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Autore: HaikyuuUshijima    09/08/2017    1 recensioni
{dal testo}
Il tuono squarciò la notte come hai fatto tu con il mio cuore.
Genere: Angst, Drammatico, Fluff | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Tendo Satori, Wakatoshi Ushijima
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In una monotona sera invernale, le nubi minacciano un imminente acquazzone, mentre il capitano della Shiratorizawa terminato un massacrante allenamento speciale si incammina a passo lesto verso la palazzina in cui risiede solingo. Delle gocce d'acqua vengono in contatto con la punta del suo naso leggermente imporporato a causa della temperatura particolarmente bassa. Riesce a sentire il gelo attraversare la lana del suo cappotto e penetrare nelle ossa. Attorno a lui scariche elettriche improvvise e violente, un fenomeno manifestato con un effetto luminoso, un lampo, ed un sonoro tuono che non viene percepito simultaneamente a causa delle diverse velocità di propagazione della luce. Il diciottenne alza gli occhi all’Olimpo cupo; discerna un lampo composto da un ramo principale e poi da molti rami secondari a zigzag. Il tuono squarcia la notte come tu hai fatto con il mio cuore. Wakatoshi è circondato da un buio pesto, ogni tanto illuminato dai lampi scintillanti che cadono dal cielo. Un fenomeno affascinante ma allo stesso tempo mortale. Per le strade non c'è anima viva, sembra quasi una città fantasma. È solo. Deve attraversare il parco privo di lampioni e questo pensiero lo turba. Il passo si fa sempre più spedito. Il vento è talmente forte che Ushijima è certo di aver udito un paio di volte delle radici sradicarsi. È pervaso da alberi immensi, bagnati e dalle forme contorte. L'oscurità causa difficoltà alla sua vista e improvvisamente inciampa su qualcosa, forse una roccia: il giovane piomba rovinosamente sul terreno umido facendo cadere al suo seguito il borsone zuppo d'acqua, il viso niveo sbatte ai piedi di una siepe provocandogli un dolore lancinante. Cerca di riprendersi senza allarmarsi nel momento in cui avverte un liquido scivolare sulle sue labbra screpolate; dal suo naso scorre del sangue. Istintivamente passa le dita sopra il liquido ematico cercando di ripulirsi. Alza lo sguardo ed è quasi sicuro di aver intravisto Oikawa Tooru, lí davanti a lui, con quella espressione sicura ed orgogliosa. Il brusco suono dell'ennesimo tuono lo riporta alla lucidità. Non si può sfuggire alla realtà. Oikawa è soltanto acqua passata, ripete nella sua testa. Ushijima seppur dolorante si rialza e si ricompone le vesti sporche di terra, recupera il suo borsone e prosegue per il suo percorso. Desidera terribilmente tornare a casa. Pochi secondi dopo compare dinnanzi ai suoi occhi dorati l'ombra quasi inquietante di un gatto, fradicio esattamente come lo è lui. Nonostante tutto il ragazzo si accovaccia, avvicinandosi lentamente all'animale per dargli una leggera carezza in silenzio. Una mano così possente su di un essere così minuto. Il felino si scosta impaurito, forse da lui o forse per il temporale. Non riesce a capirlo. Il suo cuore batte risonante allorché ode dei passi dietro di lui. Ha un brutto presentimento. Con la coda dell'occhio cerca di distinguere l'individuo.. invano. Scorge una sagoma dietro di lui, stavolta è quella di un uomo. Avverte pressappoco delle dita appoggiarsi, un tocco lieve sulla sua schiena atletica. D'impulso il diciottenne si volta con un’espressione quasi preoccupata, scoprendo l'entità criptica. È l'indistinguibile figura del centrale della Shiratorizawa. Si lascia sfuggire un sospiro profondo, i suoi occhi dello stesso colore dell'oro fuso incontrano gli occhioni di Satori paragonabili a due gemme rosse. «Tendou.» Senza distogliere l'attenzione dalle sue due pietre raggianti color cremisi, Ushijima bisbiglia semplicemente il nome del compagno di squadra con la sua voce profonda e roca, che quasi pare non esprimere nessuna particolare emozione. I capelli scarlatti di Satori sono rugiadosi e all'ingiù poiché anche lui bagnato fino al midollo. Con quella "pettinatura", Tendou gli ricorda il ragazzo pieno di insicurezze di un tempo. Il centrale si avvicina con cautela al più grande e sussurra di rimando il nome del suo capitano posando la mano sulla sua guancia gelida con fare premuroso. Riesce a farlo sentire al sicuro. «Wakatoshi~kun..» Il tuono squarcia la notte come tu hai fatto con le mie paure.
   
 
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