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Autore: Shine_    07/08/2017    3 recensioni
[XIV parte Car Wash; Zayn/Liam]
Una giornata di Liam alle prese con 3/5 della famiglia Malik.
Dal testo:
Curvò le labbra in un sorriso innocente quando Zayn si rivolse a lui con una smorfia e “Ci divertiremo un mondo, vero?”, un’accusa a quanto affermato per convincerlo a seguire il cambio di programma proposto da Doniya, si strinse nelle spalle e in un sussurro ribatté: - Fidati, ci divertiremo tutti.-
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Liam Payne, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Car wash e seguiti'
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To the stables

 

 

«If your heart is restless from waiting so long
If you're tired and weary and you can't go on
If a distant dream is callin' you
Then there's just one thing you can do

Follow that dream wherever it may lead»

 

 

Liam trovava divertenti i tentativi del diciassettenne di non rivolgergli parola o sguardo per mostrare quanto fosse contrario all’idea di dividere quella giornata con Safaa, tutta presa nella descrizione del suo pony ideale nei sedili posteriori, e con Waliyha che stava frettolosamente digitando una serie di messaggi per far “morire d’invidia Rachel”. Poteva comprendere il risentimento che provava nei confronti di Doniya, avevano progettato di passare quei due giorni insieme e lei aveva promesso il suo aiuto, ma non era riuscito a opporsi Liam quando si era ricordato della promessa fatta a Safaa qualche settimana prima. Le aveva giurato quel pony e in cambio lei non avrebbe più litigato con Zayn per il possesso dell’orso bianco, per non citare poi quel che le aveva promesso prima dell’incidente. Si divertiva a stare in compagnia di Zayn e non gli dispiaceva dividere quel tempo anche con le sue sorelle. La loro relazione stava procedendo senza eccessive burrasche da qualche mese, era normale sentirsi già parte della sua famiglia o era un sentimento prematuro?

- Siamo d’accordo, Lee? Facciamo un sacco di foto, seleziono la più bella e la pubblico sul mio profilo, tutte le mie amiche la vedranno e quando mi chiederanno di te farò la misteriosa e lascerò credere quel che vogliono. Moriranno d’invidia.-

Scosse il capo con un sorriso divertito quando Waliyha espose di nuovo il suo piano, spostando gli occhi dal cellulare per guardarlo nello specchietto, rilasciò la risata allo sbuffo che si era fatto sentire, assieme a dei borbotti, dal posto del passeggero e poggiò il palmo contro la coscia di Zayn che alle frecciatine della sorella replicava con un tono annoiato che “sei troppo piccola per sguazzare in rete e Leeyum è troppo grande per te”.

- Ho tredici anni sono grande a sufficienza.- sentì chiara la replica di quella che roteava gli occhi con uno sbuffo annoiato, incrociava le braccia al petto e aggiungeva con un tono petulante: - Una mia compagna ha avuto una storia con un ragazzo più grande di Lee.-

Tenne gli occhi fissi sulla strada mentre il dibattito proseguiva tra divieti a uscire con ragazzi più grandi, accuse di un comportamento eccessivamente protettivo fino all’ordine di frequentare l’altro sesso solo con il compimento dei trent’anni. Ascoltò il verso irritato di Zayn quando quell’ultima raccomandazione gli valse la risposta immediata della sorella - “Quanti anni avrai Lee? Mio fratello ci darà il permesso” - e ridacchiò divertito all’introdursi della minore nel discorso che con leggerezza affermò di avere già il permesso di sposare Lili da grande.

Curvò le labbra in un sorriso innocente quando Zayn si rivolse a lui con una smorfia e “Ci divertiremo un mondo, vero?”, un’accusa a quanto affermato per convincerlo a seguire il cambio di programma proposto da Doniya, si strinse nelle spalle e in un sussurro ribatté: - Fidati, ci divertiremo tutti.-

Il verso scocciato di Zayn bastò come risposta all’ottimismo che stava cercando di trasmettergli, allungò un braccio verso di lui e passò le dita tra le sue ciocche scure, rivolgendogli un breve sguardo e sorriso prima di tornare con gli occhi sulla strada. Mosse il capo in un cenno al suo proporre “Le lasciamo sui cavalli e passiamo il resto della giornata assieme”, lasciò il braccio teso per qualche altro istante per permettere alle sue dita di seguire le linee del tatuaggio impresso sulla pelle e gli scompigliò i capelli prima di tornare con entrambe le mani sul volante, trattenendo con forza la risata al commento di Safaa sulle principesse, i cavalli e l’obbligo che Zayn aveva di salire su uno di quelli.

La risata che lasciò libera al “Doniya si pentirà di questa giornata” gli fece guadagnare un’occhiata torva di Zayn che si agitò ancora un poco sul sedile, lottando con la cintura di sicurezza, e biascicò un commento su come tutto sembrasse andare storto quando decideva che era la giornata perfetta per quel tipo di disegno.

- Quale disegno?- domandò con curiosità, interrompendo il seguito dei suoi lamenti, inarcò un sopracciglio quando incrociò il suo sguardo e si mostrò ancora più confuso al suo ribattere con sicurezza un “Sai bene a cosa mi riferisco”, seguito da un lento scorrere dei suoi occhi lungo tutto il corpo e dal suo concludere quello studio con un sospiro e “Non ci riuscirò mai”. Corrugò la fronte nel vederlo così abbattuto e spostò un palmo contro la sua coscia, stringendo appena la presa e sussurrando qualche incoraggiamento sul poter ritrarre dei bellissimi cavalli e rimandare qualsiasi altro disegno avesse in mente per un’altra giornata.

- Il soggetto che preferisco sei tu.-

Riuscì a mantenere il legame tra i loro occhi per alcuni secondi, curvò le labbra in un sorriso dolce e strofinò la sua guancia con il pollice, tornando poi a concentrarsi sulla strada mentre sentiva Zayn cercare una soluzione a quella variazione dei piani ed esporre infine con convinzione che “Potrei sempre provare ad abbozzare te su un cavallo, in una posa da generale o imperatore”.

Mosse semplicemente il capo per dare il consenso e si scambiò un veloce sguardo con Zayn, arricciando le labbra nello stesso sorriso e sghignazzando l’attimo dopo per il commento che Waliyha aveva fatto sulla loro “disgustosa sincronizzazione” e sul ribattere di Zayn che non sarebbe stato tanto difficile avere la possibilità di essere lasciati in pace durante quella giornata.

 

///

 

Liam stava seduto sulla panchina con le gambe distese di fronte a sé, il capo reclinato per assorbire il calore dei raggi del sole di inizio novembre e un sorriso che gli faceva stendere le labbra ogni qualvolta percepiva lo sguardo del minore posarsi su di lui. Era da una decina di minuti che quell’azione si ripeteva, poi Zayn sospirava, scuoteva il capo e tornava a concentrarsi sul blocco che stava abbandonato in equilibrio sulle gambe. Liam non era intervenuto per incitarlo a introdurre il discorso che sembrava non lasciarlo tranquillo, conosceva i tempi del ragazzo ed eventualmente si sarebbe aperto a lui e avrebbe chiesto il suo aiuto. Cosa che difatti avvenne dopo altri dieci minuti di silenzio, sospiri e l’introdursi delle sue elucubrazioni nel “E se dovessero accettarmi?”, cui era poi seguita una pausa, un ulteriore sospiro, una scossa del capo e “Le probabilità sono minime”.

- Ne hai parlato con i tuoi genitori?- domandò Liam quando la pausa successiva si protese per altri due minuti, inclinò il viso per rivolgere l’attenzione al ragazzo che tracciava segni concentrici sull’angolo del foglio e aspettò che alla scossa del capo aggiungesse la spiegazione “Solo con te ne ho parlato”. Spostò il braccio dalle assi della panchina per posarlo sulle spalle di Zayn e lo invitò con la pressione dei polpastrelli contro il collo ad avvicinarsi di più a lui, infilando poi lei dita tra le sue ciocche per offrirgli un contatto che lo stabilizzasse mentre alla domanda di poco prima aggiungeva: - Ne hai parlato con qualcuno almeno, così non è solo dentro la tua testa.-

- Devo spedire la domanda, se non voglio perdere l’occasione, e se poi…-

Interruppe il suo discorso con un verso della gola, si spinse contro la sua spalla e aspettò distogliesse lo sguardo dal foglio per sollevarlo su di lui per poi dire con sicurezza: - Tu fai la domanda, poi avrai tutto il tempo di parlare con loro. Se dovessi cambiare idea, potrai sempre rifiutare.-

Osservò il profilo del viso di Zayn, così chiuso nella solita espressione meditativa che aveva anche durante uno schizzo, e gli rivolse un sorriso incoraggiante quando incrociò il suo sguardo, vedendolo stringersi nelle spalle e muovere il capo in un cenno d’assenso per rispondere alla proposta fatta in precedenza. Tenne il braccio posato sulle sue spalle, la mano penzoloni e il capo reclinato per approfittare dei raggi del sole e lasciare a Zayn il tempo di radunare tutti i pensieri ed esporli poi con il tempo che preferiva. Inarcò un sopracciglio al sospiro che risuonò accanto a lui, distese le dita per permettergli di aggrapparsi ad esse e strofinò la guancia contro le ciocche morbide, percependo il suo respiro contro il collo contro cui si era riparato per un solo istante prima di riportare lo sguardo di fronte a sé.

- Mi sembra di avere così tante scelte di fronte a me e che un piccolo passo sbagliato possa cambiare e rovinare la mia vita per sempre. So che non dovrei vedere questa scelta come qualcosa di tanto drastico, che faccio in tempo a re-indirizzare tutto quanto e trovare la mia strada. Solo che… è così difficile, Liam. Ho quasi diciotto anni e mi sembra di essere ancora troppo piccolo per fare certe scelte. Ti chiedono dove ti vedi da qui a tre o cinque anni e non so rispondere nemmeno con una parola. Mi piacerebbe fare dell’arte la mia carriera, non mi dispiacerebbe insegnare… ma le scelte sono tante e io mi sento… mi sento confuso e come se tutte queste scelte mi stessero sommergendo.-

Liam aveva preferito il silenzio, invece di riempire quella pausa di parole inutili, aveva osservato la nuca di Zayn, le sue dita a premere contro le prime vertebre, e aveva lasciato scivolare la mano dalla sua spalla lungo la sua schiena, fermando il palmo contro il suo fianco mentre osservava la posizione che aveva assunto così proteso in avanti con i gomiti contro le ginocchia.

- Ho scelto l’università di Houston solo per i Cougars.- Ruppe così il silenzio una volta certo Zayn non avesse nient’altro da aggiungere, mosse i piedi contro la ghiaia e continuò: - Sapevo che erano una buona squadra e non volevo perdere i miei amici. Mio padre mi ha consigliato di scegliere una facoltà che poi mi lasciasse aperta la possibilità di fare altro. Può capitare di tutto, no?-

Si strinse nelle spalle con uno sbuffo per come Zayn lo fissava in attesa e con preoccupazione perché non era quello il senso del suo discorso, non voleva gli ripetesse, come troppe persone in quei mesi, che sarebbe riuscito a superare l’infortunio e rimettersi in campo. Voleva aiutarlo a rendere quella scelta più semplice, non ricevere conforto per qualcosa che non poteva cambiare.

- Fin da bambino ho sempre voluto fare il giocatore di football, non ho mai avuto ripensamenti o dubbi. Quel che voglio fare è giocare, non ci sono strade alternative. Ho avuto sempre chiaro il mio futuro.- Inclinò il viso per fissare Zayn, trovando i suoi occhi attenti su di lui, poggiò un palmo sulla sua coscia e strinse appena la presa, riprendendo il discorso e aggiungendo: - Non so cosa provi in questo momento, così spaesato fra troppe scelte. Sono sicuro non ti pentirai mai di aver seguito il tuo sogno e la tua passione più grande. Saranno anni che ti aiuteranno a crescere e potrai anche sviluppare tutte le tue doti.-

- Stai dando per scontato troverò il coraggio di inviare la domanda e il suo esito positivo.-

Arricciò le labbra in un grosso sorriso al borbottio di Zayn, diede una pacca leggera contro la sua coscia e passò la mano tra i suoi capelli, per poi assumere un tono serio mentre affermava: - Sai anche tu di voler mandare la domanda, hai solo troppa paura del risultato e di come farai così lontano da casa. Io sono sicuro manderai la domanda, verrai accettato e andrai alla grande in tutti i corsi.-

Mosse il capo in un cenno deciso al flebile “Lo pensi davvero?” che Zayn aveva pronunciato a occhi socchiusi, rivolse il palmo verso l’alto per permettergli di intrecciare le loro dita e chiuse la mano per tenerla stretta alla sua, spingendosi con la spalla contro la sua e sussurrando: - Non esagero mai quando parlo del tuo talento. Non ho frequentato nessun corso di critica artistica, non sono esperto nella tua materia, ma amo il tuo tratto. Riesci a racchiudere le emozioni nei soggetti che scegli, persino in due mani che si toccano.-

Sfregò il pollice contro la nocca del suo indice per rispondere con un gesto carico d’affetto al ringraziamento fatto da Zayn con un filo di voce e le guance rosse, spinse il ginocchio contro il suo per richiamare la sua attenzione e solo una volta incrociati i suoi occhi, sussurrò: - Dopotutto non saranno i critici d’arte a comprare il tuo fumetto. Devi piacere al pubblico che potrebbe non conoscere tutti quei nomi strani che citi, ma che magari sarebbe disposto a pagare per vedermi a petto nudo in una delle tante avventure.-

Arricciò le labbra in un sorriso appagato al risuonare della risata divertita di Zayn, quasi tutta la tensione aveva abbandonato le sue spalle, ascoltò il suo ribattere che non aveva alcuna intenzione di inserire nel fumetto una scena di lui mezzo nudo, per non parlare poi di quanto fosse impossibile trovare qualcuno disposto a pubblicarlo, e si sporse per premere le labbra contro la sua tempia, restando in quella posizione con gli occhi chiusi ad ascoltare il respiro del ragazzo che teneva la mano stretta nella sua.

- Io lo comprerei.- insistette sul discorso precedente dopo aver allontanato il viso dal suo, ruotò il volto come gli indicavano le dita premute contro le guance e sporse le labbra in un broncio al commentare di Zayn che “dici questo perché sei un megalomane”. Inarcò un sopracciglio per rendere ancora più evidente la confusione e corrugò la fronte al bacio che ricevette contro la guancia, assieme alla spiegazione “Vuol dire che ti piace essere al centro dell’attenzione”.

- Della tua attenzione? Sì, sempre.- ammise con una stretta nelle spalle e un sorriso dai tratti ingenui, portò le loro mani unite alle labbra e schioccò un bacio contro il dorso della sua, puntando gli occhi in quelli del ragazzo che lo fissava in silenzio con una piega di dolcezza sulle labbra.

- Se dovessi finire nel Minnesota…- Fece risuonare un verso nella gola per indicargli di essere attento e poter continuare, strinse la presa sulla sua mano e si spostò sulla panchina per avere le loro spalle una contro l’altra; l’insicurezza nella sua espressione non era macchiata dalla tristezza, come durante la prima introduzione di quel discorso, ma voleva mostrargli con qualsiasi gesto di esserci per lui e di avere tutto l’appoggio necessario. -… dicono che faccia molto freddo.-

- Così dicono, sì.-

Spostò per un breve istante lo sguardo su Zayn che teneva gli occhi rivolti alla staccionata cui stava aggrappata Safaa per accarezzare i cavalli e trattenne il labbro inferiore con i denti per non ridere al suo aggiungere: - Ormai mi sono abituato al clima del sud, del Texas.-

Mosse il capo in un cenno quando incrociò i suoi occhi nocciola, trattenendo la risata di fronte al suo essere tanto buffo a ruotare attorno al fulcro della questione, si strinse poi nelle spalle e con divertimento commentò: - Ti si gelerà tutto quanto e diventerai una statuina di ghiaccio.-

Inarcò un sopracciglio al verso pensieroso del minore, al suo tenere testardamente lo sguardo di fronte a sé e al “Tu tieni a me, no?” che aveva pronunciato con un tono sommesso e la fronte aggrottata nell’attesa di una risposta. Liam sollevò le loro mani, come se quel gesto potesse in parte rispondere ai suoi dubbi, e si apprestò poi a sussurrare: - Ci tengo davvero molto a te, Zee.-

Seguì i suoi cenni del capo, quasi si stesse convincendo a procedere con il discorso nella sua testa, ascoltò il suo insistere con “Se dovessi finire nel Minnesota…” e aspettò il suo sospiro, la stretta della sua mano e il suo mormorare che “farà freddo, sarò solo”, per poi decidersi a intervenire in suo soccorso e chiedere: - Vuoi che ti salvi dal gelo?-

Osservò il movimento delle sue spalle, il loro abbassarsi con il sospiro, e lasciò che muovesse le dita tra le proprie mentre lo sentiva farfugliare: - Non tutti i giorni, o una volta la settimana. Forse due… no, credo andrebbe bene promettermi almeno un fine settimana ogni mese. Direi che è molto equo tre giorni al mese. Così la tua presenza non mi distrarrà dai corsi e allo stesso tempo la tua visita sarà un momento che aspetterò con la sicurezza che rispetterai il patto.-

- Tre giorni al mese in cui dovrò salvare il mio ragazzo dal congelamento?- domandò con un ghigno divertito, tenendo gli occhi fermi sulle dita che Zayn muoveva lungo la mano, inarcò un sopracciglio al suo “qualcosa del genere” e sollevò lo sguardo su di lui, curvando le labbra in un sorriso e stringendosi nelle spalle mentre commentava: - Credo sia perfetto. Un fine settimana al mese sarà più semplice da incastrare tra le partite.-

- Siamo d’accordo così? Verrai a trovarmi nel Minnesota?-

Annuì con il capo per affermare quanto detto precedentemente e si spinse poi con la spalla contro la sua, chiedendo in un sussurro: - Hai deciso il Minnesota?-

Chiuse la mano attorno alla sua con un sorriso incoraggiante al suo rispondere con una stretta delle spalle quasi indifferente e un breve cenno del capo, restò premuto contro il suo fianco e inclinò il viso per avere la guancia contro il suo capo, ascoltando il flebile “Mi piacerebbe, sì. Sempre se dovessero prendermi”.

- Sono sicuro ti prenderanno.- ribatté con tutta la sicurezza che possedeva in quel momento, mostrandosi convinto di quel futuro che aspettava Zayn, sfregò la guancia contro le ciocche morbide e chiuse gli occhi con un sospiro quando una brezza leggera li raggiunse. - Sarebbero stupidi a non farlo e ci rimetterebbero loro a non avere uno studente come te nella loro scuola.- insistette con un tono della voce basso per non rendere partecipe di quella conversazione chi passava loro accanto con occhiate curiose, percepì la stretta sulla mano farsi più forte e abbassò il capo fino ad avere le labbra a sfiorare il suo orecchio, ascoltando con un sorriso il respiro sincronizzarsi al proprio mentre ripeteva: - Non ti lascerò solo, Zayn. Non lo farò mai.-

Si separò appena da lui quando intravide la più piccola tra le sorelle fermarsi di fronte a loro, premette le labbra contro la tempia di Zayn in un bacio delicato prima di rivolgere tutte le attenzioni alla bambina che li fissava con un broncio e allungò un braccio nella sua direzione, aspettando gli prendesse la mano e si avvicinasse ancora un poco a loro per chiederle cosa fosse successo da renderla così triste.

- Non io, Zee.- s’impuntò quella che indicava con una mano il ragazzo che sbuffava e si voltava testardamente dalla parte opposta. Comportamento che non sembrò abbattere Safaa che, rivolgendosi a Liam, domandò: - Lui è triste perché avete litigato?-

- Non abbiamo litigato.- Arrivò prontamente la risposta di Zayn che rilasciò un ulteriore sbuffo annoiato e l’invito fatto alla sorella di tornare dai cavalli per lasciarli ancora una volta in pace e soli.

Liam non riusciva a non trovare buffo quel piccolo dibattito tra loro; Safaa che insisteva sulla tristezza del fratello e l’altro che controbatteva di essere così solo perché lei li aveva disturbati, ricevendo immediatamente la risposta saccente della bambina che lo informava di averlo tenuto controllato tutto il tempo prima di decidersi a controllare lei stessa la situazione.

- In questa famiglia nessuno che pensa a non impicciarsi in qualcosa che non lo riguarda. Iniziate a farvi i cazzi vostri e lasciatemi in pace.-

Liam spinse un gomito contro il fianco di Zayn quando notò gli occhioni della bambina farsi appena lucidi e si sporse verso di lei con il busto per essere alla stessa altezza con il viso mentre le chiedeva ancora una volta per quale motivo li avesse raggiunti e se avesse bisogno di qualcosa. Osservò il suo sollevare con fierezza il capo, come a mostrare al fratello di poter riservargli lo stesso trattamento, e inarcò un sopracciglio quando si rivolse solo a lui mentre diceva: - Se vieni con me mi fanno salire sul cavallo. Hanno bisogno del permesso di un adulto.-

Mosse il capo in un cenno e le indicò di procedere con un sorriso gentile, promettendole di seguirla subito e non farla attendere troppo. Rilasciò un sospiro quando lei si allontanò dopo aver rivolto al fratello un’occhiata torva in quell’arrabbiatura infantile, spostò gli occhi sul ragazzo che teneva i piedi contro le assi della panchina, il blocco in equilibrio sulle ginocchia e la matita stretta tra le dita, e si alzò in piedi con una mano contro la sua spalla, notando quanto stesse tenendo ostinatamente il capo basso per nascondergli qualsiasi emozione.

- Sarà meglio che la raggiunga. Non vorrei essere chi non le permette di salire sul cavallo dei suoi sogni.- mormorò con un cenno verso la bambina che si sbracciava per indicargli di affrettare i tempi, passò le dita tra le ciocche scure di Zayn e curvò le labbra in un sorriso al suo sollevare il capo e far incrociare i loro sguardi. Spostò la mano contro la sua guancia, vedendo il suo viso muoversi per cercare più contatto e calore, sfregò il pollice contro lo zigomo e sotto il suo occhio, le sue ciglia che gli sfioravano la pelle all’abbassarsi delle palpebre, e rilasciò un sospiro quando non seppe come continuare. Avrebbe voluto promettergli ancora una volta che quella distanza non avrebbe influito in alcun modo sulla loro relazione, che per quel che lo riguardava era certo di aver trovato la persona con cui passare il resto della sua vita. Era presto però, troppo presto, e non aveva alcuna intenzione di correre tanto veloce quanto in uno scatto sul finire di una partita.

Preferì quindi passare le dita tra le sue ciocche con una risata ai suoi sbuffi irritati, tenere il suo viso sollevato con due dita sotto il suo mento e chinarsi per premere le labbra contro le sue, salutandolo poi con un gesto della mano mentre raggiungeva Safaa che paziente lo aspettava e gli indicava il cavallo su cui voleva salire.

Si piegò sulle ginocchia una volta fermo di fronte a lei, posò le mani sulle sue spalle e mormorò: - Zee non è arrabbiato con te, capito? Ha solo bisogno di tempo perché deve fare delle scelte per il suo futuro e certe volte è spaventoso diventare adulti. Non voleva gridarti contro quelle cose.-

Si accontentò della sua stretta nelle spalle e dell’affermazione “gli adulti sono strani e Zee sta diventando strano”, mosse il capo in un cenno con l’accenno di una risata sulle labbra e la prese in braccio per aiutarla a sedersi sulla sella del destriero, raggiungendo poi Waliyha che stava con le braccia contro la staccionata a osservare il percorso che l’istruttore faceva compiere a tutti i bambini sul loro cavallo.

- Non volevamo rovinare la vostra giornata insieme.-

Inarcò un sopracciglio confuso quando la sentì pronunciare quella frase dopo qualche secondo di silenzio, si voltò verso di lei e la trovò con gli occhi rivolti verso i cavalli che ripetevano lo stesso percorso nel recinto, spostò lo sguardo verso la panchina dove Zayn sembrava essere preso nel disegno e con una scossa del capo borbottò: - Non avete rovinato nulla.-

Tenne gli occhi fermi in quelli di Waliyha che lo fissava con un’espressione cinica, poggiò gli avambracci contro la staccionata e si strinse nelle spalle, ripetendo: - Non avete rovinato nulla. Questo è solo un periodo complicato per lui.-

Spostò gli occhi sulla ragazzina che teneva le sopracciglia corrugate, la stessa espressione pensierosa del fratello, e si spinse con un fianco contro il suo per poi rivolgerle un sorriso e cercare di rendere meno cupo il suo viso.

- Non parla mai con nessuno quando ha i suoi momenti. Io non so interpretare i suoi silenzi come fai tu quindi come faccio ad aiutarlo?-

Rivolse ancora una volta lo sguardo al ragazzo che strofinava la matita contro la mascella, tutto concentrato nel suo schizzo, e rilasciò un sospiro, puntando gli occhi sulla ragazzina che lo fissava in attesa e cercando di rassicurarla con un sorriso e “Ha solo bisogno di tempo”.

 

///

 

Liam non era riuscito a negare un gelato alle due che l’avevano fissato con grandi occhi imploranti, aveva pagato per loro e aveva costretto Safaa a sedersi al tavolo da pic-nic e non correre dai cavalli con il cono che gocciolava già lungo la sua mano. Aveva preferito lasciare Zayn con il suo fedele album degli schizzi e passare il resto del pomeriggio con quelle che avevano apprezzato la sua compagnia, tanto da riempirlo di chiacchiere di ogni genere e pettegolezzi su compagne di scuola irritanti.

-… l’istruttore poi ha detto che sono stata molto brava. Allora ho deciso di diventare un’amazzone come quella dei fumetti di Zee. Sono bella come lei, Lili? Posso essere una principessa guerriera?-

- Rachel mi ha detto che se un ragazzo ti ignora o ti tratta male è perché in realtà gli piaci. Come fai a dire il contrario?-

Liam corrugò la fronte alla domanda curiosa di Waliyha che gli stava seduta di fronte con la coppetta di gelato sul tavolo, sollevò un braccio per tenerlo dietro la schiena di Safaa che si era messa in piedi sulla panca per imitare qualche mossa con una spada invisibile in una mano e il cono gelato nell’altra e rifletté su quale discorso iniziare per primo, lasciando che la più piccola prendesse posto sulla gamba e cercando di pulire il suo viso con uno dei tanti tovaglioli di carta che aveva deciso di prendere per riparare a simili disastri.

- Una frase del genere l’ho sempre sentita riferita alle ragazze.- commentò poi con un’espressione pensierosa, strofinò le dita contro il mento e con uno scrollo delle spalle continuò: - Non mi sembra in ogni caso qualcosa di vero. Se una persona ti tratta male, non dovresti dargli attenzioni… o sperare ricambi i tuoi sentimenti.-

- Quindi è una bugia? Non esistono persone di quel tipo?-

Sollevò ancora una volta le spalle con un sospiro sconsolato e poi sussurrò: - Forse Louis appartiene a quella categoria e non ti consiglio di trovare un Louis nella tua vita.-

- Ho un compagno che si chiama così, però non mi tratta male. Piace a Rachel ma lui non la guarda mai. Dovrei dirle che è perché non la vuole?-

Scosse il capo con una risata quando s’immaginò un’ipotetica scena tra le due che si consideravano migliori amiche e alla sua occhiata confusa spiegò: - Non è una cosa molto carina da dire alla tua amica del cuore.-

- Almeno così smetterebbe di andargli dietro. Lo faccio solo per il suo bene.-

Continuò a scuotere il capo con la risata di fronte alle sue insistenze e ancorò il braccio attorno alla vita della bambina che stava quasi per sbilanciarsi dalla gamba su cui aveva deciso di dondolare, scrollando le spalle con un sospiro e mormorando: - Non venire a lamentarti da me, se dovesse scatenarsi la guerra tra voi.-

Osservò il movimento dei suoi occhi, il sorriso vispo che curvava le sue labbra e ascoltò distrattamente il commento “Non sarà la prima volta che litighiamo”, preoccupandosi di ripulire le mani di Safaa dal cioccolato prima che potessero raggiungere il viso. Riconobbe poi in un istante le braccia che si avvolsero attorno alle spalle e la bocca che articolò una serie di parole tra le ciocche nel solito accento duro – “Non volevo lasciarti solo con queste due pestifere, Leeyum”. Portò la mano libera sul fianco del ragazzo per invitarlo a stare in quella posizione e spinse la nuca contro il suo petto, riuscendo a sollevare gli occhi verso il suo viso e premere un bacio sotto il suo mento.

Ridacchiò divertito alla risposta pronta di Waliyha - “Almeno noi non siamo scorbutiche” - e intravide il medio di Zayn sollevarsi prima che potesse portare di nuovo tutto il palmo contro la spalla, notando solo allora la smorfia impressa sul viso di Safaa che teneva il capo basso e gli occhi fermi sul gelato che si scioglieva.

- Sono un’ottima compagnia e ci siamo divertiti.- si accodò al discorso di Waliyha con un sorriso quando percepì le labbra di Zayn posarsi tra le ciocche, mosse la gamba su cui stava seduta Safaa e mostrandole l’occhiolino, aggiunse: - Siamo stati sui cavalli senza di te.-

Fissò confuso la bambina che portava cocciutamente gli occhi di nuovo sul cono, inclinò il viso per rivolgere lo sguardo a Zayn che si stringeva nelle spalle con un sospiro e continuò a studiarlo mentre si sedeva accanto a lui e rifiutava la coppa di gelato che Waliyha gli porgeva.

- Stai meglio?- domandò poi senza entrare direttamente nell’argomento, seguì il suo cenno d’assenso e osservò la smorfia che piegava le sue labbra ai continui rifiuti di Safaa di guardarlo o accettare la sua presenza, spingendo un ginocchio contro il suo per rivolgergli un sorriso incoraggiante una volta incrociato il suo sguardo. Vide poi Zayn scrollare le spalle e annuì al suo commentare che “disegnare è terapeutico”, per poi osservare il blocco che apriva sul tavolo per mostrargli il disegno. Fece ondeggiare la bambina sulla gamba e le indicò il foglio, dicendo: - Quella sei tu, Safaa. Una vera amazzone, come hai detto prima.-

Liam trattenne il labbro inferiore tra i denti, così come il respiro, al silenzio della bambina che valutava con un cinismo infantile lo schizzo tratteggiato con cura sul foglio bianco, si scambiò un’occhiata con Waliyha che aveva la possibilità di vedere meglio il volto della sorella e sentì la più piccola chiedere conferma direttamente a Zayn con un tono cauto e indeciso.

- Certo che sei tu, Safaa.-

- Quindi posso prenderlo?-

- Sì, solo quando avrai le mani pulite.-

Safaa rilasciò un sospiro teatrale che alleggerì la tensione che gravava sul tavolo, fece ondeggiare le gambe e dopo un ulteriore sospiro, chiese: - Quando torniamo a casa lo appendiamo in camera mia?-

- E tu accetti le mie scuse?-

Le spalle della bambina si mossero verso l’alto, concentrò tutte le attenzioni sul gelato che aveva in mano e dopo una pausa borbottò: - Ti perdono perché Lili ha detto che sei diventato un adulto strano.-

- Un adulto strano?-

Liam si strinse nelle spalle con un sorriso innocente alla domanda che Zayn aveva rivolto a lui e indicò Waliyha per scaricare tutte le colpe su di lei al suo assecondare l’idea e pronunciare con serietà che “gli adulti sono strani e scorbutici proprio come te”.

 

///

 

Era ormai sera inoltrata quando decisero di terminare quella giornata e tornare a casa, soprattutto per via di Safaa che sembrava essere molto vicino ad addormentarsi in piedi per come spalancava la bocca con sbadigli sempre più frequenti e strofinava il pugno contro le palpebre. Le postazioni in macchina cambiarono senza troppe lamentele da parte del moretto che accettò di lasciare Waliyha davanti per stare con Safaa ormai addormentata con il viso contro il finestrino. Liam lo sentì commentare solo con qualche borbottio la scelta delle canzoni attuata da Waliyha che sembrava essersi innamorata per la prima volta dai tre anni del loro arrivo del genere country. Dando una veloce occhiata allo specchietto retrovisore, Liam lo trovò con un braccio attorno alle spalle di Safaa che dormiva ora in una posizione più comoda e il viso nascosto dal cappello ad ampie falde che avevano tutti insistito ad avere. Rivolse di nuovo l’attenzione a Waliyha che tentava di imitare i versi che aveva sentito durante la festa, il cappello che agitava nella mano, e scosse il capo con una risata prima di concentrarsi ancora una volta sulla strada.

- Credevo fossero tutte esagerazioni le storie del country e del sud.-

Rispose all’affermazione di Waliyha con un’alzata di spalle e curvò le labbra in un ghigno agli sbuffi di Zayn quando gli chiese di prometterle più feste di quel tipo e la sua compagnia. Trattenne la risata con i denti contro l’interno della guancia al ribattere di Zayn di trovarsi un “ragazzo texano” tutto suo, senza andare a prendere quello di altri, e si scambiò un’occhiata con Waliyha che sospirava teatralmente con dei commenti sulla gelosia eccessiva del fratello, assieme a un ricordargli puntigliosamente di non avere il suo permesso a uscire con un ragazzo fino ai trent’anni.

Il resto del tragitto, quasi un’ora di macchina divideva quel maneggio dal centro della città di Houston, passò velocemente con le canzoni trasmesse alla radio che Waliyha cercava di cantare con Liam, limitandosi ad agitare il cappello durante strofe che non conosceva. Zayn teneva ancora il cappello a coprirgli il viso, le braccia incrociate al petto, ma Liam riusciva a intravedere dallo specchietto retrovisore la curvatura divertita che avevano preso le sue labbra.

Nonostante il livello della musica che Waliyha non aveva alcuna intenzione di abbassare e le risate rumorose che riempivano il piccolo abitacolo, Safaa aveva dormito pacificamente per tutto il viaggio, la guancia contro il braccio di Zayn e il cappello che le cadeva sugli occhi. Non si era svegliata neppure quando Liam aveva arrestato la macchina nel viale o quando l’aveva presa tra le braccia, rifiutando l’aiuto di Zayn che sembrava essere sul punto di addormentarsi. Safaa aveva solo mosso il viso per premere la guancia contro la spalla, aveva stretto in un pugno delle ciocche alla base della nuca e aveva ridacchiato alle accuse fatte dal fratello di star fingendo per stare tra le braccia di Liam.

- Non è un problema, Zay.- rispose ai borbottii del minore sul tempo che gli stava facendo perdere e sul suo essere evidentemente stanco, mosse le sopracciglia verso l’alto con una risata divertita ai commenti di Waliyha sul voler stare lui tra le braccia del suo “Leeyum” e tenne solo un braccio a sostenere la bambina per portare poi quello libero attorno alle spalle del ragazzo che aveva ripreso a sbuffare e lamentarsi. - Non sono tanto stanco e poi sono solo tre passi.- ribadì con un cenno verso il breve vialetto che dal cancellino conduceva al portone della villetta a schiera.

Fece scivolare il braccio lungo la sua schiena, fermando il palmo alla base per invitarlo a procedere, e seguì i due padroni di casa che aprivano il portone e procedevano verso la cucina, unica stanza illuminata dell’abitazione da cui provenivano le voci dei loro genitori e di Doniya. Li salutò con un sorriso, tenendo la bambina con un braccio e la mano libera attorno a quella di Zayn, strizzò l’occhio nella direzione della maggiore tra le sorelle che chiedeva se la “famiglia felice” si fosse divertita e nascose le labbra curvate in un ghigno tra le ciocche di Safaa mentre ascoltava il ragazzo lamentarsi di quel cambio di programma e di quanto odiasse il maneggio e il genere musicale che aveva dovuto sopportare per tutto il viaggio.

- Lili ci ha insegnato a ballare come veri texani.- sentì pronunciare da Safaa che stando aggrappata alle spalle di Liam aveva ruotato il busto per parlare con i genitori seduti al tavolo, lasciò che Trisha la prendesse tra le sue braccia e rivolse il palmo verso l’alto per permettere alla bambina di schioccare il cinque mentre con allegria continuava a dire: - Sono salita sul cavallo della principessa e ci hanno regalato anche i cappelli. Lili è fortissimo.-

- Ora saluta tutti che è ora di andare a dormire, signorina. Altrimenti domani non ti sveglia più nessuno.-

Liam mosse le dita della mano per ricambiare la buonanotte, si lasciò baciare una guancia dalla bambina e rispose ai ringraziamenti di Trisha con un sorriso, ridacchiando agli inviti fatti a Waliyha di raggiungere il letto come la sorella. Spostò lo sguardo su Yaser che nascondeva il ghigno contro la tazza e capì solo al suo cenno e al “Sei riuscito a farlo ballare?” il divertimento che stava manifestando nell’espressione del viso, fissando il ragazzo che grugniva e nascondeva il volto tra i palmi delle mani mentre sentiva Waliyha vantarsi dei complimenti che Liam aveva fatto a lei e non a Zayn. Si spinse con un fianco contro quello che non aveva smesso di borbottare e gli rivolse un sorriso quando riuscì a incrociare il suo sguardo, percependo il solito affetto scaldare il petto al suo ricambiare in sincronia.

Fu costretto a spezzare quel legame quando un pezzo del discorso tra Doniya e Yaser riuscì a passare dalla piccola bolla che avevano creato, strabuzzò gli occhi e spostò lo sguardo sui due che continuavano a ridere mentre si completavano i discorsi e i ricordi. Corrugò la fronte mentre le mani di Zayn contro la schiena lo costringeva a uscire dalla cucina e puntò i piedi ormai sulla soglia per chiedere: - Volevano formare davvero una boyband con tanto di balletti?-

Ignorò i tentativi di Zayn di farlo uscire dalla cucina - “Stai facendo tardi, Leeyum. Domani hai un corso la mattina presto” - e puntò gli occhi su Doniya che annuiva con le dita a raccogliere le lacrime mentre affermava: - Una parte di quel balletto Danny l’ha pubblicato su You Tube, dovrebbe esserci ancora da quel che so. Non sto scherzando, Lee. Quella è una parte del suo passato da sedicenne che vuole far dimenticare a tutti.-

- La verità è che quando torna a Bradford da Ant e Danny ne combinano di ogni tipo. Ti ricordi quella volta quando…-

Non riuscì a sentire oltre il discorso di Yaser, Zayn aveva portato le mani a coprirgli le orecchie e l’aveva costretto a superare il salotto, dandogli il tempo di rivolgere ai tre rimasti nella cucina un augurio di una buona notte frettoloso. Inarcò un sopracciglio con un ghigno quando per non rischiare di fargli sentire altro chiuse il portone di casa alle spalle, spostò i palmi sui suoi fianchi per tenere vicini i loro corpi e ondeggiò appena sui piedi prima di sporgersi con il viso e premere le labbra contro le sue, lasciando poi libera la risata contro la sua bocca. Avvolse le braccia attorno alla sua vita dopo aver ricevuto un colpetto contro la nuca e una lamentela su cosa trovasse di divertente in certe disgrazie, scrollando le spalle con un verso indefinito e tenendosi stretto a lui con il naso tra le sue ciocche.

- Non andrò a cercare quel video, te lo prometto.- sussurrò contro il ciuffo di capelli che gli copriva la fronte, curvò le labbra in un ghigno quando dopo il verso scettico seguì il “Si legge nel tuo sorriso che c’è un ma” e si spostò con il viso per guardarlo negli occhi mentre riprendeva il discorso dicendo: - Ma… non mi dispiacerebbe se decidessi di ballare contro di me e…-

Roteò gli occhi con uno sbuffo quando fu costretto a interrompersi per colpa del palmo che Zayn premeva contro la bocca e l’arricciò in un sorriso vispo al suo borbottare: - Te lo puoi scordare. Hai sempre queste idee assurde che non metterò mai in atto perché…-

- Come il gattino?- domandò quando Zayn spostò il palmo per passarlo contro la maglia, usò le braccia attorno alla sua vita per diminuire la distanza tra i loro corpi e premette la fronte contro la sua, chiudendo gli occhi con un sospiro mentre le braccia di Zayn gli circondavano il collo e il suo respiro gli solleticava la pelle.

- Ti amo, lo sai? Immensamente.-

Mosse il capo in un cenno alla confessione che il minore aveva sussurrato con dolcezza contro la guancia, risalì con una mano fino alla sua nuca e chinò il viso per premere le labbra contro le sue, strofinando il pollice dietro il suo orecchio in brevi movimenti concentrici. Spostò poi le dita sotto il suo mento e aspettò d’incrociare i suoi occhi per rivolgergli un sorriso pieno d’affetto e rispondere alla confessione con un flebile “Non credevo di poter amare ancora e in questo modo”.

 

 

 Angolo Shine:

Il caldo mi ha ucciso per non farmi rispettare la scadenza che mi ero prefissata e ora che finalmente si respira mi sono decisa a sistemare la parte e pubblicare.

Il titolo è spudoratamente ispirato alla Wolf e al suo “To the lighthouse - Gita al faro”. Poteva anche intitolarsi “Come avvicinare i Malik alla cultura sudista. Una guida di Liam Payne” ma sarebbe venuto troppo lungo e mi avrebbe fatto ricordare di aver tagliato la parte dei balli.

La quindicesima parte è quasi conclusa e ci saranno tante sorprese.

A presto. ♥

 

 

   
 
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