia della porta pronta ad attaccare.

   
 
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