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Autore: DesiKookie93    09/08/2017    3 recensioni
Scopri una verità che i tuoi genitori ti hanno nascosto fin da quando eri piccola... pensando di farlo per il tuo bene...
Come la prenderai?
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jeon Jeongguk/ Jungkook, Kim Taehyung/ V, Min Yoongi/ Suga, Nuovo personaggio, Park Jimin
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PoV You

 
Il giorno seguente fui svegliata dallo squillo del mio cellulare.
Perché non mi ricordavo di mettere il silenzioso prima di andare a dormire?
Guardai lo schermo, pensando che se non era qualcuno di importante, avrei ignorato la chiamata, ma decisi di rispondere nel momento in cui vidi che a chiamarmi era il mio migliore amico, Yoongi.
Prima di rispondere controllai l’ora, erano le 9:45, strano che fosse già sveglio a quell’ora, pigro com’era.
 
- Pronto? –
- Y/N, come stai? –
- Beh, come dovrei stare? Mi hai appena svegliata… - risposi con la voce impastata dal sonno.
- Oh, scusa… -
- Tranquillo, tu piuttosto che ci fai sveglio a quest’ora? –
- Devo andare a fare compere. – rispose con il tono svogliato di uno che non si voleva nemmeno alzare dal letto.
- E perché mi hai chiamata? –
- Beh, è un po’ che non ci vediamo, anche se tra pochi giorni ci rivedremo a scuola, e volevo passare un po’ di tempo con te… -
- O volevi qualcuno che ti aiutasse con le compere? – dissi io trattenendo una risata.
- Lo sai che non sono bravo in queste cose, e anche se andassi a scuola senza quaderni non mi importerebbe… se andassi da solo probabilmente tornerei a casa a mani vuote. –
- Va bene, per che ora ci vediamo? –
- Riesci a prepararti in dieci minuti? –
- COSA? – dissi, balzando dal letto.
- Almeno facciamo anche colazione insieme visto che non ho ancora mangiato… -
- … E va bene… - dissi, arrendendomi, mentre mi avvicinai all’armadio iniziando a cercare qualcosa da mettere.
- Ok, a dopo.
- A dopo… - 

Dieci minuti.
Come avrei fatto ad essere pronta in dieci minuti?
Certo, non essendo il tipo da truccarmi o vestirmi in modo carino ci mettevo poco a prepararmi, ma non ero nemmeno sveglia, e appena alzata dal letto avevo tutti i capelli spettinati…
Come avrei fatto?
 
Decisi di indossare un paio di jeans neri strappati e una maglietta bianca, poi mi diressi in bagno a sciacquare il viso e pettinarmi.
Mentre stavo scendendo le scale per andare a prendere le scarpe, sentii un profumino invitante provenire dalla cucina, così incuriosita, andai a sbirciare.
Per un attimo pensai che mia madre si fosse svegliata presto per preparare qualcosa, magari nella speranza di fare pace.
Ma mi sbagliavo.
Ai fornelli non c’era mia madre.
 
C’era Jungkook.
 
Quando sentì i miei passi si girò, mentre teneva il mestolo in una mano e la padella in cui stava cucinando nell’altra e, vedendo che ero io, mi sorrise.
 
- Buongiorno, Y/N! –
- B-buongiorno. – risposi, girando lo sguardo per non guardarlo negli occhi. 

Vedere il suo sorriso mi aveva fatto perdere un battito.
 
- Che stai cucinando di buono? – chiesi, avvicinandomi a lui per sbirciare il contenuto della padella.
- Niente di speciale. Solo qualcosa per colazione. – disse, alzando leggermente le spalle mentre tornava a concentrarsi sulla padella. – Ne vuoi un po’? – aggiunse poi, guardandomi.
- No, grazie. Sto uscendo. – dissi, mentre mi diressi di nuovo verso la porta della cucina.
- E dove vai? –
- Uhm? A fare compere con il mio migliore amico. –
- Uhm… - rispose semplicemente lui, anche se c’era una nota di amarezza nel tono con cui lo disse. 

Io mi girai un momento a guardarlo, che fosse stata solo la mia immaginazione?
In quel momento sentii suonare il campanello, e quando andai ad aprire, mi ritrovai davanti Yoongi.
 
- Sei pronta? –
- Sì, dammi solo il tempo di mettere le scarpe e arrivo. – 

Mi diressi quindi a prendere le mie scarpe, mentre feci entrare Yoongi in casa.
Anche se per poco non mi piaceva farlo aspettare fuori.
Quando tornai da lui, vidi Jungkook rientrare in cucina nel momento in cui mi vide, non dopo aver tirato un’occhiataccia a Yoongi.
Strano.
 
In quel momento vidi mia madre in cima alle scale che stava per scendere, e mi aveva vista.
Prima che potesse dire qualcosa, io uscii trascinando Yoongi con me, e lui notò la mia reazione.
 
- Non mi avevi detto che avevate un ospite a casa. – mi disse Yoongi mentre salivamo sulla sua macchina, diretti al centro commerciale.
- Non è un ospite, è Jungkook. – risposi io mentre il mio sguardo era rivolto verso il finestrino. 

L’aver visto mia madre mi aveva innervosito un po’, e non volevo essere nervosa.
 
- Andiamo a fare colazione? –
- Sì, ho bisogno di un caffè bollente. – dissi, girandomi a guardarlo.
- È successo qualcosa? –
- Troppe cose tutte insieme direi. – 

Parcheggiò la macchina davanti al bar poco distante da casa mia ed entrammo.
A quell’ora non c’era molta gente, così prendemmo un tavolo all’angolo della vetrata che dava sulla strada, e ordinammo la colazione.
Yoongi non appena arrivò la colazione e il cameriere se ne fu andato, mi guardò attentamente.
Faceva così solo quando voleva spiegazioni, e sapeva che io avevo qualche problema.
 
- Jungkook è il tuo cuginetto di cui mi parli sempre giusto? –
- È mio fratello. – dissi, girandomi a guardare fuori dalla vetrata. –
- Tuo… cosa? – Yoongi sembrava piuttosto sorpreso.
- L’ho scoperto solo due giorni fa, quando i miei senza dirmi nulla sono andati all’aeroporto a prenderlo e lo hanno portato a casa. A quanto pare io ero l’unica che non lo sapeva. –
- Lui sapeva che siete fratelli? –
- Sì, quando i miei hanno voluto dirci la verità, lui me lo ha gridato contro, convinto che io sapessi. Ma ieri abbiamo chiarito ed è solo colpa dei nostri genitori tutto quello che è successo. – dissi, cominciando a consumare la mia colazione.
- Per quello quando hai visto tua madre prima ce ne siamo andati di fretta? – 
Io annuii, e gli raccontai tutto quello che era successo nei due giorni precedenti, o almeno, gli parlai dello strano comportamento dei miei, il fatto che adesso non ci parliamo quasi e che io e Jungkook abbiamo parlato e chiarito, ma non raccontai del fatto che avevo pianto o di come avevamo chiarito io e Kookie, e soprattutto, non gli raccontai minimamente di quello che successe durante il temporale della scorsa notte, quello era solo una cosa tra me e mio fratello.
 
- E adesso come va tra te e Jungkook? –
- In che senso? –
- Beh, dato che avete chiarito vi parlate normalmente adesso? –
- Mmh… non lo so… Cioè, sì abbiamo chiarito, e stamattina ci siamo parlati normalmente… però non so ancora bene come comportarmi con lui. Dopotutto sono dieci anni che non ci vediamo, e dopo solo tre giorni non posso dire come sia cambiato rispetto a quand’era piccolo, anche perché c’è stato quel malinteso quindi… non è che posso saltargli tra le braccia come facevo da piccola… -
- Prima sapeva che saresti uscita con me? –
- Sì, certo. Gliel’ho detto. Perché? – chiesi, guardandolo sorpresa da quella domanda improvvisa.
- Beh, quando mi ha visto non mi ha guardato molto bene…sembrava quasi che gli avessi fatto qualcosa…
- Già, l’ho notato anche io… ma non capisco perché abbia fatto così… gli ho detto che sei il mio migliore amico… - dissi, ripensando allo sguardo che avevo visto fare a Jungkook rivolto a Yoongi prima di uscire di casa.
- Sapeva che hai un amico? –
- Eh? No, come poteva saperlo se i nostri genitori non ci hanno mai fatto parlare? –
- Oh, giusto… e adesso? Almeno il suo numero ce l’hai? – 

Io lo guardai un po’ spaesata, non mi era nemmeno passato per la mente di chiederglielo.
Beh, dopo quello che era successo era normale che non ci avessi pensato.
Però ora che Yoongi me l’aveva chiesto…volevo il suo numero.
Però come avrei fatto a chiederglielo? Mi vergognavo troppo al solo pensiero, e non so nemmeno perché… insomma, era solo un numero, non gli avrei chiesto chissà cosa.
Scossi la testa senza parlare, mentre presi la mia tazzina e bevvi il caffè.
Quando finimmo la colazione, andammo a pagare e ci dirigemmo verso il centro commerciale.
Io appena arrivata mi guardai intorno, come facevo ogni volta che andavo in quel posto.
Ci dirigemmo subito a comprare il materiale scolastico per lui, anche se ero più io a prenderlo, lui guardava semplicemente gli scaffali annoiato.
 
- Non ti piace proprio venire a fare compere eh? – gli dissi trattenendo una risata.
- Se non è per qualcosa che mi interessa no… - rispose lui, guardandosi intorno.
- Lo immaginavo! – 

Quando finimmo di comprare il suo materiale, lui mi prese per mano e iniziò a trascinarmi da qualche parte, e solo quando entrammo, mi accorsi che mi aveva portata nel negozio di videogiochi che adoravo.
 
- Non sapevo che ti piacessero i videogiochi. – dissi, guardandolo sorpresa.
- Infatti non siamo qui per me, ma per te. – rispose lui, sorridendomi.
- Per…me? – ero confusa.
- Sì. – rispose lui, iniziando a guardare i vari giochi sugli scaffali. 

Io continuai a guardarlo un po’ confusa, perché mi aveva portato lì?
Poco dopo si girò verso di me reggendo tra le mani un videogioco di una serie che io amavo, e quel videogioco mi mancava perché era uscito da pochi giorni.
 
- Non vorrai comprarmelo vero? –
- Invece è proprio quello che voglio fare. – disse lui, iniziando ad andare verso la cassa per pagarlo.
- No, aspetta. Perché me lo stai comprando? – dissi, cercando di fermarlo.
- Perché so che ti piace. Perché so benissimo che lo vorresti. Perché voglio farti un regalo, ed è da un po’ che non ti regalo nulla. Perché dopo quello che mi hai raccontato che ti è appena successo voglio solo vederti sorridere un po’. Ti bastano queste ragioni per comprarlo? – mi disse, guardandomi dritta negli occhi mentre parlava, per poi farmi uno dei suoi dolci sorrisi che sapeva benissimo che adoravo.
- Ti odio quando fai così… - dissi, gonfiando le guance fingendo di essere offesa, ma mi tradii da sola perché mi scappò un sorriso. Non riuscivo a dirgli di no quando faceva così.
- Allora è deciso. – disse, andando alla cassa. 

Ora mi sentivo in debito con lui.
Non mi piaceva quando spendeva troppo per me, anche se quel gioco lo aveva trovato scontato e non a prezzo pieno.
Così decisi che io in cambio gli avrei offerto il pranzo, dopotutto quando uscimmo dal negozio di videogiochi, a entrambi brontolò lo stomaco.
 
- Direi di andare a mangiare qualcosa adesso. Però stavolta offro io! – dissi, cercando di essere un po’ autoritaria pronunciando l’ultima frase.
- Va bene! – mi disse lui, arruffandomi un po’ i capelli con la mano mentre sorrideva. 

Andammo così verso l’area ristorazione, e mentre mangiavamo, Yoongi mi raccontò cosa aveva fatto durante le vacanze, dato che non ci eravamo visti in questi mesi.
 
- A proposito, hai composto qualcosa di nuovo? – gli chiesi curiosa. Mi piacevano un sacco i mixtape che creava, e più di una volta io gli avevo detto che sarebbe diventato famoso con quello che componeva, ma lui non ne voleva sapere, quello era solo la sua passione, gli piaceva semplicemente comporre per sé stesso.
- Sì, infatti volevo chiederti se oggi eri libera perché te ne volevo far sentire qualcuno. –
- Certo, lo sai che adoro quello che componi. – dissi, sorridendo tutta felice.
- Non devi avvertire i tuoi che stai fuori tutto il giorno? –
- Non sono una bambina. E dopo quello che è successo, non mi importa se si preoccupano per me, forse non se ne accorgeranno nemmeno che non ci sono. –
- Forse qualcuno se ne accorgerà invece… - disse Yoongi sottovoce, ma io non riuscii a sentirlo. 

Finito di mangiare, decidemmo di fare un giro per qualche negozio che piaceva ad entrambi, per poi dirigerci verso la sua macchina per andare a casa sua.
Appena scesi, lo aiutai con le borse ed entrammo in casa, notando subito che non c’era nessuno oltre noi due.
 
- Non ci sono i tuoi? –
- No, sono usciti stamattina dicendo che sarebbero stati via fino a tardi. – disse lui, mentre iniziava a vuotare il contenuto delle borse sul tavolo, per poi iniziare a sistemarlo, con il mio aiuto. – Vieni – mi disse poi, portandomi verso il suo studio. 

Visto che lui era figlio unico, aveva due stanze.
Una era la sua camera da letto, mentre l’altra, con il consenso dei genitori, l’aveva trasformata nel suo studio di registrazione, e passava molto più tempo lì che nella sua camera.
A me piaceva quel posto, e spesso metteva qualche canzone da farmi cantare sapendo che amavo farlo, soprattutto quando non avevamo nulla da fare e lui non stava componendo.
Mi sedetti sulla sedia vicino a quella su cui si era appena seduto lui, proprio nel momento in cui lui fece partire una canzone che aveva composto.
 
- Questa si chiama Agust D. L’ho finita giusto ieri. – disse, una nota di soddisfazione nella voce. 

Era… stupenda.
Dopo tutti gli anni che lo conoscevo, ancora non capivo come facesse a comporre quel tipo di musica… insomma, guardandolo non si direbbe per nulla che fosse un ragazzo che componeva, soprattutto quel genere, però era dannatamente bravo.
Io rimasi senza parole ascoltandola, e quando riuscii a parlare, dopo essermi ripresa, gli chiesi di rimetterla, volevo ascoltarla ancora.
 
- Se vuoi creo un cd solo per te con quelle che preferisci, così puoi sentirle anche a casa. – mi disse, trattenendo una risata guardandomi mentre ascoltavo la musica composta da lui.
- Davvero? – dissi, con gli occhi spalancati.
- Solo perché sei tu. – mi disse, girandosi verso il suo computer e iniziando a preparare il cd. – Dimmi quali preferisci. – 

Io, felicissima, iniziai a indicargli quelle che mi piacevano di più e quando il cd fu pronto, lo abbracciai stretto, ringraziandolo, e lui ricambiò l’abbraccio accarezzandomi la testa.
Ancora non ci credevo, più volte gli avevo chiesto di farmi un cd e lui aveva sempre rifiutato.
Invece questa volta, era stato proprio lui a proporlo.
 
- È quasi ora di cena, meglio se torni a casa prima che i tuoi si preoccupino. –
- … ok… risposi, mettendo un po’ il broncio. 

Non avevo molta voglia di tornare a casa.
Solo il pensiero mi faceva innervosire un po’.
 
- Vedrai che si sistemerà tutto. Devi parlare con i tuoi, o preferisci tenergli il muso a vita? –
- Beh loro mi hanno mentito fin da piccola. Qualche giorno così se lo meritano. – dissi, quasi come una bambina che fa i capricci.
- Sì, ma così ci starai male anche tu. – mi disse lui, alzandosi e uscendo dal suo studio. 

Aveva ragione, non potevo dargli torto.
 
Lo raggiunsi e saliti di nuovo in macchina mi portò a casa, dove io prima di scendere dalla macchina, lo ringraziai ancora per il cd, il videogioco e la giornata che avevamo passato insieme.
Mi era servito allontanarmi per un po’ da casa e dai miei.
Non so cosa avrei fatto se quel giorno non fossi uscita.
 
Appena rientrata, il mio sguardo incontrò quello di Jungkook che in quel momento stava scendendo le scale.
 
- Sei tornata… - disse.
- Sì… vuoi qualcosa per cena? Cucino io stasera. –
- Dove siete andati tutto il giorno? – mi chiese, senza rispondere alla mia domanda.
- Uhm? Aveva bisogno di prendere il materiale per la scuola, e poi siamo stati un po’ a casa sua. –
- È il tuo ragazzo? –
- Cosa? No, te l’ho detto stamattina, è il mio migliore amico. –
- Uhm… - 

Ma che gli prendeva?
Perché mi stava facendo il terzo grado?
 
Mi diressi in cucina iniziando a tirar fuori il cibo e le padelle per cucinare, posando il videogioco sul tavolo.
Il cd l’avevo appoggiato all’entrata e l’avrei preso più tardi.
Jungkook mi seguì in cucina e vide il videogioco, prendendolo in mano.
 
- Ti piace questo videogioco? –
- Sì… è del mio anime preferito. Me l’ha comprato Yoongi, anche se io non volevo. –
- Uhm? Ti piace questo genere quindi? Sei più maschiaccio di quanto pensassi. – disse lui sogghignando divertito, fingendo di non aver sentito la seconda frase che avevo detto.
- Solo perché non è molto femminile non significa che non posso giocarci. – risposi, accendendo il gas.
- Perché non hai avvertito che stavi fuori tutto il giorno? –
- Perché continui a farmi il terzo grado? Vado dove mi pare, non sono una bambina. – 

Non volevo litigare con lui, non adesso che avevamo chiarito.
Ma perché continuava a farmi mille domande?
 
- Beh, potresti almeno avvertire però. Ho dovuto sorbirmi nostra madre per mezz’ora stamattina perché voleva sapere dove fossi andata. Nonostante io continuassi a dirle che non lo sapevo, sapevo solo che uscivi. –
- Beh, mi dispiace che hai dovuto sorbirla, ma non ho nessuna voglia di parlare con lei in questo momento. –
- Perché non l’hai detto a me? –
- Perché non sapevo che sarei stata via tutto il giorno stamattina, e poi non ho nemmeno il tuo numero, non posso avvertirti se sono in giro. –
- Beh, bastava chiedere. – 

Subito dopo aver detto quella frase, sentii i suoi passi avvicinarsi, il mio cellulare venir sfilato dalla tasca dei miei pantaloni, che pochi secondi dopo me lo mise davanti al viso, mostrandomi il suo numero salvato nella rubrica.
 
- Ora ce l’hai, non hai più scuse. – mi sussurrò all’orecchio. 

Quel sussurro mi fece venire un brivido, mi aveva colto alla sprovvista.
Dopodichè, mi infilò di nuovo il cellulare nella tasca dei pantaloni, e prima di andarsene, mi baciò sulla guancia, facendomi arrossire.
 
- Io ho già cenato, buonanotte Y/N. – disse, prima di andarsene e tornare nella sua camera.


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- Angolo Autrice – 

Ecco un nuovo capitolo! ^^
Finalmente entra in scena un altro componente dei BTS, Yoongi.
Non preoccupatevi, non sarà l’unico, anche se non posso assicurarvi che ci saranno tutti, ma per il momento posso dirvi che Yoongi, Jungkook e Tae avranno un ruolo principale in questa storia, però non vi svelo altro.
Spero non sia stato troppo strano.
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi farebbe piacere sapere la vostra opinione sullo svolgimento della storia.
Ringrazio chi la legge, chi la mette tra le Preferite/Seguite/Ricordate e chi la recensisce.
 
Un bacione e alla prossima!
   
 
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