Anime & Manga > Inuyasha
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Autore: Romanticgirl02    08/08/2017    1 recensioni
Ambientato in un lontano medioevo, due regni, una principessa in fuga e vecchio e nuovo amore, incomprensioni, assassini, tragedie... ricordate, niente è come sembra.
P.s premetto che l'ambientazione fa riferimento ad un opera già scritta e NON mia.
Spero di avervi incuriosito.
Genere: Avventura, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Inuyasha, Kagome, Miroku, Un po' tutti | Coppie: Inuyasha/Kagome, Miroku/Sango, Rin/Sesshoumaru
Note: AU, OOC | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Una volta lasciata Wickenden il cammino fu più duro del previsto. La nostra meta purtroppo si trovava tra le montagne. Avevo delle enormi vesciche hai piedi che mi dolevano, aveva fame poiché non riuscivo a sfamarmi con delle semplice bacche. Cercavo di non lamentarmi ma la mia faccia mi tradiva, poiché ogni tanto Inuyasha mi guardava e ci diceva di fermarci qui a riposare un po'. Non che mi dispiacesse ma non volevo essere un peso. Anche se eravamo in una situazione parecchio scomoda l'aria fresca di montagna mi tranquillizzava. 

-Inuyasha! Ti va di giocarci il tuo pezzo di pesce?-

Chiese un certo punto Shippo. Quei due non la smettevano mai di battibeccare. Capisco Shippo che è un bambino ma Inuyasha a volte potrebbe veramente evitare. Potranno mai litigare su chi abbia visto per primo un riparo o su chi abbia preso più provviste? Chiusi gli occhi ascoltando un altra irragionevole sfida che finì appunto con un altra battibeccata. 

-Ahi! Kagome!-

Aprì gli occhi quando il piccolo Shippo mi chiamò, aveva un gran bernoccolo in testa. 

-Inuyasha! Quante volte devo dirti di fare piano con il piccolo Shippo!- 

Guardò con astio il cucciolo ancora tra le mie braccia e mise su il broncio girandosi dall'altra parte. Insomma era veramente come un bambino! Intanto la piccola Kanna rimaneva in disparte a guardare la scena e sorrideva. Quella bambina era davvero dolcissima. Durante il tragitto mi prendeva per mano e mi teneva compagnia quando quei due litigavano o stavano per i fatti loro. Alla fine Shippo a solo tre anni in più di lei, ma a volte penso proprio che le parti dovrebbero essere invertite. Aprì la borsa che avevamo acquistato prima di ripartire da Wickenden, dove avevo riposto con cura il mio vestito. Lo osservai per qualche secondo poi richiusi la borsa. La mia mente tornò distratta ancora a quel giorno quando la mia vita cambiò drasticamente. In una sola settimana sentivo di essere cambiata... eppure non mi sentivo ancora del tutto in pace. Non volevo tutte le volte dover dipendere da Inuyasha. Volevo imparare a lottare, a cavarmela da sola. Ma tutte le volte finiva tutto in un grandissimo fiasco. Guardai il cielo, poi posai lo sguardo sui miei compagni di viaggio e nella mia mente comparve il volto di Sango. Oh amica mia, se solo sapessi... ho bisogno di te, dei tuoi consigli, delle tue risate... 

-Forza, in marcia. Non arriveremo mai a Redfort di questo passo.- 

Ripartendo più stanchi di prima. Ogni volta era sempre più difficile. Presto o tardi Inuyasha avrebbe dovuto portarci tutti sulla schiena. Infatti la piccola Kanna prese la mano di Inuyasha lasciandomi un po' più indietro con Shippo. Li vidi parlare mentre Kanna si strofinò gli occhi con una manina. Inuyasha si fermò un attimo e la prese in braccio, facendola appoggiare delicatamente la testolina ila sua spalla. Erano veramente carini. Presi su Shippo e velocizzai il passo portandomi al loro fianco. Kanna era distrutta. Anche se non lo dava a vedere si impegnava tantissimo per starci dietro. Pian piano si addormentò e presto anche Shippo cadde in un sonno profondo. Io e Inuyasha sembravamo due genitori coi loro figli. A quel pensiero arrossì vistosamente. Ma che diavolo andavo a pensare? Io con Inuyasha...

-Ehi stai bene?- 

Mi chiese notando il mio rossore. Annuì velocemente sorridendo. Decisi di mettere subito fine a quei strani pensieri e continuai a camminare in un dolce e imbarazzante silenzio. Verso sera ci accampammo tra gli alberi di un boschetto. 

 

Mamma mia che faticaccia. Se prima dovevo occuparmi di una sola persona adesso ne avevo tre. Anche se in fin dei conti non mi dispiace un gran che. L'unico che non sopportavo era quel moccioso, che con qualunque scusa si catapultava tra le braccia di Kagome... non lo sopportavo! Anche se ci stiavamo dirigendo a nord la temperatura non voleva proprio calare. Una volta messi a letto i bambini e dato la buona notte a Kagome mi stesi anch'io cercando di rinfrescarmi con la terra... ma niente da fare. Così mi tolsi la maglietta, la piegai e la usai come cuscino. Molto meglio. Gettai un ultima occhiata a quei tre che dormivano beatamente e alla fine mi addormentai anch'io. Il mattino seguente fui svegliato di soprassalto da un urlo. Afferrai Tessaiga pronto a lottare... ma non c'era nessuno! Guardai Kagome interrogativo e la vidi coprirsi il volto con le mani mentre diventava rossa come un peperone. Che diavolo le prendeva ora? Stava forse male? Si svegliarono anche i bambini e Kanna fece uguale a Kagome almeno lei non si era messa ad urlare. Le guardia senza capire mentre Shippo se la rideva divertito... mi guardai ripetutamente in giro ma non capivo cosa non andava poi Kagome "gentilmente" mi illuminò.

-Copriti razza di scemo!-

Guardai sia Kanna che Kagome letteralmente sbalordito. Tutto sto baccano perché non avevo una maglia? Ma stiamo scherzando?

Ancora in credulo e alquanto scocciato mi rinfilai la maglia e una volta mangiato velocemente qualcosa ripartimmo. Questa qui è proprio matta e io stavo morendo dal caldo. Provai a resistere visto che stare a torso nudo sembrava un eresia, ma rinunciai presto e decisi di ritogliermi questa benedettissima maglia, anche a costo di ridurla in brandelli. 

-Ma che diamine stai facendo? Ti ho detto di coprirti razza di scemo!-

Mi disse Kagome mentre mi stavo ritogliendo la maglia.

-Senti, ho caldo va bene? Odio le temperature calde del sud, quindi smettila di lamentarti per una cosa così inutile!-

Mi misi la maglietta sulla spalla e continuai a camminare.

-Ma non si può vedere un uomo nudo prima delle nozze! Non è decoroso! Lo sanno anche la piccola Kanna e il piccolo Shippo.-

Mi rispose di rimando lei. La guardai scocciato e notai il rossore sulle sue gote... a quanto pare non aveva mai visto un uomo senza maglia. Mi divertiva parecchio.

-Bhe tanto prima o poi lo avresti visto comunque il petto di un uomo no? E poi non sono mica nudo, scema! Se hai caldo è logico che fai di tutto per stare al fresco e poiché sono un uomo posso togliermi quella maledettissima maglia senza problemi-

Se è possibile, vidi il suo viso diventare ancora più rosso. Questa qui ha rispettato per tutta la vita una strana etichetta. Sbuffai e andai avanti, non potevo mica morire così per un suo capriccio! Sarebbe stato il colmo. Dopo un po' smise di lamentarsi, anche perché io non la stavo più ascoltando. Ero troppo occupato a pensare ad una strada più veloce ma purtroppo per non essere visti dovevamo continuare tra le montagne. Camminare in mezzo ai boschi non mi dispiaceva, certo non erano come quelli al nord però ero tranquillo. Dopo un po' mi dovetti fermare di nuovo perché non riuscivano più a starmi dietro. Basta mi sono scocciato. 

-Forza salite tutti e tre sulla mia schiena.-

Dissi velocemente, inginocchiandomi. Nessuno si muoveva. Sbuffai sonoramente e mi rimisi la maglia, così poco dopo salirono tutti. Spero vivamente che un giorno siano bloccati in una sauna con soli uomini a torso nudo! Una volta caricati tutti in spalla, mi tolsi di nuovo le scarpe e le ridiedi a Kagome. Così ero più comodo. Feci un gran respiro e iniziai a correre tra gli alberi del bosco. Così andavamo decisamente più veloci. Decisi di saltare sugli alberi, così se mai avessimo incontrato un demone potevo lasciarli in alto, al sicuro. Corsi fino all'imbrunire, con lo stacco per pranzare e per cenare. Così avevamo recuperato una buona parte di strada... non doveva mancare molto. Ci accampammo vicino ad un fiume e appena ebbi un po' di tempo andai a rinfrescarmi. Odio il Sud! Tornai al campo e li trovai tutti pieni di energia. Fantastico, veramente. 

-Inuyasha se vuoi possiamo continuare ad andare avanti io sono carichissimo!-

Disse Shippo saltando a destra e a sinistra. Non lo ascoltai nemmeno e mi sedetti. Erano riusciti a stancarmi veramente. 

-Si Shippo a ragione possiamo continuare!-

Kagome lo stava incitando. Ma che diamine ho fatto di male? Che fosse una punizione divina? Per tutti i Kami cosa ho fatto? Kanna venne a sedersi di fianco a me sorridendomi. Adoro letteralmente questa bambina, chiacchiera il giusto, non si lamenta quasi mai, anche se purtroppo conosce questa strana etichetta del sud e sopratutto mi da ascolto. Con gli altri due a volte è come parlare con un muro. 

-Bene è deciso! Rimettiamoci in marcia!-

Detto ciò Kagome e Shippo spensero il fuoco che prima avevo gentilmente acceso, si caricarono in spalla borse e provviste e iniziarono a camminare. Ma stavano scherzando? La prossima volta li faccio correre su una ruota inseguiti dai cani! Kanna mi prese la mano e mi aiutò ad alzarmi. Rimase indietro con me senza lasciarmi un momento, mentre quei due quasi correvano. Stranamente non si stancarono subito perciò andammo avanti per tutta la notte. All'alba iniziarono a dare segni di cedimento ma non demordevano. Se non ci fosse stata Kanna a tenermi sveglio qualche volta probabilmente mi sarei accasciato a terra e non mi sarei mai più mosso. Ad un certo punto però arrivò dritto al mio naso un odore lieve di fumo e il suono di tanti passi dritto nelle mie orecchie...

-Siamo vicini... tra poco arriveremo a Redfort.- 

E con le ultime energie rimaste iniziammo a camminare più velocemente arrivando così davanti alle mura della città. Finalmente... Miroku aspettami ci siamo quasi!

 

Eravamo arrivati a Redfort appena alle luci dell'alba. Eravamo esausti ma almeno ci saremmo liberati di tutta questa merce. Non so quanto durò il baratto ma almeno ci frutto molti soldi. 

-Adesso dovete aspettare qui, in questa città. Inuyasha e gli altri si stanno avvicinando... ormai sono qui.-

Disse Sesshomaru dal nulla. Scattai in piedi così come Sango. Erano vicini! Ci dirigemmo verso le mura della città, ma all'interno pullulavano di soldati. Come avrebbero fatto ad entrare? Aspettammo di vederli per mezza giornata ma di loro neanche l'ombra. Così chiesi a Sango se voleva tornare alla locanda per riposarsi ma lei negò con la testa. 

-Voglio essere qui quando arriverà Kagome-

Mi disse senza battere ciglio. La vedevo stanca, abbattuta, chiusa in se stessa e questo non potevo sopportarlo. Mi tolsi il fastidioso soprabito rigorosamente blu e glielo appoggiai sulle spalle quando la vidi tremare.

-Tu non hai freddo?- 

Mi chiese.

-Al nord le temperature sono ben peggiori, questo venticello non mi scalfisce per niente- 

Risposi prontamente.

-Sembra un posto bellissimo da come ne parli... ma freddo.- 

-bhe è pur sempre casa mia. Anche se siamo divisi in ranghi non tutti li rispettano. Assomigliamo di più ad una grande famiglia più che ad un vero e proprio regno. E poi le nostre usanze sono diverse.-

Dissi facendo riferimento a quella volta quando mi tolsi la maglietta perché l'avevo sporcata con la salsa, Sango per poco non mi lanciava un tavolo.

-E poi la so come muovermi, qua quello che voi chiamate "foresta" sembra un boschetto o comunque niente di più. In tutto il nostro viaggio non ho ancora visto un albero dedicato agli dei. Neanche uno, ma dico avete forse dimenticato come si venerano gli dei?- 

Questo fatto non mi faceva sentire tranquillo.

-Noi non veneriamo più i vecchi dei. Per noi esistono solo i nuovi... che alla fine non sono proprio dei...-

No non mi faceva stare per niente tranquillo, non potevo pregare i miei dei e quindi pregare per i miei amici... mi faceva sentire strano. 

-A proposito ti sei divertito con la figlia del locandiere?-

Mi chiese di punto in bianco lasciandomi spiazzato.

-Io... io... ma Sango corsa vai a pensare non è successo niente... purtroppo è entrato il fidanzato e sono dovuto scappare-

Ammisi angosciato. La vidi sbuffare e alzare gli occhi al cielo. Ehi non è colpa mi se sono un gran donnaiolo. Rimanemmo sulle mura ancora un po' poi decidemmo di scendere. Arrivammo alla locanda dove fummo prontamente sbattuti fuori. Fortunatamente ne trovammo un altra solo che aveva solo una stanza disponibile. Sesshomaru ci aveva già lasciati e quindi l'avrei dovuta condividere con Sango. Al solo pensiero mi si illuminarono gli occhi. Dormire nella stessa stanza con la mia dolce Sango e senza Sesshomaru tra i piedi! Stavo ancora sognando ad occhi aperti quando una scarpa mi volò dritta in faccia.

-Smettila di sognare ad occhi aperti e ascoltami bene. Se sta notte provi ad avvicinarti non risponderò più di me stessa- 

Detto ciò spense la luce, la vidi spogliarsi nell'oscurità e per una volta mi voltai imbarazzato. Feci lo stesso e mi misi sotto le coperte e così fece lei. 

-Buona notte-

-Buona notte- 

Alle prime luci dell'alba si era già alzata e cambiata. Venne a svegliarmi con la sua dolce voce melodiosa. Mi alzai di fretta anch'io e ci riavvicinammo alle mura, ma prima ancora di arrivarci vidi da lontano la veste di Inuyasha. Presi Sango per mano e iniziai a correre in quella direzione. L'emozione cresceva sempre di più, probabilmente Inuyasha mi sentì arrivare perché iniziò a correrci incontro inseguito da chiunque fosse sotto la sua veste e finalmente ci trovammo uno davanti all'altro.

 

Ciao! 

Come state? Probabilmente la storia della maglietta la troverete strana, ma vi assicuro che in alcuni luoghi un tempo non si poteva assolutamente togliersi la maglietta, non era ben visto dalla società. Perciò volevo rendere questo capitolo un po' comico. Che ve ne pare? A presto!

   
 
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